VENERDI’ 11 AL MASCAGNI DI CHIUSI VA IN SCENA CALIGOLA… O E’ PUTIN?

mercoledì 09th, marzo 2022 / 17:58
VENERDI’ 11 AL MASCAGNI DI CHIUSI VA IN SCENA CALIGOLA… O E’ PUTIN?
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CHIUSI – Venerdì 11 marzo tornano a Chiusi la rassegna “Teatri di confine”, una rassegna inserita nel cartellone autunno-inverno del Mascagni dedicata al teatro sperimentale e d’avanguardia. Roba che si vede di rado nelle sale di provincia. L’appuntamento è con una piece di Jonathan Bertolai, al suo esordio come regista, con il giovane attore Ian Gualdani. creata e allestita nel 2019, prima della pandemia, e che oggi, con la guerra in atto in Ucraina appare drammaticamente attuale anche se parla di un uomo di 2.000 anni fa. Sì perché lo spettacolo si intitola “Caligola” ed ha per oggetto la figura dell’imperatore romano passato alla storia come un despota, un autocrate pazzo che detestava la classe senatoriale e quindi la politica e dunque usava il suo potere in modo assolutistico e fuori dalle regole…

Caligola, che fu assassinato a soli 28 anni nel 41 d.C. da alcuni soldati della sua Guardia Pretoriana… Perché quella è la fine che nella storia fanno spesso i tiranni, i dittatori, gli autocrati…

Con l’invasione dell’Ucraina e i bombardamenti delle truppe di Putin, con il rischio di una escalation militare che solo un pazzo può ipotizzare come soluzione, parlare di Caligola fa venire i brividi e viene fin troppo facile fare parallelismi tra tra Caligola e Vladimir Putin…

Putin ovviamente non è Caligola. E  duemila anni non sono due giorni. Ma il modo in cui la maggior parte dei media ha dipinto il leader russo e la sua politica, compresa la decisione di aggredire e invadere l’Ucraina, in queste due settimane di guerra, è simile al modo in cui gli storici antichi hanno raccontato Caligola… E non pochi si augurano che in Russia qualcuno faccia come i pretoriani di Caligola, per porre fine alle manie di potenza del nuovo zar… 

Ovviamente la piece che andrà in scena venerdì prossimo al Mascagni è teatro, di confine, ma teatro, non è una conferenza di geopolitica o un convegno di strategia militare.

Le analogie, i richiami tra i due personaggi, Caligola e Putin (ma per certi versi anche il giovane presidente ucraino Zelensky che da attore comico si è ritrovato a guidare un Paese e adesso anche la resistenza armata) possono aiutare, attraverso la lente della cultura, dell’interpretazione letteraria e scenica, le paranoie del potere, la pazzia della guerra, la ferocia e il cinismo della politica.

C’è nel Caligola di Bertolai-Gualdani anche la fragilità giovanile (Caligola era un ventenne), il disagio esistenziale, il dolore per la perdita di una persona amata, la lotta delle giovani generazioni per emergere e conquistare un futuro partendo da un contesto sfavorevole, il “volere la luna”, che ricorda il “vogliamo tutto” del ’68…

Il “Caligola” che vedremo al Mascagni è anche un tuffo in un teatro anomalo, multimediale, in un mix di gestualità, parola, installazioni pop, inserti musicali e giochi di luce. Avanguardia certo, che può risultare ostica alla comprensione e alla digeribilità di un pubblico poco abituato a performance ardite e fuori schema. Ma è anche una piece teatrale giovane, per certi aspetti giovanilistica. E il palco del Mascagni di Chiusi non è nuovo a esperienze del genere.

Oltre alla rassegna “Teatri di confine”, allestita quest’anno,  nelle tre edizioni del Festival Orizzonti targate Andrea Cigni, dal 2014 al 2016 il pubblico di Chiusi e dei dintorni poté assistere a spettacoli, forse un po’ fuori scala per un paese di 8.000 abitanti, ma assolutamente fuori dalle righe del perbenismo, dissacranti e dirompenti. Provocazioni culturali  assolute. Chi non ricorda la storia del “pompino a farfalla” di Macadamia Nut Brittle della compagnia Ricci-Forte? Non fu la sola… 

m.l.

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