RIFLESSIONI SULLA GUERRA E SULLA PACE. PARLA ANDREA MICHELETTI, SEGRETARIO DI CIRCOLO PD.
CHIUSI – Sulla guerra in corso in Ucraina e sugli scenari che essa può scatenare, si leggono migliaia di post, commenti, prese di posizione. Qui di seguito ne proponiamo una, copiaincollata da facebook. E’ di Andrea Micheletti, ex assessore comunale a Chiusi, adesso segretario del circolo Pd di Chiusi Scalo. E’ un punto di vista, come altri, che però ci sembra più “problematico” meno enfatico e sicuro di altri postati da esponenti dello stesso partito di Micheletti. Lo proponiamo anche perché Micheletti, prima di fare l’assessore e il segretario Pd, è stato, nei primi anni 2000 un collaboratore di questo giornale. All’epoca scriveva per lo più di rock… Erano tempi per certi versi migliori , nessuno pensava forse di dover scrivere di guerra e pace nel cuore dell’Europa… E invece… Ecco il testo:
Ho ascoltato il discorso di Zelenskyy che ha tenuto oggi in diretta intervenendo presso la Camera dei Deputati. Parole ovviamente pesanti e preoccupate, da parte di un Presidente di un paese in guerra (Ucraina) aggredito e invaso militarmente da una nazione confinante (Russia). Fino a qui ci siamo, no? Tanti gli applausi che ha ricevuto dal nostro Parlamento, con il Presidente del Consiglio Mario Draghi, spesso emozionato e teso, che ha ribadito la necessità di favorire l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea oltre ad offrire accoglienza e aiuti militari alla resistenza del popolo ucraino. Ho voluto ascoltare con attenzione e per intero per cercare di capire meglio la situazione internazionale ed “il personaggio” Zelenskyy spesso oggetto di critiche e di sospetti anche dalle nostre parti.
Sinceramente, differentemente da quanto leggo e sento in giro, trovo infatti difficoltà a capire e dare giudizi drastici su dinamiche internazionali complesse e delicate che molto spesso vanno al di là delle mie conoscenze personali. Cerco di informarmi. Leggere più fonti possibili. Non usare i paraocchi. Ma faccio fatica, non lo nego. Gente invece parla delle Repubbliche del Donbass e della Crimea come se fossero casa/cosa loro, con una “sicurezza” e una “determinazione” che gli invidio (anzi, forse no). Paragonando e confrontando resistenze diverse di epoche diverse. Quella si. Questa no. Boh. Beati loro (si fa per dire).
Mai avrei pensato, nel 2022, che un paese come il nostro dovesse accogliere i rifugiati da una guerra alle porte dell’Europa. Vedere tante città come Kiev in ginocchio, prese di mira dall’esercito russo e dai bombardamenti aerei è qualcosa che ha scosso profondamente l’opinione pubblica e le sensibilità di tutti noi. Sentire suonare quelle sirene, vedere cittadini inermi scappare in cerca di un rifugio, guardare quelle esplosioni in pieno centro cittadino sono cose che, anche se viste da una televisione o dallo schermo di un cellulare (prospettive oggettivamente privilegiate), pensavo inimmaginabili nel XXI secolo. Soprattutto in paesi e popoli che abbiamo sempre considerato vicini e fratelli. Tanti cittadini ucraini stanno scappando dalla guerra in cerca di un rifugio, alcuni stanno arrivando o sono arrivati anche nel nostro territorio comunale, alcuni nostri connazionali e concittadini sono rientrati in Italia dalle città in pericolo nella speranza di tornare presto alla normalità e dove avevano cercato di costruirsi una propria vita.
Una situazione drammatica che purtroppo ci fa stare ancora in allerta per le possibili conseguenze internazionali che potrebbe innescare e provocare. Speriamo che alla fine e nonostante i tanti morti lasciati per le strade, il dialogo torni a prevalere sulle armi e che si possa vivere in un mondo civile e democratico fondato sulla pace.
Andrea Micheletti
X Micheletti. Le perplessità sulle VERITA’/NON VERITA raccontate in una guerra ce le abbiamo tutti, anche coloro che sembrano schierati in un campo o nell’altro.E parlo di schieramento soprattutto psicologico che conduce poi alla partecipazione emotiva e poi di seguito a quella politica.La guerra è sempre divisiva lo si sà da sempre ed è per questo che con la diffusione delle immagini della gente che è costretta a scappare veicolate dai media che ci giungono a noi credo che sia giusto che facciano pensare e che occorra ristabilire delle PRIORITA’ DI PENSIERO PER ESSERE CREDIBILI. Qui siamo di fronte ad una invasione di un paese che ne ha invaso un altro con le armi e fino a qui non ci piove.Atto gravissimo e deprecabile al massimo grado perchè chi ne sopporta soprattutto le conseguenze ed i traumi è la popolazione civile.Ma veniamo alla conoscenza veicolata a noi dai nostri media principali e cerchiamo di fare una riflessione anche se mi rendo conto che le riflessioni fatte davanti ad un computer ed al caldo di una abitazione sicura non siano paragonabili a ciò che quelle popolazioni civili sopportano.Procediamo per sottolineature e ragionamenti mirati che scaturiscono da quanto ci è dato di vedere. A) E’ poi mai possibile che in 42 milioni di persone che abitano l’Ucraina non esistano cittadini che siano contrari alla politica condotta dal loro governo e che siano tutti ”patrioti e partigiani lottatori per la libertà del loro paese e che non ce ne sia uno-dico uno solamente- intervistato e che ce l’abbiano fatto ascoltare che sia contrario a quanto avviene ? Non dico filo russo ma dico che critichi aspramente la posizione del proprio governo od anche se non aspramente che possa essere contrario al colpo di stato dal quale poi sono state fatte le elezioni supportate con i dollari degli americani e che successivamente il governo attuale sia giunto a tali contraddizioni e che altri siano entrati in casa loro con le armi ? Non l’ho mai sentito in TV uno di questi.Eppure l’Ucraina ci dicono che è un paese libero, dove ognuno possa esprimere la propria opinione. L’avete sentito mai uno che non sia d’accordo con Zelenskiy.Io non l’ho mai sentito in questi 24 giorni di guerra ma neppure qualcuno che abbia parlato che nel Donbass e limitrofi ci siano stati stragi compiute dall’esercito regolare ucraino verso i separatisti.Quasi mai, si sapeva che c’era la guerra ma era una cosa lontana per noi.Eppure i 15000 morti si sono tutti autoavvelenati col cianuro ? La guerra lì c’era dal 2014 e non è ma cessata. B) Per dare dei giudizi occorrerebbe dare anche uno sguardo alla carta geografica e capire che ad est di Ucraina e nel Donbass e limitrofi le popolazioni sono state represse ed uccise fino alla cifra di 15000 morti appunto come dicevo fatte dalle bombe e dalle scorribande dell’esercito regolare dove dentro le sue fila ci sono interi battaglioni nazisti con tanto di insegne e di croci uncinate. Perchè non se ne parla di questi che hanno dato lo spunto anche ad uno come Putin di indicare tale argomento come spunto per l’invasione armata? C) Siamo sicuri di dire che Putin sia un pazzo e che si sia alzato una bella mattina ed abbia deciso di mandare i carri armati in una nazione violandone le regole di autodeterminazione di fronte all’opinione pubblica mondale? Personalmente ci credo poco eppure c’è chi parla che Putin si sia sentito di decidere questo per motivi di ricreare il ristabilimento della Grande Russia o dell’URSS,mentre ascoltando i suoi discorsi dice tutto il contrario ed inoltre non vuole i missili puntati verso la Russia . Questa idea -fra l’altro di fonte unica di tutti i commentatori più autorevoli occidentali guarda caso embedded e che crticano loro stessi per primi i loro colleghi embedded ugualmente della Russia-fanno tutti e nessuno escluso parte del complesso che ha sposato la visione americana della Nato e che ogni volta parlano di libertà ma dimenticano che la Nato e più propriamente seguendo la politica ed i desideri di Washington con i suoi interventi nel mondo ha provocato milioni di morti.Siavete letto bene milioni di morti.Un po’ di nomi di paesi dove gli amercani sono intervenuti militarmente e spesso anche al seguito i loro amici inglesi, francesi, italiani, tedeschi,israeliani verso paesi come Iraq, Siria, Kuwait,Somalia,Serbia,Libia,Afghanistan e questi solo negli ultimi 10-20 anni a questa parte, armando anche le popolazioni e pagandole come hanno fatto da sempre sia verso i kurdi chè verso altre popolazioni di quelle regioni fomentando odio e ribellioni e prendendo parte ai conflitti che interessavano loro per poi trattare la pace che interessava a loro.Allora di tutto questo che potrebbe benissimo essere definito CIARPAME MEDIATICO di un paese come l’italia odierna che non tiene presente ciò che è successo in un passato non solo lontano ma anche recente e che sento giudicare ed inondare le nostre TV solo a senso unico , personalmente non fà altro che rafforzare in me l’idea del servilismo più completo da parte del nostro paese e vedo gli Stati Uniti come il paese che hanno da sempre giudicato l’alleato più fedele e ne vediamo anche le conseguenze quali che in tutto il Parlamento Italiano si sia votato a maggioranza l’invio delle armi all’Ucraina fottendosene se nel suo governo 4 ministri siano emanazione e seguaci del movimento neonazista. Siamo arrivati nelle nostre TV anche a far vedere la banda musicale dell’esercito ucraino che suonava Bella Ciao quando una parte degli uomini in divisa di quell’esercito aveva bombardato il Donbass e fatto migliaia di morti soprattutto con le component dei battaglioni operativi con la svastica sui loro vessilli e gagliardetti. Capito ? I nuovi partigiani alla rovescia. Ma questo non lo dicono al popolo italiano, non passa questo ragionamento, eppure sarebbe anche semplice per chi abbia un po’ di memoria e voglia considerarsi indipendente,ma Dio ne guardi,sarebbe una eresia !! Inoltre e per concludere e rispondere a Micheletti dico soltanto che forse ancora da parte del partito che rappresenta non si capito che il mondo non è più bipolare e che l’occidente e l’Europa devono smetterla di considerarsi insieme agli USA portatrici della verità e del rispetto dei diritti umani perchè se si facesse solo un po’ di storia andando neanche tanto lontano addietro nel tempo in quei paesi che ho citato prima-ma ce ne sarebbero a decine tanti altri che hanno subito il servaggio e sono anche attualmente schiacciati da dittature imposte dagli Stati Uniti direttamente col piede sul collo di popoli impoveriti come quelli del Sud America ed anche altri nell’est Asia, il mondo non è più bipolare ma ha anche altri punti di vista per fortuna portati non dal o dal senso unico ma il mondo- appunto- è tripolare ed anche forse oltre il tripolare. Ed il punto di vista dominante non è più solo quello nostro dell’occidente ed allora dovremmo smetterla di innalzare i vessilli della falsa democrazia portata sulle canne dei fucili agli altri popoli dei paesi che ho elencato prima poichè lo si voglia o meno questa è una politica che è risultata con i fatti una politica fallimentare sia per quei paesi sia per noi stessi.E’ un modo di relazionare che non va più bene perchè non rispecchia la realtà e mentre personaggi come i segretari dei maggiori partiti di governo(quindi tutti e nessuno escluso e ci tiro dentro anche la Meloni su tali posizioni che ha espresso) fanno a gara a chi sia più atlantista del re non considerano che Europeimo ed Atlantismo non sono la stessa cosa.Ma è un concetto questo duro a morire e viene difeso ad occhi chiusi di fronte all’opinione pubblica del paese. Concludo che c’è un detto Cinese (appunto il concetto di tripolarismo che ho citato comprendeva anche quella Cina che decenni addietro gli stessi americani ed alleati avevano votato per la NON AMMISSIONE e all’Onu -ricordiamocelo questo- e riconoscendo come fosse invece la vera Cina l’isola di Taiwan loro alleata,in barba alla giustizia ed al giusto peso ed anche alle legittime rivendicazioni della Repubblica Popolare Cinese a considerare Taiwan loro territorio.Ma guarda che strana considerazione democratica cheera quella, sostenuta anche dai governi italiani sempre proni al solito padrone….Ecco volevo terminare il mio intervento con una citazione cinese, perchè i cinesi hanno nella loro cultura il rispetto e la presenza di proverbi e citazioni utili a mettere in evidenza -come il mondo e la storia soprattutto da sempre ma ancorpiù da oggi e quella di oggi proiettata verso il futuro- la presenza di un punto diverso di visione delle cose che tenga utilmente presente che il mondo non è mai stato e non deve essere a senso unico : ” CIO’ CHE IL BRUCO CHIAMA LA FINE DEL MONDO, IL RESTO DEL MONDO LO CHIAMA FARFALLA”. E non l’ha detto ne Biden, nè Zelensky,nè Letta e nè altri segretari di partito che siedono nel nostro Parlamento e che si impietosiscono doverosamente per i bambini che muoiono sotto le bombe di Putin, ma che guarda caso evitano tutti quanti di prendere in considerazione LE RESPONSABILITA DELLE ORIGINI DALLE QUALI SONO SCATURITI I CONFLITTI(è comune a tutti questi il fatto che dicano chi sia l’aggressore e chi l’aggredito e con questo si lavano la bocca),ma sono parole di Lao Tse nato quasi sette secoli prima di Cristo . Il mondo per fortuna non è più a senso unico in questo senso e paesi che rappresentano un terzo dell’umanità come Cina, India, Brasile,Venezuela ed altri si sono astenuti o dissociati dalla condanna alla Russia. Ho un bellissimo libro fotografico da una quindicina di anni nella mia libreria dal titolo ”Il secolo cinese” ed ogni tanto mi vado a rivedere le foto della storia di questo paese e mi vengono alla mente le vicissitudini di questo popolo e penso a quale forza abbia avuto per arrivare a ciò che è oggi. La risposta forse- almeno in parte-di quelle ragioni di essere arrivati a ciò che sono oggi stà probabilmente anche in quel proverbio citato prima di Lao Tse e che l’occidente finora ha dimostrato di non osservare,anche e soprattutto perchè la sua storia ha parlato quasi esclusivamente di predazioni fin dall’epoca dei romani che dicevano:”Mors tua vita mea”, il chè era tutto dire cosa stesse per rappresentare tale concetto.Di sicuro non un concetto di civiltà ma il suo esatto contrario.E allora per finire caro Micheletti sarebbe l’ora che si analizzassero le questioni cercando di collocarle e giudicarle anche tenendo presente altri punti di vista che esistono e devono pesare. Informa i democratici cristiani del tuo partito che la maggioranza delle guerre ed i milioni di morti -se si facessero bene i conti che invece amano non farli mai- le hanno provocate sempre o quasi sempre le alleanze militari e politiche occidentali fruendo di ciò che si erano proposti di succhiare ai popoli che abitavano altre terre.Anche adesso-e sono personalmente convinto di ciò che dico- che il motivo non è nè il Donbass ne le popolazioni russofone alle quali Putin dice di correre in aiuto ma è di certo il procurare una situazione ed una condizione per la quale o con la guerra guerreggiata o con le sanzioni pesantissime venga favorito e prenda piede un cambio del potere all’interno della Russia al fine di mettere le mano sulle sue immense riserve di energia (gas, petrolio ecc,ecc) contenute in un paese di 8 fusi orari come è la Russia e cerca con ogni mezzo di condurla alla condizione di vassallo politico e sociale.Sono quelle che fanno gola all’occidente quando sente scricchiolare la seggiola con la quale ha regnato e continua a regnare nel mondo e dalla quale traccia ancor oggi le direttive e gli ordini di quello che noi chiamiamo- secondo noi- ” SVILUPPO”,altrochè il Donbass di Putin ! a Putin sta a cuore adesso non essere minacciato dai missili della Nato e come tutte le grandi potenze non li tollera alle porte di casa e quando può interviene.Lo stesso di come interverrebbero gli Stati Uniti se il Messico mettesse i missili sul proprio territorio puntati verso gli USA.Ma quel concetto nostro di SVILUPPO abbiamo ragione a chiamarlo tale perchè così serve a noi, ma può darsi che stavolta abbiamo incontrato nella nostra strada un osso duro e che non sia solo la Russia e non solo perchè potenza nucleare ma anche altro ed anche altri paesi.Parlavo dei seguaci di Lao Tse cioè di quelli che sanno che inevitabilmente poi il bruco si chiamerà farfalla.E allora sarebbe bene che la crisalide che dice di essere tanto rispettosa dei diritti umani e che non si è mai mobilitata quando questi non venivano rispettati per nostro diretto intervento sia nelle nazioni a noi vicine ma anche in quelle più lontane, di tutto questo ne tenga conto.Ed allora se ne tenesse veramente conto vedrà che è finita l’epoca della visione unica e che il ritenersi al centro della verità è un metodo che è errato e che potrebbe condurre alla catastrofe dalla quale non c’è ritorno…ma su tale tema mi sembra che l’avviso lo abbiamo ricevuto ed anche abbastanza chiaro.Credevo che i tempi fossero cambiati ma si è ritornati alla guerra fredda provocata perchè il mondo non regge più 7 miliadi di uomini.Questa è la verità che ci mostra la natura dello sviluppo e che noi chiamiamo con tale nome e che sempre ci piace mettere in relazione alla parola ”libertà” non comprendendo che primi negatori di questa siamo proprio noi che non possiamo più controllare lo sviluppo che abbiamo fornito e che è proprio la natura di questo che stà facendo affondare il mondo.Secondo coloro che Giovedì si riuniranno a Bruxelles con la partecipazione del Presidente Americano probabilmente un altro mondo non è possibile e si riuniranno per decretare altre sanzioni alla Russia e serrare le fila per cui prepariamoci: combatteremo Putin fino all’ultimo europeo.
Io non sono uno con le certezze e le conoscenze che permettono di avere idee granitiche ma nel mio piccolo, avendo un grande interesse per la politica internazionale, ho sempre cercato di informarmi e farmi un’idea sulle cose, ignorando la propaganda e cercando fonti che raccontino le cose come veramente sono. In passato era più difficile e ci si doveva affidare quasi esclusivamente a riviste di un certo tipo, penso ad esempio a Latinoamerica e tutti i sud del mondo diretta da Gianni Minà, penso alla rivista Internazionale tutt’ ora in edicola e tante altre. Oggi c’è una possibilità in più ed è enorme, se non si usa solo per mostrarsi sui cosiddetti social,si chiama internet che offre infinite possibilità per informarsi.
Mi permetto però di consigliare un libro, ad Andrea Micheletti è a tutti quelli che vogliono avere un’idea più definita: “Donbass La guerra fantasma nel cuore d’Europa”, di Sara Reginella, psicologa e regista di documentari, che ha passato molto tempo in Russia e appunto in Donbass a documentare la guerra dimenticata dai media, in corso dal 2014.