RIFLESSIONI SULLA GUERRA E SULLA PACE. PARLA ANDREA MICHELETTI, SEGRETARIO DI CIRCOLO PD.

martedì 22nd, marzo 2022 / 19:33
RIFLESSIONI SULLA GUERRA E SULLA PACE. PARLA ANDREA MICHELETTI, SEGRETARIO DI CIRCOLO PD.
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CHIUSI – Sulla guerra in corso in Ucraina e sugli scenari che essa può scatenare, si leggono migliaia di post, commenti, prese di posizione. Qui di seguito ne proponiamo una, copiaincollata da facebook. E’ di Andrea Micheletti, ex assessore comunale a Chiusi, adesso segretario del circolo Pd di Chiusi Scalo. E’ un punto di vista, come altri, che però ci sembra più “problematico” meno enfatico e sicuro di altri postati da esponenti dello stesso partito di Micheletti. Lo proponiamo anche perché Micheletti, prima di fare l’assessore e il segretario Pd, è stato, nei primi anni 2000 un collaboratore di questo giornale. All’epoca scriveva per lo più di rock… Erano tempi per certi versi migliori , nessuno pensava forse di dover scrivere di guerra e pace nel cuore dell’Europa… E invece… Ecco il testo:
Ho ascoltato il discorso di Zelenskyy che ha tenuto oggi in diretta intervenendo presso la Camera dei Deputati. Parole ovviamente pesanti e preoccupate, da parte di un Presidente di un paese in guerra (Ucraina) aggredito e invaso militarmente da una nazione confinante (Russia). Fino a qui ci siamo, no? Tanti gli applausi che ha ricevuto dal nostro Parlamento, con il Presidente del Consiglio Mario Draghi, spesso emozionato e teso, che ha ribadito la necessità di favorire l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea oltre ad offrire accoglienza e aiuti militari alla resistenza del popolo ucraino. Ho voluto ascoltare con attenzione e per intero per cercare di capire meglio la situazione internazionale ed “il personaggio” Zelenskyy spesso oggetto di critiche e di sospetti anche dalle nostre parti.
Sinceramente, differentemente da quanto leggo e sento in giro, trovo infatti difficoltà a capire e dare giudizi drastici su dinamiche internazionali complesse e delicate che molto spesso vanno al di là delle mie conoscenze personali. Cerco di informarmi. Leggere più fonti possibili. Non usare i paraocchi. Ma faccio fatica, non lo nego. Gente invece parla delle Repubbliche del Donbass e della Crimea come se fossero casa/cosa loro, con una “sicurezza” e una “determinazione” che gli invidio (anzi, forse no). Paragonando e confrontando resistenze diverse di epoche diverse. Quella si. Questa no. Boh. Beati loro (si fa per dire).
Mai avrei pensato, nel 2022, che un paese come il nostro dovesse accogliere i rifugiati da una guerra alle porte dell’Europa. Vedere tante città come Kiev in ginocchio, prese di mira dall’esercito russo e dai bombardamenti aerei è qualcosa che ha scosso profondamente l’opinione pubblica e le sensibilità di tutti noi. Sentire suonare quelle sirene, vedere cittadini inermi scappare in cerca di un rifugio, guardare quelle esplosioni in pieno centro cittadino sono cose che, anche se viste da una televisione o dallo schermo di un cellulare (prospettive oggettivamente privilegiate), pensavo inimmaginabili nel XXI secolo. Soprattutto in paesi e popoli che abbiamo sempre considerato vicini e fratelli. Tanti cittadini ucraini stanno scappando dalla guerra in cerca di un rifugio, alcuni stanno arrivando o sono arrivati anche nel nostro territorio comunale, alcuni nostri connazionali e concittadini sono rientrati in Italia dalle città in pericolo nella speranza di tornare presto alla normalità e dove avevano cercato di costruirsi una propria vita.
Una situazione drammatica che purtroppo ci fa stare ancora in allerta per le possibili conseguenze internazionali che potrebbe innescare e provocare. Speriamo che alla fine e nonostante i tanti morti lasciati per le strade, il dialogo torni a prevalere sulle armi e che si possa vivere in un mondo civile e democratico fondato sulla pace.
Andrea Micheletti
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