LA GUERRA E’ COMINCIATA. ORA BISOGNA FERMARLA!
Da questa mattina alle 5 ora di Mosca la Russia ha dato inizio all’invasione dell’Ucraina. Putin l’ha definita una operazione militare straordinaria. Ma di fatto stanno bombardando. C’è di nuovo una guerra nel cuore dell’Europa. Lo stesso Putin nel dare l’annuncio n Tv ha detto che l’obiettivo è “la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina. E la liberazione dei popoli della autoproclamate repubbliche filorusse che in questi 8 anni sono state sottoposte a genocidio”. Ha anche mandato un durissimo avvertimento agli “attori esterni”, ovvero subirà consegue all’Occidente: “Chiunque provi a inferire subirà conseguenze che non avete mai visto…”.Una minaccia in sostanza agli Usa, ma soprattutto all’Europa che nel caso decidesse di aiutare l’Ucraina potrebbe essere a sua volta attaccata. Per ora l’operazione militare sembra essere di tipo “chirurgico” come dicono le fonti russe, cioè mirata a precisi obiettivi militari e strategici, non ai civili. Ma in molte città ucraine si avvertono esplosioni, suonano le sirene antiaeree, la gente sta scappando verso ovest… Per Biden e anche per il ministro degli esteri italiano Di Maio, “la gravissima, ingiustificata e non provocata aggressione di Mosca ai danni dell’Ucraina costituisce una chiara e netta violazione del diritto internazionale”.
Unanime, nel mondo occidentale la condanna dell’azione di forza messa in atto da Putin. Tutte le previsioni fatte nelle settimane scorse dalla Casa Bianca, circa le intenzioni del leader russo, sono state confermate dall’attacco di questa mattina, che secondo alcuni giornali era pianificata da giorni. Lo stesso messaggio di Putin che annuncia l’operazione diffuso alle 5 di questa mattina sarebbe stato in realtà registrato tre giorni fa.
In Italia anche i politici che in questi ultimi anni sono apparsi più vicini, quasi abbagliati, dalla figura di Putin (compresi Salvini che si faceva fotografare con indosso la maglietta con la faccia dello zar russo e Giorgia Meloni) adesso prendono le distanze dal leader del Cremlino. Ma viste le dichiarazioni di Putin, il rischio è che una risposta e una “interposizione” occidentale scateni l’escalation.
Dopo la crisi che fu anche allora guerra, del 2014 nel Donbas, in una intervista del 26 maggio 2015 al Corriere della Sera Romano Prodi si esprimeva così a chi lo accusava di essere un po’ “morbido” verso i russi:
“Puoi essere duro se ti conviene o morbido se ti conviene. Non puoi fare il duro se te ne vengono solo danni. Isolare la Russia è un danno. L’importante è avere chiara l’idea di dove devi arrivare. Se vuoi che l’Ucraina non sia membro della Nato e dell’UE, ma sia un Paese amico dell’Europa e un ponte con la Russia devi avere una politica coerente con questo obiettivo. Se l’obiettivo è portare l’Ucraina nella Nato, allora crei tensioni irreversibili”.
Ecco, i rischi paventati da Prodi (per la verità non ci voleva di essere scienziati della geopolitica per intuirli) si stanno verificando tutti, adesso, nella maniera peggiore e più drammatica. Denazificare l’Ucraina, come ha detto Putin, con riferimento alle forze di estrema destra e ai battaglioni filonazisti che appoggiano il governo ucraino, potrebbe essere un obiettivo condivisibile. Ma non bombardando le città e invadendo l’Ucraina coi carriarmati ed esponendo milioni di civili a sofferenze indicibili…
Paradossalmente c’è da sperare che l’altra grande potenza, la Cina, vesta i panni del paciere e proprio perché più vicina a Putin, convinca il leader russo a fermarsi e a negoziare, senza arrivare alle conseguenze inimmaginabili di cui egli stesso ha parlato…
Noi cosa possiamo fare? certo, scrivere, parlare, leggere di altro in queste ore è difficile. Non ci si riesce. Una cosa la possiamo fare, far sentire la nostra voce a chi ci governa, al Parlamento Italiano, una voce che dica forte e chiaro che L’Italia ripudia la guerra come mezzo per dirimere le controversie internazionali”, come è scritto nella Costituzione (Art.11) che è la nostra legge fondamentale. La Costituzione dice che l’Italia non può attaccare un altro Stato e che non considera la guerra il mezzo per risolvere le questioni tra Stati. E non c’è Nato che tenga. Anzi, a questo punto viene anche da chiedersi se abbia ancora senso la Nato e stare nella Nato. Ma questo è un discorso complicato, che adesso può apparire fuorviante. Se fino a ieri c’era di dire NO alla guerra adesso c’è da dire che la guerra è cominciata e bisogna fermarla, prima che divampi in un fuoco globale. Partecipare a manifestazioni di piazza, sit-in, happening, flash mob, contro la guerra è importante. Non sarà un sit in a Chiusi o a Siena, a fermare i Carriarmati e i bombardieri di Putin, neanche manifestazioni più imponenti a Milano, Roma o Parigi… però in una società globalizzata e on line h24, l’opinione pubblica può incidere, può pesare nelle decisioni dei singoli governi.
Domani, 25 febbraio a Chiusi si terrà una iniziativa in piazza 26 giugno alle ore 18,00. Noi l’avevamo sollecitata, ad organizzarla è il centro sinistra insieme ai sindacati e all’Anpi. Noi – lo abbiamo già detto – ci saremo e invitiamo i nostri lettori ad esserci. Non è il momento di stare davanti alla Tv o alla tastiera del Pc.
m.l.
Calma , tranquilli, ci pensa di Maio !
Peccato non sia TONINELLI a fare il ministro degli esteri ! Eravamo a cavallo !
Ma dobbiamo chiedere autorizzazione ai Francesi ? MATTARELLA ha imposto un Francese ad assistere al c9nsiglio dei min8stri !
La costituzione ” parlava ” di popolo sovrano !!