LA STREET ART DEL CHIUSINO FALCO LUCA POGGIONI: PERCHE’ NON FARGLI DIPINGERE UN PO’ DI FACCIATE?

mercoledì 05th, gennaio 2022 / 11:45
LA STREET ART DEL CHIUSINO FALCO LUCA POGGIONI: PERCHE’ NON FARGLI DIPINGERE UN PO’ DI FACCIATE?
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CHIUSI – Era il 31 ottobre 2018, quando su queste colonne lanciammo l’idea di fare di alcune cittadine della zona, in particolare due, Chiusi Scalo e Chianciano, delle gallerie d’arte a cielo aperto, favorendo la cosiddetta “street art” sulle facciate degli edifici, spesso anonime e ingrigite dal tempo. Una cosa in voga da anni in  moltissime città, grandi e piccole: in quell’articolo di 3 anni fa citavano Lione, Forlì, Napoli, ma anche Perugia e Marsciano.

A Chiusi qualcosa di simile è già stato fatto con i “murales” di Montallese, sulla barriera che divide la strada 326 dalla ferrovia, e nei bagni pubblici di via Mazzini e ai giardini dello Scalo. Quindi non sarebbe neanche una novità assoluta. Ma noi pensavano a qualcosa di più grande nelle dimensioni e di più diffuso nel tessuto urbano. L’uso appunto delle facciate dei palazzi (pubblici e privati) che si prestano allo scopo. Superfici ampie, visibili, senza finestre o impedimenti diversi. Ce ne sono tante che potrebbero essere abbellite con dipinti e diventare motivo di attrazione.

Pensavamo infatti a cose belle, che potrebbero essere di grande effetto, oltre che avere una funzione di mitigazione del brutto, del grigiore, dell’immagine sciatta di palazzi e di certi quartieri costruiti negli anni del boom, venuti su come funghi, alla rinfusa, e secondo criteri architettonici ormai datati. Cose belle come quelle quelle che realizza per esempio un giovane chiusino: Falco Luca Poggioni. Che è pure nipote di un ex sindaco. Ne ha realizzate due di opere di street art nei pressi di casa sua, su due saracinesche da garage. Una richiama “la ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer e l’altra “La dama con l’ermellino” di Leonardo da Vinci. 

Due belle opere classiche e famosissime rivisitate, che rendono quelle due saracinesche molto particolari… Pensate l’effetto che farebbero se realizzate su una facciata di 9 metri per 6, in mezzo all’abitato.

Falco Luca Poggioni è uno street artist piuttosto affermato. Alcune sue opere figurano in Werregarentstraat (la via degli street artists) nella città di Gent in Belgio. L’ex assessore comunale Andrea Micheletti ne ha postata una proprio oggi sul suo profilo facebook.

“Vedere i murales di Falco Luca Poggioni (che è il ragazzo che ha curato il recente rifacimento di quelli storici a Montallese) in Werregarentstraat (la via degli street artists) nella mia amata Gent in Belgio, fa un certo effetto e riempie di orgoglio. Così si fa”, così ha scritto Micheletti a corredo della foto, che riproduce un “origami” ricavato da una mascherina anti covid: “origami swan mask -Dedicato a tutte le persone che in questo momento difficile vorrebbero volare via ma possono farlo solo con le ali del pensiero”…  In questo caso un’opera che fissa su un muro il disagio delle persone costrette a chiudersi in casa e in sé stesse a causa della pandemia… 

E’ bravo Falco Luca Poggioni ad usare bombolette e pennelli, ma è anche un artista che esprime pensiero, stati d’animo. Uno che sta al passo coi tempi.

A distanza di tre anni, ci permettiamo di rilanciare la proposta fatta nel 2018. Avevamo pensato a Chiusi Scalo e a Chianciano perché sono due realtà urbanisticamente e architettonicamente moderne, dove di facciate utilizzabili allo scopo ce ne sono tante, e perché non sono centri storici intoccabili (giustamente).

Con il bonus facciate previsto da Governo dovrebbe essere anche più facile mettervi mano. Chiusi adesso ha anche una amministrazione comunale nuova, che ha pure bisogno di dare qualche segnale dirompente di esistenza in vita. Qualcosa insomma che faccia scattare una scintilla, che la faccia uscire da quella specie di limbo fatto di silenzi e titubanze in cui si è infilata da sola in questi primi 100 giorni.

Questa di far dipingere qualche facciata agli street artist come Falco Luca Poggioni potrebbe essere una scintilla. Un tempo neanche troppo lontano Chiusi Scalo e Chianciano brulicavano di gente. Ora sono due deserti. Un tempo la gente veniva anche dai paesi limitrofi a Chiusi Scalo e a Chianciano per fare acquisti, per vedere le vetrine alla moda, per prendere il treno, per andare al cinema, per quel po’ di dolce vita che nei due paesi c’era e negli altri no… Oggi le vetrine alla moda sono poche. Gli acquisti la gente li va a fare altrove. Il cinema è a metà strada… Ecco: una decina di facciate dipinte in maniera magistrale potrebbe rappresentare un bel richiamo… La “galleria d’arte” a cielo aperto di cui parlavamo all’inizio e senza un biglietto da pagare…

Non solo: una iniziativa del genere potrebbe anche richiamare artisti più o meno famosi, potrebbe creare competizione ed emulazione, e quindi far crescere il livello culturale generale. Potrebbe stimolare i giovani ad accompagnare le opere di street art con e altre performance…

Ci pensino Sonnini e Marchetti e i loro assessori alla cultura.

Marco Lorenzoni

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