ANCHE LE REGIONI CHIEDONO AL GOVERNO DI CAMBIARE IL MODO DI CONTEGGIARE I POSITIVI AL COVID

giovedì 13th, gennaio 2022 / 11:29
ANCHE LE REGIONI CHIEDONO AL GOVERNO DI CAMBIARE IL MODO DI CONTEGGIARE I POSITIVI AL COVID
0 Flares 0 Flares ×

A proposito della proposta fatta dal virologo Bassetti di rivedere il modo di conteggiare i casi di contagio da covid e quello di comunicare il report quotidiano, di cui abbiamo scritto ieri, ecco che anche le Regioni si allineano e chiedono in sostanza la stessa cosa: non contare più gli asintomatici nel bollettino quotidiano (e per loro niente tampone di fine quarantena e isolamento ridotto a 5 giorni). Le Regioni facendo pressing sul ministero della Salute e sull’Istituto superiore di sanità, ricordano che questa è anche la posizione espressa dall’ECDC (Centro Europeo Controllo Malattie).  L’obiettivo dei governatori è quello di cambiare ancora alcune regole e le modalità di conteggio dei contagi, da cui dipende, come è noto, il colore della regione, secondo le fasce di rischio, quindi le restrizioni più o meno stringenti.

Nello specifico, la proposta è quella di contare soltanto i positivi che hanno sintomi compatibili con il Covid. Questo perché se è vero che con la variante Omicron il contagio è velocissimo e dilagante, è vero anche che grazie alla vaccinazione di massa con più dell’80% della popolazione vaccinata, nella stragrande maggioranza dei casi il Covid-19 non dà effetti. Da qui la richiesta di stornarli dal computo dei nuovi positivi giornalieri, ma anche l’ipotesi di eliminare la necessità, ora prevista, del tampone di fine quarantena. Per i positivi asintomatici che hanno completato il ciclo vaccinale, con tutte e tre le dosi previste, si prospetta anche l’ipotesi di ridurre a cinque giorni l’isolamento, al termine dei quali, dunque, potrebbero riprendere regolarmente la propria vita.

Dalle Regioni arriva anche la richiesta di distinguere i ricoverati Covid, indicando cioè il numero dei pazienti positivi ospedalizzati per i sintomi gravi del virus da quelli che scoprono la positività a seguito di un accesso in ospedale per altre patologie, circostanza questa sottolineata dal virologo genovese.

Quanto ai decessi catalogati come morti per covid, che secondo Bassetti potrebbero essere invece persone sì positive al covid, ma decedute per altre cause, quindi da non computare come morti causa covid, alcuni operatori sanitari fanno notare che esiste da decenni la codifica informatizzata delle malattie in ingresso Ospedale e delle schede istat delle cause di decesso. In tutte queste viene indicata la diagnosi principale di ingresso o di decesso e le eventuali patologie correlate. Le statistiche si fanno con strumenti informatici, sulle patologie principali e non sulle patologie secondarie o correlate.

C’è anche chi sostiene però che con gli ospedali praticamente sequestrati dall’emergenza covid, con una risposta per le patologie diverse meno puntuale, può essere successo e può succedere che alcune morti siano state o vengano catalogate come covid, quando il covid è stato/è al massimo una concausa che ha aggravato e complicato altre situazioni o addirittura una condizione asintomatica presente, ma del tutto ininfluente sul decesso.

In ogni caso, anche se la variate omicron sembra meno aggressiva e meno letale, sul fatto che il covid uccida e possa causare problemi serissimi, soprattutto a chi non è vaccinato, non vi sono dubbi. E al momento vaccinarsi e completare il ciclo con la terza dose è lo scudo più efficace, insieme ai comportamenti responsabili e all’uso dei dispositivi di protezione. Anche su questo non ci piove.

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×
Mail YouTube