LINEA CHIUSI-SIENA SOTTO LO STANDARD DI AFFIDABILITA’. COSI’ NON VA. SE SI RILANCIASSE L’IDEA DEL TRENO PER NOTTOLA E AD USO TURISTICO, FORSE…

lunedì 27th, dicembre 2021 / 12:51
LINEA CHIUSI-SIENA SOTTO LO STANDARD DI AFFIDABILITA’. COSI’ NON VA. SE SI RILANCIASSE L’IDEA DEL TRENO PER NOTTOLA E AD USO TURISTICO, FORSE…
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Qualche settimana fa era stato il consigliere regionale Stefano Scaramelli a sollevare il problema dei disagi per gli utenti della linea Chiusi-Siena: treni soppressi, ritardi, servizi sostitutivi non sempre adeguati…  Nei giorni scorsi, proprio prima di Natale, l’allarme lo ha lanciato direttamente l’assessore ai trasporti della Regione Toscana Stefano Baccelli.  Tre linee ferroviarie del sistema di trasporto pubblico regionale nel mese di novembre non avrebbero raggiunto infatti lo standard di affidabilità richiesto dal contratto di servizio: la già citata Chiusi-Siena, la Pisa-Lucca-Aulla e la Firenze-Borgo San Lorenzo-Faenza. “Gli utenti del servizio ferroviario – ha detto Baccelli – continuano a contattarci, a segnalarci disagi, a chiederci soluzioni. Il lavoro della cabina di regia con Rfi e Trenitalia, che ho convocato due giorni fa e che continuerà a riunirsi con cadenza regolare ogni mese, deve andare nell’unica direzione possibile: rendere il servizio sempre più efficiente e ridurre al minimo i disagi per chi ogni giorno lo usa per andare a lavorare, a studiare o semplicemente per spostarsi. Non mi stancherò di ripeterlo. E ridurre i disagi significa non soltanto eliminare i problemi strutturali ma anche informare gli utenti con tempestività in caso di disservizi”. La linea Chiusi-Siena – ha sottolineato ancora l’assessore –  “non ha raggiunto la standard in 5 mesi su 11”. 

In base al contratto di servizio tra Regione Toscana e Trenitalia, per il 2021 la soglia di affidabilità delle linee ferroviarie è fissata al 97,25%, sotto al quale gli abbonati hanno diritto ad un bonus come risarcimento per i disservizi (ritardi e soppressioni) che si sono verificati nel corso del mese.

La Chiusi-Siena già è una linea vecchia, ancora non elettrificata. Vi viaggiano i cosiddetti “pendolini diesel” che hanno preso il posto delle vecchie motrici bianche e verdi anni ’80. Prima ancora si utilizzavano le “Littorine” degli anni ’30… Adesso si pensa ai treni ad idrogeno. Intanto, nell’attesa, però continuano i disservizi con danno ovviamente per chi usa il treno per andare a lavoro, a scuola o all’università, ma anche con danno di immagine per la linea stessa, che ha anche una forte valenza turistica.

Un anno e mezzo fa, poco prima delle elezioni regionali che hanno incoronato Eugenio Giani, l’allora sindaco di Chiusi Bettollini chiese con forza un impegno sulle infrastrutture e in particolare sul raddoppio ed elettrificazione della Chiusi-Siena. Lo stesso Giani, in varie occasioni ha mostrato attenzione al tema, ma nella realtà si è visto poco o nulla. A parte i disservizi di cui sopra.

Noi rimaniamo dell’idea che per funzionare bene una linea ferroviaria dovrebbe avere un’utenza adeguata, altrimenti sarà sempre condannata ad una funzione marginale e quindi ad un progressivo depauperamento. Per questo motivo, da queste colonne abbiamo avanzato tante volte la proposta di trasformare la Chiusi-Siena, almeno nelle due tratte Sinalunga-Montepulciano e Montepulciano-Chiusi in una sorta di “metropolitana di superficie” per consentire un collegamento rapido e sicuro con l’ospeale di Nottola, distante 2 Km dalla stazione di Montepulciano e raggiungibile sia da Chiusi che da Sinalunga in meno di 15 minuti, prevedendo un servizio navetta dalla stazione di Montepulciano all’ospedale.

Una soluzione del genere favorirebbe l’uso del treno da parte del personale e dell’utenza dell’ospedale, con ricadute positive sulla sicurezza stradale, soprattutto nei centri abitati di Montallese, Acquaviva, Gracciano, Torrita di Siena, sull’inquinamento (pur essendo diesel il treno inquina comunque meno di centinaia di auto) e potrebbe incentivare anche l’utenza turistica verso Montepulciano e Chiusi, e l’uso del treno in combinazione con la bicicletta per piccoli tour in tutta la Valdichiana e anche in direzione Valdorcia, Trasimeno, Amiata…  L’operazione non richiederebbe investimenti stratosferici: la linea c’è già, le stazioni e i treni pure, bisognerebbe solo adeguare e strutturare gli orari, per una effettiva funzionalità. L’elettrificazione e il raddoppio del binario aiuterebbero ancora di più, rendendo tuto più semplice. La “conversione green” sbandierata dal Governo nazionale passa anche da cose di questo genere. E i fondi del PNRR sembrano fatti apposta… Negli anni ’90 la proposta fu in qualche modo sostenuta dalla Cgil che ne parlò in una conferenza economica comprensoriale. Da allora però da parte dei sindaci, delle istituzioni in genere, dei soggetti economici e sociali, dei partiti politici non c’è mai stata una adeguata pressione in tal senso. Nessuno ha mai detto che non si può fare. Che ci sono delle controindicazioni. Ma nessuno s è mosso con convinzione.

Ecco noi, nel nostro piccolo, continuiamo a perorare la causa.  Ci piacerebbe che i sindaci di Chiusi, Chianciano, Montepulciano, Torrita e Sinalunga dicessero come la pensano sull’argomento. E lo stesso facessero anche partiti, movimenti, liste civiche, associazioni di categoria e sindacati. Se dovessero prevalere le ragioni del “non si può fare” ne prenderemmo atto e ci metteremmo l’anima in pace. Se invece nessuno risponderà, cominceremmo a pensare che il problema sia diverso. E cioè che non sappiano cosa rispondere. Non sarebbe una gran cosa…

m.l.

 

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