CHIUSI: E’ MORTO ARMANDO VENTURI, PER DECENNI VOLTO E VOCE DELLA DESTRA LOCALE

sabato 04th, dicembre 2021 / 19:24
CHIUSI: E’ MORTO ARMANDO VENTURI, PER DECENNI VOLTO E VOCE DELLA DESTRA LOCALE
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CHIUSI – Un altro tassello della politica chiusina dell’ultimo mezzo secolo, e anche un po’ di più, se n’è andato ieri. All’età di 80 anni è morto Armando Venturi, cacciatore indefesso, commerciante storico di Chiusi Scalo, prima titolare  di una armeria poi di una bella boutique che pur avendo cambiato gestione porta ancora il suo nome, ma soprattutto volto e voce per decenni dell’estrema destra locale. Fin dai primi anni ’60 Venturi è stato un militante del Msi, il partito di Almirante. E a quel tempo non era facile fare il “fascista” a Chiusi, dove il 65% votava comunista e il 20% socialista. Più tardi, con l’evoluzione del Msi, aderì ad Alleanza Nazionale, poi a Fratelli d’Italia. Negli anni ’90 è stato anche Consigliere Comunale, proprio per An. Non amava la destra in doppiopetto, né quella che si nascondeva nella Dc. Preferiva la destra vera, pura e identitaria, ma non era un facinoroso. Se gli davi del fascista, anche scherzando, non si offendeva. Nel periodo duro degli anni di piombo e della strategia della tensione quando rossi e neri si fronteggiavano nelle piazze, anche a Chiusi Venturi stava orgogliosamente dalla sua parte: memorabile il comizio dell’ammiraglio Birindelli per il Msi nel 1972, con le camionette della polizia da una parte e una folla di militanti di sinistra dall’altra a circondare l’oratore con Venturi che rimase per ultimo a presidiare la postazione, rifiutandosi anche di abbassare la saracinesca del negozio a costo di finirla a sprangate… Ma non è mai stato (e non era) un facinoroso.  Piuttosto un politico vecchio stampo. Uno di quei missini, che da uomo di partito, sapeva come si fa politica e somigliava per molti versi ai comunisti… Anche in Consiglio Comunale, pur essendo all’opposizione, non votava quasi mai per punto preso. In quell’esperienza si dimostrò alquanto pragmatico.  Ed è sempre stato pragmatico anche nei giudizi e nel rapporto con il nostro giornale, nonostante la divergenza di opinioni e di connotazione.

Chiusi perde dunque una figura di riferimento per un certo mondo. La destra storica perde il personaggio simbolo di un’epoca, di anni difficili, di tante battaglie perse, ma combattute con passione e orgoglio in nome di un’idea, di una visione del mondo certamente diversa da quella che anima molti esponenti politici di oggi, votati al carrierismo, al tornaconto, più inclini alle marmellate informi che ai sapori forti e netti.

Mancherà anche a noi Arando Venturi, un fascista democratico, lettore attento e avversario leale.

M.L.

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