DOVE VA LA SINISTRA? UN MESSAGGIO DI ROSY BINDI AL PD: OCCHIO ALLE AMMUCCHIATE! CHIUSI: I SILENZI DI SONNINI E I MAL DI PANCIA DEI SUOI ALLEATI
In una intervista di ieri 11 novembre a Tiziana Panella (la 7), Rosy Bindi ha parlato dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica, dell’eventualità di ritrovarci con Berlusconi al Quirinale e anche delle prospettive politiche in vista delle elezioni del 2023. A questo proposito l’ex presidente del Pd e della Commissione antimafia, nonché ex ministro della sanità ha messo in guardia il Pd da facili suggestioni e da errori strategici.
“Attenzione a prefigurare un nuovo Ulivo per poi trovarci… nell’Unione” ha detto, intendendo per Unione l’alleanza dell 2008 che andava da Mastella a Bertinotti e che sappiamo tutti la fine che fece…
Rosy Bindi dice insomma NO ad una coalizione che potrebbe andare da Calenda a Fratoianni e che sarebbe – come l’Unione del 2008 – una “ammucchiata” senza basi reali e solide.
“Costruire un Ulivo 2.0 non significa costruire un’ammucchiata… Costruire un’azione politica della sinistra in Italia, significa porsi il problema di condividere una visione del Paese, significa costruire un programma il quale forze politiche, sociali e culturali vadano al confront con il centro destra. Io vorrei che il Pd aprisse una grande fase costituente della sinistra italiana, alla quale non inviti solo i partitini che sono quelli che sono usciti dal Pd, a inviti tutta quell’Italia che si riconosce in certi valori: sul lavoro, sulla solidarietà, sulla sanità pubblica, sulla scuola pubblica sugli immigrati, sull’Europa, sulla lotta ale disuguaglianze. Questa Italia esiste, è ogni giorno in prima fila nel paese e credo che abbia diritto di essere ascoltata in una sede politica, per ritrovarsi poi in una proposta politica… C’è un anno e mezzo di tempo per costruire un’operazione politica di questo genere… Come me credo si sentirebbero rimotivati e a loro agio tanti italiani e tante italiane che i questi anni non sono rimasti ai margini, non sono più andati a votare o si solo fatti affascinare da suggestioni sensazionalistiche…”.
Nel dire questo, Rosy Bindi, per tutta l’intervista usa sempre il termine “sinistra”. Mai quello di “centrosinistra”. E anche questo è un indizio di cosa intenda e a chi sia rivolto il suo messaggio. Che ovviamente è rivolto in primo luogo al Pd, al segretario Letta che adesso è anche il deputato del collegio di Siena, dove Rosy Bindi abita quindi è anche il suo deputato di riferimento. L’intervista a Tiziana Panella l’ha rilasciata dalla sua casa di Sinalunga.
L’ex presidente Pd parla di assetti e coalizioni della sinistra a livello nazionale. Ma le sue parole, le sue titubanze su coalizioni larghe, ma informi, che sono più ammucchiate che progetti politici, sembrano attagliarsi perfettamente alla situazione che si è determinata a Chiusi, per esempio, con le lezioni comunali del 3-4 ottobre scorso.
A Chiusi una alleanza larga e inedita è stata messa in piedi, il Pd adesso è alleato in Comune con le due ex forze di opposizione (M5S e il raggruppamento di sinistra Possiamo), con il Psi e con Sinistra Civica ed Ecologista. C’è mancato un pelo che ci fosse anche la componente di Calenda che alla fine si è accasata in una delle due liste concorrenti, quella sponsorizzata e sostenuta da Italia Viva.
Tutto ciò è avvenuto però senza alcuna Bad Godesberg, senza nessun “processo costituente” del tipo di quello chiesto da Rosy Bindi. Si sono semplicemente rimescolate le carte rispetto alla legislatura precedente, in nome di un presunto “cambio di metodo”. Nei fatti, ad un mese dal voto che ha premiato il centro sinistra (ma non tutte le componenti di esso), la nuova coalizione è al governo della città, ma è praticamente scomparsa dai radar e i deboli e rari segnali che manda, sono segnali di mal di pancia, incazzature interne, divergenze.
Un mese è poco per dare giudizi definitivi e stilare bilanci, ma ad oggi la percezione diffusa è quella di una amministrazione inesistente o quantomeno invisibile e di una maggioranza fasulla, litigiosa, incartata nelle proprie divisioni. Indecisa a tutto, avrebbe scritto Fortebraccio in uno dei suoi corsivi quando ancora c’era l’Unità.
Il contrario di quella “visione del Paese” evocata da Rosy Bindi. Qualcuno ha spacciato la nuova santa alleanza chiusina come il ritorno, finalmente, ad una sinistra unita dopo le stagioni delle rottamazioni e delle sbornie liberiste dei renziani (come se quelle sbornie non le avessero prese anche altri molto prima che arrivassero i renziani) qualcun altro in buona fede o dando una lettura un po’ naif della situazione, ha sperato che lo fosse. La realtà – per ora – ci dice che è stata fatta sì un’ammucchiata larga, ma che già dalle primissime battute sembra non avere fondamenta solide né un collante robusto che la tenga in piedi.
Nei giorni scorsi c’è stato il pronunciamento del Tar della Toscana sul Ricorso intentato dal Preside dell’Istituto Valdichiana, contro alcuni atti del Comune con i quali è stato affidato l’auditorium La Villetta ad una Fondazione privata che tiene un corso parauniversitaro. Il Tar non ha concesso la sospensiva degli atti, come chiedeva il ricorrente, che adesso se vorrà andare avanti nella controversia dovrà obbligatoriamente chiamare in giudizio anche la Provincia di Siena e non solo il Comune. In sostanza questo round lo ha vinto il Comune che -anche con la nuova giunta – si è difeso in giudizio contro il ricorso, eppure una serie di esponenti delle forze di maggioranza (da Luca Scaramelli dei Podemos, a Paolo Scattoni del Pd, a Bonella Martinozzi dei 5 S…) invece di gioire, non hanno fatto altro che sperticarsi nel tentativo di dimostrare che alla fine il preside Marra non ha perso e che la questione non è ancora chiusa. Una situazione kafkiana. Con il povero Sonnini, preso tra due fuochi e tirato per la giacchetta dall’uno e dall’altro.
Un Sonnini silenzioso come i suoi tre assessori, silenzioso e assente dalla scena su tutti i fronti. Un silenzio che – sebbene sia il primo mese da sindaco e quindi siamo alle prime battute – sta diventando alquanto assordante.
Nonostante l’annuncio (non richiesto) fatto nel corso della seduta inaugurale del Consiglio il sindaco non ha ancora nominato il famoso quarto assessore, la figura “di alto profilo” che doveva mettere d’accordo tutti. Nulla si è mosso a quanto si sa per quanto riguarda il rinnovo del Cda della Fondazione Orizzonti che è scaduto e agisce in regime deroga (la stagione teatrale invernale è stata comunque già definita attingendo agli spettacoli rimasti sospesi lo scorso anno e durante il festival estivo), nulla si sa sui progetti per intercettare i fondi del PNRR e proprio ieri Draghi ha lanciato il “patto di ferro” con i sindaci, ricordando
che il governo mette a disposizione delle amministrazioni vari strumenti: dall’assistenza tecnica sul territorio alla possibilità di reclutare personale. Almeno mille esperti – dice – aiuteranno gli enti territoriali ad attuare il Piano. Il sindaco precedente Bettollini prima di chiudere il mandato lasciò un dossier con alcuni progetti concordati con Unione dei Comuni e Provincia di Siena. Qualcuno ci avrà messo le mani?
Poi ci sono le piccole cose di ordinaria amministrazione, come quelle strisce pedonali davanti alla Chiesa di Chiusi Scalo che devono essere ripristinate, per evitare oggettive situazioni di pericolo. Situazione che abbiamo segnalato il 3 novembre. Sarà il caso di lasciar perdere per un po’ la vicenda Villetta per occuparsi anche di qualcos’altro? Quanto agli aspetti più marcatamente politici, noi siamo d’accordo con Rosy Bindi. E non ci dispiacerebbe vederla al Quirinale (ma questo lo avevamo già scritto).
m.l.
Ci mancherebbe proprio una come la Bindi al Quirinale ! Saremmo a cavallo !……Ma non scherziamo !
Tutto ha un limite !!
Si tutto ha un limite è vero…hai ragione….ma ancora di più i limiti dovrebbero essere per gli inquisiti che l’hanno fatta franca perchè gli atti delinquenziali li hanno fatti fare ad altri e che avevano ed hanno tutt’ora i soldi per pagarsi i migliori avvocati e nonostante questo hanno contato sulle prescrizioni,anche se sono stati mandati ai servizi sociali…..E questi sono proponibili per la preseidenza della repubblica e cioè come ”primi cittadini dell’Italia?”.A Chiusi si rammentava un vecchio detto sarcastico-divertente quando non si poteva dire il nome ma si sapeva benissimo chi fosse l’indiziato e dove abitasse. Si diceva :
” chi è non lo dico ma stà davanti al Guazzini”…e di Guazzini a Chiusi non ce n’erano tanti…quindi tanta polvere sarebbe bene non alzarla,se non altro per il rispetto delle istituzioni se ancora si pensa che valghino qualcosa.E come ha detto qualche giorno fa un giornalista che potrà anche non piacere a parecchi fra i quali coloro della schiatta del suo più acerrimo nemico storico, ma che dice sempre la verità oggettiva e che risponde al nome di Marco Travaglio: ”sarebbe l’ultima ciliegina sulla torta” dopodichè aspettiamo gli eredi di Reina al Quirinale.E tali eredi ci sono e non militano di certo nè fra gli sgangherati come li chiami tu ”5 Stalle” ma abitano nei partiti eredi della primarepubblica che si sono riciclati in quegli anni e sono coloro che inveiscono oggi contro il reddito di cittadinanza perchè il fatto che venga percepito da chi se ne approfitta(e ci dovrebbe essere la legge che li punisca) questi che voglino ancora assicurarsi per loro i fondi stanziati per i poveracci,hanno trovato la chiave giornalistica per far passare in testa agli italiani che i milioni di euro spesi per il reddito di cittadinanza siano soldi buttati al vento.Megli darli a coloro che hanno patologie aziendalistiche di sviluppo come vorrebbero loro che tale sviluppo fosse tanto a chi dovrebbero rendere conto alla fine…..Amministrerebbero più soldi ancora loro, soldi pubblici, soldi di tutti. E’ questa la modernità della destra italiana, capito di cosa si parla si o no ?
Carocarlo, non riesco a capire questa tua esternazione. Non capisco se sia in difesa della Bindi ( che un nostro amico comune una sera definì ” una bella donna ” ) o in aperta apatia per il sor Silvio.
Certo sarebbe meglio un presidente di nome Carlo de Benedetti,oppure di nome Romano Prodi o, addirittura Mario Monti !
Per quanto riguarda ” eredi di Reina ” mi sembra ci sia di già!
Sul reddito di cittadinanza non c’è abbastanza tempo per parlarne !
I soldi del reddito di cittadinanza,secondo me,dovrebbero andare ad integrare le pensioni minime,le pensioni di invalidità o,come contributo per le giovani famiglie che vorrebbero mettere al mondo figli ma non se lo possono permettere ! Altro che importare fannulloni che arrivano in Italia per farsi mantenere ! Qualcuno dice per ” ripopolare ” io penso ” per sostituzione etnica ” !
Staremo a vedere a inizio anno ! Sono però d’accordo con te,il sor Silvio non può essere eletto, soltanto perché ha 84 anni !
Fare precettistica e dire agli altri cosa fare è un magnifico esercizio spirituale, ci fa sentire appagati tanto da potercene tornare a quel niente che stavamo facendo prima. Belle parole quelle riassunte. Manca però un po’ di sostanza: chi sono quelli che dovrebbero essere imbarcati in questo progetto? E la Bindi – come pure quelli che hanno sempre la ricetta pronta per una torta che non impastano mai -sarebbe disposta a sporcarsi un po’ di questa farina? A Chiusi la torta è stata sfornata. A detta di qualcuno non è un granché. Bene,aspettiamo di vedere quale torta verrà fuori se qualcuno si degnerà di sporcarsi ad andare a fare la spesa e poi impastare gli ingredienti della ricetta-miracolosa-che-c’è-ma-non-riesce. Occhio al forno: va messo ventilato, perché statico già sappiamo che fa bruciaticcio
X Niccolò. Ho detto tutto il contrario di quanto dici,ma forse il fatto che non mi sia spiegato bene dipende da me. Io non sono affatto ostico alla Bindi, anzi la vedrei abba stanza meritevole tenuto conto del panorama politico italiano attuale.Certo è che di provenienza PD -quindi è una DC per tagliar corto- ma mi sembra che nel suo escursus politico sia stata anche molto critica nei confronti di quel partito.Di berlusconi non parlo perchè il suo escursus vitae si commenta da solo e non davvero dal fatto che abbia 84 anni per cui non debba essere preso a modello per l’età.Comunque sia io osservo un degrado generale della politica e soprattutto delle forze che hanno governato fin’ora ma da ogni lato che le si guardino.Tutti, nessuno escluso e secondo me il punto che abbiamo raggiunto è molto pericoloso perchè le forze che tiene unite Draghi sono anche forze divergenti fra loro e fra loro molto diverse.Il pericolo è che il tutto possa dare adito ad una implosione generale della società dalle cui ceneri sappiamo bene cosa possa sorgere ed da chi possa essere alimentato. La risposta a questo semmai non fosse proprio tanto chiara è quella:”alimentato da chi abbia da perdere” che per sua propria mira ha fatto leva sull’arretratezza economica e culturale del popolo italiano e che si appresterebbe a capitanarlo ed a condurlo in un campo etico di illusioni, mentre tutto intorno sia in Europa chè nel mondo recita il crollo di questo tipo di sviluppo che come in ogni fase della teoria capitalista ha avuto dei grandi balzi verso l’alto ma anche contrapposti i periodi della depressione ed oggi tale depressione è destinata a durare ed a produrre i suoi effetti spingendo verso la concezione di uno stato autoritario e che lo stesso sistema ha interesse a non farlo apparire tale.Troppo complicato ?Non dovremmo mai dimentcare che il regime economico dove siamo immersi tutti si chiama con un nome preciso che corrisponde a quello di ”capitalismo” anche e sempre più spesso monopolistico e non ad altra concezione. Non mi sembrerebbe troppo complicato se si avesse l’onestà intellettuale di criticare che la concezione dello sviluppo come l’abbiamo vissuta nell’emisfero occidentale sia stata fallimentare dal momento che è stata la situazione e la condizione guida che abbiamo imposto noi al resto del mondo , con guerre,interventi militari finalizzati alle depredazioni più svariate ed al controllo manu militari delle risorse.Vedi Niccolò,senza la presunsunzione di volersi mettere sopra uno sgabello e da lì sputare sentenze,noi viviamo in un epoca in cui si capisce benissimo che il vecchio ordine mondiale che reggeva in piedi le nazioni sia fritto e decotto ed il nuovo non sia ancora nato, ma come la storia ci insegna i cambiamenti non avvengono in maniera repentina la maggior parte delle volte, ma in maniera graduale e nel divenire di tale ”gradualità” il sistema che sente che non ha più le risorse sufficienti per reggere produce allo spasimo ogni cosa possa servire alla continuazione ed anche al rigettare indietro le istanze di cambiamento,e lo fà con la logica che ha sempre avuto ed applicato,mobilitando le forze alle quali fà arrivare il messaggio della giustezza del mantenimento del potere e del possesso della propria ricchezza.Questo fatto personalmente io lo classifico come il più innaturale ed irragionevole fatto ed è da questo che poi dipende il succedersi delle violenze ed anche il cercare di prendere il potere con la forza,anche quando la situazione non sia matura,ma è proprio il contrasto fra chi non ne possa più e voglia cambiare e senta sulla propria pelle tale esigenza e la resistenza ostica al cambiamento che mettono in atto coloro che tendono a difendere quello che considerano ”il loro” perchè anche frutto del loro lavoro ma che spesso invece è il frutto della rapina legale organizzata che anche loro hanno SUBITO trovandosi nelle condizioni di vivere in tale logica.Da tale situazione non se ne esce e si sprofonda sempre di più ed allora io credo che se vogliamo ricostruire la nostra società degradata e che ha fatt degradare tutto il resto del mondo assurgendo come modello guida, ci sia bisogno di una analisi profonda e di una apertura mentale per conosecre e sapere dove si sono annidate quelle forze che hanno portato a questo,ma è cosa certa che in questo esame critico si debba considerare anche il resto del mondo e non chiudersi per proteggere e ritardare il cambiamento poichè se non avverrà il mondo scoppierà e sarà la distruzione di una grossa parte dell’umanità che oggi è quella più debole e più bisognosa, quella che non ha gli strumenti culturali su cui contare, e questa parte dell’umanità è di certo quella più numerosa e che subisce il rifiuto e la compressione di quella nostra imposta a modello dalla nostra economia.Ed allora se vogliamo uscire dal concett di ”selezione naturale” ed entrare in quello della ”ragione globale e della sopravvivenza” dobbiamo tutti renderci conto che mettere la gente l’una contro l’altra non vale, è sbagliato e fà male anche a chi pensa di guadagnarci da tale situazione.E’ la lotta fra chi ha e chi non ha e l’esame critico di come tale condizione viene da noi vissuta, da noi che parliamo sempre di ” democrazia” e che vestiamo i panni di democratici, dobbiamo smetterla di agitare solo parole veicolate dal complesso mediatico instituito e retto ed usato da chi comanda la macchina della propaganda, perchè le parole in tal modo sono state sempre quelle che hanno ingabbiato il cervello della gente e adesso ci vogliono ”i fatti” ma che siano esenti dalla volontà di chi se ne voglia appropriare e gestirli a modo proprio. E riconducendosi a Rosy Bindi ti dirò-ma questo è un mio pensiero-che nel panorama politico italiano attualmente non ci sono molte persone della sua caratura e secondo me per tanti aspetti rappresenterebbe una garanzia-tenuto conto dei momenti che viviamo- per non mettere lo Stato e la Repubblica nelle mani di chi ha già provato a cambiare la Costituzione(ed hai capito già dell’entourage di chi si parli… )perchè ricordati che ci hanno già provato ma gli è andata male e da lì hanno iniziato i loro rovesci ma come vedi ritornano a galla ed in maniera imperterrita sono sempre pronti ad evocare l’attacco allo Stato,anche in maniera mascherata in modo tale che i cittadini comuni e l’umo della strada non se ne possa rendere conto e non reagisca ma anzi faciliti tale compito.Non voglio dire che lo Stato sia sotto attacco della ”mafia” se pur dei segni anche materiali li abbiamo visti anche con la conseguente penetrazione delle mafie in territori che prima ne erano esenti,ma personalmente intendo come ”mafia” quel complesso e coacervo di indirizzi politici che presi da per se stessi possono sembrare indistinti ma che alla fine tutti convergono verso il cambiamento delle regole politiche, economiche e sociali il cui baluardo è la Costituzione.E Rosy Bindi se mi permetti io la vivo come garanzia certa a salvaguardia che questo non succeda, anche se personalmente avrei qualche problema a condividerne la visione etico-fideistica e confessionale che ha caratterizzzato la sua appartenenza in passato alla Democrazia Cristiana….(ce ne fossero stati dei democristiani in quel modo…forse oggi saremmo ad un gradino più alto del nostro essere italiani invece che essere penetrati da una pseudocultura consumistica che serve solo a far approfittare sui poveri da parte di quelle forze che li vogliono scagliare contro lo stato e cambiarlo a pro loro ).Attualmente-per finire il mio chilometrico intervento- non vedo nessuno che a mio modo di vedere possa garantire le idee che ho espresso se messo a capo dello stato.Sicuramente ce ne saranno, ma attualmente purtroppo i nomi che mi sarebbero potuti venire in mente fanno parte ”del mondo dei giusti” e sono ormai sotto un metro di terra come quelli di Stefano Rodotà o di Gino Strada e non senz’altro i nomi dei massoni tanto presenti negli ambiti politici del centro destra attuale e dei sostenitori ad oltranza del liberalismo economico che come sentiamo ogni giorno sparano contro il reddito di cittadinanza perchè il loro appetito si avvalga della disposizione e del controllo dei soldi in arrivo e che per questo tengonoa spargere l’idea che aff9idarli all’aziendalismo possa essere la cosa più produttiva. Io vorrei far loro la domanda su quale fosse la sicurezza che quei capitali investiti da loro si trasformassero in lavoro e reddito certo verso i produttori del lavoro, operai e famiglie povere.Noi abbiamo avuto – caro Niccolò- per quasi meno di un secolo innaffiata la mente che l’aziendalismo sia l’unico mexzzo e modo per creare lavoro e reddito, fermo restando e non considerando che in un tipo di società come questa il lavoro si crei solo se convenga darlo e cioè solo se un altra persona o società riconosca che abbia profittoa farti lavorare, altrimenti potresti anche andare a vivere sotto i ponti.Ed è contro tale concezione che il reddito di cittadinanza è stato instituito e se ci sno stati e ci saranno percentuali di cittadini che se ne approfittano di tale disposizione poichè in maniera delinquenziale lo richiedono senza averne spettanza,innanzitutto la legge esiste che li punisce(non dmentchiamolo9 ma questi rappresentano solo una parte esigua comunque di tutta quella spesa,che è una spesa che ogni stato degno di questo nome dovrebbe sopportare ed allargare per rendere dignità ai suoi cittadini.Le regole esistono e sono quelle che se venga rifiutat il lavoro dopo due proposte il reddit venga tolto.ma questo è sicuramente un passo avanti perchè da a famiglie ed a cittadini poveri una dignità e li mette su uno scalino più alto rispetto a quello che avevano prima.E’ quindi questo che non vogliono le forze delle quali ho parlato prima e sono parecchi loro appartenenti che se potessero scardinerebbero tali disposizioni., Fin’ora non è successo, grazie anche proprio alla presenza numerica in parlamento di quel partito che tu chiami ”5 Stalle” che ha fatto bene fondamentalmente ad allearsi e condividere col PD certe politiche progressiste, anche se molte contraddizioni queste e gli stessi grillini hanno mostrato in maniera profonda, non solo al centro ma anche di riflesso in periferia.Di fronte a quanto hanno rubato alle cassa dello stato per due o tre generazioni le forze che hanno comandato l’Italia, quei soldi del reddito di cittadinanza sono una inezia ed essendo tale trovo ingiusto e miope da parte di questi politicanti dei partiti di centro e centro destra scagliarsi ed avvelenare la gente comune contro coloro che tali iniziative hanno potuto prendere grazie alla loro presenza numerica in parlamento come partito di maggioranza relativa.E’ l’insopportabilitàda parte di chi ritiene che gli sia sia tolto una parte dei fondi destinati ai loro investimenti che loro stessi chiamano ”produttivi” ma che non dicono mai che siano ”produttivi solo per loro” e che vedrebbero-li abbiamo sentiti i vari Renzi ed i vari Calenda ma non solo loro- ripercorrere le strade già battute dell’aziendalismo produttivo ed incazzarsi contro tali disposizioni.Una volta, negli anni del 68 ed a seguire, li chiamavano ”servi dei padroni”, oggi mi chiedo se sia cambiato qualcosa di tale concezione e se sia cambiata ed in quale modo lo sia ed a chi faccia piacere che possa essere cambiata.Le metamorfosi e le cosmesi sono l’arma più micidiale di ogni sistema, non dimentichiamolo.Per rendersene conto basta vedere gli uomini che prima contestavano il sistema e che oggi ci vanno a braccetto sperando nelle sue prebende.uomini che di punto in bianco passano da un partito ad un altro,sperando che gliene torni utile.Che cosa è questo se non un segno di povertà soprattutto intelletuale ed in tutti gli altri sensi ? Scusa la lungaggine.
A me non dispiacerebbe Rosy Bindi al quirinale per vare ragioni: 1) è una donna e un presidente donna sarebbe un bel segnale. Perché spettare ancora? 2) perché è una persona per bene; 3) perché è di sinistra, non sono di sinistra solo gli ex o post comunisti; 4) perché da ministro e dirigente politico si è mossa secondo logiche costituzionali e mai contro i più deboli…