CHIUSI: LE DIMISSIONI DI TIEZZI, L’ANTIFASCISMO, LA SCARSA MEMORIA… E UN QUADRO POLITICO CHE CAMBIA
CHIUSI – Le dimissioni del capogruppo di Chiusi Futura Massimo Tiezzi dal consiglio comunale, prima della seconda seduta dell’assemblea elettiva e a meno di due mesi dal voto del 4 ottobre, sono un piccolo terremoto nel quadro politico chiusino: 1) perché la scintilla scatenante è una scelta “dirimente”, di principio (quella dell’antifascismo); 2) perché ridisegna appena dopo la partenza, la “griglia” delle opposizioni; 3 perché apre una chiara crisi di leadership e nella formazione capeggiata dal dimissionario Tiezzi; 4) per le reazioni che la questione ha scatenato sui social, non solo tra gli aderenti e gli elettori di Chiusi Futura, ma anche sul fronte avverso: sono usciti infatti comunicati del centro sinistra, dell’ANPI, post di consiglieri comunali ed ex consiglieri…
Come è noto Tiezzi si è dimesso da consigliere perché non ha trovato piena unità nel suo schieramento, sul voto da esprimere in consiglio su una mozione presentata dal Centro Sinistra e riguardante lo scioglimento della formazione neofascista Forza Nuova. Lui avrebbe voluto votare a favore. Così come altri della lista (Gisella Zazzaretta, ad esempio), mentre la maggioranza dei presenti alla riunione ha optato per una decisione collegiale. Che non era un no allo scioglimento di Forza Nuova, ma l’indicazione per un voto “ponderato”, magari di astensione sottolineando ce la mozione stessa era “faziosa e strumentale”. In effetti in Consiglio, la consigliera di Chiusi Futura Lucia Lelli si è astenuta. E l’astensione non è un voto contrario.
Nela ridda dei commenti però, molti si sono complimentati con Tiezzi per il coraggio di fare un passo indietro di fronte ad una posizione ambigua, dicendo che sull’anfifascismo non si transige. O si è antifascisti o non lo si è…
Che nella lista Chiusi Futura ci sia dentro fino al collo anche la destra non è un mistero. La cosa era evidente già dai nomi dei candidati e dalla loro posizione in lista. Però non è una “lista di fascisti” che strizzano l’occhio a Forza Nuova. Se mai è un rassemblement un po’ troppo eterogeneo e trasversale, che a tale trasversalità spinta paga subito uno scotto. E questo lo dice in un comunicato la stessa Chiusi Futura:
“Ogni singolo componente della lista Chiusi Futura si identifica fortemente, e con convinzione, nei valori dell’ antifascismo, senza se e senza ma. L’eterogeneità suddetta del gruppo è da riferirsi esclusivamente a quanto ognuno di noi abbia ritenuto opportuno, da un punto di vista politico, riconoscere – con un voto favorevole, astenuto o contrario – la natura stessa della mozione, ma sulla quale abbiamo tutti indistintamente concordato: che si trattasse di una mozione squisitamente strumentale, ovvero confezionata con la logica precisa di attrarre consenso”.
Non solo, anche la numero 1 della lista, Francesca Capuccini, che prenderà il posto di Tiezzi ed è esponente della Lega, dice la sua e spiega: “Preme fare alcune precisazioni su quanto accaduto in questi giorni a seguito delle dimissioni di Massimo Tiezzi dall’incarico di consigliere comunale. La mozione presentata dal centro sinistra per Chiusi tocca un tema che necessita di un’analisi ampia; ritengo la mozione di cui si tratta sullo scioglimento di Forza Nuova dopo l’assalto alla Cgil nazionale a dir poco tendenziosa e finalizzata a far campagna elettorale squisitamente per il Pd medesimo. Vengo al punto: la violenza e gli atti di vandalismo devono essere condannati in egual misura quando provengono da forze politiche di qualsiasi estrazione di destra come di sinistra! Ed inoltre se all’attuale maggioranza sta così a cuore il tema dell’antifascismo dovrebbe attivarsi con i fatti sensibilizzando soprattutto i ragazzi in età scolare con gite nei luoghi della memoria. Ritengo comunque che ad oggi la preoccupazione non è tanto quella di un ritorno al passato quanto quella che azioni violente calpestino i diritti costituzionalmente garantiti. Su questo abbiamo ragionato con il gruppo ed abbiamo quindi ritenuto opportuno astenerci dal voto facendo comunque delle proposte concrete nel senso appena sopra illustrato. La decisione è stata presa democraticamente ed altrettanto democraticamente è stato stabilito che non si poteva dare un voto favorevole a quella mozione così come appare costruita e con quei contenuti. Al Pd locale che “tanto parla senza sapere” vorrei dire che l’unico grande bluff è rappresentato proprio dalle loro mozioni “calate dall’alto” che vengono probabilmente presentate ad hoc pensando di veicolare in ogni caso l’altrui pensiero. Per fortuna in Chiusi Futura (ed a Chiusi quindi) c’è chi è ancora in grado di pensare con la propria testa!”
Sia Francesca Capuccini che il comunicato della Lista invitano dunque l’Amministrazione Comunale, al di là delle mozioni ad effetto, “ad organizzare, come avviene in tanti altri comuni, delle giornate del ricordo, coinvolgendo gli studenti di tutte le scuole nella visita a quei luoghi dove l’antifascismo è stato testimoniato con la vita, raccontando ciò che avvenne, perché rimanga scolpito nella memoria per sempre”.
Su questo punto però Chiusi Futura si mostra piuttosto distratta. E di poca memoria. Perché il Comune di Chiusi (anche più di altri comuni) negli anni e in particolare negli ultimi anni, ha organizzato giornate delle memoria, visite ai cimiteri di guerra Alleati, celebrazioni della Liberazione della città, ha fatto iniziative con le scuole accompagnando gli studenti nei luoghi degli eccidi perpetrati dai nazifascisti, nei luoghi della Resistenza; ha posizionato e inaugurato monumenti e targhe ricordo, ha partecipato ad iniziative promosse da altri (Anpi, Primapagina, Cgil… ecc..) e fino all’ultima legislatura aveva un assessore con delega alla memoria, nella figura di Sara Marchini che era anche la consigliera più giovane.
Quindi il richiamo al Comune ad attivarsi è questo sì strumentale e non ricevibile. Evidentemente i componenti di Chiusi Futura non se ne ricordavano. In effetti non li abbiamo mai visti a tali celebrazioni ed eventi.
Dimostrano però poca memoria o scarsa sensibilità, su questo argomento, anche i componenti della maggioranza, perché nessuno in Consiglio Comunale, né tantomeno nel comunicato del centro sinistra ne ha fatto cenno, quasi si volesse cancellare quanto è stato fatto fino ad ora dagli amministratori precedenti sul terreno della memoria e dell’antifascismo.
Appurato che a Chiusi sono tutti antifascisti, sia la maggioranza che le opposizioni e nessuna delle forze presenti in Consiglio è contraria allo scioglimento di Forza Nuova, forse vale la pena ricordare che anche a sinistra per decenni (da Togliatti a Berlinguer) lo scioglimento per legge delle organizzazioni neofasciste non era visto come la migliore soluzione per debellarne i rigurgiti. Questo per non favorire lo scivolamento di quelle stesse organizzazioni verso l’area grigia della clandestinità e dell’eversione sotto traccia. Si è discusso molto su questo, fin dai primordi del Msi e quando negli anni ’70 emersero connivenze di quel partito con elementi stragisti. In ogni caso, nel nostro sistema ordinamentale si “nessuna forza politica, pena la sua immediata chiusura e responsabilità penale, può esplicitamente rifarsi all’ideologia fascista, nazista, al razzismo, alla xenofobia o, in generale, proclamare idee apertamente discriminatorie“. E questo è scritto in più di una sentenza… Non solo nella Costituzione e in alcune leggi successive.
Quanto alle dimissioni di Massimo Tiezzi, la questione dimostra come spesso chi si affaccia alla politica senza mai averla praticata in precedenza, poi trova difficoltà ad approcciarsi alla normale dialettica e alle decisioni collegiali. Non è questione di essere o meno antifascisti, è una questione di abitudine alla prassi e alle regole non scritte della politica, alle decisioni prese a maggioranza, che sono l’essenza della democrazia. Nel caso specifico, una astensione avrebbe consentito a Tiezzi & C. di salvare capra e cavoli, di salvare cioè l’orgoglio e la sincera adesione ai principi antifascisti e nello stesso tempo di tenere unito il gruppo. Tiezzi ha optato solo per l’orgoglio (parola sua). Ognuno ha i suoi paletti invalicabili. Che Tiezzi fosse antifascista, non di destra, perfino di sinistra lo abbiamo scritto più volte. Lui stesso disse pure, in campagna elettorale, che avrebbe potuto stare anche dall’altra parte… Forse semplicemente non era uno adatto alla politica. L’impressione è che abbia cercato e trovato un pretesto per uscire di scena. Se vinci è un discorso… ma se perdi, cinque anni a fare l’opposizione sono lunghi da passare…
Adesso gli subentrerà, come detto, Francesca Capuccini, referente locale della Lega. Da un certo punto di vista la cosa rende il quadro politico meno nebuloso e “marmellatoso”.
La destra vera (e ufficiale) torna in Consiglio dopo più di 10 anni. Dal 2011, a Chiusi non ci aveva più messo piede. Adesso rientra dalla finestra e non è una destra unita (perché litiga quanto e più del Pd), ma rientra.
E L’opposizione d’ora in avanti avrà tre donne su 4 consiglieri, salvo che Massimiliano Barbanera non faccia come Tiezzi alla prossima “prima occasione”… Cinque anni di opposizione sono lunghi anche per lui.
La defezione del number one di Chiusi Futura potrebbe insomma non essere la sola nel breve e nel medio periodo. La maggioranza che ora fa i complimenti a Tiezzi, non è certo esente da rischi. Tra Pd e Podemos è pace armata, il quarto assessore annunciato da Sonnini nella seduta inaugurale, non è ancora stato nominato, perché l’accordo ancora non c’è. Non sono state fatte neanche le nomine alla Fondazione Orizzonti (anche lì l’accordo probabilmente non c’è). Sabato 4 dicembre ci sarà il congresso Pd che si presenta con Simona Cardaioli unico candidato alla segreteria. Senza concorrenti. Con gli ex bettolliniani che sembrano scomparsi dalla scena, ma potrebbero essere un fuoco sotto la cenere… Il partito di maggioranza, invece di aprirsi e lanciare segnali di entusiasmo per sostenere e sostanziare il nuovo corso, appare sempre più rinchiuso in sé stesso e, come il neofita Tiezzi, poco abituato alla dialettica interna. Ma se per Tiezzi, che non vi era abituato, è comprensibile, per il Pd lo è molto meno.
m.l.
Articolo ben scritto come sempre Marco.
In ordine alla nostra proposta in materia di giornate della memoria, non si tratta di nostra poca memoria o scarsa sensibilità, su questo argomento né, tantomeno, di voler cancellare quanto fatto da innumerevoli amministrazioni comunali ivi comprese dalle nostre trascorse amministrazioni; si tratta di proporre il tema anche alla nuova consiliatura che è stata “quasi completamente rinnovata”.
Aggiungo che se una cosa è buona rimane tale a prescindere da chi la proponga.
Conosciamo certamente le iniziative che ci sono state prima della nostra e a qualcuna sono stato anche presente personalmente e non sono stato certo il solo rispetto ai componenti della nostra lista.
Il nostro candidato Teodor Ariton, ad esempio, ha partecipato alla iniziativa “Regionale” del “Treno della memoria” per l’interessamento della professoressa Alba Mencuccini.
Capisco che sgomberare il campo da questo argomento, possa disorientare chi lo utilizza monotematicamente per cronica mancanza di altri argomenti ma, come hai correttamente riportato sul pezzo, la nostra forza politica trasversale, nata da pochi mesi, è inequivocabilmente antifascista.
Speriamo che questo concetto risulti chiaro; mi scuso per l’insistenza e le prossime ripetizioni ma, visti i commenti su social ed altre testate, non mi è ancora chiaro quale parte di “ANTIFASCISTA” non sia ancora chiaro.
Non ho peraltro capito perché, se in passato qualcun altro lo ha proposto, quelli che vengono dopo non hanno la facoltà di fare altrettanto magari migliorando quelle iniziative che, a nostro avviso, sono risultate anche piuttosto insipide dunque poco “memorabili”.
Entrando più nel merito, ciò che è emerso nella nostra riunione dove si è parlato di questo, non ci risulterebbe che nelle ultime due consiliature (il condizionale è istituzionalmente d’obbligo) siano state fatte iniziative alle vicine Fosse Ardeatine, Via Tasso, Via Rasella, Sant’ Anna di Stazzema, Marzabotto, e tanti altri posti (raggiungibili in qualche ora di pullman da Chiusi) che fanno parte dell’eredità culturale di ogni sincero democratico, di qualunque colore.
Io ho due figlie che fanno oggi la seconda media ma gite in proposito non mi risulterebbe (persisto con il condizionale) che ne abbiano fatte né alle elementari né alle medie; la loro “memoria” dispone di queste informazioni non certo grazie al grande impegno delle precedenti amministrazioni.
Detto ciò auspico che nei prossimi consigli comunali si possano trattare temi riferiti ad alcune delle tantissime problematiche di Chiusi ha e che le mozioni della maggioranza non siano solo quelle che gli passano da Roma.
Ad oggi Chiusi Futura mi pare sia tanto l’ultima arrivata quanto la più operosa; speriamo sia da stimolo anche per gli altri gruppi.
Le dimissioni del Consigliere Comunale Massimo Tiezzi e il voto di astensione della lista Chiusi Futura sulla mozione che chiedeva la messa al bando delle associazioni neofasciste hanno fatto emergere la predominanza della destra locale all’interno della cosi detta lista civica. Una impronta talmente forte che ha fagocitato in meno di due mesi le istanze civiche.
È significativo che tutto questo sia avvenuto, attraverso una questione lontana da aspetti legati al programma o alle vicende locali. È infatti maturata su una questione prettamente politica e identitaria.
Preoccupa che la destra entra in Consiglio non riuscendo a dire che le associazioni politiche che si rifanno e inneggiano al fascismo devono essere messe al bando e non lasciate libere di organizzare assalti alle sedi dei lavoratori.
La mozione era chiara, in essa non c’era nessuna strumentalità. Imponeva di assumere una posizione netta. Purtroppo, ancora una volta la destra è stata ambigua quando si fanno riferimenti al fascismo.
Ha cercato di sminuire il senso della mozione del Centrosinistra.
La mozione non è stata presentata per caso, ma in seguito a un assalto squadrista alla sede nazionale di un sindacato, avvenuto in pieno centro di Roma. Un atto gravissimo e poco centrano le motivazioni che i componenti di Chiusi Futura adducono per non votare la mozione. Anzi, provano a sminuirne il senso e far passare il messaggio che in fondo l’antifascismo locale è un sentimento velato di strumentalità, visto che anche il Centrosinistra non avrebbe mai fatto commemorazioni alle Fosse Ardeatine o a Sant’Anna di Stazzema. Se gli esponenti di Chiusi Futura ritengono che occorra sensibilizzare i giovani, fare gite nei luoghi simbolo o impegnare ancora di più le Istituzioni nel ricordo della liberazione e dei valori dell’antifascismo bastava che proponessero un emendamento alla mozione. Ciò, sarebbe stato accolto con grande piacere. Invece, non l’hanno fatto, limitandosi a generiche dichiarazioni.
Ancora una volta abbiamo avuto la dimostrazione che una certa destra non riesce a recidere i legami con organizzazioni e personaggi dichiaratamente fascisti, come dimostrato anche dalle acrobazie verbali espresse da Salvini e Meloni dopo l’assalto alla sede sindacale dello scorso mese.
eh niente; avrei fatto l’ultimo tentativo con un disegnino ma su questa pagina non è previsto l’invio di allegati; tanto non sarebbe servito 😉 🙂 🙂