QUANDO L’ELETTORATO E’ IRRICONOSCENTE E TI VOLTA LE SPALLE. IL CASO LANZANI E IL CASO-CHIUSI
La politica è una bestiaccia. E l’elettorato è pure peggio. Il più delle volte non è riconoscente. Un po’ come nel calcio: non ci sono più i giocatori bandiera, e quelli bravi cambiano casacca con facilità, basta fiutare qualche dollaro in più, come i capitani di ventura e i mercenari che facevano il mestiere delle armi nel ‘500.
Dicevo della scarsa riconoscenza. E dei conti, che quando si tirano le somme dei voti, non tornano mai.
Faccio qualche esempio: il mio amico Alessandro Lanzani è stato per 6 mesi in prima linea nella guerra al Covid a Milano e per una settimana anche a Chiusi. Faceva tamponi gratuiti per strada, nelle piazze. Quelli della tenda gialla. Per 6 mesi è stato intervistato da tutte le Tv, anche quelle nazionali (Rai, Mediaset, la 7), dalle radio della controcultura e da quelle mainstream (da Radio Popolare a Radio Rai, da tutti i giornali compresi Repubblica e Corriere della Sera. Quell’esempio civile di sanità militante era diventato una sorta di nuova frontiera di modello da seguire e riproporre. Lo cercavano anche i professoroni e i virologi che nell’inverno scorso erano sempre in Tv, ricordo anche io telefonate in diretta, da Chiusi con Crisanti o Menichetti, il primario de Cisanello di Pisa…. Ebbene Alessandro Lanzani alle elezioni del 3-4 ottobre era candidato con la lista Milano in Comune, una lista di sinistra, sganciata dalla coalizione di Beppe Sala. Una lista di testimonianza, certo, che però nelle passate elezioni aveva eletto un consigliere (Basilio Rizzo, figura storica della sinistra milanese). Stavolta, nonostante la grande visibilità sia mediatica che sul campo (con la tenda gialla Lanzani e i suoi sodali hanno battuto decine di piazze, in centro e in periferia facendo centinaia e centinaia di tamponi), la lista Milano in Comune si è fermata all’1 virgola. Lanzani a poco più di 100 preferenze personali. Sala invece ha stravinto al primo turno, senza neanche bisogno d andare a ballottaggio. L’elettorato, anche quello di sinistra, non ha riconosciuto né premiato la battaglia per una sanità pubblica più vicina ai cittadini fatta da Lanzani. Ha votato Sala o non ha votato. L’esperienza elettorale di Alessandro Lanzani è la prova del nove che non sempre (anzi, quasi mai) le battaglie civili, anche quelle mediaticamente visibili e riconoscibili, si traducono in voti.
A Chiusi, che non è Milano naturalmente, ma è a suo modo realtà paradigmatica, alle elezioni comunali del 3-4 ottobre ha partecipato la lista Chiusi Futura, dichiaratamente civica, ma appoggiata dai tre partiti di destra che avevano i loro principali esponenti tra i candidati. E in più aveva anche candidati espressione del Comitato Aria, quello che condusse la battaglia, vittoriosa, contro il carbonizzatore proposto da Acea, nel 2019, inizio 2020. Teatro gremito, centinaia di lenzuoli alle finestre, 2.500 firme depositate in Comune… Anche in questo caso, come è successo a Lanzani a Milano, la destra che negli stessi due giorni, per le suppletive del collegio 12 della Camera ha votato compatta (971 voti) Tommaso Marrocchesi Marzi, il competitor di Enrico Letta, alle comunali si è dileguata e non ha votato né la lista, né i tre candidati di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. La lista di voti ne ha presi la metà di quelli ottenuti da Marrocchesi. Solo 590. Anche il grande consenso del Comitato Aria durante la bagarre contro Acea, al momento del voto si è polverizzato e non si è tradotto in migliaia di preferenze, fermandosi a qualche decina. Lucia Lelli, esponente del Comitato, è stata eletta, insieme al candidato sindaco Massimo Tiezzi, ma di preferenze ne ha prese solo 84. Più di tutti, ma non molte. Diciamo che il paragone con la vicenda Lanzani è fin troppo facile. Anche se parliamo di fronti diversi.
Entrambe le vicende ci dicono che l’elettorato, nella cabina elettorale, fa altri calcoli. Che non vota o non vota più né per appartenenza e attaccamento alla maglia, né per chi si espone in battaglie di principio.
A Chiusi, di attaccamento alla maglia ne hanno dimostrato poco anche i 5 Stelle. Cinque anni fa con il movimento sulla cresta dell’onda, tirarono fuori dal cilindro Bruna Cippitelli, una che nessuno aveva mai visto o sentito prima. E riuscirono ad eleggerla, insieme a Bonella Martinozzi. Dopo 5 anni all’opposizione, Bruna Cippitelli e Bonella Martinozzi, allineandosi alla linea nazionale, hanno portato il M5S nella coalizione di centrosinistra insieme al Pd e cespugli vari. Ma alla prova del voto, il 3-4 ottobre, Bruna Cippitelli, unica candidata 5S nella lista del centro sinistra è arrivata ultima con 27 preferenze. L’elettorato grillino le ha rifiutato il pass per il consiglio, l’ha lasciata completamente sola. 27 voti sono due famiglie, forse neanche al completo. In questo caso non è chiaro se a Bruna Cippitelli non sia stato riconosciuto il lavoro fatto in Consiglio dai banchi dell’opposizione (niente di che a dire il vero, minimo sindacale) o sia stata fatta pagare una scelta politica non condivisa. O tutte e due le cose. Fatto sta che anche il M5S si è mostrato a questo giro poco riconoscente e piuttosto feroce. L’ex capogruppo è passata in 5 anni dall’altare alla polvere. La scelta di allearsi con il Pd si è rivelata un suicidio per i 5 stelle chiusini. E l’ettorato li ha aiutati. Del resto sono sempre stati favorevoli all’eutanasia.
C’è infine un altro caso, sempre relativamente alle elezioni di Chiusi che va nella stessa direzione: riguarda la “fronda” interna al Pd, quella dei sostenitori dell’ex sindaco Bettollini. Che ci sarebbe stata era nell’aria. Che una parte si sarebbe riversata nel voto alla lista Barbanera sostenuta dai renziani, era altrettanto prevedibile e previsto. Non era previsto che la fronda tirasse il sasso nascondendo la mano. Infatti il sasso lo ha tirato, ma dove fa meno male. Cioè alle Suppletive, invece che alle comunali. Al segretario nazionale del Pd Enrico Letta sono mancati un migliaio di voti, avrebbe dovuto prenderne 500 in più del candidato sindaco, avendo dalla sua anche Italia Viva, che alle comunali era contro, ne ha presi 500 di meno. Non solo, ma 700 elettori hanno votato scheda bianca o nulla (alle comunali solo 250) e 300 hanno votato per il Partito Comunista di Rizzo che solo a Chiusi ha fatto un risultato del genere. Chiaro che si è trattato di un segnale inviato al Pd e ad una coalizione non da tutti digerita… ma la scelta delle suppletive invece dele comunali sembra anche dire che la fronda ha avuto paura di esprimersi, ha optato per il male minore, per un “segnale” che non inficiasse la vittoria alle comunali. E ci dice che anche le fronde il più delle volte si muovono con circospezione, perché “non si sa mai”. Meglio non rischiare più di tanto. La politica irriconoscente (in questo caso verso il defenestrato Bettollini), ma anche ostaggio di paure e di logiche da partito sovietico. E soprattutto di piccolo cabotaggio. Una politica dal fiato sempre più corto. E fatta per lo più di macerie. La foto del mio amico Lanzani in questo senso è perfetta. Calza a pennello.
m.l.
E’ proprio seguendo le tue considerazioni che senza nessun dubbio quando ho parlato di gente e/o di popolazione dopo molti risultati elettorali ormai trascorsi, la prima cosa che mi passa in mente diventa una spiegazione plausibile che è quella dell’appartenenza ad una connivenza mafioso-utlitaristica-prezzolata della popolazione ormai da decenni abituata al sistema instaurato dalla politica.E non è questione nè di destra nè di sinistra, è questione di senso civico e di educazione a pensare senza essere reattivi a considerare nel loro complesso le questioni perchè a tale popolazione puoi passare sopra con la macchina asfaltatrice ma rimane sensibile e risponde pienamente alle istanze di chi conduce la politica con la promessa e/o di prebende e prebendine e con la considerazione etica che sia meglio non mettersi contro nessuno perchè diversamente si corre il rischio di essere perdenti, anzi se ne ha quasi la certezza di questo.Non credo che il tuo amico stenti a capire questo e da cosa sia generato, solo che forse si illudeva che le sue iniziative fossero servite a qualcosa di importante, ma siamo sul terreno che ai ”piccoli” indipendentemente dalla qualità delle proposte, non sia dedicato spazio per una serie di ragioni per le quali l’organizzazione della sanità si avvale di strutture molto più onnicomprensive e lavora con modalità macroeconomiche nel mondo che ha chiamato ” moderno”. Il danno che ne consegue sul piano del civismo e dell’etica e del rispetto dei propri simili alla fine è grandissimo e diventano due entità-sia la politica sia la popolazione a cui risponde-che sono la stessa faccia della medaglia, l’una si sostiene con l’altra mentre una popolazione usata ed imbelle e totalmente asservita si crogiola in tale condizione ben comprendendo però che Chiusi in tal caso sprofondi e non ci sono nè remore nè fatti per cambiare tale condizione della città e la sua popolazione è perfettamente allineata al raggiungimento degli scopi finali che la stessa politica si prefigga. Quelle famiglie che abbiamo detto in passato come reggenti e punti di riferimento(perchè sempre quelle sono) si intersecano le une con le altre reggendo le corde del siparietto sono quelle che nel passato hanno determinato tale stato di cose ed ancor oggi pesano e determinano guidando la politica,davanti ad una platea di gente che li osserva, che si fa convincere e che li vota.Tutto questo non sarebbe possibile nelle cittadine del centro nord o del nord italia dove vige un senso civico diverso che non porterebbe mai centinaia di persone a fischiare un sindaco dai loggioni di un teatro poi coloro che fischiavano oggi applaudono senza capire che ciò che conta in questa trama non sono tanto le persone che con tutti i loro limiti possano aver anche sbagliato in certe circostanze, ma che ciò che conta e che pesa è quella continuità per la quale adesso ci sono molte più speranze che passino le istanze che prima venivano contestate.Non voglio ipotecare il futuro ma siccome si parla in questo post di ”rammarico” da parte di chi pensava di essere stato all’altezza di una considerazione e che invece come lo si vede non lo sia stato, vedremo se e quanto le nuove forze vincitrici sapranno riconoscere se nell’applicazione dei programmi possa esservi spazio per difendere la popolazione ed opporsi a quanto in materia di territorio ed anche di sanità intesa come salvaguardia delle popolazioni vorranno mettere in piedi oppure se si faranno asfaltare da macchine più strutturalmente potenti che non tengono conto di nulla e che una volta deciso di impiantare certe strutture in un territorio a vocazione agricola e verde vanno avanti anche appunto
ricorrendo ai ” carri armati”.Queste forze hanno nel loro seno anche le forze che hanno permesso questo perchè i partiti presenti in regione hanno già deciso quale sia il percorso e coloro che sembravano i salvatori del territorio e che facevano i discorsi sui posti di lavoro e su quanto ci potesse guadagnare un territorio se fossero instaurate certe strutture permanenti, oggi sono coloro che si predispongno a far passare senza colpo ferire le istanze delle multinazionali che non perseguono un fine ultimo di certo pubblico ma che hanno visto bene che nell’accoppiamento della pubblica finalità ci sia anche il loro profitt come scopo finale e definitivo.E se la popolazione non domanda a queste forze ma anzi si unisce in coacervi politici di più partiti per mantenersi sui posti decisionali locali, allora tale popolazione merita pianamente quello che quasi certamente verrà.Resta ben poco personalmente per farne un motivo di opposizione, ed in qualche modo anch’io personalmente sono sconfortato, ma con tutti i limiti ho creduto almeno che valesse la pena di provarci.Tutte le altre due liste sia quella che ha prevalso sia la seconda arrivata sono piene di gente perfettamente connivente con un pensiero preciso sulla concezione dello sviluppo che alla fin fine coincide perfettamente con quello indicato dagli organismi reggenti nel nostro capoluogo regionale.La contraddizione è quella che vengono applauditi spesso dalla gente comune come salvatori dell’ambiente pur essendo loro stessi emanazione di quel governo del territorio dove un elenco di discrasie di natura chiamiamola ”inquinatoria dell’ambiente” hanno da anni preso a manifestarsi e non mi sembra affatto che diminuiscano e nonostante questo hanno i voti. E allora si verifica pari pari quello di cui il tuo amico medico si lamenta.Verrebbe da fare una considerazione di caratere estremistico-sovversiva e senz’altro anche questa da condannare senza se e senza ma, ma per certi aspetti viva la faccia degli stati autoritari dove almeno sono in pochi coloro che decidono e che ne sono responsabili della politica, visto che dove esiste la democrazia chiamiamola ”formale” a decidere certe cose è la politica fatta passare agli occhi degli ignoranti come democrazia e cioè ”governo del popolo”.
”Governo del popolo” un bel ca…volo, e sotto tale aspetto non mi sono mai illuso quando spesso ho pensato al detto che recita ”se fossero sicuri che perdessero le elezioni, non ce le farebbero fare”….Forse rispetto a quanto detto sarebbe bene che ci riflettessero bene gli apologeti di questa tipologia di sviluppo prima di aprire qualsiasi lembo della bocca perchè fin’ora con tale sistema siamo andati avanti.