CHIUSI, L’ANALISI DEL VOTO DEL PD: FAR FINTA DI ESSERE SANI
CHIUSI – Dopo Possiamo, anche il Pd fa la sua “analisi del voto” del 3 e 4 ottobre. Sempre a mezzo social. Ormai la politica si fa su facebook. In campagna elettorale si fanno anche incontri in piazza, nei quartieri, nelle aziende. Dopo il voto si torna al chiuso delle proprie stanze e al massimo si “esterna” sui canali offerti dalla Rete.
Scrive il Pd chiusino:
“L’Unione Comunale PD di Chiusi esprime la propria convinta soddisfazione per i risultati elettorali ottenuti nelle Suppletive dalla Coalizione ConLetta e nelle Elezioni Amministrative di Chiusi dalla lista CENTRO SINISTRA per CHIUSI con GIANLUCA SONNINI SINDACO.
Nelle Suppletive per la Camera dei Deputati (Collegio di Siena N.12) la coalizione “Con Letta“ vince a livello di collegio con quasi il 50%. E’ una vittoria importante che rafforza anche il Governo Draghi.
Come ha detto il Nostro Segretario Nazionale Enrico Letta: la Destra è Battibile! Abbiamo vinto perché abbiamo privilegiato l’unità!
Anche a Chiusi i risultati per Letta sono stati lusinghieri, il 53,03 %, pari a 1769 voti. Il Centrodestra ha raggiunto il 29,11%. Le bianche e le nulle hanno avuto rispettivamente 10,01 % ed il 7,29%. Questi ultimi dati ci potrebbero far riflettere su dichiarati ma non confermati appoggi alla Coalizione per Letta.
Nelle Amministrative locali la lista CentroSinistra per Chiusi con Gianluca Sonnini Sindaco raggiunge il 61,12 % (2308 SU 4038 voti validi) raccogliendo consenso, rispetto alla lista Barbanera Sindaco, con uno scarto di 1408 Voti (23,25%) e rispetto alla lista Chiusi Futura con Massimo Tiezzi (15,63%) con uno scarto di 1718 voti. L’affluenza alle urne è stata del 64,26%, le schede nulle sono state 191 (8,28%) e le bianche 71 (1,75%).
La vittoria del Centro Sinistra a Chiusi, è la vittoria di chi non si è rassegnato a pensare che l’unica strada per poter vincere fosse quella di allearsi solo con una parte del Centro Sinistra.
È stata una campagna elettorale fatta in mezzo ai cittadini e con loro. La voce del verbo Ascoltare è stata l’unità di misura del nostro agire politico. Il rinnovamento è stato non solo nella teoria ma soprattutto nella pratica, non è un caso che vi erano 7 donne, non è un caso che il maggior numero di preferenze è andato ai giovani!
Chi pensava di dare una spallata all’idea di unire tutto il Centro Sinistra, ne esce con il dovere di riflettere sulla propria auto referenzialità! Altro che coalizioni melliflue o confuse, questo è un laboratorio per future alleanze programmatiche, a livello regionale e nazionale!
E’ un ottimo risultato, il PD di Chiusi ringrazia le elettrici e gli elettori che hanno dato fiducia a questa coalizione, i propri militanti che si sono impegnati in questa campagna elettorale in modo esemplare, gli altri militanti che hanno sostenuto questa coalizione, i componenti tutti della nostra Lista che hanno lavorato capillarmente in ogni luogo del nostro Comune.
Grazie #GianlucaSonnini Sindaco di Chiusi, per la tua sensibilità e le tue competenze.
Questo paese ha bisogno di unità sociale, culturale ed economica, ma anche politica, non di semplici sommatorie o di alchimie in cui le dosi le decidono sempre in pochi !
Non ci sono rivincite da perseguire ma solo la voglia di unire questo paese!
CHIUSI RIPARTE DA QUI !!!!!!!!!!!!”
Al di là della legittima e comprensibile soddisfazione per la vittoria alle comunali, netta e in realtà senza partita, con le due liste avverse rimaste molto lontane dalle loro stesse aspettative, la nota del Pd di Chiusi offre una lettura quantomeno superficiale di ciò che è avvenuto nelle urne domenica 3 e lunedì 4 ottobre. Una lettura parziale che prende il buono e lo esalta e nasconde sotto il tappeto il meno buono, facendo quasi finta che tutto sia andato per il verso giusto. E come auspicato. Il problema è che non è così: il voto in contemporanea per le Suppletive e per le Comunali non è stato univoco.
Come abbiamo già scritto in altri articoli precedenti, alle Suppletive a Chiusi c’è stato un cataclisma. Non un venticello. Letta avrebbe dovuto prendere 500 voti più di Sonnini, perché aveva dalla sua la stessa coalizione più anche Italia Viva che a Chiusi era accreditata di 500 voti (quota ottenuta alle regionali 2020). Invece ne ha presi 500 in meno, perché 700 persone (18%) hanno votato scheda bianca o nulla e 300 e passa hanno votato per il PC di Rizzo e Potere al Popolo. Pc di Rizzo che solo a Chiusi ha fatto un risultato del genere, quasi il 9%, mentre nel resto del collegio non è andato oltre il 4.
Il Pd di Chiusi nella sua analisi del voto con la frase “Questi ultimi dati ci potrebbero far riflettere su dichiarati ma non confermati appoggi alla Coalizione per Letta” adombra il sospetto che nella coalizione qualcuno abbia fatto il furbo e nel segreto dell’urna non abbia rispettato i patti. Ma si ferma lì. Non dice altro. Ma chi non è stato ai patti? solo Italia Viva? No, perché i 500 voti di Scaramelli non bastano a spiegare la diaspora. E chi ha votato in maniera cospicua il PC? difficile che siano stati elettori centristi… Più facile, ad occhio e croce, che siano elettori Pd o dei Podemos che alle comunali hanno votato Sonnini… A Letta di voti a Chiusi ne son mancati 1.000, perché se avesse perso solo quelli di Italia Viva, avrebbe preso gli stessi voti di Sonnini, invece, ne ha presi 500 di meno… Ne mancano altri all’appello.
Al Pd di Chiusi non viene il dubbio che una parte del partito, magari la fronda che sosteneva Bettollini, abbia voluto mandare un segnale di dissenso, senza però rischiare di inficiare la vittoria alle comunali? Oppure che molti non abbiano votato per Letta, perché non ne apprezzano la linea o i silenzi su questioni cruciali come quella del Monte dei Paschi? Liquidare la questione con il semplice dubbio che qualcuno sia stato poco fedele, ci sembra un po’ scarsa come riflessione. E’ sicuro il Pd di essere senza peccato e che la colpa di quella diaspora clamorosa nel voto per Letta sia tutta degli alleati? (e quali alleati?). Se così fosse cosa ne deduce sulla consistenza e coesione della coalizione?
E veniamo al successo in casa, cioè alle comunali. Qui il Pd dice due cose rilevanti: 1) il fatto che tra i candidati ci fossero 7 donne (4 elette) e che il maggior numero di preferenze sia andato ai giovani, sono due elementi concreti di rinnovamento, di questo si può dare atto. 2) Laddove accredita la coalizione messa in campo a Chiusi come “un laboratorio per future alleanze programmatiche, a livello regionale e nazionale” , fa pensare a quelli che commentano senza leggere ciò che commentano. In questo caso un commento al voto, senza tener conto dell’esito e delle conseguenze del voto. Perché il “laboratorio politico modello” nasce zoppo. I 5 Stelle sono stati azzerati, cancellati. L’ex capogruppo Cippitelli ha riportato solo 26 preferenze. Il che dice che il Movimento non l’ha seguita nell’alleanza con il Pd e c. e che non ne ha nemmeno apprezzato il lavoro fatto all’opposizione per 5 anni… Nel caso dei 5 Stelle la diaspora c’è stata anche alle comunali, non solo alle suppletive. Il modello da proporre a livello regionale e nazionale sperimentato a Chiusi quale sarebbe? quello di come far fuori i 5 Stelle?
E un discorso simile si può fare per l’alleato storico del Pd, ovvero il Psi e l’area socialista che per la prima volta rimangono fuori dal Consiglio comunale. Il candidato socialista ne ha prese un po’ di più di preferenze, ma non sono bastate lo stesso. Viene da chiedersi come mai Mauro Tosi non è stato associato in “ticket” con una candidata donna del Pd per sfruttare la doppia preferenza, come hanno giustamente fatto i due Podemos Lottarini-Magnoni…
La coalizione modello è un tavolo che rispetto al disegno sulla carta fatto alla vigilia del voto, nasce senza una gamba (i 5 Stelle, ormai del tutto inesistenti); con una gamba spezzata (il Psi, che a livello locale e provinciale è anche un po’ arrabbiato, per usare un eufemismo); con una gamba piuttosto aleatoria (Sinistra Civica ed Ecologista, rappresentata da un giovane archeologo che mai si era esposto politicamente). In sostanza è un tavolo a due gambe: il Pd e Possiamo. Due forze erano prima, ai tempi di Bettollini (Pd e Psi), due forze sono adesso (Pd e Possiamo) il resto per ora è fumo. Nebbia. E come modello da riproporre a livello regionale e nazionale, ci sembra deboluccio e anche poco esportabile. L’alleanza strategica Pd-M5S decisiva anche per il governo nazionale, per le grandi città, a Chiusi è naufragata al primo colpo. Non riconoscerlo e non dirlo in una valutazione del voto, è reticenza. E’ nascondere le bucce sotto il tappeto. Un atteggiamento che ricorda una canzone di Gaber: Far finta di essere sani…
Oltre alla bocciature, l’unica novità che esce dal voto comunale è che i Podemos prima erano all’opposizione e ora sono nella maggioranza e che da gruppetto di amici, piuttosto rinseccolito e accartocciato su se stesso, adesso con il giovanissimo Lorenzo Magnoni (uno che al contrario di altri candidati si è mosso anche prima della campagna elettorale con petizioni, raccolte di firme, iniziative varie) può intercettare qualche istanza di gioventù su temi sensibili. E questo è positivo.
Si dirà che la coalizione non è solo la maggioranza consiliare, che lavorerà anche fuori del consiglio… Ma d’ora in avanti, parlando della coalizione di maggioranza, parlare dei 5 Stelle sarà difficile. Bruna Cippitelli potrà anche continuare ad andare alle riunioni, ma in rappresentanza di chi, oltre che di se stessa? Il Psi chiederà qualche segnale di “risarcimento”? Sinistra Civica ed Ecologista uscirà dalle nebbie e si farà vedere in pubblico, in modo che si sappia chi ne fa parte e cosa propone di civico e di ecologista?
Sonnini in queste ore sarà impegnato a costruire la sua squadra di governo, entro il 25 ottobre deve presentarla in Consiglio Comunale. L’impressione è che – al di là dei proclami – dovrà lavorare parecchio da solo, perché dal partito – se le analisi sono come quella sul voto, ci ricaverà poco.
m.l.
NELLA FOTO: una recente iniziativa del Pd a sostegno di Sonnini e della coalizione di centro sinistra.
In quanto a rinnovamento ci manca solo di vedere Micheletti assessore esterno….
Wow, a leggerti sembra quasi che abbiamo perso le elezioni. Sono andato a rifare i conti. No, no, a differenza delle letture vivaiste, siamo stati premiati per davvero. Vediamo. La tua analisi mette sulla bilancia il peso relativo dei vari voti e conclude che la coalizione non esiste: morti i socialisti, sepolti i 5s, SCE ricoverata e il PD non è che sia ‘sto gran fiore. Tutto corretto per chi pesa il volume dell’apporto personale in termini numerici. Valentina (seppur non sembri), quindi, pesa più di Claudio: forse è “zippata”? 🙂 Come vedi, quella che proponi potrebbe essere una modalità miope di lettura. La scelta di non “etichettare” i candidati con simboli di riferimento non è stata una scelta casuale: è tutta politica, vale perché ciascuno è tutta la coalizione e viceversa. Che i 5S “portino” 3 voti o 25 o 2000 è perfettamente ininfluente: a noi non interessano i pesi specifici, guardiamo al sodo di un progetto politico di prospettiva. E i 5S e i Socialisti ci sono dentro a pari dignità e “peso” di Possiamo che, secondo i tuoi calcoli, sarebbe il vero alleato Musumeci (perdona la citazione da Sturmtruppen) :-). Ovvio, se Mauro avesse preso dei voti in più avrebbe potuto “insidiare” Sonia e Lucia avrebbe potuto “saltare” Maura. Ma è davvero questo, quello che conta? Simona e il PD parlano di prospettiva e tu ti limiti a fare il conto delle gambe. Ma i consiglieri sono 8, mica puoi stravincere. Secondo questa logica, 8 forze politiche di alleanza avrebbero dovuto ottenere 1 consigliere a testa. Se fossimo stati 10, i due “restanti” sarebbero da gettare nella pattumiera. Per fortuna, non funziona così. Certo, abbiamo il problema di valutare i motivi di un migliaio di voti in meno a Letta ma non per dare la caccia alla strega, ma per capire dove la nostra proposta non è stata convincente. Non è certo MPS, lo scoglio: le percentuali di Montepulciano parlano di una disaffezione che dobbiamo affrontare e combattere per l’idea di democrazia partecipata che abbiamo, mica perché pensiamo di andare a raccogliere voti lì. Oddio, se poi li prendiamo anche lì, tanto meglio per noi, no?
Enzo, se si fa una coalizione è perché si scommette sull’apporto di ciascuna forza politica, ma se poi le forze politiche (alcune almeno) svaniscono, evaporano o rimangono al palo perché penalizzate o lasciate sole nella battaglia delle preferenze, la coalizione ne esce ridimensionata. E con qualche mina vagante sotto il tappeto. Quello che è stato presentato come un castello, con molte torri, rischia di rivelarsi una villetta bifamiliare. Due cuori e una capanna
Direttore appoggio in pieno la tua tesi !
Il PD si trascinerà dietro una mina vagante per tutta la durata. Dovrà sottostare a dei diktat che gli verranno,sicuramente,imposti ! Per 7na manciatina di voti !
CHE senso ha avuto ? A chi è valsa la pena ?
se volete, al prossimo giro potete imbarcare anche me, che di voti ne porto almeno 7! Suvvia, siamo seri…
“Enzo, se si fa una coalizione è perché si scommette sull’apporto di ciascuna forza politica, ma se poi le forze politiche (alcune almeno) svaniscono, evaporano o rimangono al palo perché penalizzate o lasciate sole nella battaglia delle preferenze, la coalizione ne esce ridimensionata. E con qualche mina vagante sotto il tappeto. Quello che è stato presentato come un castello, con molte torri, rischia di rivelarsi una villetta bifamiliare. Due cuori e una capanna”
Traduzione: avevo fatto previsioni catastrofiche è andato tutto al contrario di quello che ho scritto per mesi, sto morendo di rabbia.
Non mi pare proprio… avevo previsto la scomparsa dei 5 Stelle e quella c’è stata. Il dissolvimento dei Podemos come forza alternativa e anche questa, essendosi ormai intruppati con il Pd, alternativi non sono; avevo anche ipotizzato problemi di coesione e di lealtà nella coalizione e ciò che è avvenuto nelle suppletive mi pare lo dimostri ampiamente… Ho l’impressione che siano altri che non la raccontano giusta e che, appunto fanno finta di essere sani, ma non lo sono…
Certo, sarei d’accordo con te se il nostro fosse stato un “semplice” cartello elettorale. In quel contesto, il risultato individuale ha una valenza, un potere “contrattuale” che dipende da quanto conseguito in termini di consenso. Però, permettimi di insistere su questo punto, quello che abbiamo proposto non è un cartello elettorale: non avrei partecipato io e, sono convinto, nemmeno parecchi dei candidati. E’ un progetto politico in cui le elezioni sono state una tappa, rilevante quanto vuoi ma, per certi aspetti, anche un fastidio: hanno consentito di affrettare il processo di confronto ma hanno anche reso meno visibile l’aspetto davvero importante del progetto che è il laboratorio o, se preferisci, il cantiere. Un laboratorio che non si fermerà con il risultato elettorale: infatti, terremo ben distinto il momento istituzionale, amministrativo – affidato alla squadra uscita dal turno elettorale -, dal momento politico vero e proprio, che stiamo completando negli aspetti di dettaglio. E’ un laboratorio cui mi piacerebbe contribuissero anche i nostri “avversari”, ma non certo per ecumenismo (che non mi interessa e non fa parte delle mie corde né delle mie simpatie), ma perché sono convinto che la critica, se fondata sulla conoscenza diretta, completa del lavoro che faremo, sarebbe costruttiva e aiuterebbe a focalizzare l’attenzione sui problemi in maniera migliore.
Direttore lei è meglio degli spettacolini del bagaglino di qualche anno fa. Non saprei più fare a meno dei suoi alti commenti. Lei è un genio trasformare in negativo un successo clamoroso è sublime. Ci faccia divertire ancora per molto.
Mi sa che lei non ha la più pallida idea di cosa sia un “successo clamoroso”. Per capirlo meglio provi ad andare lei a spiegare a Letta che fine hanno fatto i 1000 voti che a Chiusi sono mancati all’appello.Poi ci faccia sapere cosa le ha risposto…