CHIUSI, ULTIMI FUOCHI DI CAMPAGNA ELETTORALE: ALCUNI DATI PER ORIENTARSI MEGLIO…
CHIUSI – Siamo ormai alle ultime battute della campagna elettorale. E ognuno dei contendenti prova a raschiare il fondo del barile. Sonnini e i suoi fanno iniziative nei quartieri, come negli anni ’70. Il professor Paolo Scattoni iscritto al Pd partecipa ad una diretta facebook della lista Chiusi Futura, che è “avversa” al Pd. E il Pd osserva attonito.
Barbanera fa un’apericena in un ristorante con una parlamentare sul tema della famiglia, per sottolineare una certa affinità con determinati ambienti sensibili all’argomento, un po’ meno alle foglie… Nessuno la prenda come una citazione agiografica verso Renato Curcio… Era solo per dire che ogni candidato cerca di posizionarsi verso un particolare elettorato. Barbanera oltre a quello bettolliniano punta chiaramente anche a quello cattolico di stretta osservanza. E anche ad un certo elettorato di destra tradizionalista e conformista. Sui voti non si sputa…
Dei tre candidati a sindaco, nessuno ha ad oggi ufficializzato quella che sarà la sua squadra di governo in caso di vittoria. Anche perché, probabilmente, nessuno ha la certezza di vincere. I posti in giunta sono solo 4, per legge. Pochi, per poter accontentare tutti.
Sonnini che ha alle spalle una coalizione larga dovrà attendere l’esito del voto prima di decidere. Il risultato degli alleati potrebbe determinare un posto o due… O nessuno. Ad oggi il toto-giunta dice che tra i “papabili” nel centro sinistra ci sono sicuramente Valentina Frullini e Lucia Scattoni, due candidate per il consiglio comunale con un curriculum tecnico, che come semplici consigliere avrebbero poco senso… Oppure Claudio del Re, che però potrebbe anche fare il capogruppo, essendo il più esperto della compagnia…
Non è ancora escluso del tutto (proprio in virtù del risultato) un “ripescaggio” di Chiara Lanari o Andrea Micheletti, che al momento, essendo stati a fianco di Bettollini, sono out…
Se dovesse vincere Tiezzi, probabile che attinga al Comitato Aria per almeno un paio di assessorati, uno dei nomi che circolano è quello di Romano Romanini. Sarebbe un nome “robusto”.
Barbanera potrebbe “recuperare” qualche ex bettolliniano tipo Marco Vannuccini…
Ma i tre frontmen sembrano essere scaramantici e non si espongono. Non ancora, almeno.
Tra i candidati consiglieri sono solo 3 gli “uscenti”: due delll’opposizione (Bruna Cippitelli del M5S e Daria Lottarini di Possiamo) e uno della maggioranza (Mario Cottini del Pd), ora tutti insieme appassionatamente nella lista Sonnini.
Su 36 candidati consiglieri più 3 candidati a sindaco, quelli con esperienze consiliari pregresse sono pochi: oltre i 3 citati, troviamo Gianluca Sonnini number one del centro sinistra, che è stato vicesindaco di Scaramellli dal 2011 al 2015, poi Francesco Cimarelli ex assessore con Ceccobao e Giorgio Socciarello consigliere di minoranza prima Psi poi centro destra e lista “personale”, entrambi con Barbanera; Luca Morelli già consigliere di Alleanza Nazionale, nella lista Chiusi Futura di Massimo Tiezzi. Quattro su 39.
Se si guarda alla rappresentanza sociale dei candidati si nota che, a differenza del passato, sono sparite alcune categorie un tempo spina dorsale della società chiusina. Su 36 candidati non c’è un artigiano, per esempio. I ferrovieri, categoria che per un secolo e passa ha rappresentato il comparto più forte, sono solo due ed entrambi pensionati: il già citato Cimarelli, con Barbanera e Luciano Fiorani nella lista Tiezzi. Il centro sinistra non ne ha candidato nemmeno uno.
Pochissimi anche gli operai: Morelli nella lista Tiezzi, Pallacci nella lista Barbanera. Poi alcuni addetti alle vendite che sono assimilabili agli operai o comunque figure di mezzo tra operai e impiegati: Canini, Della Giovampaola, Venturini nella lista Barbanera, Ferroni nella lista Tiezzi.
Poco presente tra i candidati anche il mondo della cultura. C’è qualche archeologo (Gisella Zazzaretta nella lista Tiezzi, Mattia Bischeri e Valentina Frullini nella lista Sonnini), ma per quanto riguarda teatranti, musicisti, scrittori, pittori e artisti vari, le uniche figure riconducibile a questi ambienti sono quelle di Sonia Nasorri, nella lista del Centro sinistra: fa parte della compagnia teatrale messa in piedi da Alessandro Manzini e poi Luca Morelli (lista Tiezzi) che ha fatto teatro con varie compagnie e anche con noi di primapagina ed è il capo della “Compagnia d’Armi Santaccio” che fa rievocazioni storiche e fantasy.
Per il resto, buio pesto.
Va un po’ meglio sul fronte sportivo: Barbanera è presidente della locale società pallavolistica, i suoi candidati Lorenzo Della Giovampaola e Chiara Sacco sono stati un tennista professionista e una atleta di canottaggio di buon livello; Valentina Frullini del centro sinistra ha giocato a pallavolo, così come Claudio Del Re è un provetto cacciatore (ammesso che la caccia si possa considerare sport e che non sia in contraddizione con molti discorsi di taglio ecologista, ma questo è un altro paio di maniche).
Per il resto le candidature di tutte e tre le liste rispecchiano una società chiusina parziale, ovvero solo un certo ceto medio fatto di pensionati, commercianti, bancari e professionisti in carriera o in cerca di carriera. Soprattutto avvocati. Non c’è il mondo produttivo, non c’è l’humus culturale, e non c’è retroterra politico. O se c’è è alquanto labile. La stragrande maggioranza dei candidati è alla primissima esperienza politica.
I candidati di origine straniera sono due: Teodor Catalin Ariton nella lista Tiezzi e Ola Gjylja nel centro sinistra, due giovani under 30, il primo di origine rumena, l’altra di origine albanese, entrambi molto inseriti nella società locale e perfettamente integrati. Se qualcuno pensasse che le comunità straniere possano incidere sull’esito del voto però dovrà rifare i conti, perché i cittadini di nazionalità non italiana che hanno fatto domanda per essere iscritti nelle liste elettorali sono solo una decina: 13 per la precisione. Sposteranno poco.
Il candidato più giovane in assoluto è Lorenzo Magnoni, centro sinistra, 22 anni, unico studente su 36… Il più anziano è Gabriella Bennati, lista Chiusi Futura, medico, anni 75.
Di fatto manca ormai solo un giorno di campagna elettorale. Poi 24 ore di silenzio dopodiché la parola passerà alle urne. A Chiusi sarà interessante vedere se il voto per le comunali sarà sovrapponibile e quindi identico a quello per le suppletive per il Collegio 12 della Camera o se ci saranno sorprese (fatta la “tara” sul voto di Italia Viva che ufficialmente sostiene Letta per il parlamento, ma per il comune appoggia Barbanera e non Sonnini e il centro sinistra).
E sarà anche interessante vedere se i partiti che hanno giocato a nascondino per le comunali hanno ancora un peso reale oppure no. L’elettorato di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia voterà compatto per Massimo Tiezzi? Italia Viva riuscirà a bissare il successo delle regionali? M5S, Podemos, Psi e Sinistra Civica ed Ecologista saranno effettivamente d’appoggio al Pd o saranno al contrario vuoti e perdere? E per il Centro Sinistra in caso di vittoria, quale sarà la soglia per potersi ritenere soddisfatto? 1.000 voti, 2.000, o…? Infine c’è il problema astensionismo. Quale è la soglia di “non voto” che si può ritenere fisiologica e non preoccupante dal punto di vista della tenuta democratica? Negli ultimi 25 anni è sempre stato intorno al 30%. Salirà? calerà? E se dovesse salire di chi sarebbe la colpa?
Il voto del 3-4 ottobre può riservare sorprese. Per tutti. Chiunque vinca, non è detto che “comunque vada sarà un successo”.
m.l.
Caro direttore,votare è un dovere !
La destra ,come si è detto,ha perso un occasione unica !
Sentendo molti di destra, nessuno si riconosce nei candidati che si sono presentati !
CI sarà un partito di maggioranza espresso dai voti nulli ?…credo di si !
Io voterò Juri, un bravo ragazzo !
Niccolò, sì, il voto è un dovere, ma con il sistema elettorale vigente nei comuni sotto ai 15 mila abitanti, se uno ritiene che le liste in campo non siano opzioni praticabili, il “Non voto” rimane la quarta opzione, anche per esprimere un disagio o un pensiero politico. E per “non voto” intendo l’astensione ma anche il voto scheda bianca o volutamente nulla. Negli ultimi 25 anni a Chiusi c’è’ stato un “non voto” quasi fisiologico intorno al 30% degli aventi diritto. Stavolta, per vari motivi, potrebbe essere anche di più. Già due mesi fa, su queste colonne, paventavo il rischio di avere “un sindaco di larga minoranza: “https://www.primapaginachiusi.it/2021/08/chiusi-il-trend-elettorale-degli-ultimi-5-anni-il-rischio-di-vincitore-di-larga-minoranza-chiunque-vinca/
Sono laureata in lettere classiche.La tesi di laurea era di indirizzo archeologico. Non sono un archeologo. Per diventarlo la strada é lunga e si lavora sul campo. Tutto ciò non mi preclude di interessermi di cultura, di teatro, scuola. I motivi che mi hanno indotta a scegliere di entrare nella lista Chiusi Futura, Massimo Tiezzi Sindaco, sono altri, ben più profondi e molto sofferti.
Cara Gisella, in una realtà come Chiusi, che è uno scrigno di tesori e di testimonianze dell’antichità, io trovo normale che ci sia gente che si appassiona, studia e si laurea in archeologia. Parlando di “presenze del mondo della cultura” nelle varie liste ho notato che qualche “archeologo” (anche nel senso di qualcuno che si intende di…) c’è, mentre ci sono meno teatranti, musicisti, scrittori, artisti… E non ho certo scritto che la passione per l’archeologia sia stata la molla che ti ha fatto scegliere di candidarti con la Lista Tiezzi e so che i motivi sono altri. Tra questi credo ci sia la delusione e una certa incazzatura verso il Pd. Che è del tutto legittima e credo anche abbastanza diffusa.
Per Marco.Se si parla di interesse diffuso per le varie tipologie culturali e forme di spettacolo diffuso a Chiusi mi sembrerebbe di vedere il contrario di quello che dici.A a mio modo di vedere è il contrario per il semplice motivo che se facessimo la somma delle manifestazioni culturali e dei soldi che hanno assorbito, credo che prevalgano senz’altro le manifestazioni musicali su quelle di altro genere culturale, mostre, presentazione di libri senz’altro, ed altro genere.Domandiamoci il perchè di tali differenze ed andiamo alla fonte delle decisioni prese da ristretti gruppi che hanno perorato solo il loro esclusivo (certamente lecito e personale interesse culturale)ma la cultura non si ferma a quello è inutile ribadirlo.Che Chiusi abbia una vocazione mirata all’etruscologia è anche un fatto naturale ed è altrettanto naturale quindi che i suoi cittadini si interessino al patrimonio in mezzo al quale son nati,che ma quello che non è naturale secondo il mio modo di vedere è la presenza di una politica continua di natura di rappresentazioni che hanno coinvolto direttamente od indirettamente gli amici degli amici. O no ? Se è vero questo, secondo te Marco che segno è ? Nn slo è un segno di natura ”politica” ma è anche un segno di una politica che non si interessa di far crescere l’interesse nella gente per altre discipline ed è perfettamente inutile che tu mi elenchi le manifestazioni che ci sono state negli anni perchè la prevalenza a quando si può osservare è prevalentemente quella musicale mentre le altre discipline sono state diciamo non osservate, non valutate ed impiegate e messe in campo solo occasionalmente, in un campo anche dove discorsi estensivi che vogliono estendere la cultura allo sport hanno affiancato una politica che poi ad un certo punto si rende anche conto che nell’orto di casa non nascano fiori ma solo carciofi.E per forza avviene questo, ma l’iniziativa culturale a casa mia ed a quanto io penso, deve necessariamente servire a ”farmuovere il cervello alla gente”.Non a caso, noi di vecchia generazione e che ricordiamo sempre il nostro passato se osserviamo i fenomenti che abbiamo visto e vissuto e sui quali possiamo tratte paragoni diciamo che se osserviamo cosa avevano dentro la testa-anche a chiusi, sì anche a Chiusi- fasce sociali di estrazione operaia e contadina 40-50 anni fa, tu avresti verificato che con un operaio 40 anni fa ci potevi parlare di tutto: sport, politica, di ciò che avveniva intorno a noi, di tutto e di più insomma…. fai il paragone e parla con un operaio che abbia 30-40 anni oggi, poi vedi cosa ti risponde e le persone che conosce se sono quelle del calcio,dell’automobilismo e delle contrattazioni fra squadre di calcio per gli acquisti dei giocatori miliardari o dei jezzisti, ma nulla pèiù+….naturalmente le eccezioni ci sono sempre per fortuna ma la tendenza è quella che la cultura sia semprepiù patrimonio di pochi ed anche le strutture pubbliche non incentivano tali percorsi se non occasionalmente e solo nelle grandi città.In pratica si verifica l’opposto: al posto di una cultura diffusa sul territorio si spendono risorse solo per soddisfare l’interesse di gruppi di amici che influiscono nella politica e sulle sue decisioni.Poi ci riempiono il capo con il detto che con la cultura si potrebbe campare e trarne le risorse per vivere…..alla faccia del …Con il patrimonio storico che abbiamo e che langue estinguendosi anno dopo anno ci si potrebbe campare di prepotenza come si dice…all’estero attorno ad un vaso o ad un reperto storico ci gfanno un museo quasi quasi,noi balliamo a tempo di musica rock,di calcio e di disinteresse per ogni forma di diversità. Il pastore ha già radunato le pecore nell’ovile caro Marco e spesso assistiamo che da qualche pecora viene anche la morale (secondo il mio modo di sentire sempre finalizzata a quel connubio di interesse con la politica) e cioè il contrario di quello che dovrebbe essere da parte di chi ci amministra.Oggi si dice che tutto si faccia con i soldi e se non ci sono soldi non si possa fare nulla di tutto questo.Allora prova a fare i conti di quanto sono costate le strutture edificate dalla politica nel nostro territorio e quanti debiti pendenti l’amministrazione pubblica abbia per le strutture che ha deciso di instaurare(Orizzonti ecc ecc.), poi ci ragioniamo su come potevano essere investiti in cultura tali soldi nel tempo e se dedicati alla cultuara ci avrebbero resi più visibili, più efficaci, più in alto nel livello qualitativo di vita, perchè si parla di milioni di euro e non uno scherzo.Allora è ancra difendibile tale situazione e tale condizione? A sentire la propaganda elettorale che promana da certi partiti e se leggiamo la stampa che esce dal comune e che illustra gli avvenimenti la gente è portata a capire che possa andare tutto bene su tali fronti ma la stessa gente dovrebbe avere memoria di quanto è passato sotto i ponti ed invece la maggior parte della gente non ce l’ha, vede, sente, osserva il contingente e non si ricorda più dei costi che ha dovuto sopportare grazie a campagne attauative di una politica distorta e fallimentare ed ancora fra questa gente c’è ancora chi difende tale stato di cose e nello stesso tempo richiama anche la cultura. Ed il discorso qualunquista che ognuno si meriti il governo che ha non è cosa vera perchè i fermenti che vi sono dentro la nostra piccola ed amata città non gli si è volutamente dato sfogo e possibilità di esprimersi, di realizzarsi, certamente un po’ per ragioni generali e di condizioni dell’italia ma anche perchè a governare la nostra città c’è stata una classe di politici che non avevano una solida base di conoscenza politica e di relazioni con la stessa politica espresse in maniera sana e trasparente.In 30 anni sai quante cose si sarebbero potute fare e fatte anche meglio di come sono state realizzate, invece si è preferito le relazioni fra gruppi, il peroramente di interessi di gruppi per il mantenimento di certi equilibri e quantità di voti, mentre abbiamo assistito alla fuga di chi doveva essere preposto alle amministrazioni perchè ”passavano i treni e se non ci fossero saliti al momento opportuno sarebbe stata una cosa inutile PER LORO”.Questo è il principio del quale la politica si è circondata e che è stat veicolato anche dal complesso mediatico, ed oggi vediamo che da parte di quel partito IN MANIERA MESTA o si stà silenti oppure si è in difficoltà a parlare dei burroni nei quali si è caduti, mentre anche altri che avevano ostacolato tali politiche in un recente passato vengono a dirci che i tempi cambiano, che gli uomini siano diversi, che adesso c’è un nuovo PD alla guida.Avevamo i calzoni corti Marco quando sentivamo dire queste cose ed ecco come ci ritroviamo.Tutto questo è cultura, compreso quella politica ? E’ il suo contrario mi sembra… o no ? E allora quando certe cose sono visibili a tutti e di qualunque fede politica, che non possono dire che tali cose non vi siano e che siano falsità, verrebbe da dire:”ma tu per chi lavori,per la compagnia dei non vedenti oppure per altri ?”.
Carlo, non si possono confondere iniziative a costo zero, come la presentazione di un libro (e ne sono state fatte parecchie) con iniziative che richiedono uno sforzo organizzativo, tecnico e finanziario cospicuo come ad esempio una stagione teatrale o il Lars Rock Fest il cui “ritorno” sotto molti aspetti è decisamente diverso. A mio avviso anche in teatro compreso quello locale, la musica, anche quella prodotta in loco (soprattutto quella) sono espressioni culturali rilevanti che meriterebbero più attenzione e un maggiore discernimento… A me piacerebbe che si discutesse nel merito, di queste e di altre cose, cercando di capire cos’è che merita di essere valorizzato e promosso, in quanto giacimento culturale, e cosa invece è solo intrattenimento. Magari piacevole, ma intrattenimento che nulla aggiunge e nulla toglie alla crescita culturale… E questo vale per tutte le forme di arte… Io, personalmente, sono per valorizzare chi prova a fare qualcosa di originale, di proprio e chi propone cose che raramente si possono vedere, ascoltare a queste latitudini… Poi certo è più facile che alla gente piaccia di più un complessino che suona le canzoni dei Beatles di una band che suona un rock suo, magari un po’ urticante nel sound e nei testi… Ma è sempre stato così, si chiama conformismo, cultura da maggioranza silenziosa e perbenista. Il ’68 è passato da più di 50 anni e certi muri che sembravano caduti, sono invece ancora lì, scrostati, ma insormontabili…
Non mi sembra proprio che tu abbia risposto all’interrogativo che scaturiva dal mio intervento.Il succo che esce dal mio intervento è quello di poter vedere ciò che esca di culturale da quello che è stato sfornato e quante energie economiche abbia assorbito.Ti sembra poco questo per fare un discorso che raddrizzi una tendenza ormai in essere da anni ? Quello che ho detto e che è anche contenuto in ciò che dico è anche la misurazione di ciò che rimanga nella gente dopo gli spettacoli e le orchestrine rock, ma non solo dopo queste.E’ ciò che rimane nella testa della gente che produce cultura e nulla c’entra con gli aspetti interpretativi della musica fuori dal coro perchè ”il 68 parlava diversamente”,questo mi sembra evidente. E se è evidente prova a dare uno sguardo-dal momento che siamo sempre in ristrettezze economiche-quante energie economiche si sono spese per perorare interessi culturali e ludici limitati a ristretti gruppi di persone. A queste domande bisognerebbe che tu mi rispondessi sennò possiamo insistere all’infinito su delle questioni che non ci fanno arrivare a nulla.Dentro a tutto questo discorso diventa preminente o no un giudizio pubblico su cosa sia stato prodotto dalla Fondazione Orizzonti per esempio e se per fare tutto quello che è stato fatto ci sia veramente stato il bisogno di costituire una Fondazione ? Non lo sò, ma me lo chiedo, visto che tutti noi siamo chiamati a ripagarne i costi dei debiti fatti.Ma ti sembrano lecite o no queste domande mentre diventa nello stesso tempo normale che si indichino solo un alta percentuale di rappresentazioni musicali che valorizzano solo una parte degli aspetti culturali e che lascino indietro qualsiasi altra cosa? Ma c’è solo il teatro al mondo e la musica rock ? Dico questo perchè per una forte ed alta percentuale nella quantità degli spettacoli fatti gli stessi comprendono solo tali discipline mentre si assiste ad uscite finanziarie di sovvenzioni all’associazionismo sterile perchè non ha nulla di culturale il fatto che anziani si ritrovino in locali dove si giuoca a carte per la maggior parte del tempo e tutti sanno ormai che tutto questo almeno a Chiusi sia un serbatoio di voti, contro il quale tu stesso ti scagliasti ai tempi di Ceccobao. Ora perchè non più? La politica ha inventato l’associazionismo come punto e luogo di riferimento per ripienare i suoi buchi e le sue discrasie; ecco la verità vera.O no ? Che ci sia bisogno anche di questo per gli anziani per farli ritrovare e stare insieme, per farli oggetto di svago e di socializzazione lo sò già da me, ma quanto questa pratica ormai decennale assorbe ? Ce lo siamo domandato visto che interi settori della politica culturale vengono lasciati esangui e mai considerati? Ma l’abbiamo mai misurata questa voce di spesa ed abbiamo mai provato a ridimensionarla in qualche modo a favore di altre attività culturali ? La stanchezza culturale deriva anche dal fatto come vedi dalla stantia politica e purtuttavia siamo al punto che se si provasse a ridimensionare queste voci di spesa ci sarebbero decine di persone che insorgono e che percepirebbero che gli venga tolta loro qualcosa e che se ne fottono gli stessi che altri settori non siano sovvenzionati.Questa interpretazione se avvenisse,sicuramente per me non sarebbe giusta perchè un ente pubblico deve far fronte all’amministrazione della cultura con risorse limitate purtroppo e lo sappiamo, ma sono le strategie che contano e che vengono impiegate che segnano le novità.Una società abbisogna di tutto od almeno quando esiste una scarsità di risorse occorre essere attenti a come ripartirle ed a come spendere i soldi, e siccocome si parla sempre di questi come cosa fondamentale,allora i conti è bene farli per bene e vedere cifre alla mano i vari perchè delle situazioni nelle quali ci siamo ritrovati a campare ed a vivere, e forse se si facesse questo si vedrebbe che una massa enorme di denaro da più anni non è servita a nulla e non ha lasciato quasi mai il segno nella gente per il quale la cultura abbia potuto crescere in seno alla nostra società chiusina.La diffusione della cultura cozza fortemente con l’esempio e di quanto certi gruppi sostengono che non vorrebbero vedere a Chiusi Città gente di fuori che viaggia per la nostra cittadina perchè sembra che tutto questo possa rompere la quiete esistente,- e questi pensieri lo sai anche te che esistono a Chiusi Città- ed è bene non far nomi ma molti hanno capito di chi si parla.Io talvolta mi sono chiesto se non siano fatti appositamente certi discorsi per farli diventare battute scherzose ma quando sono fatti da gente adulta ed anche anziana allora col pensiero vado subito alla conclusione che certa gente è il frutto vivente e materiale dell’arretratezza di pensiero e si meriterebbe di vivere non in un contesto civile ma dentro un cimitero perchè lì dentro almeno nessuno li disturba, ma forse pensandoci bene qualcuno sarebbe anche lì disturbato dal silenzio, segno è che talvolta il TSO sarebbe bene farlo ad altri….e quando diciamo per battuta ”Chiusi di nome e di fatto” tanto lontano non andiamo.E per concludere siccome il detto che con la cultura si possa mangiare credo che sia vero se fatta in un certo modo, allora Chiusi abbisogna di ben altro.Basterebbe vedere i paesi circonvicini come Città della Pieve dove nonostante le ristrettezze e la diversità delle amministrazioni che si sono successe, la cultura e la vivacità della gente si nota e pesa e serve da polo di attrazione anche ad altri nei paesi circonvicini….altro che come è stato da te detto in altre occasioni cercando di spiegarne il perchè hai detto che ”avevano avuto culo”. Per rispondere a tale interpretazione che personalmente giudico perlomeno ”balzana” basterebbe ritornare a ritroso 40-50 anni addietro e vedere come era Chiusi e come era Città della Pieve e come sono oggi le due cittadine.I fatti si misurano con i fatti e le cause che hanno portato a tali fatti ! Sbaglio ? Per un lungo arco di tempo a Città della Pieve c’è stata una base politicamente attiva che si diramava in ogni direzione nelle frazioni e nelle istituzioni ed il complesso della cittadina cresceva ospitando anche non solo i films (non sono stati solo quelli che hanno fatto la fortuna di Città della Pieve e bene intendersi) bensì un complesso ed un amalgama di presenza di persone ed anche di personaggi cittadini dei quali la politica ha saputo sapientemente avvalersene e qualcosa è stato prodotto anche se la stessa politica ha permesso carriere ed amche altro, ma intorno a tale status erano nati complessi pubblici funzionanti anche in maniera eccelsa(vedi Ospedale per esempio ai tempi del Prof.Legittimo che seppe contornarsi di valenti professionisti e queste cose nel tempo rendono, si affermano, fanno la differenza).A Chiusi è successo l’esatto contrario, partito da una situazione di confronto eccelsa è decaduto fino all’abbandono delle maggiori attività, proprio per la mala gestione della politica sulle strutture che poi si è riversata sui cittadini, senza parlare di funzioni pubbliche dei primi cittadini che hanno deciso di imboccare carriere e di prendere treni che li portavano in quella direzione.Ricordo all’uopo dell’esempio che si diceva qualche anno addietro che fosse sicuramente proficuo che ci fosse qualcuno di Chiusi in regione perchè lì era il luogo dove si sceglieva e dove si facevano valere le scelte che avrebbero reso sviluppo alla nostra cittadina.Fra l’esultare della gente che permise con i voti che certi percorsi venissero fatti e che si lasciassero i posti ricoperti ad altri passando il testimonio, vediamo oggi cosa è stato prodotto per lo sviluppo di questo territorio. Passiamo nel centro commerciale naturale che chiamarlo così sembra di proferire una ingiustizia verso chi ne usufruisca e vediamo quanti esercizi abbiano chiuso ma c’è ancora dell’altro che riguarda il problema avuto con Acea e che si ripresenterà sicuramente e capitanato da chi ha deciso a Firenze di destinare il territorio a strutture che credo possano vantare tutto fuorche la salubricità.Allora di queste cose ma non solo queste e soprattutto dalle politiche culturali a senso unico sarebbe giusto chiedersi di cosa possa fruire la gente ? Sono dati questi come fotografie analogiche e non come quelle digitali che possono alla bisogna essere trasformate da procedure di photoshop perchè chi le osserva le vede che magari a quel ritratto alla persona gli si è cambiato il colore dei capelli, degli occhi, dei vestiti, e non si può dire che non sia vero che la realtà venga cambiata dal complesso mediatico di chi ha il potere vero nelle mano, al quale si accodano tutti coloro che prima anche gli si opponevano e/o dicevano di opporsi, ed oggi dicono che abbiano fatto tale passo affinchè le cose cambino perchè i tempi cambiano e gli uomini cambiano….(questa è la sola spiegazione fedifraga fra l’altro emessa da chi dovrebbe avere cultura sufficiente e conoscenza storico-politica e non solo quella atta a rovesciare le questioni adattandosi a ciò che passano i tempi …..).In definitiva hanno paura veramente solo di una cosa: del voto ! Anzi talvolta controllano anche quello nei modi che sopra dicevamo parlando di cultura, soprattutto quella politica.Ma le orchestrine vedremo che continueranno a suonare per buona pace e piacere di coloro che apprezzano tutto questo, nella normalità ed in tutta normalità, ed è bene -come dici tu-che continuino ad emozionarsi ad ascoltare brani più conosciuti per innato e sterile conformismo,ma ci sarebbe anche da dover pensare che il pane si faccia a seconda della tipologia della farina che si possieda.E chi decide su tale pane ha ricevuto una delega pubblica che viene dalla gente.E la gente è in quel modo perchè chi la indirizza e chi gli fa vedere che esista solo quel mondo non fa altro che applicare sulla gente la propria sottocultura.Come un cane che si morda la cosa.la prima cosa che comprendono tutti oggi ed alla quale non si può ovviare è la salute di certo. Ma la cultura-se si avesse- produrrebbe in prima cosa la salvaguardia della salute che chiediamo di avere e che sentiamo ognuno che debba essere una cosa nostra.Di fronte a questo non ci può esimere dal combattere per nessuna ragione di fronte a ciò che ci vorrebbero pienare la testa.Oggi ci troviamo in queste condizioni perchè ieri eravamo in un dato e certo modo, ed ancora diamo ascolto alle sirene che vorrebbero convincerci della giustezza di cose come il profitto, come l’aziendalismo che crei occupazione e certezza della continuità del benessere.tutto questo si riassume nel concetto di sviluppo che abbiamo avuto e che abbiamo subìto.Facciamo in modo di voltare pagina, ne và di tutti noi e di chi nel tempo dovrà crescere.
Si dice,all’estero,ma nel Bel Paese Italia sembra ancora poco chiaro,che la politica e’ strettamente collegata al Sistema Elettorale vigente.Nell’editoriale si specifica che gli assessori possibili saranno al massimo 4 ed essendo la cittadina di circa 8000 anime,i consiglieri dovrebbere essere 8 della lista Vincente e 4 in tutto divisi per le altre.Un po’ di buon senso ,che qui si vede poco,come in buona parte del Paese,fa pensare che al fine siano i tutti fatti personali quelli entrati in gioco,contro questo e quello,e non un ci sia un progetto animatore.Un po’ come in qualche bocciofila o in qualche associazione del tempo libero ,dove il rinnovo cariche e’ spesso foriero di piccole acredini personali,piu’ che del successo delle iniziative sociali visto dall’esterno.La cosa buffa ,a leggere,e’ che i Partiti ed i movimenti,sono in costante polemica con i loro stessi eletti,segno che manca la vera sostanza:Segretari politici o Dirigenti di Partito autorevoli ma non autoritari,preparati ad indirizzare ed a prevenire liti ed a richiamare tutti al rispetto della convivenza ed alla attuazione dei Programmi concordati,senza interessi personali;in caso contrario si accendono le guerre per piccole frazioni ….ovviamente quelle dei Leoni da Tastiera Social ,che gia’ al bar cambiano i toni,non reggendo il confronto per debolezza culturale.Ma cio’ vale in generale.Il fatto poi che in campo ,a leggere,siano persone eternamente in politica,con questo o quello indifferentemente ,in genere pensionati o vicino alla pensione e che Tutti i giovani non siano minimamente coinvolti, forse perche’ affaccendati in reali problemi di studio o ricerca lavoro, la dice lunga sulla prospettiva di creare qui,od altrove in Italia ,una nuova classe amministrativa e potremmo dire portatrice di nuove visioni.