CHIUSI, SONNINI E IL CENTRO SINISTRA ROMPONO TUTTI I PONTI CON L’ERA BETTOLLINI. LA LISTA DEL PD & C. E’ PIU’ DELLE OPPOSIZIONI CHE DELLA MAGGIORANZA
CHIUSI – E alla fine la montagna partorì… Terzo su tre anche il “Centro sinistra per Chiusi” ovvero la lista di coalizione imperniata sul Pd a sostegno di Gianluca Sonnini ha visto la luce. C’è mancato poco che servisse il fotofinish, perché non è stato facile trovare la quadra tra partito di maggioranza e alleati… In effetti trattasi di una coalizione inedita e tutta da verificare, formata dal Partito di maggioranza, dalle due forze di opposizione in consiglio e altri cespugli e partitelli unipersonali. La coalizione è infatti composta da Pd, Possiamo, M5S, Sinistra Civica ed Ecologista e Psi. I candidati per il consiglio Comunale, in ordine alfabetico, sono: Bruna Cippitelli, già capogruppo del M5S, Valentina Frullini, ex Cda di Banca Valdichiana; Ola Gjylja, commerciante; Daria Lottarini, consigliera uscente dei Podemos; Sonia Nasorri, impiegata impegnata in una compagnia teatrale; Lucia Scattoni, avvocato; Maura Talozzi, impiegata; Mattia Bischeri, giovane archeologo; Mario Cottini vigile del fuoco in pensione, consigliere comunale uscente Pd; Claudio Del Re ex funzionario regionale in pensione; Lorenzo Magnoni giovane in quota Possiamo; Mauro Tosi, pensionato Mps in quota Psi. Sono 7 le donne e 5 gli uomini.
Nonostante le fibrillazioni, anche delle ultime ore, il “tavolo” ha retto. Formalmente. Perché nella realtà non è esattamente così… qualche pezzo si è perso per strada (Sinistra Italiana, per esempio, o parte del M5S che ha alzato le tende e girato i tacchi… Anche il Pd non è tutto compatto su questa linea). La coalizione è larga, ma non si sa quanto robusta. Al momento sembra più una somma di sigle e scatole vuote che un progetto politico reale, ponderato, condiviso… O meglio, sembra più una soluzione da ultima spiaggia per cercare di tenere il Comune e non morire o dissolversi…
Con una lista così, anche il termine, utilizzato anche da pure da noi “partito di maggioranza” in riferimento al Pd, appare inadatto, improprio. Il partito di maggioranza ha fatto fuori in un colpo solo il sindaco, il capogruppo, tre assessori e 6 consiglieri su 7, con l’ex Psi Annulli, 7 su 8. Non solo ha fatto un repulisti che neanche Robespierre, ma si è messo in casa il capogruppo e una consigliera delle due forze di opposizione. Di fatto la lista del Centro Sinistra è più una lista delle opposizioni che del “partito di maggioranza”. E con il candidato sindaco Sonnini che ha fatto il vicesindaco per 4 anni, sono proprio le due rappresentati dei Podemos e dei 5s le figure più esperte di dinamiche consiliari. Mario Cottini, unico consigliere uscente Pd, è una figura “operativa”, non certo uno stratega politico.
Molto dipenderà dalle preferenze, ma se dovessero essere elette, pare quasi scontato che il ruolo di vicesindaco spetterebbe a Bruna Cippitelli o a Daria Lottarini, che trasvolerebbero, senza passare dal via, dai banchi delle minoranze alla stanza dei bottoni.
La lista del Centro sinistra è piena zeppa di facce nuove, alcune molto giovani, altre meno, ma del tutto “inedite” per la politica: Frullini, Nasorri, Talozzi, Scattoni, Gjylja; Bischeri, Magnoni… La figura di esperienza è Claudio Del Re che viene da una militanza cinquantennale, fin dai tempi del Pci. L’unico elemento di continuità con l’amministrazione uscente è Mario Cottini, il che significa che Pd & C. hanno voluto marcare una rottura totale e definitiva, senza appello, con la gestione Bettollini. In sostanza Cardaioli e Sonnini hanno scelto di sfidare non tanto Tiezzi e Barbanera, ma il loro passato. Ognuno dei partecipanti alla coalizione se l’è rimangiato un pezzo, quasi tutto. Il Pd come i Podemos e i 5 Stelle. Le elezioni del 3-4 ottobre saranno una sfida tra chi è più antibettolliniano e chi si discosterà di più da quella stagione… E tutto questo senza una parola che una sulle cose che si intendono fare, su che tipo di città si ha in mente e su come impostare i prossimi 5 anni. Solo flebili enunciazioni di principio general generiche. Niente di più.
Magari i tre candidati a sindaco e i candidati per il consiglio ci smentiranno durate la campagna elettorale e mostreranno doti, idee e intuizioni ad oggi sconosciute ai più, ce lo auguriamo. Per il momento sembra una sfida al ribasso, per non dire al massacro. Alcune forze politiche sembrano aver scelto la strada del suicidio, infilandosi in una alleanza spuria e improbabile e pure litigiosa, che sta ritta con i fili…
Ora che il termine sta per scadere e che i giochi sembrano fatti e difficilmente modificabili, lo possiamo anche dire: stupisce che di fronte ad un quadro del genere il sindaco uscente abbia deciso di rimanere fuori della contesa, in disparte, invece di provare a giocarsela sulla base del lavoro fatto, dei risultati portati a casa, del consenso che ha sempre avuto… Stupisce che non abbia avuto un moto di orgoglio, lui che è stato accusato di essere fin troppo orgoglioso, e non abbia sellato il cavallo per partire alla battaglia…
M.L.
Non credo che Yuri Bettollini sia rimasto in disparte per orgoglio. Me lo vedo lì, sulla riva del fiume, aspettando il cadavere del suo nemico. In bocca al lupo per il tuo futuro, Yuri!
Le valutazioni che si fanno sui fatti risentono di tante variabili, tra cui, ad es., quel che ci si aspettava di vedere, oppure l’umore del momento: se è nero, vede nero o diversamente colorato se la gradazione è più chiara. La lista di persone che presentiamo, al di là dei nomi, ha già un primo aspetto rilevante: sono candidate più donne che uomini. Mi sembra un dato gigantesco. Tacerlo è indizio di scarsa propensione al conteggio ed alla matematica 🙂 Certo, è quasi una lista di nozze che nasce da un fidanzamento tra personalità forti. Come tale, soggetto al periodo di rodaggio e di conoscenza reciproca: superare preconcetti e resistenze è sempre un esercizio maledettamente difficile. In altra occasione, proprio su questo giornale, avevo detto che mi sembrava un’impresa da pazzi, eppure è riuscita. L’unità del centro-sinistra è nei fatti. La difficoltà principale è stata iniziare a pensare in termini di coalizione e non più come sigla. Questo è un altro dato importante: pensarsi come sigle avrebbe portato ad una sommatoria, un semplice cartello elettorale. Invece c’è il dato fortemente politico dell’alleanza. C’è stato chi ha partecipato al tavolo con noi (qualcuno magari andava contemporaneamente anche a tavola con altri) ma, dovendo ragionare in termini di alleanza, ha abbandonato la partita portandosi dietro la bandierina che pensava di poter piantare. Altri hanno partecipato – qualcuno oggi componente di liste diverse dalla nostra -, ma non sono tornati. Evidentemente, non hanno trovato quanto cercavano. Mi pare anche questo un dato da sottolineare: la nostra massima trasparenza, visto che non abbiamo avuto paura di mostrare le nostre contraddizioni e non abbiamo fatto il gioco del segnaposto. Qualcuno ha parlato di mancanza di trasparenza. Ovvio, non abbiamo fatto il Truman Show, ma la partecipazione a chi voleva venire da noi non è mai stata negata. Trasparenza nei fatti, non solo a parole. Oggi siamo più forti di ieri perché ce le siamo dette e cantate. Non è ancora il progetto politico per cui ci siamo mossi (con i compagni di SCE, che è un movimento assai più composito di quanto appaia), ma l’espressione elettorale che presentiamo è l’indice di un’alleanza che può farsi modello anche per le prossime politiche. E’ ancora un primo passo, ma che sia convincente lo dimostra l’adesione dei ragazzi – qualcuno giovanissimo – che abbiamo con noi in lista e nelle discussioni che facciamo: non è semplicemente uno sguardo al domani, ma un futuro che è già qui ed è con noi perché sa che potrà contare.