CHIUSI, BETTOLLINI FA LO SPORTIVO E INVITA I CANDIDATI A SINDACO. PER SONNINI IL NODO NON E’ SOLO VINCERE, MA ANCHE COME VINCERA’
CHIUSI – Ultimi giorni da sindaco per Juri Bettollini. Che stamattina ha voluto chiudere in bellezza, e diamolo pure, con un gesto piuttosto sportivo. Bettollini ha infatti invitato in Comune i tre candidati a sindaco e ha illustrato loro “le principali attività amministrative che, chi vincerà, si troverà a gestire dal 4 ottobre”… L’incontro, ha scritto il sindaco sui social , è stato “cordiale, istituzionale e rispettoso”. “Le istituzioni sono una cosa seria e tutti i candidati hanno mostrato attenzione, responsabilità e serietà. Ho illustrato il bilancio comunale, l’organizzazione della macchina pubblica, le opere pubbliche in corso, i principali progetti di carattere sociale, i principali temi ambientali e le politiche di area legate al PNRR che riguardano la nostra Città. Insomma un passaggio delle consegne vero e proprio, trasparente e scevro da ogni risentimento come è giusto che sia” scrive Bettollini. Che poi aggiunge: “Non era dovuto, ma ho sentito il bisogno di farlo e di consentire a chiunque vinca le elezioni, di avere tutte le prime informazioni necessarie per partire con il nuovo mandato amministrativo”.
Il sindaco uscente sgombra il campo anche da illazioni su un suo ventilato impegno futuro, magari come assessore esterno: “Io non farò parte di nessuna nuova esperienza di governo locale, il mio impegno civico termina definitamente tra 4 giorni, ma sono stato molto orgoglioso, questa mattina, di aver illustrato ai nostri candidati, una Città più bella, più semplice e più coraggiosa che, con tutti voi, abbiamo costruito in questi 6 anni di sindacatura”, così Bettollini ha voluto togliere tutte le castagne dal fuoco.
Il sindaco ha ringraziato Massimo Tiezzi, Gianluca Sonnini e Massimiliano Barbanera per aver accettato l’invito e per averlo ascoltato con profonda attenzione e ha augurato loro buon lavoro con uno sportivo “in bocca al lupo”.
Ora il problema, per i tre e in particolare per chi vincerà sarà fare in modo che il lupo non se lo mangi alla prima occasione. Perché il lupo, si sa è animale selvatico e non addomesticabile. Se si incazza morde. E fa male. E il lupo si incazza anche facilmente… Il lupo inteso come corpo elettorale, popolo, base dei partiti, cittadinanza attiva…
Per la prima volta nella storia repubblicana, il Comune di Chiusi è contendibile, per la prima volta il partito di maggioranza può perdere. Ma sulla carta, nonostante i numeri non siano più quelli di una volta e nemmeno quelli di 5 anni fa, la coalizione di centro sinistra, allargata anche alle opposizioni dell’ultima legislatura, ha ancora un margine di vantaggio. Può perdere, ma può anche vincere. Il nodo, però, anche in caso di vittoria di Sonnini & C. sarà “come vincerà”, cioè la qualità e la quantità della vittoria.
Una cosa per esempio è vincere con un consenso largo, altra cosa è vincere con un margine risicato sugli avversari e magari registrando un tracollo in termini di voti assoluti. Una cosa è una affermazione robusta, con il contributo di tutte le forze della coalizione, altra cosa è vincere, ma vedere la coalizione dissolversi e svanire nel gioco delle preferenze e nel numero complessivo dei consensi…
Con il sistema elettorale vigente nei comuni sotto ai 15 mila abitanti, vince chi prende un voto in più degli altri e per 5 anni è legittimato a governare, con 8 consiglieri più il sindaco, mentre gli sconfitti si divideranno proporzionalmente i 4 seggi spettanti alle minoranze e a loro toccherà l’onere dell’opposizione.
Ma la legittimità a governare non esaurisce i ragionamenti da fare dopo il voto, la politica è fatta di tante cose, non è solo gestione del potere locale. Vedremo se il voto premierà il teorema Cardaioli che ha portato ad allargare la coalizione e a giubilare Bettollini oppure no, se al contrario premierà le liste alternative, per un cambio ancora più evidente, se non più radicale. Ormai manca poco. Pochissimo. Da Martedì 5 ottobre comincerà un’altra storia. Le premesse non sono molto incoraggianti, ogni lista ha al suo interno, alle spalle o a fianco compagni di viaggio ingombranti o imbarazzanti, ognuna ha contraddizioni evidenti e situazioni stridenti, alcune molto stridenti, addirittura urticanti. Su queste colonne ne abbiamo parlato in queste settimane e anche negli ultimi giorni.
C’è da augurarsi che il tempo (e l’evoluzione delle cose) ci faccia ricredere. Intanto è confermato che per andare a votare non sarà necessario esibire il green pass, né tampone recente. I seggi saranno allestiti secondo i protocolli di sicurezza e verrà approntato anche un seggio apposito per garantire il diritto di voto alle persone in quarantena, sempre in totale sicurezza.
Sono d’accordo con te: una vittoria “di misura” sarebbe, per noi, un indicatore di difficoltà. La poca durata della campagna elettorale (1 mese) ha costretto tutti a muoversi in maniera convulsa; per noi è stato ancora più difficile perché ci ha impedito di poter lavorare secondo la nostra “tradizione” di dialogo diretto e personale. La nostra coalizione ha avuto un calendario fittissimo di incontri, eventi e manifestazioni (talvolta abbiamo avuto cinque eventi nella stessa giornata). Ha visto la presenza di onorevoli oltre che di parlamentari europei che sono venuti qui per Chiusi e i suoi problemi e non (solo) per appoggiare Letta. Ha visto, per la prima volta, un incontro con i Sindaci dei Comuni vicini. Ha già in programma un paio di eventi post-elettorali (quindi, il nostro lavoro di coalizione non si fermerà con il 4 ottobre e questo a prescindere dal risultato del voto). Tutto questo lavoro non è solo campagna elettorale o “vetrina”: si traduce già ora in impegni di sinergia e di collaborazione su temi comuni con i Sindaci e le associazioni, i sindacati e i gruppi giovanili che abbiamo incontrato e con cui continueremo a dialogare; il legame con i parlamentari si tradurrà in rappresentanza al massimo livello delle questioni sul tappeto. Per questo, un risultato con poco margine vorrebbe dire che non abbiamo saputo raccontare quello che stiamo facendo, le risposte fornite alle questioni che ci hanno posto e le prospettive che stiamo disegnando. Un ampio margine, però, al di là della soddisfazione, ci costringerebbe a fare i conti e ragionare su altri aspetti (le aspettative che abbiamo suscitato, ad es., non potranno essere disattese). Poi, certo, sappiamo che l’elettorato ha comportamenti “nomadi” che solo cinque o sei anni fa sarebbero stati impensabili e che ci sono margini molto ampi d’imprevedibilità e di astensionismo. Inoltre, onore al merito, non possiamo poi dimenticare che abbiamo competitors di valore: se vinceranno non sarà “contro” di noi, ma perché saranno stati più bravi. Se perderemo avremo qualche difficoltà in più, ma il nostro patrimonio di collaborazione e di idee non si disperderà.
Enzo, le vicende anche recenti di paesi limitrofi a Chiusi ci dicono che dove il partito o coalizione di maggioranza uscente hanno perso, poi si sono liquefatti o dispersi. I cespugli si sono seccati e la vecchia quercia è rimasta un alberello asfittico che non riesce a rifiorire e non fa più nemmeno una ghianda…Infatti in qualche caso ha perso anche la volta successiva. Questo lo dicono le cronache. Non si tratta di supposizioni giornalistiche. P.S. E come giustamente ammetti anche tu, a Chiusi la coalizione di centro sinistra può perdere anche in caso di vittoria. Dipende dal tipo di vittoria. E dal risultato complessivo della coalizione.