CHIUSI, “ORIZZONTI” RENDE OMAGGIO AI 40 ANNI DEI SEMIDARTE, UNO DEI GIACIMENTI CULTURALI DELLA CITTA’

lunedì 02nd, agosto 2021 / 12:18
CHIUSI, “ORIZZONTI” RENDE OMAGGIO AI 40 ANNI DEI SEMIDARTE, UNO DEI GIACIMENTI CULTURALI DELLA CITTA’
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CHIUSI – Si è aperto ieri il Festival Orizzonti e si è aperto, dopo il concerto mattutino della Filarmonica, con un omaggio. Una sorta di Oscar alla carriera. Un riconoscimento a 40 anni di onorato servizio teatrale, non ad un attore o regista, ma ad un “Collettivo”, ad un sodalizio che con molti effettivi è ancora sulla breccia. Parliamo del Collettivo Semidarte, nato appunto nel 1981, proprio a Chiusi per iniziativa di alcuni ventenni innamorati del teatro, folgorati dal teatro. Oggi molti di loro sono un po’ ingrigiti, leggermente ingrassati, ma quel fuoco dentro ce l’hanno ancora. Quell’amore lo hanno coltivato e custodito gelosamente. Il festival Orizzonti è diretto da Gianni Poliziani, che era uno di quei ventenni del 1981. Proprio Poliziani ha voluto fortemente omaggiare per il quarantennale, la sua prima vera compagnia, che era ed è rimasta a lungo un sodalizio vero, solido, forte, al di là delle esperienze di palcoscenico.  E ieri, al  giardino del Prato che la sera precedente aveva ospitato il folksinger americano Micah P. Hinson, c’erano proprio loro, i Semidarte, e c’erano quasi tutti i fondatori e quelli che si sono via via aggregati strada facendo e che magari nell’81 andavano all’asilo o alle elementari. Hanno proposto un lavoro corale, una specie di maratona oratoria stile Hyde Park, liberamente, molto liberamente tratta (più corretto forse dire semplicemente ispirata) da un testo di Dario Fo nella quale un bel numero di strampalati personaggi (ma non troppo strampalati) discutono nel condominio della vita di una improvvisa crisi dovuta all’esaurimento dei combustibili fossili e di come uscirne facendosi meno male possibile.

In sostanza discutono dei problemi del mondo e della quotidianità, in realtà sui rapporti umani messi a dura prova dagli eventi, dalle manipolazioni, da una politica che è solo far carriera… proponendo, come accade nella realtà soluzioni e vie d’uscita diverse, individualiste, egoiste, di retroguardia, di difesa di piccoli e grandi privilegi oppure cercando strade innovative, visionarie, addirittura collettiviste se non “primitive” e naturali…  Il risultato, come dice esplicitamente il titolo è un meltingpot “tragicomico con brio”

Con alcuni fondatori alla “regia e alla consolle” (Francesco Storelli che ha elaborato il testo e ha curato la regia, Pierluigi Ciacci, Fabrizio Nenci, Piero Scaccini), sul palco virtuale, perché era solo una fila di leggii, si sono avvicendati Enrico Mearini, Fabio Culicchi, Mascia Massarelli, Sara Bartoli, Francesca Carnieri, Lara Fei, Sonia Nasorri, Leonardo Chiezzi, Walter Rigutini, Giampaolo “Tommy” Tommassoni, Virgilio Vincenzoni, Altero Culicchi, Giuliano Meconcelli, Massimiliano Minotti, Gianni Nasorri, Fabiola Baccaille, Claudia Morganti, Fabiola Rigutini, Gianna Buraschi, Patrizia Barucci…

Una bella cosa. E un giusto tributo del festival Orizzonti ad una compagnia ormai “storica” che in 40 anni ha avvicinato molti giovani e molte persone al teatro e a livello locale cambiò il modo di farlo, superando la modalità delle vecchie filodrammatiche ed esplorando strade nuove e pure più impegnative.

Lo spettacolo del quarantennale dei Semidarte al festival estivo di Chiusi, al di là dello spettacolo in sé (recitare in un giardino, di giorno, con le cicale scatenate, i piccioni e i rumori di fondo, non è come farlo al Mascagni o in un qualsiasi altro teatro) non può essere considerato però solo un omaggio di Gianni Poliziani ai suoi amici e sodali dei primordi. E’ – diciamolo – il riconoscimento della città ad uno dei suoi “giacimenti culturali” più ricchi, più longevi, più aggreganti…

Certo, il tempo passa, certi rapporti si sfilacciano, non tutto è come prima e come si vorrebbe. Ma il teatro, così come la  musica, come l’arte in genere e pure lo sport, è una medicina potente, un vaccino efficace contro l’ignoranza e le pulsioni di pancia della società di oggi. Chiusi dovrebbe essere grata a quei “semi” piantati 40 anni fa e che oggi sono piante adulte, qualcuna piegata dal vento, ma ancora utili a produrre aria fresca e salutare.

m.l.

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