CHIUSI TRA PALLONE E CULTURA: MAXISCHERMO IN PIAZZA PER GLI EUROPEI E FESTIVAL ORIZZONTI A PREZZO POLITICO

martedì 06th, luglio 2021 / 17:39
CHIUSI TRA PALLONE E CULTURA: MAXISCHERMO IN PIAZZA PER GLI EUROPEI E FESTIVAL ORIZZONTI A PREZZO POLITICO
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CHIUSI – Parola d’ordine: ripartire. E Chiusi ci prova. Stasera c’è Italia-Spagna, semifinale degli Europei di calcio e a Chiusi il Comune ha allestito due maxischermi. Uno in piazza Duomo nel centro storico, e uno nella rinnovata (e ancora non finita) Piazza Garibaldi alla Stazione.

All’amico Riccardo Lorenzetti che sui maxischermi ci ha ha allestito uno spettacolo teatrale godibilissimo verrà da sorridere. I tempi sono cambiati, non c’è più la rivalità e la concorrenza tra la Casa del Popolo e la parrocchietta. E anche la voglia di stare in piazza rispetto alle notti magiche del ’90 o all’apoteosi del 2006 è un po’ scemata. Ma provare a ricreare le condizioni per… non  è sbagliato.  Due piazze per vedere e tifare Italia, contro una rivale storica che negli ultimi 15 anni ci ha fatto pure male è un tentativo di animazione culturale. Un tentativo di ritrovare uno spirito di comunità. Una identità… Un modo anche per esorcizzare i momenti bui della pandemia che ci ha chiusi tutti in casa per un anno e mezzo..

Le stesse attività commerciali e della ristorazione, pare, asseconderanno la serata con iniziative proprie, per incentivare e favorire l’uscita d casa… Buona cosa anche questa. Il calcio è solo un pretesto. E può aiutare. D’altra parte si sa, quando ci sono i mondiali o gli Europei, il tifo per la maglia azzurra fa superare rivalità ataviche e unisce e mobilita anche le coscienze più dormienti e insensibili al mondo del pallone… Berlusconi, conoscendo suoi polli, non esitò a chiamare il suo movimento “Forza Italia” lanciandolo proprio alla vigilia dei Mondiali americani…Uno slogan calcistico per avviare un progetto politico in un momento topico del tifo… Il Cavaliere, sul marketing sapeva certamente il fatto suo… 

A Chiusi i due maxischermi invitano ad uscire. A ritrovare il gusto di fare una cosa insieme. A mettersi alle spalle il lockdown, il coprifuoco, la mascherina, a riassaporare la gioia del tifo collettivo, che è diverso da quello “privato” sul divano d casa…

E “Identità”, cioè la voglia di ritrovarsi comunità, è anche la parola chiave scelta per la 19a edizione del Festival Orizzonti che si terrà dall’1 all’8 agosto. Un festival di ripartenza. Di speranza, dopo un anno buio. Ma anche un festival di fine ciclo. Con questa edizione del festival estivo, si chiude di fatto il mandato del direttore artistico Gianni Poliziani e anche del management della Fondazione Orizzonti, che co la nuova amministrazione comunale dopo le elezioni d’autunno dovrà essere rinnovato.

Questa mattina, al Teatro Mascagni si è tenutala conferenza stampa di presentazione del Festival che anche quest’anno vede la partecipazione attiva e un legame strettissimo con la Fondazione Toscana Spettacolo…

18 spettacoli più una mostra di pittura in 8 giorni. Prosa, danza, musica, laboratori. Teatro serissimo e sperimentale e teatro “leggero” (ma non troppo),, con alcuni nomi di assoluto rilievo:  da Paolo Hendel a Simone Cristicchi, da Paolo Rossi a Roberto Latini, all’Orchestra Regionale Toscana

Significativo il ritorno a Chiusi di Roberto Latini, uno dei mostri sacri del teatro d’avanguardia e una delle punte di diamante delle stagioni targate Andrea Cigni, che a Chiusi aveva creato una compagnia residente e tutta la stampa specializzata indicò come una sorta di vittima sacrificale del cambio di rotta operato dal sindaco Bettollini nel 2017…

Il tempo evidentemente è galantuomo…

Il Festival Orizzonti, dopo qualche stagione in cui ha dovuto fare i conti non solo con l’emergenza covid, ma anche con ristrettezze economiche, quest’anno, a fine ciclo, torna nel suo luogo naturale, laddove merita di stare, cioè in piazza Duomo. E anche questo è un segnale di vitalità, di ripartenza, di speranza. E di forza. Perché, come ha sottolineato il direttore artistico Poliziani “per fare spettacoli in piazza Duomo, gli spettacoli devono essere all’altezza della location…”.

Sono lontani i tempi del fasti Cigni style, quando il festival estivo chiusino costava 250 mila euro. Adesso si viaggia sui 70 mila (33 per gli artisti e 35 per impianti, logistica, organizzazione ecc..), ma è significativa la cifra raccolta con le sponsorizzazioni: 40 mila euro, appena sotto al “record”  di 42 mila raggiunto nel 2017, in seguito al cambio di rotta…

Non mancheranno anche quest’anno spettacoli affidati a compagnie locali: il 1 agosto al Prato, ore 18,00 andrà in scena “Tragicomico con brio”, del Collettivo Semidarte che nell’occasione celebrerà i 40 anni di vita. Martedì 3 agosto, in piazza Duomo alle 21,30 sarà in scena “Il Dio del massacro” della compagnia LST con lo stesso Poliziani. Alessandro Waldergan, Enrica Zampetti e Mihaela Stoica per la regia di Manfredi Rutelli… Non solo:  anche la performance di Francis Pardeilhan e i laboratori di Alessandro Manzini e Irene Bonzi in programma rispettivamente il 7 agosto (Cattedrale) e il 2 (Parco dei Forti) e l’8 (lago) sono da considerarsi delle “eccellenze” cui il festival chiusino  offre visibilità.

Significativa anche la scelta di utilizzare più location nel centro storico e anche alcune fuori di esso, come il lago o la rinnovata Piazza Garibaldi a Chiusi Scalo, dove verrà proposto “L’Ape teatrale” di Marco Brinzi e Caterina Simonelli, protagonisti ache della piece “Glenn Gould, l’arte della fuga”, spettacolo presentato in prima nazionale e allestito proprio a Chiusi.

Il sindaco Bettollini, presidente protempore della Fondazione Orizzonti, si è tolto ancora una volta dei sassolini dalle scarpe rivendicando la necessità e l’opportunità della scelta operata nel 2017, una scelta che poteva portare ad un ridimensionamento del festival e a passi indietro, ma al contrario ha consentito di riemettere in sicurezza il bilancio, di riportare la Fondazione sotto il controllo pubblico del Comune e di presentare oggi un festival di tutto rispetto sotto il profilo dell’offerta culturale, E di questi tempi, mettere insieme 40mila euro di sponsorizzazioni non è affatto un gioco da ragazzi.

Anche su questo terreno insomma Bettollini e Gianni Poliziani segnano dei punti a favore che non erano scontati e che la pandemia aveva pesantemente messo in discussione, bloccando tutta l’attività culturale.

Da segnalare che tutti gli spettacoli serali del festival verranno proposti al “prezzo politico” di 10 euro e quelli pomeridiani al prezzo di 5 euro. Con sconti sensibili per gli under 18, per incentivare la partecipazione giovanile. Una scelta anche questa molto politica. Quasi da… anni ’70, quando si teorizzava la cultura per tutti, soprattutto per la fasce più popolari… Già Cristicchi, Paolo Rossi, Hendel, lo stesso Rutelli, danno una certa direzione di marcia… indicano da quale parte si prova a stare. Li conosciamo. La scelta del prezzo politico la conferma. A noi pare una buona scelta.

E a questo punto, vista l’imminenza delle elezioni e del conseguente rinnovo del Cda della Fondazione Orizzonti, ci sorge spontanea una domanda: ma Poliziani rimarrà alla guida del Mascagni o, come Bettollini, sarà giubilato pure lui?

m.l.

 

 

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