CHIUSI, MA IL PD E’ UN PARTITO O UN ASILO INFANTILE?
CHIUSI – Sul blog “Strisciarossa” Ella Baffoni analizza la crisi del Pd, sorpassato nei sondaggi anche da Fratelli d’Italia a livello nazionale e in preda a una guerra infinita tra correnti nei territori, soprattutto laddove nel prossimo autunno si voterà per il rinnovo di sindaci e consigli comunali…
L’articolista cita a tal proposito “la nascita in questi giorni della nuova formazione ispirata da Goffredo Bettini (le “Agorà democratiche”), quella di Anna Ascani (“Energia democratica”) e quella nata dall’iniziativa di diversi parlamentari come Marco Furfaro, Paola De Micheli e Nicola Oddati (“Prossima”). Tutte nate, e anche questo è singolare, con l’obiettivo di “unire il Pd”. Strano modo di unire quello di fare ognuno la propria corrente… “Come se già il Pd non fosse – tra lo sgomento e l’impotenza dei militanti, anche quelli che hanno forti radici e passioni in quella “casa” – occupato a dividersi federazioni posti di potere e perfino sezioni, in preda a cacicchi territoriali stile De Luca, insomma del tutto disinteressato alla politica vera, quella che si fa nei territori” scrive Ella Baffoni, che come altro segnale scollamento, cita “la debolezza di Enrico Letta. Che con grande generosità ha preso le redini di unPd in grande difficoltà, sostituendo uno Zingaretti dimissionario perché indignato da quel che avveniva nelle ramificazioni del partito. Una generosità che rischia di fargli fare la fine del vaso di coccio, spintonato da questa o quella componente, senza riuscire a trovare una sintesi. Proprio lui che aveva detto, appena insediato, “Un partito che lavora per correnti come qui da noi non funziona. Dobbiamo superare insieme questa sclerotizzazione”.
“Lo spettacolo è disperante”, anche per chi vede nel Pd un puntello democratico nonostante tutto… scrive ancora l’articolista di Strisciarossa e a sostegno di questa sua constatazione osserva: “Basta vedere quel che avviene in preparazione delle amministrative di autunno (qui Roma, qui Rimini). Sorde lotte fratricide e autocandidature: e una povertà estrema di energie e idee da mettere in campo. In questa situazione coltivare grandi speranze rischia di essere un esercizio stucchevole”…
Ecco oltre a “qui Roma, “qui Rimini”, poteva scrivere anche “Qui Chiusi”, perché anche a Chiusi lo spettacolo che sta offrendo il Pd in vista delle amministrative è disperante. A Chiusi non c’è una proliferazione di correnti, ma il partito è spaccato in due, senza possibilità di ricomposizione. D’altra parte un cocomero, una volta tagliato a metà, non si può riattaccare… E anche a Chiusi non esce uno straccio di idea neanche a pagarla, né una alternativa al sindaco giubilato e messo alla porta, senza neanche mai spiegare il perché.
Negli ultimi due giorni il Pd chiusino ha diffuso due comunicati, cosa mai fatta in un anno. E lo ha fatto per salutare la conferma per il terzo anno consecutivo della fermata del Frecciarossa e l’apertura dell’hub vaccinale al palasport.
In entrambi i comunicati però, pur citando l’impegno delle istituzioni, ha evitato accuratamente di nominare anche solo di striscio il sindaco Bettollini che nell’un caso e nell’altro è stato indiscutibilmente il soggetto che più si è impegnato e “sbattuto” per ottenere i due risultati. Cosa peraltro riconosciuta, per quanto riguarda il centro Vaccinale anche dal Direttore generale della Asl Toscana Sud Est D’Urso e per il Frecciarossa da chiunque conosca minimamente la questione.
Per carità, Bettollini camperà lo stesso anche senza i complimenti del Pd chiusino, ma l’atteggiamento del partito di maggioranza sembra quello dei bambini dell’asilo, che evitano di dare soddisfazione a compagno antipatico e se possono gli fanno pure i dispetti… Deve essere stato anche un esercizio complicato districarsi tra ringraziamenti e riconoscimenti ed evitare ci citare il sindaco, come se non c’entrasse nulla…
Per il Pd e per il suo gruppo dirigente un ennesimo scivolone, una ennesima figura (doppia in questo caso) da peracottari, dimostrando che la guerra a Bettollini è ormai (ma lo è sempre stata) una guerra personale, che non ha nulla di politico né tantomeno di strategico… Una vendetta sulla rottamazione renziana di qualche anno fa, punto e basta. Niente altro. Tant’è che ad un anno quasi dalla “rottura” (era il 29 luglio 2020) il Pd chiusino non ha ancora trovato una alternativa credibile… Ha dei nomi in ballo, alcuni dei quali sono stati peraltro fedelissimi di Bettolini e compagni di giunta…
I due comunicati diffusi dal Pd in queste ultime ore dimostrano che a Chiusi se c’era e c’è qualcuno da mandare a casa, con le prossime elezioni, questo è il Pd, non il sindaco. Perché un partito di maggioranza che fa le bizze e le ripicche come i bambini non può governare una città. Neanche se questa in realtà è solo un paesotto di 8.000 abitanti.
Il Pd, questo Pd, non può governare perché non è in grado, per atteggiamenti puerili, ma sarà difficile anche che le elezioni le vinca, data appunto la spaccatura e la secessione di mezzo partito. La destra ha un’occasione storica. Forse irripetibile. Il gruppo dirigente attuale del Pd invece ha l’occasione per entrare anch’esso nella storia e negli annali come il il primo che ha perso il Comune e lo ha regalato agli avversari, dal 1944 ad oggi…
m.l.
Domanda:Chi è la destra a Chiusi,chi ne fa parte in modo da impensierire un Pd debettolinizzato? Risiamo al punto che quando correva a Città della Pieve il Mov. 5 stelle ed i pochi accoliti andava tutto liscio perchè si pensava che non ci fosse il rischio di perdere il Comune, poi d’improvviso si è formata una lista civica con dentro tutti tranne il PD ed i suoi ramoscelli ed allora sono iniziate le preoccupazioni. Si è gridato all’inganno, alla partita che non era lineare a comincare dal punto di vista ideologico e politico, come se da quello ideologico e politico fose normale che un PD espressione della sinsitra fosse andato contro le esigenze dei cittadini, fatto fu che i 5 stelle avessero fatto le alleanze con la lega e fratelli d’italia,ma il risultato ,taglio delle torte incluso, l’hai visto qual’è stato? E non mi dirai che mancassero gli argomenti a far incazzare la gente.Gli argomenti c’erano belli e buoni tutti ed erano sostanziosi anche in un paese che proprio al declino come Chiusi non è mai sembrato tale e ne è tutt’ora molto lontano. A Chiusi si stà riproponendo con maggiori difficoltà forse la stessa cosa e se è giusto che tutti gli altri si alleino, anche coloro che davano il voto al PD,non c’è da recriminare nulla di nulla, e le listucce dell’ultim’ora di gente presa a prestito dal PD ed organica ad esso,è bene secondo me che diano lo spettacolo che si meritano.Ma comunque Città della Pieve pur con i suoi problemi ed i suoi schok, è grasso che cola in confronto alla pochezza dei gruppi dirigenti di Chiusi e le loro diatribe interne tutte inerenti a fatti che con la politica hanno poco a che vedere.Solo personalismi, solo soffiate sui carboni dei personalismi, solo lotte interne per le priorità, solo tendenza potenziale una volta raggiunte certe altezze in politica a cercare di dimenarsi per scopi solo personali e pensare alle carriere.Ed allora si può invocare il pericolo di destra per cercare di fare muro verso una ipotetica nascita di lista civica che comprenda le esigenze più svariate di gente che riconosce la giustezza di sganciarsi da questo tipo di politica ? Nessuno nasce imparato come si dice,e nessuno parla di sicurezze granitiche,ma occorre parlare di modi di governare nuovi e con nuovi nomi lontani dalla politica condotta come si spera che ci siano all’interno delle novità e lo abbiamo odorato, ma le cose divengono possibili strada facendo, ed è per questo che ritengo che occorra pensarci e cercare di parare i danni che in tanti anni Chiusi ha ricevuto.E che le abbia ricevuti tali danni è cosa certa perchè occorre vedere come è stata ridotta a paese fantasma.E chi negli anni ha procurato tutto questo non è che si sia dissolto,è sempre lì ed ancora insiste,con l’aiuto e la sponsorizzazione di molte forze.Le radici si chiamano radici proprio per questo,e sono anche nella gente e nel modo di sentire ed operare.Oggi ci sono tanti prodotti diversi che si possono acquistare a differenza di una volta anche al supermercato e sono prodotti disincrostanti e sgrassanti.Stà alle esigenze- se riconosciute valide da parte della gente- usarli e procurare la ripulitura dei tegami unti e sbisunti.Anche perchè il grasso è colesterolo e spesso quello tanto bene non fà. Ottura i vasi e fa produrre brutti scherzi…..anche all’improvviso.
Carlo, a Chiusi la destra c’è, anche se non si vede, e alle elezioni prende più di 1.000 voti, praticamente quanti ne prende il Pd. Non ha figure riconoscibili (tranne pochissime), ma non per questo – penso – vorrà ripetere un’operazione come quella fatta nel 2016 con Salaris, che si trovò catapultato a Chiusi senza neanche sapere perché… Ovvio che l’occasione offerta dalle difficoltà del Pd è ghiotta non solo per la destra propriamente detta, ma anche per altre eventuali formazioni, o per un rassemblement tipo quello pievese del 2019, civico+destra… D’altra parte non mi pare che i 5 Stelle o i Podemos intendano correre da soli o magari in tandem ed entrambi oggi sono presenze aleatorie dal punto di vista della presenza effettiva, quanto e come la destra e non rappresentano nemmeno sulla carta una o due alternative plausibili. Quanto alle esperienze “viciniori” come amava dire il prof. Vagnetti, non è che i civici+destra che hanno vinto alla Pieve o a Chianciano finora abbiano brillato e abbiano impresso un tangibile cambio di marcia rispetto ai governo locali targati Pd…. Tutt’altro. Se mi trovi una notizia una, su una iniziativa presa da un assessore pievese dal 2019 ad oggi ti pago il caffè.
A Città della Pieve con tutti tranne il PD non credo…con molti che sono stati una vita con PCI, PDS, DS, PD e che al vedersi scartati ed etichettati come classe dirigente incompentente da più parti (però devo dire molto fotogenici basandomi sulle migliaia di foto postate su internet o pubblicate sui giornali negli ultimi due anni stile Paolini 🙂 ) hanno deciso (e convinto rispettive famiglie, fino a cugini e zii di terzo/quarto grado o acquisiti) di appoggiare “esternamente” la lista “civica” “dentro tutti” per orgoglio ferito, per rivincita verso il PD, per meri sentimenti personali e negativi.
Il risultato è che la miglior idea partorita finora per risollevare l’economia in piacchiata di un comune, il quale è stato un esempio per moltissimi lustri e che poi è stato portato verso l’abisso proprio da quelli che sono stati scartati e che sono accorsi ad appoggiare la lista “civica”, è stata quella di offrire ai possibili turisti di dipingere con acquarelli nei migliori angoli del centro storico oppure di organizzare una passeggiata per le vie sempre del centro storico. Non c’è la benchè minima idea di un piano per attirare industrie vere che creino posti di lavoro per i prossimi 5-10 anni (perchè non creare un centro tecnologico tra Cittá della Pieve e Chiusi che crei nuove tecnologie, nuove idee imprenditoriali, nuovi prodotti che possano stare sul mercato nei prossimi decenni, insieme a UniPg-UniSi-IIT? quanti cacchio di laureati abbiamo tra i due comuni che lavorano in supermercati ?), non c’è un piano turistico per far tornare i turisti a Cittá della Pieve per i prossimi 5-10 anni (senza Palio dove andiamo ?), non cè una minima idea su che fare con le frazioni del comune (a Po Bandino ancora aspettano la immensa biblioteca promessa nella vecchia e decadente concessionaria Ford…aspetta e spera, come per i bus elettrici che avrebbero dovuto connettere le frazioni con il centro), non c’è la benchè minima idea su niente. Ogni tanto ho seguito le dirette streaming degli eletti nel consiglio comunale, e la tristezza mi pervade per la pochezza e la banalità dei contenuti…spero vivamente che Chiusi ed rispettivi partiti politici non prendano esempio da noi vicini oltre il confine, perchè siamo l’esempio lampante che quando la politica è mossa da meri interessi e sentimenti personali ( soprattuto negativi ) non porta a nulla se non alla compiacenza del proprio sé a discapito del bene comune.
La sinistra e con essa il PD, se si può considerare vagamente appartenente di quella famiglia, non rappresenta più da decenni una alternativa al liberismo, anzi, ne è fortemente impregnata. Ha lavorato fattivamente, soprattutto in Italia, a tagliare lo Stato Sociale, a contrarre i diritti di chi lavora. Sulla redistribuzione della ricchezza, non si è posta nemmeno più il problema. E’ di queste ore la notizia che i super ricchi in tutto il mondo, non pagano tasse. Vedremo cosa ne sarà della tanto sbandierata riforma fiscale, io resto convinto che se non si permetterà di scaricare le fatture, la lotta all’evasione sarà di nuovo un bluff. Per non parlare poi della delocalizzazione dei distretti industriali, che nel Bel Paese, ha rappresentato una vera e propria smobilitazione; la Val Nestore ne è un esempio. Nonostante la pandemia, non ha ancora chiaro tra i suoi programmi, una illuminata politica sociale, che vuol dire ricerca scientifica, scuole, sanità. Così la politica delle alleanze, così come viene portata vanti non porterà da nessuna parte. Le alleanze si costruiscono sulla base di un confronto politico culturale, in grado di raccontare un’altra narrazione, diversa dal liberismo, altrimenti che sinistra è. Io ritengo opportuno che per far rinascere il PD, serve una virata socialista. Non mi pare che Letta, uomo di grande onestà intellettuale, sia in grado di interpretare questa necessità di svolta socialdemocratica. Ascolta lo sappiamo con entusiasmo Fitoussi, che parla apertamente della necessita urgente di tornare a Kiens, ma poi nel suo agire politico strategico, non ne fa tesoro, non prova a tradurlo in operatività politica propositiva.
Insomma dobbiamo superare quell’aggettivo “Democratico” del simbolo. Sì perché negli USA vuol dire un orizzonte ampio del progressismo. Qui da noi vuol dire sfuggire a scelte, rinsaldare il mantra del superamento Destra-Sinistra, rincorrere il cosiddetto voto dei moderati, che io ritengo non esistano. Ci sono i cittadini, gli artigiani, le imprese, le periferie disastrate delle nostre città, noi è a questi che dobbiamo rivolgere il nostro sguardo e proporre una strada alternativa al liberirmo, a questo capitalismo finanziario che ha fatto fallimento quanto il comunismo. Dobbiamo dire con fermezza che il Mercato da cui certo non si può uscire, non è il Signore assoluto della nostra esistenza. Insomma ci possono essere espressioni di Mercato a base solidaristica, che noi dobbiamo rilanciare. I ragionamenti di D’Alema di queste ultime ore, sul conflitto Israele Palestinese, e sull’Africa in generale, sono utili per riaprire una riflessione e un dibattito. Ritengo che ci sia l’assoluta necessità che si torni ad un pensiero socialista libertario e distributivo. Cacciare tutta quella Destra fatta di anti-sindacalismo, mercantismo, dirigismo, un economia ridotta a regole per ridurre il potere di chi lavora, ma che ha anche distrutto il vasto strato del ceto medio, che è entrata nella Sinistra. Tornare alla nostra gente che un tempo si scervellava per superare lo stato delle cose esistente. In mancanza di tutto ciò, si assiste angosciati, alle lotte fratricide da basso impero. La Destra si frega le mani.
X Aritz. Beh la differenza con Chiusi mi sembra che stia anche solamente nella fotografia della situazione,spalmata dal covid chiaramente per ognuno, ma la vivacità che si riscontra a Città della Pieve e la presenza di un turismo certamente ridotto per la pandemia,fa ancora più emergere che il paragone nemmeno si possa tentare perchè tanta è la differenza che viene fuori sia quando nei due paesi c’è luce sia quando c’è buio.Restrizioni di Ccovid a parte la presenza e l’interessamento fondamentale per la cultura che ha la popolazione di come risponde alle sollecitazioni è una evidenza che viene da lontano e non è questione di quali siano le giunte reggenti, ma quali partiti abbiano lavorato nel tempo,anche soprattuitto quello di anni ed anni or sono.la cittadinanza ha riscoperto la dignità riuscendo a cambiare rotta ad una congrega di politici ai quali il loro partito li ha fatti trovare fra l’incudine ed il martello di fronte a tutta la popolazione e codesta contraddizione -secondo il mio pensiero- deriva dal fatto che quel partito predica bene a parole e razzola male con i fatti, come del resto in parecchie parti d’italia.Per fortuna sempre meno gente ha gli anelli al naso e non si fa allettare dalle parole.Quindi la giunta che ha sostituito coloro che da 70 anni erano alla guida ha comunque il timbro e l’imprinting di una lista civica checchè storcano il naso i suoi detrattori, e lo capisco che sia difficile adattarsi a tale novità sconvolgente per loro dopo 70 anni di potere assoluto,dove il segno del cambiamento l’hanno non solo dato con l’apport le opposizioni ma anche tutti quei cittadini che per anni hanno creduto alle novelle finchè come vede sig.Aritz il conto è arrivato ed è la realtà.Quella realtà che è duro accettare ma per accettarla occorrerebbe fare riflessioni profonde ed autocritiche e sono queste che non si vogliono fare, soprattutto perchè la politica non è guidata da persone intelligenti perchè se lo fossero stati avrebbero avuto materia su cui riflettere e non da scavalcare.Hanno tentato di tutto, anche di scomodare la sinistra per far apparire la cosa più credibile ed un impegni o più marcato verso il sociale ma ormai era tardi , ed era tardi perchè anche la sinistra di tale schieramento faceva parte organica di quel processo e quindi è stata respinta e non è stata scelta dalla gente.Troppo difficile capire questo Aritz? La stessa identica cosa è successa a Chiusi con grandi parti del problema comuni con Città della Pieve ( caso Acea per esempio dove parecchia gente si è incazzata contro i tentativi da nesci della giunta ).Allora le pongo una domanda: se secondo lei sia doveroso che si debba cambiare aria sia cambiare strada,non le sembra che occorrerebbe a Chiusi fare a meno di tutta questa gente che ha prodotto tale sfascio ? I paragoni che lei porta del dualismo Chiusi-Città della Pieve fanno a pugni con l’evidenza ed anche con l’attualità.Vogliamo prendere come è stata amministrata la cultura e come è stata spalmata nel sociale a Città della Pieve anche precedentemente a questa giunta? Decine e decine di iniziative sono state tenute e tessute da una amministrazione che grazie a poche persone di livello e di eccellenza culturale hanno cercato di produrre livelli qualitativi di materia con il coinvolgimento di altri apparati(Il Dr. Valerio Bittarello fino a quando c’è stato, La Prof. Maria Luisa Meo ed altri,ma tutto questo nonostante gli sforzi non è stato sufficente a riproporre la presenza di quel PD in giunta perchè dal centro si è fatta una politica miope che riguardava i territori, ed i territori hanno risposto vedi Foligno, Vedi Terni).allora da tale lezione cosa ne esce se non una grande discrasia di fondo di un partito che a parole sembra che sia il referente delle classi subalterne ma con i fatti amministra una politica che alle classe subalterne le impoverisce e le depreda di strutture ma anche di redditi che hanno costituito nel passato grande motivo di avanzamento. Non le fa venire in mente tutto questo Aritz che l’intereferenza delle classi politiche che comandano non rispondano più alle motivazioni degli interessi oppure anche lei Aritz pensa come dicono tanti che ”le classi” non esistano più e la società si sia sfilacciata per cui i comportamenti non sono classifiabili come lo erano prima? La lotta di classe l’hanno fatta il capitale, i capitalisti, le banche e la politica finanziaria,e questi ancora gli stanno dietro perchè inseguono lo sviluppo che dicono costoro.Vede Ariz che si tocca un argomento poi si passa di seguito a ciò che ne deriva? Vedere le cose e le situazioni staccate le une dalle altre si fa l’interesse di chi le voglia così e questa non è politica ma è solo produrre nevbbia, quella nebbia che sta tanto a cuore amolti settori della nostra società, alla quale nei nostri comuni culturalmente da pare di chi dirige si presta il fianco nella maniera più sottoculturale possibile,con comportamenti che vannoa senso inverso da dove dovrebbero andare.Difatti i risultati li vediamo.Non ho vergogna o remore, ma personalmente capisco i motivi di interesse di chi l’interesse lo abbia per davvero a battere tale strada, ma non davvero ad una sinistra che dice di esserlo e che è divenuta il ricettacolo dei senza ideali perchè prima si beava che gli ideali fossero finiti. Ma non è che bastasse molto per capire da quale pulpito venisse la predica e che le definizioni fossero false, opportunistiche, fasulle e spalmate da un apparato mediatico che serviva a quel potere.Oggi i buoi sono scappati dalla stalla e difficilmente ci rientreranno se si seguita a perseguire la tipologia farlocca di questo sviluppo perchè con questo i poveri ed i diseredati aumenteranno e ce lo dicono i numeri. quindi gli esempi in piccolo che lei porta non sono suffragati da nulla,anzi,parlano di una materia che non esiste nelle intenzioni di chi volesse raffrontare dove sia il positivo e dove il negativo. Per Casaioli: sarò breve e condivido pienamente ciò che hai scritto, ma credo che purtroppo la sinistra finchè non si libera della zavorra democristiana che gli è stata imposta furbescamente nelle spalle non avrà scampo e sarà destinata a rappresentare il panorama tipico che esiste negli Stati Uniti d’America: due blocchi materialmente contrapposti che si contendono la guida della nazione più potente del mondo ma che nella realtà sono le facce della stessa medaglia,anzi, spesso quelle facce della politica che riescono a passare sono quelle illusorie che si faccia da parte della sinistra democratica l’interesse dei ceti meno abbienti.Finchè esiste il capitalismo l’interesse dei ceti meno abbienti è una pura e riconoscibile menzogna.Ed il mondo questo lo ha certificato da parecchio.
La disamina è ottima, e sono d’accordo con molte cose da lei scritte, però mi lasci puntualizzare che, secondo me, non c’è stato nessun cambiamento a Città della Pieve, forse di magliette: chi la metteva rossa negli anni 70-80 per trovare o dare lavoro, adesso la mette verde per quota 100 e/o per fare il sindaco (della serie prima me, poi me, poi ancora me, poi magari gli altri); poi c’è stato chi la metteva rossa, poi l’ha messa gialla ed infine si è dato all’azzurro…si forse gli dona meglio (mi permetta la battuta sulle magliette 🙂 ).
Diventa però evidente che le loro posizioni politiche, e/o idee politiche se ne hanno mai avuta, sono state come foglie mosse dal vento. E se il vento cambierà ancora nei prossimi anni, loro faranno altrettanto. Sia chiaro che lungi da me non comprendere che una persona, per esperienze personali o qualsivoglia, possa cambiare la sua visione delle cose, ma questo presuppone essere usciti dalla loro caverna di platone memoria, mentre loro hanno solo cambiato la loro caverna per una al momeno più spaziosa (ma le dimensioni e comfort cambiano con il tempo eh!).
E`evidente che un cambiamento c’è stato su chi sta effettivamente seduto in consiglio comunale, molte faccie sono nuove/restaurate, ma in pratica molti sono solo burattini mossi dagli stessi che hanno lavorato nella precedente giunta (in prima fila o da dietro le quinte).
Per questo non riesco a vedere una discontinuità con la precedente giunta, la linea politica/idee/atteggiamento è molto simile ed i risultati al momento sono uguali, zero idee nuove ma solo piccoli contentini.
Per finire non posso che essere d’accordo sull’attento esame della situazione della sinistra italiana in generale, ma purtroppo la soluzione non sarà a breve termine.
Per Aritz . Scusi , visto che la proprietà al momento non ne è a conoscenza sarebbe così gentile da dire chi avrebbe “promesso un’immensa biblioteca nella vecchia e decadente concessionaria Ford?” La cosa mi interessa molto.
bastava aver assistito alla campagna elettorale della lista civica, soprattutto a Pò Bandino, ed il suo commento non può che confermare le mie tesi 🙂
X Aritz. Trovo la sua risposta molto equilibrata per il fatto che alla fine i cambiamenti sono pochi e relativi a cose di piccolo cabotaggio,ma una riflessione credo sia doverosa ed è quella che il nostro vedere le cose sia molto influenzato dal complesso mediatico che ci recita che destra e sinistra oggi sono ancora l’una molto differente dall’altra mentre su tale assunzione io sono molto dubbioso.Ed il dubbio in questi casi è suffragato e diventa un dovere da osservare proprio per l’esempio che ho portato poc’anzi e che è quello della NATURA DELLO SVILUPPO che fa assumere tale accostamento,mentre invece nelle menti delle persone ne resta sottolineata la diversità.E’ in base a tale differenziazione che LO SVILUPPO ECONOMICO CAPITALISTICO segna il parallelismo della destra con la sinistra.la destra quando governa si chiede come faranno a passare le proprie riforme ed i tentativi del recupero del terreno erosa dalla sinistra mentre è alla sinistra che fa gestire tali riforme, perchè se non facesse così ci sarebbero le rivolte sociali e quindi il controllore sinistra immette nel divenire economico i limiti ed i paletti e le regole dettate dal sistema,che è un sistema dove il potere non viene scalfito perchè destra e sinistra sono gli artefici ambedue dell’unico mezzo che ha il capitale per governare. E’ un arcano questo? Mi sembrerebbe di no,ma ad osservare quali siano le lotte che si scatenano per arraffare un briciolo di potere in più dell’altro che poi gestisce lo sviluppo privilegiando non con tanta lontananza dal merito le cose che la gente vuole, basta proprio poco per cambiare indirizzo.I mezzi pr cambiare le carte in tavola però risultano in dotazione fondamentalmente semprepiù al ”sistema” perchè quello alternativo all’attuale non li possiede, ma c’è anche chi dice provocatoriamente che ”le elezioni se le vincessimo non ce le farebbero fare”.Prima mi sembrava una grossa cavolata tale frase, ma oggi comincio a pensare che possa essere vero perchè le differenze delle quali parlavamo prima, mano a mano col passare del tempo diminuiscono non tanto perche lo voglia qualche Sindaco dei paesi sotto analisi ma perchè è il globalsmo dell’economia che indica il passo a chi dei media si avvalga.Un vecchio mio collega di lavoro diceva sempre che ” chi pensa con quello degli altri, il proprio se lo può friggere.” Oggi se valesse tale principio in italia avremmo la più grande friggitoria di cervelli che si possa immaginare e la sagra del pesce di Camogli non gli allaccerebbe nemmeno una scarpa.