CHIUSI: COMUNE, CURIA E CITTADINI, COSA FARE PER RILANCIARE IL TURISMO. UNA LETTERA ALLA REDAZIONE

venerdì 18th, giugno 2021 / 08:36
CHIUSI: COMUNE, CURIA E CITTADINI, COSA FARE PER RILANCIARE IL TURISMO. UNA LETTERA ALLA REDAZIONE
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 Da parte dell’avv. Luca Pedroli di Chiusi, riceviamo e pubblichiamo questo suo intervento sul tema del turismo,  peraltro trattato in un nostro  articolo di qualche giorno fa. In vista delle elezioni comunali, ogni contributo alla discussione e all’approfondimento dei temi sul tappeto è ben accetto e- riteniamo – utile al confronto e alla elaborazione dei programmi delle varie forze politiche. Ovviamente quello che segue è il contributo di un lettore, di un cittadino interessato alle vicende locali, e non coinvolge la redazione. 

 

Da qualche anno la città di Chiusi-SI- è insignita della certificazione Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, associazione non profit di rilevanza nazionale che non ha certo bisogno di presentazioni (basti ricordare che si occupa con passione di turismo, cultura ed ambiente da oltre 125 anni).

La Bandiera Arancione è un marchio di qualità turistico ambientale assegnato dal TCI alle località dell’entroterra che godono di un patrimonio storico, culturale  ed ambientale di pregio  e vuole essere uno strumento di valorizzazione del territorio; intorno a Chiusi anche Cetona, Sarteano, Montepulciano e Città della Pieve sono Bandiere Arancioni: se si considera che in tutta Italia i borghi certificati sono al momento poco più di 250 se ne deduce che la zona di Chiusi e dintorni è particolarmente vocata all’eccellenza in tema turistico-storico-ambientale.

Tra l’altro la predetta certificazione non viene calata dall’alto, ma nasce innanzitutto da una candidatura presentata dal Comune e poi da un’analisi della località corredata da visite sul campo, approfondimenti e interviste ed è temporanea, in quanto subordinata al  mantenimento dei requisiti da verificare ogni tre anni.

Perché dico questo? Perché in loco non molti sanno di questo “titolo”, il Comune, sebbene a suo tempo si sia evidentemente candidato, non lo pubblicizza minimamente, al di là di un cartello stradale nei punti di ingresso delle principali strade e di qualche volantino all’Ufficio Turistico; personalmente non ho mai saputo di eventi che abbiano presentato alla popolazione questo attestato, spiegandone motivazioni, significato, potenzialità e prospettive. Eppure, oltre che un punto di arrivo, è soprattutto un ottimo punto di partenza per mettere la valorizzazione del territorio e l’accoglienza turistica di qualità al primo posto di qualunque agenda di chi governerà dall’autunno il Comune.

Ritengo che rendere Chiusi una località attrattiva ed accogliente per un turismo di qualità (quindi poco di massa) sia essenziale per la sopravvivenza futura del luogo, tenuto conto che ci sono poche altre possibilità di creare nuovi posti di lavoro in questa zona; acquisiamo noi stessi una mentalità accogliente e consideriamo i turisti e i villeggianti in genere una risorsa e non un fastidio, come a volte avviene; oltre 700 anni fa Dante Alighieri scrisse della vicina fine di Chiusi (e Sinigaglia). Per ora ha sbagliato i tempi, ma cerchiamo di evitare che l’evento paventato si verifichi realmente  in futuro!

Sicuramente non basta autorizzare l’apertura di qualche bar o ristoro in più, anche se ben vengano; ed ecco allora l’indicazione di alcuni interventi che, a mio modesto parere e senza pretesa di completezza,  andrebbero perseguiti.

1) da parte del Comune:

– renda pubblico il Piano di Miglioramento che il TCI elaborò e consegnò a suo tempo, che  dovrebbe contenere un elenco di specifiche azioni per perfezionare e potenziare il sistema di offerta turistica locale, e convochi un’assemblea pubblica per informare privati e operatori turistici su quali iniziative intende concentrarsi e su quali ha incontrato difficoltà e perché;

-utilizzi la leva fiscale (riduzioni di Imu, Tari ecc.) per favorire il rientro sul mercato affitti dei troppi immobili del centro storico vuoti e disabitati, incoraggiando gli affitti brevi, e inviti i proprietari dei negozi vuoti ad abbellire comunque le vetrine almeno in certe occasioni, al fine di migliorare l’estetica dei luoghi;

-realizzi un’area camper gradevole e ben attrezzata per 15/20 veicoli, magari nel parcheggio di Porta Lavinia che è facilmente semivuoto;

-migliori l’accoglienza al Museo Civico ampliandone gli orari ed aumentando il personale anche facendo ricorso ad associazioni di volontariato, previa adeguata formazione;

-apra un Ufficio Turistico allo Scalo in prossimità della stazione ferroviaria;

-qualora sia possibile aumentare gli assessorati istituisca un Assessorato per il Turismo;

-individui forme durature di collaborazione con i Comuni confinanti;

– incoraggi l’apertura di un punto mobile di ristoro, anche solo estivo, in prossimità delle rive del lago, nonché un’attività di noleggio barche, con compiti anche di accoglienza e di presenza.

2) Da Parte della Curia Vescovile e delle Parrocchie, in quanto proprietarie di molti edifici di pregio:

-come per il Museo civico, migliorino l’accoglienza al Museo della Cattedrale ampliandone gli orari ed aumentando il personale anche facendo ricorso ad associazioni di volontariato, previa adeguata formazione;

-favoriscano le visite al Duomo ed alle altre chiese migliorando l’illuminazione e il riscaldamento, dotandole di opuscoli illustrativi, incoraggiando la nascita di gruppi di volontari adeguatamente istruiti e formati che se ne prendano cura e accolgano i visitatori;

-rendano fruibili l’Orto del Vescovo e il Palazzo Vescovile, oggi sostanzialmente chiusi, studiando visite e percorsi guidati, oppure forme di utilizzo temporaneo;

-migliorino le possibilità di visite guidate alle Catacombe, ovviamente tenendo in conto le prerogative degli organismi vaticani; anche qui sarebbe il caso di creare un gruppo di volontari ad hoc e comunque andrebbe pubblicizzato con maggior vigore che si tratta delle pochissime catacombe fuori dalla città di Roma e che entrambe meritano assolutamente una visita; oggi purtroppo sono trattate poco più che come un magazzino.

3) Da parte di tutti, residenti e villeggianti, anziani e giovani, pensionati e lavoratori:

-rimbocchiamoci le maniche, ognuno secondo le proprie possibilità di tempo, salute e competenze, mettiamo da parte le lamentele e non lasciamoci prendere dall’accidia; prendiamo coscienza che il futuro di Chiusi dipende soprattutto da noi e non da qualcun altro (UE, Governo, Comune, malasorte, ecc.), sviluppiamo la cultura del volontariato a favore del  bene comune.

Mi si dirà che le risorse economiche scarseggiano; è vero che questa è una costante, ma innanzitutto il momento è propizio per contrarre debiti “buoni” a lungo termine: i tassi sono molto bassi, il Governo sta mettendo in campo risorse imponenti ed anche la Cei ha la possibilità di fare la sua parte a favore delle Diocesi; inoltre anche i privati possono essere incoraggiati a contribuire a progetti credibili e realmente utili per la collettività; infine tutto quanto ruota intorno al settore del volontariato è quasi a costo zero e a Chiusi è un settore ancora arretrato.  L’eventuale scarsità di risorse economiche non sia motivo per non studiare progetti o iniziative da mettere in campo appena possibile.

Grazie per l’attenzione,

Luca Pedroli

 

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