26 GIUGNO, CHIUSI CELEBRA LA LIBERAZIONE DELLA CITTA’

venerdì 25th, giugno 2021 / 11:28
26 GIUGNO, CHIUSI CELEBRA LA LIBERAZIONE DELLA CITTA’
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CHIUSI – Settantasette anni fa, in queste ore Chiusi era un campo di battaglia. Dentro al teatro Mascagni si combatteva corpo a corpo, le strade del centro storico erano state minate, soldati sudafricani dell’Armata Britannica e tedeschi della famigerata divisione Herman Goering si davano la caccia, i partigiani cercavano di dare una mano agli alleati aiutandoli ad arrivare ed entrare in città… Tutto ciò tra cannonate, spari dei cecchini, rappresaglie dei tedeschi ormai pronti alla fuga sui civili, alcuni uccisi a sangue freddo, disertori fucilati sul posto, come alcuni contadini… Gente ferita dalle granate e dalle schegge curata nell’ospedale sotto le bombe…  Fumo, macerie, sangue dappertutto. Dal 21 al 26 il 26 giugno, 5 giorni di fuoco. Poi, il 26 un gran botto che scuote tutta la città. I nazisti fanno saltare la grande Porta San Pietro, per spregio e per proteggersi la ritirata. E’ l’ultimo atto di guerra. Doveva essere il colpo di grazia, fu invece i segnale della fine dell’incubo. A Chiusi la guerra era finita. La città era libera. Anzi liberata.  

Domani, 26 giugno, come ogni anno la città celebrerà la liberazione. Per 6 anni, dal 2014 al 2019 lo ha fatto rendendo omaggio ai “liberators”sudafricani, molti dei quali non ancora ventenni e tutti volontari, con una visita ai cimiteri di guerra del Commonwealth di Orvieto, Foiano della Chiana, Assisi e Bolsena, dove riposano i caduti; l’anno scorso causa emergenza covid lo fece con una cerimonia “in casa” con l’omaggio ai caduti di Chiusi. Quest’anno farà lo stesso. Con una commemorazione davanti al monumento, opera dello scultore Vasco Nasorri, in Largo Cacioli (davanti al Museo). L’appuntamento è per le ore 18,00. Prevista la partecipazione delle autorità civili e militari e della locale sezione ANPI.

Il partito di maggioranza la ricorrenza se l’era probabilmente dimenticata e aveva previsto alla stessa ora la presentazione di un libro dell’ex sindaco di Sarteano ed ex consigliera regionale Rosanna Pugnalini, con aperitivo al lago, poi però è corso ai ripari ed ha posticipato l’iniziativa alle 18,45, proprio per dar modo anche ai militanti di partecipare alla celebrazione della Liberazione della città. Incidente immediatamente chiuso. Meglio così. 

Ne giorni scorsi è transitata per Chiusi (Lago) la “Colonna della Libertà” una sorta di parata di mezzi militari Alleati, della seconda guerra mondiale, proprio per ricordare la liberazione di questo territorio avvenuta nel giugno del 1944 (il 19 Città della Pieve, il 24 Sarteano, il 26 Chiusi, il 29 Castiglione del Lago e Montepulciano… ). Gli organizzatori però non hanno pubblicizzato il passaggio e non hanno avvertito nessuno, così la colonna è transitata pressoché inosservata. Peccato. Tra i mezzi militari d’epoca della “parata” rievocativa anche alcune jeep e e autocarri americani, che per la verità in questo territorio nel ’44 non c’erano, perché la Valdichiana e la zona del Trasimeno furono liberate dalle truppe britanniche composte per lo più da soldati neozelandesi e sudafricani di origine scozzese, in Valdorcia e nei pressi di Siena operarono anche reparti francesi e d’oltre mare all’ordine del generale De Gaulle. Ma la “Colonna” è una iniziativa nazionale e gli americani hanno combattuto in molte parti d’Italia, anche in Toscana e Umbria.

I partigiani fecero la loro parte sia combattendo, sia con azioni di sabotaggio, sia anche garantendo aiuto logistico agli Alleati. Nella ricorrenza della liberazione giusto ricordare il contributo di tutti. Come anche il sacrificio dei civili.

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