CHIUSI: ELEZIONI, ANCORA NULLA DI FATTO IN CASA PD. MA IL PARTITO DI MAGGIORANZA CONTINUA A SGRETOLARSI

sabato 29th, maggio 2021 / 15:09
CHIUSI: ELEZIONI, ANCORA NULLA DI FATTO IN CASA PD. MA IL PARTITO DI MAGGIORANZA CONTINUA A SGRETOLARSI
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CHIUSI – Ache stavolta il conclave del Pd ha dato fumata nera… Il candidato a sindaco ancora non c’è. L’assemblea dell’Unione comunale di giovedì scorso si è conclusa con l’ennesimo “nulla di fatto”. La montagna non ha partorito nemmeno il classico topolino. Motivo: l’assenza – probabilmente voluta e organizzata – di una decina di componenti l’organismo. Quasi tutta l’ala bettolliniana. E qualcuno come nel caso del tesoriere Bittoni, dimissionario da due mesi da tutti gli incarichi, era presente solo perché all’odg c’era anche l’approvazione del bilancio del partito, l’ultimo su cui lo stesso Bittoni ha messo la firma. Assenze peraltro piuttosto importanti: mancavano infatti il vicesindaco Sara Marchini, l’assessore alla cultura Daniela Masci, il consigliere comunale e capogruppo, fino a ieri, del Pd all’Unione dei Comuni, Marco Vannuccini. Difficile tirare una sintesi in queste condizioni. Così, giustamente, qualcuno ha consigliato di aggiornare la riunione a lunedì prossimo, cercando nel frattempo di capire i reali motivi delle assenze o (dato che i motivi sono noti) più probabilmente per fare un tentativo di ricomposizione.

Che però appare difficile anche questo.

Complicato, complicatissimo, per il partito di maggioranza trovarsi a decidere chi dovrà essere il front man o la front woman alle comunali d’autunno in… 15 persone. Con altrettante persone pronte – a quanto pare, secondo indiscrezioni – addirittura a lasciare il partito, come fece Bettollini ad agosto 2020.

C’è insomma il rischio concreto che il Pd chiusino si trovi a scegliere il proprio candidato a sindaco e quindi alla successione di Bettollini, non tra una rosa di papabili frutto di valutazioni ponderate e condivise, ma tra quei pochi che sono rimasti fedeli alla linea e hanno dato disponibilità.  Gli stessi Sonnini, Lanari e Micheletti, i tre che avrebbero dato disponibilità, sembrano tutti e tre poco entusiasti. Sono sì pronti a correre se il partito glielo chiede, ma nessuno dei tre sembra avere gli occhi della tigre e il “fuoco sacro” dentro, ovvero la verve di chi si appresta ad affrontare una battaglia decisiva…

Affrontare una campagna elettorale, la prima che il Pd può perdere, con un partito diviso e lacerato non è oggettivamente una prospettiva molto allettante. E il basso profilo dei tre papabili è del tutto comprensibile.

Per questo motivo (lo scarso entusiasmo, dovuto forse anche alla situazione di frantumazione che si è venuta a creare), alla fine potrebbe spuntare un nome diverso. Non quello lanciato da Stefano Scaramelli, ovvero Massimiliano Barbanera, ma la segretaria del Pd in persona, come extrema ratio e come figura di garanzia. In mancanza di una sintesi il partito di maggioranza mette in campo il suo number one, il suo esponente di massimo livello. La stessa Simona Cardaioli, nell’assemblea di giovedì ha lasciato intendere che in tal caso non si tirerebbe indietro…

L’ipotesi resta dunque in campo. Ma sarebbe anche questa – come una eventuale candidatura esterna – una dichiarazione di fallimento che sancirebbe l’isolamento e l’incapacità di questo Pd di trovare una soluzione condivisa…

E anche sul discorso alleanze la situazione non è rosea. Una delle pochissime cose uscite dalla riunione dell’Unione Comunale Pd di giovedì è stata l’apertura al confronto con “Sinistra Civica ed Ecologista”, la formazione di cui il chiusino Marco Nasorri è diventato coordinatore provinciale. E questo era naturale essendo Sinistra Civica ed Ecologista nella coalizione che ha sostenuto Giani alle Regionali. Ma a Chiusi Sinistra Civica ed Ecologista è Marco Nasorri e solo Marco Nasorri. Niente e nessun altro. Quindi sarà un confronto naturale, ma ad personam. Nulla di più.

E Nasorri non sembra rappresentare più i Podemos chiusini perché mentre lui coordina Sinistra Civica ed Ecologista, che sta con Giani, la consigliera comunale Daria Lottarini rilancia sui social i comunicati di Tommaso Fattori contro Giani, contro il Pd, contro la maggioranza regionale sulla questione delle concerie, delle connessioni con le mafie e della gestione dello smaltimento rifiuti e dei fanghi in genere… Posizioni diverse e distanti, visto che la lista Sinistra Civica ed Ecologista era stata promossa proprio da uno dei principali indagati in quell’inchiesta, ovvero il superfunzionario Ledo Gori, capo di Gabinetto di Giani… E secondo noi Fattori non ha neanche tutti i torti e fa bene a tenere alta la guardia.

Insomma il quadro politico chiusino, invece di semplificarsi si complica. La coalizione di centro sinistra imperniata sul Pd ancora non c’è e non si capisce neanche se ci sarà. E chi ne farà parte. La segreteria del Pd sembra insensibile alle defezioni e alle critiche, ma il cerino che ha in mano non sa a chi darlo. L’impressione che offre di se stessa è quella di un manipolo di reduci asserragliato nel fortino che crolla..

Dall’altra parte della barricata non si capisce cosa farà la destra e l’iniziativa civica promossa da Gaetano Gliatta, Giorgio Cioncoloni, Alessandro Bologni e altri sembra essersi già arenata senza aver prodotto alcunché, neanche in termini di “confronto preliminare”. Vedremo più avanti.

Nel frattempo Bettollini porta a casa l’hub vaccinale che è già in allestimento e partirà a metà giugno, dando una spinta alla vaccinazione di massa, con accesso libero anche agli under 40; inaugura il nuovo palasport ponendo fine ad una telenovela, diciamo pure a uno scandalo durato più di 15 anni, e ottiene per il terzo anno consecutivo la conferma, non scontata data la pandemia e la concorrenza, della fermata del Frecciarossa

Tre operazioni che non sono successi di Bettollini e basta, sulle quali il silenzio del partito di maggioranza è assordante, come il rimbombo di una campana cupa… Viene da chiedersi “per chi suona la campana”…

E’ evidente che il gruppo dirigente del Pd non vuole dare soddisfazione al sindaco defenestrato, per non dare adito a rimpianti, ma così facendo non dà soddisfazione neanche a chi ha fatto e fa parte della giunta Bettollini e potrebbe rappresentare il Pd alle prossime elezioni amministrative. E questo è un autogol.

A Chiusi il Pd sembra una squadra di calcio imbottita di giocatori frastornati e fuori ruolo e con molti Niccolai…  Il quale negli ani ’70 diventò famoso per gli autogol, alcuni clamorosi, ma almeno si chiama Comunardo. Un nome che richiama la Comune di Parigi, esperimento rivoluzionario protosocialista e prima forma di governo democratico in Europa. Di “comunardi” nel Pd di Chiusi, al momento ce ne sono pochi. Deve essersi rotto lo stampo.

m.l.

 

Nella foto: la sommità della torre civica in piazza XX Settembre. (foto Marco Marano)

 

 

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