CHIUSI, BETTOLLINI VERSO L NUOVO PARTITO DI BRUGNARO? NON SCHERZIAMO…

lunedì 31st, maggio 2021 / 14:50
CHIUSI, BETTOLLINI VERSO L NUOVO PARTITO DI BRUGNARO? NON SCHERZIAMO…
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CHIUSI –  Il Pd si sta dilaniando non solo a Chiusi. Anche a livello regionale c’è maretta tra la segretaria del partito Simona Bonafè, il governatore Giani e il suo predecessore Rossi, che negli ultimo giorni si sono accusati a vicenda sulla questione dei rapporti con la lobby del conciatori e di conseguenza con certe organizzazioni criminali che hanno messo gli occhi e le mani sullo smaltimento dei rifiuti in Toscana. Il clima è pesante ovunque e rischia di ripercuotersi anche sulla campagna elettorale amministrativa. Ma a frantumarsi non è solo il Pd. Anche sul fronte avverso, Lega e Fratelli d’Italia stanno fagocitando il centro destra, dove Forza Italia e l’ala più moderata e “liberal” sta praticamente scomparendo dalla scena. Qualcuno per la verità cerca nuove strade, come ad esempio il tandem Toti-Brugnaro che ha dato vita ad una nuova formazione che hanno chiamato “Coraggio Italia”. Il governatore della Liguria e il sindaco di Venezia in sostanza stanno facendo con Forza Italia e il centro destra ciò che Renzi ha fatto con il Pd e il centro sinistra costituendo Italia Viva. E non è escluso che le due formazioni alla fine si ritrovino a braccetto, come nuovo “centro moderato”, sia a livello nazionale, che in Toscana. Il deputato toscano Gabriele Toccafondi, di Italia Viva viene da Forza Italia, come quelli che stanno seguendo Brugnaro e Toti, per dire…

Sui social, a Chiusi qualcuno ha cominciato a ipotizzare, tra le righe, che tra i “coraggiosi” di Toti e Brugnaro potrebbe finire a breve anche il sindaco di Chiusi Bettollini, ora che il Pd lo ha scaricato. D’altra parte Brugnaro ha interessi forti a Chiusi, interessi che tra un po’ potrebbero addirittura diventare fortissimi se la San Giobbe Basket, costola delle Reier Venezia che gioca a Chiusi, vincerà i play off e accederà alla Serie A2. E la cosa può succedere, perché la squadra va forte.

Poi l’amicizia di Bettollini con Brugnaro è nota, non è un mistero, nonostante le posizioni di partenza diverse. Ma da qui a ipotizzare un ritorno in campo del sindaco di Chiusi, in vista delle comunali, addirittura con la nuova formazione del collega veneziano ce ne corre. I cambi di casacca e di schieramento nella politica italiana sono uno sport molto praticato. In parlamento sono centinaia i deputati e senatori che hanno fatto il salto della quaglia. E non sono pochi i sindaci che hanno vinto le elezioni prima con uno schieramento, poi con un altro, magari avverso.

Nel caso di Bettolini, però, chi lo vede già pronto a salire sul carro di Brugnaro, o lo conosce poco o più probabilmente lo considera un coglione.

Ora, Bettollini non sarà Lenin, è un ragazzo che si è avvicinato alla politica con la nascita del Pd e si è affermato sull’onda del renzismo, non ha un background lungo alle spalle, a volte può apparire un po’ naif, o un po’ sopra le righe, ma un coglione non è. E negli ultimi anni, dovendo operare spesso da solo, senza un partito vero alle spalle o con alle spalle un partito più ostile che amico, si è “scafato” parecchio.

Se, dopo la rottura con il Pd locale, passasse a Coraggio Italia, cioè ad una formazione che sta comunque nell’alveo del centro destra, farebbe il più clamoroso degli autogol e il regalo più grande e insperato ai suoi detrattori. Soprattutto a quelli interni al Pd che avrebbero la certificazione che è un “nemico”, un “infiltrato”, una “quinta colonna” della parte avversa, un decisionista, sovranista e fondamentalmente un destrorso, come lo hanno spesso dipinto.

Difficile quindi che faccia una cosa del genere, offrendosi su un piatto d’argento a chi ha fatto di tutto per farlo fuori. Si dimostrerebbe un pollo.

Ma vale la pena ricordare anche che pur non avendo alle spalle una militanza antica (ai tempi del Pci, era un bambino), sui temi dell’appartenenza, della scelta di campo, dell’antifascismo non si è mai nascosto, ha prodotto e assecondato iniziative rilevanti sulla memoria, senza tentennamenti o equidistanze sospette su cui altri hanno giocato. Concetti ribaditi anche nel discorso del 25 aprile… E per tutto il tempo in cui è stato sindaco ha passato il proprio compleanno che cade di luglio alla Festa de l’Unità, insieme ai militanti e ai volontari. Per questioni anagrafiche non è un sindaco comunista, ma qualcosa di quella storia nel dna ce l’ha e di sicuro non è stato e non è un sindaco di destra. Su questioni come la sanità pubblica, la scuola, la sicurezza sociale, la memoria, la gestione del patrimonio pubblico ha tenuto la barra dalla parte giusta. Avrà sbagliato qualche mossa, qualche atteggiamento, ma lo ha anche ammesso e questo non è usuale.

Può avere il dente avvelenato con il Pd chiusino e anche con quello senese e toscano, può anche sentire, sottopelle, la voglia di fargliela pagare, di fargli uno sgambetto alle prossime comunali, magari presentandosi con una lista personale o facendo la “fronda”…  e sicuramente ci avrà pensato. Non ci avrà dormito più di una notte… Ma una “coglionata” come quella di intrupparsi con Brugnaro non la farà. Non la può fare. E anzi, terrà a chiudere il mandato cercando di dimostrare che il Pd e la  sinistra chiusina hanno fatto un errore a sbolognarlo, e soprattutto terrà a dimostrare che insieme a lui hanno “sbolognato” anche buona parte del “popolo Pd”, ovvero quei militanti storici che vengono da lontano, quelli che alla feste del partito si facevano il mazzo in cucina e a montare i tendoni e che adesso sono frastornati, increduli, incazzati… E lo farà portando a casa risultati e impegni presi all’inizio del mandato e strada facendo.

Fa anche sorridere il fatto che a ironizzare e a gridare allo scandalo sul possibile passaggio di Bettollini con Brugnaro e con la destra siano alla fine persone che con la destra (anche quella più a destra di Brugnaro) già ci stanno facendo le riunioni e i comitati per aprire confronti pre-elettorali…

Con tutto ciò, il renzismo e il post renzismo c’entrano poco. La politica è spesso questione di narrazione, cioè di come le cose si raccontano.  Solo che spargere merda col ventilatore di solito non porta bene, qualche schizzo in faccia si prende sempre.

m.l.

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