CHIUSI, COMINCIATI I LAVORI DI RIPRISTINO DELLA VORAGINE. MA QUELLA CREPA SUL MURO?
CHIUSI – Sono cominciati ieri i lavori di ripristino della voragine che si è aperta in via dei Longobardi. Una buona notizia. L’opera di recupero è partita con tempestività e in tempi strettissimi. Ovvio che Chiusi città non poteva stare a lungo con una voragine di 4 metri e 6 di profondità in mezzo al centro storico, su una strada di accesso e di uscita dal posteggio più grande. La situazione è comunque delicata e operai e mezzi devono muoversi con cautela. La Soprintendenza non ha posto veti o imposto sospensioni e verifiche ulteriori, segno che in quel punto c’è – fortunatamente – poco da studiare. I lavori richiederanno una quindicina di giorni, salvo intoppi e imprevisti e tempo permettendo.
Dalle foto e dalle immagini video pubblicate dal sindaco stesso sui social, relativamente all’inizio dei lavori, sul muraglione che costeggia la strada sul lato sinistro, a scendere verso i lavatoi e il posteggio di Porta Lavinia, si nota una visibile crepa verticale, lunga almeno un metro e larga una decina di centimetri, come se le pietre si fossero staccate, allargandosi… La crepa pare ci fosse anche prima, ma il crollo della carreggiata stradale dei giorni scorsi, con l’apertura della voragine, potrebbe averla allargata e accentuata. Adesso sembra più evidente. E anche preoccupante. Il muro è quello che “sostiene” la soprastante piazzetta panoramica Cesare Battisti. Ma ci sono anche alcune abitazioni nei pressi. La crepa ricorda quella che si era aperta alcuni anni fa sul muraglione che delimita l’orto del Vescovo, davanti alle scuole medie, all’incrocio tra via Garibaldi e via Torri del Fornello e che prima fu monitorata e poi ripristinata.
I tecnici del Comune e quelli della Soprintendenza avranno certamente visto analizzato il “cretto” sul muro di via Longobardi. A noi l’hanno segnalato alcuni cittadini che l’hanno notato in questi giorni, dopo la voragine. E siccome è sempre meglio aver paura che buscarne ed è meglio prevenire che curare, lo segnaliamo a nostra volta all’amministrazione comunale, affinché faccia le verifiche del caso e rassicuri i cittadini sulla tenuta del muro.
Chiusi ha vissuto brutte esperienze, in passato. Nel 1986 il centro storico rimase isolato e si rischiò una strage per il crollo del muro di via Marconi, sopra i vecchi lavatoi di via Fontebranda. Anche in quel caso prima del crollo una crepa più volte segnalata anche dalla stampa locale era stata prima ignorata, poi transennata e puntellata, quando sarebbe servito un intervento più robusto e risolutivo. E tempestivo. Nessuno pensava che il muro crollasse, e invece venne giù. Per fortuna il crollo avvenne di notte e nei pressi dei lavatoi e del posteggio non c’era nessuno. Ma gli spettatori che erano al Mascagni per uno spettacolo teatrale dovettero passare per… Villastrada per tornare a Chiusi Scalo.
La fessura che si è aperta in via Longobardi non sembra così pericolosa, ma un’occhiata noi gliela daremmo..