CHIUSI, IL 25 APRILE SEPARATO DEL PD
CHIUSI – Come un po’ ovunque anche Chiusi ieri ha celebrato il 25 aprile. La festa della Liberazione dal nazifascismo. Le restrizioni e le cautele anticovid hanno imposto come l’anno scorso, anche stavolta manifestazioni in chiave ridotta. Con una partecipazione civile composta e… distanziata. Diciamolo pure, anche un po’ triste. Perché il covid, in aggiunta al tempo, si è portato via molti testimoni, gli ultimi, di quei giorni fatidici del 1945. Per questo territorio, del ’44, perché qui la liberazione ci fu un anno prima. Niente banda, solo la tromba del maestro Roberto Fabietti, il gonfalone del Comune, la bandiera e i fazzoletti dell’Anpi, il sindaco con la fascia tricolore e il vestito buono. Le note dell’inno di Mameli e Bella Ciao.
“Questo è il settimo 25 aprile e sarà l’ultimo cui partecipo con la fascia tricolore”, ha detto nel suo saluto finale il sindaco Bettollini, ricordando la sua volontà di non ricandidarsi alle prossime elezioni comunali. Intanto però ha ribadito la giusta scelta di campo, quella dell’antifascismo, dell’adesione ai valori della Resistenza e della Costituzione e ha messo anche un punto fermo, firmando, davanti al monumento ai caduti, di Largo Cacioli, l’atto ufficiale con cui il Comune concede in comodato gratuito e per sempre all’ANPI, sezione Tiradrittti, i locali comunali che l’associazione occupa dal dopoguerra, ma senza che ci fosse mai stato un passaggio formale. Questo per evitare che la prossima amministrazione o una successiva ancora possa rimettere in discussione quella presenza. La firma per l’Anpi è stata apposta dal presidente della “Tiradritti” Fausto Pacchieri, mentre a pronunciare il discorso di ringraziamento è stato il presidente onorario Stefano Bistarini.
La celebrazione ha previsto la deposizione di una corona a tutti i monumenti ai caduti da Montallese a Macciano, da Rione Carducci a Chiusi Scalo, a Chiusi Città. Al discorso finale del sindaco e alla firma del contratto di comodato con l’Anpi, erano presenti anche i rappresentanti delle forze politiche: Pd, M5S e Possiamo.
Nel pomeriggio, il Pd ha fatto però una sua autonoma manifestazione. Una delegazione del partito composta dalla segretaria Simona Cardaioli, e da Fiorella Fanciuli e Irene Vannuccini di Montevenere e Montallese ha deposto dei fiori, precisamente dei garofani rossi, agli stessi monumenti e in altri luoghi simbolo della Resistenza a Chiusi, aderendo all’iniziativa nazionale “strade della liberazione” promossa dall’ANPI.
Dato però che a Chiusi Anpi, Comune e cittadini, la manifestazione l’avevano fatta la mattina, tutti insieme, si è capito poco il senso dell’iniziativa separata del Pd. Il Pd i suoi garofani poteva traquillamente deporli insieme alla corona del Comune.
La cosa ha ricordato la visita al cimitero del Commonwealth di Orvieto organizzata nel 2016 dall’Amministrazione, su sollecitazione di questo giornale, quando i 5 Stelle si presentarono, autonomamente, un’ora dopo. Non per un disguido, ma per marcare una distanza dal sindaco e dalla maggioranza.
Il Pd ieri ha fatto a stessa identica cosa. Solo che il Pd a differenza dei 5 Stelle è a tutt’oggi il partito di maggioranza, anche se il sindaco Bettollini lo ha fatto fuori e lui non è più iscritto al partito.
Caro Marco, la storia ci insegna che le diversità di atteggiamenti e di pensiero quando si manifestano son quelle diversità che danno adito e che segnano le differenziazioni e son proprio quelle che sono la sorgente di cambiamento.Nessuno mette in dubbio il valore unitario della resistenza ma spesso è l’uso che se ne è fatto fino ad adesso che stona, e stona nel senso che i partiti che sono stati investiti nel tempo da circa 30 anni di tale commemorazione hanno percorso una politica atta a dimenticarsene della resistenza e spesso se ne sono serviti per compattare la gente nelle loro politiche che vediamo dove sono arrivate, e lo vediamo ancvhe guardandosi intorno. Allora, nessuno mette in discussione il valore supremo di quanto possa significare la resistenza del popolo italiano contro il nazifascismo, ma l’episodio che riporti tu relativo ai 5 Stelle nel cimitero di Orvieto quando volutamente si vollero differenziare da quella politica ormai in uso da anni di commemorare i caduti (in quel caso del cimitero i militari alleati e giovani di 20-30 anni caduti per la nostra libertà)secondo il mio pensiero fecero molto bene a differenziare il loro pensiero da quello dell”’Ufficialità” perchè è proprio quel contenuto dell’Ufficialità che stona e che toglie il valore delle cose affinche cadano progressivamente nel dimenticatio e siano patrimonio sempre più di pochi.E come successo in tanti atti efferati compiuti anche nell’Italia repubblicana(stragi, bombe, malversazioni) a cui abbiamo assuefatto ormai la nostra mente non distinguendo più il valore delle cose, credo sia bene che venga lanciato un messaggio perchè tanta gente anche come me-e ci conosciamo bene-non ne può più di questa ufficialità che si ricorda dei sacrifici di persone a noi care che hanno pagato sotto la dittatura con sforzi disumani le condizioni di miseria e di emarginazione e se ne ricorda solo il 25 Aprile.Ed il segnale secondo me che non se ne possa proprio più mi sembra che sia importante che venga raccolto perchè sono i partiti che hanno maneggiato il potere sia locale chè quello nazionale che hanno fatto politiche atte a far dimenticare la gente ed a svilire la resistenza. sono proprio quelli che la celebrano come ricorrenza attraverso discorsi grondanti di passione ma che appena terminati tutto nella loro politica ritorna come era. Ed è di questo che non se ne può più, non della resistenza,anzi che andrebbe conosciuta e spiegata nelle scuole e che spesso il modo di sciorinare i programmi scolastici se ne tiene ben distanze perchè è invalso il modo di pensare che venga fatta politica e la politiac nelle scuole non debba entrare.Poi i risultati si vedono, ma c’è modo e modo di spiegare le cose ai giovani per non influenzarli ed è il parlare dei ”diritti umani” perchè è per quelli che si sono battuti gli uomini della resistenza,tutti, nessuno escluso ed in questi anni i tentativi di diminuirne il valore ci sono stati e ci sono tutt’ora,e ti dirò una cosa anche ed è la seguente: sono rimasto favorevolmente impressionato dalle parole di Draghi e di mattarella, perchè non sie erano mai sentiti esprimersi come si sono espressi quando hanno sottolineato un concetto che vale come messaggio tutti coloro che quando gli avvenimenti si dipanavano e che avrebbero portato al crollo del fascismo si VOLTAVANO DALL’ALTRA PARTE per il semplice fatto che negli anni prima il consenso al regime lo avevano dato, specialmente le classi più abbienti che erano state privilegiate dalle ruberie e dalle ingiustizie del regime stesso.”E’ IMMORALE VOLTARSI DALL’ALTRA PARTE” ed il messaggio mi sembra molt chiaro a chi si possa rivolgere se non anche a quei partiti politici che hanno visto confluire nei loro ranghi dalla fine della guerra milioni di uominie donne e che per 75 anni hanno guidato la repubblica, nella libertà di certo, ma tutti capiamo che tale libertà debba essere annaffiata come una pianta,sennò si secca perchè coloro che ne trarrebbero vantaggio esistono sempre e danno il loro consenso a chi li rappresenta e nello stesso tempo approfittano perchè quell’acqua sia sempre di meno, ed è sempre di meno perchè lo sanno bene che le condizioni dell’equità della democrazia e del relativo benessere che promanano da questo debbano essere mantenute vive. Ecco perchè talvolta in certe occasioni credo sia opportuno differenziarsi,mettere in comune gli intenti ma chiarire che se si accettano le condizioni che la politica ha dismesso fino ad adesso,si dà forza a tale politica che si avvale solo delle commemorazioni e terminate quelle se ne riparla l’anno dopo.Sono passati 30 anni e si è fatto così e guarda caso che chi ha da dire qualcosa su tale comportamento differenziato mette in risalto solo il fatto ma se ne guarda bene dal dire il perchè ! Talvolta l’autocritica su quanto facciamo sarebbe opportuna ma è opportuna se se ne spiega il perchè e dire che si marchi la differenziazione si evenziano solo le ragioni parziali mentre ben vale il principio che i cambiamenti anche degli atteggiamenti siano quelli che danno adito e fanno sorgere le differenze e differenziarsi in questo caso è proprio cosa salutare ! E per favore non far finta di non aver capito !
Delle amministrazioni comunali di Chiusi, dal 1975 ad oggi, quelle che si sono maggiormente adoperate per la salvaguardia delle memoria e dei valori del 25 aprile, della Resistenza e dell’antifascismo sono state senza ombra di dubbio e senza tema di smentita quella di Giancarlo Laurini e quella di Juri Bettollini. Lo dico con cognizione di causa avendo seguito da cronista tutto il percorso dal 1980 ad oggi… Ed è tutto documentato: L’agorà, Nuovo Corriere, Città Valdichiana, Primapagina… Basta cercare. Ci sono gli atti e le iniziative a testimoniare. Il resto sono congetture, spesso fasulle, dettate dalle situazioni politiche del momento. Per fortuna, alla lunga, la storia è quella che resta scritta… E se qualcuno fa finta di non capire e cerca visibilità con dei diversivi, quello non sono io. E quel qualcuno non fa una bella figura.
Chi avrebbe parlato o messo in atto diversivi proprio mm lo sò oppure non riesco a vederlo, come non sò di Laurini e quindi non metto in dubbio ciò che dici sulla sua amministrazione se abbia o meno messo da parte l’aderenza alla resistenza ma non lo credo,ma ti ricordo che gli atti che tu riporti con i titoli dei giornali a cui fai riferimento non dovrebbero riguardare le celebrazioni e l’apposizione delle corone di alloro perchè anche quelle fanno parte di una certa retorica ma dovresti invece valutare gli atti e la difesa di certi principi, atti e principi che si rilevano con l’appartenenza ad un partito che rispetta i valori e che li tramanda in maniera corretta e non li mistifichi.In quel partito non mi sembrerebbe che gli ultimi sindaci da almeno tre legislature a questa parte siano appartenuti ad una corrente di idee che nei fatti abbia riforzato tali concetti,anche perchè tale partito si è prodigato spesso nei fatti nel suo contrario pur a parole e con intenti declamatori diceva di rispettare la resistenza.La battaglia delle idee che è il sale della democrazia ci deve essere ma le idee non vanno prese in maniera parziale evocandone fatti accessori ma vanno corroborate e valutate nella loro interezza.Questo è il mio modo di pensare e nella loro interezza osservo che la svalutazione della resistenza non è dovuta tanto alla destra che in tale argomento è chiaro che faccia il proprio mestiere ma soprattutto alla stessa sedicente sinistra che ha contribuito ad immettere nei circuiti mediatici delle critiche avverse e parziali,contribuendo a snaturare l’importanza della Resistenza. Oggi mi sembra che finalmente qualcosa stia cambiando su tale argomento se pur persistono ostacoli e gente che pervicacemente per proprio interesse ideologico non parla mai di ciò che ha rappresentato e prodotto il periodo fascista nei riguardi della formazione culturale degli italiani che scontiamo anche oggi e lo vediamo quale sia e da quale natura sia costituita.E gradirei anche sentire da te osservazioni di condivisione o meno su ciò che ho detto nel precedente intervento al riguardo della rottura di schemi ormai obsoleti e tali proprio perchè non si è avuta la forza di rinnovarli e della necessità di differenziarsi da quanto passava dentro il sistema.Sono quelli gli atti che fanno la differenza non le corone di alloro perchè quelle nella storia passata democratici cristiani, repubblicani, liberali, socialdemocratici li hanno messi nei loro governi a tonnellate e vedi dove ci ritroviamo. Quindi la storia che tu riporti dai giornali locali parla della cronaca relativa alle persone ma molto meno della sostanza,in specialmodo quella recente, anche perchè con le lotte intestine non si difendono affatto gli ideali ed i fatti, ma si fà l’esatto contrario.
Io parlo di atti amministrativi, azioni politiche e dichiarazioni ufficiali, iniziative sulla memoria. Su queste cose Laurini è Bettollini, tra i sindaci degli ultimi 50 anni sono stati i più attenti. È a mio avviso hanno avuto più di altri anche comportamenti conseguenti. Questo è un giudizio personale ed è opinabile. Gli atti invece sono atti è non sono.opinabili.
In effetti i comportamenti stridono un po’ con gli atti, certi atteggiamenti da capetto fanno pensare più ad un comune a trazione leghista, niente di male ma spesso questo è quello che appare.