CHIUSI, DOMANI L’ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE CON BETTOLLINI SINDACO? PROVE TECNICHE DI ALLEANZA PD-M5S-PODEMOS, MA…

mercoledì 28th, aprile 2021 / 11:27
CHIUSI, DOMANI L’ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE CON BETTOLLINI SINDACO? PROVE TECNICHE DI ALLEANZA PD-M5S-PODEMOS, MA…
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CHIUSI –  Quello di giovedì 29 aprile potrebbe essere l’ultimo consiglio comunale con Bettollini sindaco. All’ordine del giorno seduta  convocata per le ore 21,00 c’è infatti una mozione congiunta dei due gruppi di opposizione M5S e Possiamo sulla questione del Patto Territoriale che tende a sconfessare la posizione assunta dal sindaco all’Unione dei Comuni, a metà marzo e a metterlo sostanzialmente in minoranza. Questo perché alcuni consiglieri del gruppo di maggioranza, precisamente del Pd, potrebbero votare come le minoranze. La posizione del Pd chiusino è infatti quella che ha portato alla rimessa in bonis della Società Patto 2000, dopo che la stessa era stata posta in liquidazione nel 2019, mentre Bettollini è contrario. Siamo di fronte all’ennesimo braccio di ferro, all’ennesima sfida. Vedremo se i consiglieri Pd voteranno come dice il partito o se invece sosterranno la linea Bettollini. Se anche solo 3 consiglieri di maggioranza appoggiassero la mozione, considerando che il consigliere Cottini sarà assente per malattia, Bettollini potrebbe perdere la maggioranza. E dovrebbe dimettersi. Cosa che ovviamente farebbe.

Ciò configurerebbe una saldatura tra una parte del Pd e le opposizioni e forse anche il primo passo verso quello che è probabilmente l’obiettivo vero della segreteria del Pd: l’alleanza strategica e anche elettorale con M5S e sinistra radicale, in ossequio alla linea nazionale.

Ma… non è detto che vada a finire così, perché sulla questione specifica che pone la mozione, ovvero il rientro di Chiusi nella Società Patto 2000 e l’affermazione che il Patto sia un ente strategico utile al rilancio dell’economia e della città, i consiglieri Pd (ma anche quelli di opposizione) dovranno fare i conti con ciò che sul tema dicevano in passato e anche sugli atti prodotti dallo stesso Consiglio Comunale, solo un anno e mezzo fa, non  nel paleolitico.

La posizione assunta da Bettollini all’Unione dei Comuni, contraria alla rimessa in bonis della Società Patto 2000 poggia infatti sulla coerenza con una delibera del 2019 (la n.49 del 18 ottobre) del consiglio comunale, nella quale affermava: “La liquidazione era l’unico modo per chiudere rapidamente la società. Il progetto di liquidazione così come inizialmente proposto avrebbe avuto uno sviluppo di più anni, molti enti avevano infatti progettualità in essere con scadenze al 2026 e hanno votato comunque la liquidazione. Non era questo il nostro caso, perché non abbiamo nessun progetto in essere e anche per questo abbiamo votato la liquidazione. Chiusi può tirarsi fuori. D’altra parte non vogliamo essere di ostacolo agli altri soci e quindi invito gli altri soci a dimostrare di credere in questo progetto e ad acquisire la nostra quota”.

Tutti e 8 i consiglieri di maggioranza votarono a favore e i 4 di opposizione si astennero. Quindi non votarono contro, avallando la scelta. Dal verbale risulta che il consigliere Luca Scaramelli, dei Podemos, ricordò che “il Comune aveva ricevuto circa 600mila euro di contributo del Patto 2000 per quella strada finita nel nulla (il centro merci fantasma, ndr), affermando poi: “Dò atto che il Sindaco è stato sincero. Non ho dati precisi, ma non credo che la liquidazione sia stata approvata con ampia maggioranza. Mi sembra di capire che oltre a Chiusi anche altri Comuni erano assenti all’assemblea, non mi sembra quindi che ci siano tanti Comuni entusiasti di questa esperienza. Ricorda che il Comune di Chiusi era presente all’assemblea che ha disposto la liquidazione”. 

Nel 2015 era stato il segretario del Pd senese Guicciardini a chiedere il superamento del Patto e un passo indietro del presidente Ciarini E con lui il sindaco di Torrita Grazi.  “Riduzione dei compensi subito. Oltre tredici anni nello stesso cda sono troppi. Il Pd senese continuerà ad essere pungolo per razionalizzazione partecipate”, disse allora Guicciardini, riferendosi al fatto che Ciarini era nel Cda del Patto dal 2002.

Ora la mozione M5S e Possiamo come abbiamo già scritto in altro articolo, prende le mosse dalla possibilità di rifinanziamento dei Patti Territoriali offerta da un decreto del novembre 2020, ma anche quello, pubblicato sulla G.U. il 25 gennaio 2021 prevedeva un bando entro 30 giorni e il bando non è mai uscito, quindi a tutti gli effetti ad oggi il decreto stesso è scaduto. Per il resto non è cambiato nulla dal 2019  e nemmeno dal 2016 quando entrambe le forze di opposizione fecero buona parte della loro campagna elettorale comunale proprio accendendo i riflettori sulle “incompiute” e sugli sprechi finanziati dal Patto, come appunto il famigerato Centro Merci fantasma, quella “strada che finisce nel nulla” come la definì Luca Scaramelli, costata oltre 2 milioni e 600 mila euro.

L’iniziativa, più che a rilanciare il Patto, sembra essere un tentativo di dare la spallata definitiva a Bettollini, di isolarlo rispetto a resto dei comuni e del partito. Ma anche su questo però va ricordato che ad uscire dal Patto non è stato solo il Comune di Chiusi, ma anche tutte le associazioni d categoria e le banche. C’è rimasto solo la Camera di Commercio di Siena-Arezzo, che al momento però ha anche il presidente sotto inchiesta per riciclaggio internazionale… Pd e opposizioni possono far finta di non ricordare le loro posizioni e la situazione generale di un ente che nato nel 2000 con i migliori auspici, come tentativo di mettere insieme, finalmente, una parte dell’Italia di mezzo, la Toscana con l’Umbria, l’Amiata e la Valdorcia con la Valdichiana, l’Orvietano e il Trasimeno per attrarre finanziamenti e aiutare lo sviluppo e le opere pubbliche, alla fine ha gestito un bel pacco di soldi, che però sono andati a imprese private senza creare granché dal punto d vista occupazionale e quelli che sono andati a finanziare opere pubbliche, sono stati spesi inutilmente: vedi appunto il centro merci fantasma di Chiusi e l’acquario del Trasimeno a Castiglione del Lago, in tutto circa 8 milioni di euro finiti in un nulla di fatto.

“Dal 2004 ad oggi è stata erogata a fondo perduto una media di 5,5 milioni di euro all’anno, in virtù dell’elaborazione collegiale di progetti di interesse di area, che ha visto protagonisti tutti gli enti (Comuni, Unioni dei Comuni e Province) soci del Patto”, affermava il presidente Ciarini nel 2014, annunciando “una nuova erogazione di risorse (…) per 2,28 milioni di euro assegnati dal Ministero per lo Sviluppo Economico”. Nel 2014 Ciarini venne eletto nel Direttivo dell’Associazione Nazionale Patti Territoriali e nell’occasione ribadì come “dopo l’approvazione definitiva dei 23 progetti finanziati per 3,5 milioni di euro con i decreti di febbraio e marzo 2014” si sarebbe aperta “una nuova fase di animazione territoriale e di concertazione con i territori, per selezionare nuovi interventi da finanziare, tenendo come principio cardine, su precisa indicazione del Ministero, quello di promuovere progetti d’interesse d’area”. Verrebbe da dire. Ma tutti questi soldi che fine hanno fatto? Chi li ha visti? sarebbe forse utile averne un quadro preciso, anche nel valutare la mozione M5S-Possiamo… E i progetti per il rilancio del patrimonio artistico e culturale che il Patto andò a presentare al Ministero insieme a Bettollini e altri sindaci e assessori (precisamente quelli di Fabro, Montegabbione, Cortona, Montepulciano e Orvieto) nel marzo 2017 che fine hanno fatto? E infine ai tempi del recovery fund serve ancora uno strumento come il Patto Territoriale? Lo diciamo noi che lo abbiamo sempre sostenuto (almeno come intuizione) anche quando i partiti mostravano di crederci molto meno.

Comunque al di là di questa vicenda, che domani avrà comunque un epilogo e comunque vada cambierà in qualche modo lo scenario (qualcuno potrebbe uscirne con le ossa rotte), c’è da registrare anche una intervista rilasciata ieri da Bettollini all’emittente NTI, nella quale il sindaco di Chiusi ribadisce la sua volontà di non ricandidarsi, non per la paura di perdere, ma per quella di vincere e poi esporre la città a 5 anni di divisioni e di scontri…” Ma Bettollini ammette che c’è gente che lo tira per la giacchetta e lo invita a ripensarci. Gente pronta a mettere soldi per finanziare la campagna elettorale di una eventuale lista civica, tra cui anche “esponenti e iscritti al Pd”. Lo diciamo da mesi che il Pd chiusino rischia una “fronda” alle prossime elezioni, Bettollini adesso lo conferma e se c’è gente pronta a mettere sul piatto dei soldi, figuriamoci a votare nel segreto dell’urna, che costa molto meno…  Nell’intervista Bettollini afferma anche che lui è uomo di parola e non è abituato a rimangiarsi ciò che dice, ma dice anche che la scelta l’ha fatta il Pd, lui ne ha preso atto… e che il Pd adesso dovrebbe smetterla di parlare di Bettolini e dovrebbe cominciare a dire cosa vuol fare e con chi. Lui, ad esempio con le due forze di opposizione una coalizione non la farebbe… All’intervistatrice che gli chiede se la sua sia una posizione definitiva risponde di sì… aggiungendo “per ora”. E su quel “per ora” di sicuro qualcuno avrà cominciato a preoccuparsi

 

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