CHIUSI, IL PD PERDE IL SUO LEGALE RAPPRESENTANTE. BITTONI SI DIMETTE DAGLI INCARICHI IN POLEMICA CON LA SEGRETERIA

giovedì 25th, marzo 2021 / 11:25
CHIUSI, IL PD PERDE IL SUO LEGALE RAPPRESENTANTE. BITTONI SI DIMETTE DAGLI INCARICHI IN POLEMICA CON LA SEGRETERIA
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CHIUSI – Il Pd ha cambiato segretario a livello nazionale, sta per cambiare i due capigruppo di Camera e Senato, strizza l’occhio ai 5 Stelle soprattutto se li prenderà in mano Giuseppe Conte, ma l’ex segretario Zingaretti, che se n’è andato proprio in polemica con chi osteggiava tale strategia, spara a zero su Virginia Raggi, sindaca di Roma… e lo da da presidente della Regione Lazio. Che insomma non è come sparare da Bolzano. Quando si dice le idee chiare, la coerenza delle posizioni… E mentre il Pd cerca una sua nuova strada e si trova come il sommo poeta in una selva oscura, che la diritta via era smarrita, barcamenandosi tra la ricerca di una rinnovata identità di sinistra e il democristianismo diffuso e latente che ha pervaso il partito ad ogni livello e latitudine, a Chiusi dove a settembre-ottobre si voterà per il Comune, che succede?

Succede che il Pd continua a perdere pezzi e a registrare defezioni. Magari parziali, non definitive, ma in ogni caso rilevanti.

La segretaria Simona Cardaioli si è vista recapitare ieri la lettera di dimissioni dagli incarichi e dagli organismi da parte di Enzo Bittoni. Che nel Pd chiusino non è esattamente uno dei tanti. Si tratta infatti del tesoriere e “legale rappresentante” del Partito, membro di diritto della segreteria comunale. Come se in una ditta se ne andasse il direttore generale o il ragioniere capo.

Bittoni lascia gli incarichi che ricopre, ma resta fedelmente nel Pd. Come semplice iscritto. Non è una fuga, è uno strappo. Una denuncia. Perché le dimissioni sono chiaramente e dichiaratamente un atto politico di dissenso verso la linea, l’atteggiamento e i passi compiuti dalla segreteria. A partire dalla ormai nota e stradiscussa questione del rapporto con il sindaco Bettollini…

La lettera di Enzo Bittoni è lunga e argomentata e inizia con una frase che non ammette fraintedimenti: “Da tempo le mie posizioni politiche all’interno della segreteria non sono condivise. I rapporti personali sono improntati alla massima correttezza e cordialità, ma le mie idee politiche non si conciliano con quelle della maggioranza della segreteria”. Dopo di che spiega “le idee di maggiore dissenso sulla politica locale del nostro partito e rapporti con l’attuale sindaco”.  Che in sostanza sono queste (testualmente):

1) Io ho sempre sostenuto che il nostro sindaco per quello che ha fatto in questi cinque anni di mandato merita ampiamente una riconferma. Questo l’ho detto sia in riunioni di segreteria sia in quelle dell’assemblea dell’unione comunale che con gli iscritti. Le cose portate avanti sono molteplici ed anche se sono stati commessi alcuni errori questi non inficiano minimamente il mio giudizio positivo sull’operato del sindaco e su tutta l’amministrazione comunale uscente. Non è il caso in questa sede di elencare tutte le cose fatte, si farebbe troppo lunga la lista. Ne cito soltanto una: La gestione dell’emergenza COVID. Eccezionale. Anche gli altri sindaci nel passato hanno commesso alcuni errori e a tutti il partito gli ha fatto fare due mandati. Io sostengo che, pur essendo due organismi separati, tra partito e sindaco ci deve essere un confronto e un aiuto reciproco ed attuare quello che io chiamo una collaborazione attiva. Gli errori sono stati commessi da ambo le parti. Certamente il partito, secondo me, poteva e doveva fare di più. Io avrei richiamato il sindaco, lo avrei ricandidato e gli avrei riconsegnato la tessera del partito. Il Sindaco i suoi errori li ha ammessi e ha spiegato le motivazione che a me hanno convinto. Il sindaco e sempre la punta di diamante per un partito ed è stato uno dei migliori sindaci degli ultimi anni. Le cose purtroppo sono andate diversamente e questo mi ha molto amareggiato.

2) Secondo il mio pensiero non si può fare un programma elettorale senza prima aver individuato il sindaco che poi sarà colui che lo dovrà realizzare. Io leggo sui giornali che anche a  livello nazionale prima si individua il sindaco poi si parla di programma. Qui a Chiusi si continua a fare gruppi di lavoro per realizzare il programma e poi si vuole individuare il sindaco che lo realizzerà. Per me il sindaco non può essere un semplice esecutore di un programma già realizzato ma parte attiva nella stesura dello stesso.

3) Le alleanze politiche vanno viste caso per caso. Non si può trasferire sistematicamente le alleanze politiche nazionali in quelle locali. Il mio pensiero è quello che le alleanze, laddove necessarie perche si ritiene che il partito non sia sufficiente  per vincere le elezioni, devono avere il perimetro massimo con quelle forze politiche che hanno consentito di ottenere la vittoria alle recenti elezioni regionali Toscane. Per me altre alleanze non esistono. In particolare a Chiusi si sono tenuti incontri e si continua ad avere contatti con forze politiche che si sono collocate  all’opposizione al nostro partito nell’attuale consiglio comunale. Per me questo comportamento è inaccettabile, perché bisogna fare alleanze omogenee altrimenti poi non si riesce a governare ed io con queste forze di opposizione non vedo grandi similitudini.”

Posizioni nette, chiarissime. Ma il cahier de doleances di Bittoni va anche oltre.

Partendo dalla lettera inviata dalla segreteria chiusina a Zingaretti il 6 marzo, per esprimergli solidarietà e chiedergli di ritirare le dimissioni e rinnovare il suo mandato (lettera di cui nessuno ha parlato in segretaria, dice il tesoriere), Bittoni rileva che “a Zingaretti, che ha detto che si vergogna del PD e afferma che chi gli sta accanto pensa solo a POLTRONE E PRIMARIE (affermazione molto gravi per uno che ricopre ruoli apicali), l’Unione Comunale del partito ha ritenuto di fargli una lettera di solidarietà. Al sindaco Juri Bettolini che, nei primi incontri nei circoli la maggioranza degli iscritti ha espresso giudizio positivo sul suo operato, ma ha avuto, secondo me, un comportamento molto meno grave (riconsegnare la tessera del partito in un momento di rabbia e atteggiamento assunto alle ultime elezioni regionali toscane) perché non è stata fatta una lettera simile di solidarietà invitandolo ufficialmente a riprendere la tessera e ricandidarlo a Sindaco per il prossimo mandato amministrativo?”

“Io penso – scrive Bittoni – che se le cose fossero andate cosi e avessimo fatto quella lettera, oggi avremmo Juri Bettollini candidato sindaco, si poteva già discutere di linee programmatiche per le prossime elezioni e si poteva già individuare la squadra per il futuro consiglio comunale ed iniziare la campagna elettorale insieme tra partito e candidato sindaco. Il partito sarebbe sicuramente meno diviso di come è attualmente e avremmo fatto l’interesse del nostro paese. Questo atteggiamento sull’ex segretario mi fa capire che si usa due pesi e due misure a seconda di quello che si vuole ottenere. Per me è talmente lapalissiana ed evidente la situazione che per il prossimo mandato si vuole cambiare “cavallo” al di là di quello che uno ha fatto in questo ultimo quinquennio che sta per concludersi. In sostanza, sempre secondo me, è divenuta una questione esclusivamente personale e non di merito intrinseco sull’operato del sindaco”.

Quanto al suo ruolo di tesoriere-legale rappresentante del partito, Bittoni lamenta che le sue proposte non sono mai state approvate e sottolinea che “essendo il tesoriere eletto in segreteria su proposta del segretario, è necessario che tra le due figure ci sia una piena condivisione e sintonia, cosa che ad oggi non esiste”…  

In conclusione della sua lunga missiva, Enzo Bittoni cita una canzoncina dei Rokes (il cui titolo fu preso a prestito per uno spettacolo teatrale allestito da primapagina nel 2010, ndr): “Bisogna saper perdere”. “Io credo di aver dimostrato di saper perdere” scrive il tesoriere dimissionario ricordando di essere uno dei fondatori locali del Partito Democratico, di non essersi mai dileguato, neanche dopo qualche “schiaffo” rimediato e sottolinenado – se ce ne fosse bisogno – che le dimissioni dagli incarichi sono “per motivi esclusivamente politici” e “irrevocabili“.

La segretaria Cardaioli, dopo aver chiesta Zingaretti di restare al suo posto, nei giorni scorsi si è schierata subito anche con il nuovo segretario Letta. Ma il Partito disegnato e auspicato da Letta è quello di Simona Cardaioli o quello di Enzo Bittoni?

m.l.

 

 

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