SI PROFILA UN NUOVO CASO ACEA IN VALDICHIANA? PROGETTO PER UN IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI ORGANICI E PRODUZIONE DI BIOMETANO A TORRITA
TORRITA DI SIENA – Un anno fa di questi tempi a Chiusi si avviava verso la conclusione la vicenda del carbonizzatore Acea, con l’inchiesta pubblica della Regione e i ritiro del progetto da parte della multiutility romana, messa alle strette dall’inchiesta stessa e dalla forte ostilità della popolazione. Adesso in Valdichiana si profila un caso simile. E c’è già chi ha drizzato le antenne.
La lista di opposizione Torrita Bene Comune, fa sapere nel comune di Torrita potrebbe sorgere un impianto per la valorizzazione degli scarti organici e per la produzione di biometano.
La notizia è vera, il progetto è stato presentato alla regione Toscana dal proponente in data 10/08/2020. L’avviso è stato pubblicato in data 11/08/2020 sul sito web regional e e nella stessa data è stato avviato il procedimento. La ditta proponente non è, in questo caso, Acea, ma Hergo Biometano Toscana Sud Srl.
Si tratterebbe di un impianto per il trattamento di rifiuti organici con tecnologia anaerobica, in grado di produrre biogas da trasformare successivamente in biometano e digestato da avviare a compostaggio.
La lista Torrita bene comune ha presentato una interrogazione al sindaco “per conoscere la posizione dell’Amministrazione Comunale di Torrita di Siena in riferimento alla realizzazione di tale impianto. Se l’Amministrazione Comunale, intenda coinvolgere questo Consiglio nella valutazione di fattibilità della suddetta opera”. Ciò anche per il fatto che “la realizzazione di tali impianti pone problematiche che coinvolgono vari enti quali: ARPAT, Consorzio di Bonifica, Autorità di Bacino Distrettuale, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Provincie Siena, Arezzo, Grosseto, Comune di Torrita di Siena ed altri”.
Il progetto, ai fini della sua realizzazione, è soggetto ad autorizzazione integrata ambientale (AIA) di cui alla parte seconda Titolo III bis del d.lgs.152/2006 nonché ad autorizzazione relativa al vincolo paesaggistico, fa sapere la Regione che, sul proprio sito, però fissa in 45 giorni a far data dalla pubblicazione dell’avviso, cioè dall’11 agosto, il termine per la presentazione di osservazioni. Il termine quindi è scaduto. Senza che se ne sapesse niente. E sarebbe scaduto anche il termine di 90 giorni per la conclusione del procedimento autorizzativo, “salvo il caso di richiesta di integrazioni e chiarimenti; proroga dei termini istruttori; sospensione del procedimento”. Ma tra i procedimenti di VIA (Valutazione Impatto Ambientale) già conclusi, quello relativo al progetto di Hergo Biometano Toscana Sud Srl a Torrita, non figura. Si presume quindi che non sia concluso.
Adesso l’amministrazione torritese dovrà rispondere all’interrogazione delle lista di minoranza, ma nel frattempo la ditta proponente può essersi portata avanti con il lavoro.
In Italia, l’impianto più grande per il trattamento anaeroboico a secco dei rifiuti organici e la produzione di biometano si trova a Sant’Agata Bolognese ed è un impianto che tratta 100 mila tonnellate di Forsu e 35 mila tonnellate di sfalci e potature ogni anno. E’ gestito dal Gruppo Hera Ambiente e utilizza tecnologia Hitachi Zosen Inova. E’ in grado oggi di produrre 7,5 milioni di metri cubi di biometano all’anno e circa 20 mila tonnellate di fertilizzante naturale, a detta dell’azienda “di alta qualità”. Lo stesso gruppo Hera aveva presentato un progetto per un impianto di trattamento fanghi e rifiuti liquidi da realizzarsi a Levanella nel comune di Montevarchi, archiviato l’11.09.2020.
Vedremo come evolverà la faccenda a Torrita. Chiaro che i rifiuti si producono e in qualche modo e da qualche parte vanno trattati, se da essi si può ricavare energia o materia seconda tanto meglio. Il caso Acea a Chiusi però è stato nel bene e nel male uno spartiacque, che ha fatto capire, al di là di ogni valutazione di merito, che certe operazioni non si possono fare senza il consenso della cittadinanza e senza che essa ne sia quantomeno informata. Adesso sono i torritesi ad essere sul chi va là.
Io non vorrei altri problemi per wuantoriguarda l. Inquinamento
Purtroppo,non è bello dirlo, produciamo ogni genere di ” monnezza” poi però nessuna vuole che sia smaltita nel suo giardino !
Ragioniamo un attimo,si è detto più volte che, la ” monnezza ” è una ricchezza,quindi per trarne ricchezza va trattata.
Ora bisogna trattarla e,bisogna studiare il metodo meno invasivo e più sicuro per la salute.
Chiusi non vuole,giustamente, l’impianto di trasformazione,Chianciano neanche,Montepulciano men che meno,Cetona non ne parliamo,ma allora cosa ne facciamo della monnezza che ” noi ” produciamo ?
Invece che dire di no, a prescindere ,dobbiamo trovare una soluzione o,vogliamo continuare ad ammassare tutto, creando delle vere e proprie montagne artificiali fatte di m…a ?
Mettiamoci in testa che prima o poi ogni comune si dovrà dotare di un impianto di trasformazione dal quale prelevare acqua per il teleriscaldamento ed energia elettrica a costi bassi !
Invece che polemizzare,discutiamo sui migliori sistemi e i meno inquinanti.
Un esempio lampante è la discarica delle Macchiaie nel comune di Sinalunga. Un calanco riempito di immondizia che doveva produrre gas,invece ha soltanto creato un mega allevamento di topi così grandi che potrebbero essere sellati!
Discutiamo sui metodi più idonei,i più sicuri,i meno inquinanti !Questa è la via giusta!
Oppure vogliamo discutere sulle questioni superflue e alla fine farci imporre la peggior soluzione con un semplice ” DPCM “,visto che oggigiorno va tanto di moda questa forma di ” democrazia ” sui generis !
Caro Niccolò qui non si tratta di contrapporre il non fare al dover per forza farlo. Bisogna comprendere se vale la pena. Bisogna comprendere se vi sono le compatibilità ambientali e la tutela della salute dei cittadini. Vorrei uscire fuori dalla logica che da una parte ci sono i negazionisti e dall’altra chi vuole il progresso
Ci vuole coraggio tante volte a dire di no.
Ciao Paolo,secondo te vale la pena continuare ,indiscriminatamente, ad impestare ed ammorbare ogni dove,mentre si discute della ” Rava ” e della ” fava ” ?
Io sono contro ai termovalorizzatori, agli inceneritori,come sono adesso !
Io dico che ,in un vicinissimo futuro,una decisione bisognerà prenderla !
Qui,più che altro,si discute sul non volerlo a casa !
Se,per dire, a Chiusi non ci sono le compatibilità ambientali,pensi che a Cetona,Montepulciano,Sarteano,Torrita ci siano ?
Qui non si tratta di negazionisti o altro,qui si tratta di buon senso !
Bisogna studiare il modo, meno inquinante possibile,il più sicuro per la salute di tutti,per smaltire il sudiciume che “TUTTI ” noi creiamo, consapevolmente o inconsapevolmente!
LA Energitek,che qualcuno,giustificatamente,ha criticato,aveva delle tecnologie all’ avanguardia per quanto riguardava la trasformazione dei rifiuti e la creazione di energia anche con l’uso di materie non inquinanti come l’olio di girasole per creare energia elettrica e acqua calda ! Lasciamo stare quello che poi è successo ma,quella società aveva i numeri per lo scopo,molto probabilmente non aveva ” risorse umane ” !
Sono d’accordo con te, tu sai che non sarebbe la prima volta,ci vuole coraggio,talvolta,a dire No,ma ci vuole coraggio ” talvolta ” a dire Sì!
Io penso che il coraggio BISOGNEREBBE averlo per dire no al business che sta dietro alla ” monnezza ” e alle COOP che lo gestiscono con metodi ” talvolta” mafiosi !