CHIUSI, BETTOLLINI E CARDAIOLI SI RINCORRONO. MA IL PD DEVE RISPONDERE AD ALCUNE DOMANDE E SE NON LO FA…
CHIUSI – La segretaria del Pd Simona Cardaioli e il sindaco Bettollini si rincorrono. Non si amano. Anzi si detestano. Si evitano, o danno l’impressione di evitarsi, ma ad una mossa dell’una corrisponde sempre una mossa dell’altro e viceversa. Sempre a distanza però. Come due cecchini che si sparano da una parte all’altra della terra di nessuno.
All’intervista pilotata della segretaria Pd a Centritalianews del 30 novembre, Bettollini ha replicato – come abbiamo già scritto – con una intervista a Tele Idea, e ieri anche con un’altra intervista a Centritalianews e rilasciata allo stesso intervistatore. Anche questa, come quella di Simona Cardaioli, abbastanza pilotata e ciò si nota dalle domande effettivamente non molto pungenti e fatte apposta per far dire all’intervistato ciò che gli preme di dire. Più che due interviste Massimo Montebove (quello che il Comune di Chiusi, con Bettolini assessore, aveva nominato consulente per la sicurezza e poi rimosso in men che non si dica – anche su pressioni di questo giornale – per gli applausi del consulente agli assassini di Aldrovandi e ai poliziotti manganellatori di operai e manifestanti) più che due interviste ha pubblicato due “veline”, una per ciascuno dei due contendenti. Per par condicio. Comunque, al di là di questo, Bettolini ha ribadito ancora una volta il suo pensiero e la sua posizione. Sia sull’abbandono del Pd, sia sulla questione della eventuale ricandidatura alle comunali 2021.
Sull’addio al partito: “Ho dichiarato di non riprendere la tessera del 2020 perché non vedevo chiarezza nei miei confronti. Siamo ormai alla fine di dicembre e di chiarezza non ne ho vista. Anzi forse l’esatto contrario”. Come dire: non mi ci vogliono. Stop.
Su come il Pd si appresta ad affrontare la campagna elettorale per le amministrative, il sindaco riafferma: ”Prima di pensare al dialogo con il centro sinistra penso che qualcuno debba recuperare errori marchiani che sono stati commessi in questi mesi. Io sono dell’avviso che si debba ragionare per prima cosa con le forze politiche che compongono l’attuale maggioranza uscente. Le elezioni del 2016 sono state vinte dal Pd (magari con connotati diversi, ma era il Pd), dal Partito Socialista Italiano e da un certo Bettollini insieme al gruppo che oggi siede in consiglio comunale. Ciò ha assoluta ed unica priorità, soprattutto dopo che è stato espresso un giudizio estremamente positivo sull’operato dell’amministrazione comunale uscente”.
Pure sulla possibilità di presentarsi con una propria lista, Bettolini conferma ciò che abbiamo scritto due giorni fa: ”Chissà. Al momento giusto decideremo il da farsi. Per adesso la mia unica priorità è quella di accompagnare la Città fuori dall’emergenza sanitaria, verificare la corretta distribuzione del vaccino e affiancare il tessuto economico nel percorso di ripresa”. Insomma non esclude la possibilità, ma non è già proiettato in quella direzione.
Intanto sul fatto che “si debba ragionare per prima cosa con le forze politiche che compongono l’attuale maggioranza uscente” anche altri sembrano essere d’accordo. L’ex segretario provinciale del Psi Giorgio Del Ciondolo, per esempio, in un commento all’articolo di primapagina in cui si parlava di “contatti tra Pd, Podemos e 5 Stelle” si domanda “Ma il centro sinistra è finito?” e più avanti aggiunge: “prima si ripartiva dalla maggioranza uscente e poi insieme si determinava il “nuovo”. Ma i tempi ed i metodi cambiano”. Insomma anche l’alleato attuale del Pd palesa qualche mal di pancia.
Da registrare che nessuno, né il Pd, né i 5 Stelle, né i Podemos, ha smentito la notizia dei contatti data da primapagina . E se una notizia, vera o non vera che sia, tira in ballo delle persone e delle forze politiche e nessuno la smentisce o ne precisa i contorni con note ufficiali, la notizia assume per forza di cose valore di verità ed è quindi del tutto plausibile che ciò che è stato raccontato sia effettivamente avvenuto.
Ora, è normale che i partiti, a sei mesi e anche meno dalle elezioni, si parlino, ci mancherebbe altro. E’ la politica. Solo che a Chiusi, in effetti, come dice Giorgio Del Ciondolo qualcuno ha cambiato e forzato la prassi consolidata e si è portato avanti con il lavoro, senza fare prima una verifica circa l’attuale maggioranza e per di più senza averne il mandato.
E’ evidente che nel Pd chiusino c’è chi vorrebbe andare alle elezioni comunali con una coalizione fotocopia della maggioranza di governo (quello nazionale) con 5 Stelle e sinistra a sinistra del Pd (nel caso specifico i Podemos) e chi invece vorrebbe riproporre l’alleanza regionale con Italia Viva (nel caso specifico con Scaramelli). E infine c’è anche chi dice (i sostenitori di Bettolini) che la prima cosa da fare è ripartire da ciò che c’è. Ovvero dalla coalizione attuale, prima di fare qualsiasi altro ragionamento sia sulla coalizione che sulla candidatura a sindaco.
Chiaro anche che il mazzo ce lo ha in mano il Pd ed è il Pd che dà le carte. Gli altri partiti e movimenti possono anche fare congetture e incontri, ma se il Pd non scioglie alcuni nodi rischiano tutti di fare un lavoro a vuoto.
Con le notizie che circolano e in assenza di smentite a questo punto il Pd dovrà rispondere ad alcune domande:
1) Il Pd nelle assemblee di circolo ha auspicato l’apertura di un confronto con le altre forze di centro sinistra, e va bene, ma ha dato mandato a qualcuno di trattare eventuali candidature e alleanze?
2) il Pd ritiene superata l’attuale coalizione Pd-Psi?
3) intende allargarla o superarla cercando altre soluzioni?
4) il Pd ritiene superata anche l’alleanza sperimentata alle regionali con Italia Viva?
5) il Pd guarda al centro, a sinistra o solo ad una soluzione che ricalchi il quadro nazionale o regionale?
6) L’emergenza covid (e post covid, ammesso che arrivi) per il Pd è un elemento di valutazione oppure no?
In assenza di risposte a questi quesiti, ogni ragionamento e passo ufficioso o ufficiale apparirà solo come il tentativo di far fuori Bettollini costi quel che costi. Poi se il Pd perde il comune pazienza. Del resto è già successo a Chianciano, a Pienza a Città della Pieve e non è cascato il mondo.
Noi faremmo il possibile per evitarlo, ma questo è un altro discorso. Abbiamo la sede a Chiusi, ma non siamo il Pd di Chiusi.
m.l.