A NOTTOLA 6 POSTI DI TERAPIA INTENSIVA PER I MALATI COVID DELL’OSPEDALE DI AREZZO. LA ASL RIORGANIZZA I SERVIZI

lunedì 02nd, novembre 2020 / 19:03
A NOTTOLA 6 POSTI DI TERAPIA INTENSIVA PER I MALATI COVID DELL’OSPEDALE DI AREZZO. LA ASL RIORGANIZZA I SERVIZI
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SIENA –  Come abbiamo scritto qualche giorno fa, l’emergenza Covid sta mettendo a dura prova le strutture sanitarie e gli ospedali, anche laddove i numeri dei contagi sono tutto sommato sotto controllo, con ripercussioni pesanti sulla cura di tutte le altre patologie e sui servizi stessi di diagnostica e prevenzione.

La Ausl Toscana Sud Est che raggruppa le province di Siena, Arezzo e Grosseto, sta programmando una riorganizzzazione dei presidi ospedalieri, per gestire l’attuale fase e per fronteggiare eventuali ulteriori aumenti di positivi al Covid-19 che possono aver bisogno di terapia intensiva, di ricoveri e di cure intermedie ospedaliere.

Il direttore generale della Asl Sud  Est D’Urso, spiega così la riorganizzazione: “Stiamo riorganizzando l’intero sistema ospedaliero della nostra Asl . Lo possiamo fare rafforzando la logica di rete che unisce tutte le nostre strutture, garantendo le risposte ai pazienti Covid sia nelle aree di degenza di malattie infettive e pneumologia sia nelle terapie intensive. Intendiamo anche garantire le normali attività: sia ospedaliere che ambulatoriali. Sono obiettivi difficili ma sono anche le risposte di cui i cittadini hanno bisogno”. Tradotto cosa significa? Significa che, per esempio, in provincia di Siena, dove l’ospedale Covid di riferimento è quello delle Scotte, a Siena, la Ausl TSE prosegue le attività ambulatoriali, con “rimodulazioni che prediligono le sedi territoriali rispetto a quelle ospedaliere”, nelle quali  convergono di più le risposte per i malati ricoverati.

Tra queste, strutture, nel presidio ospedaliero di Nottola sei posti letto di terapia intensiva diventano Covid, non per accesso diretto ma per pazienti già stabilizzati che arriveranno a Montepulciano dal San Donato di Arezzo, che evidentemente sta entrando in difficoltà.

L’attività cardiologica di Nottola è spostata al piano inferiore del presidio.

In Valdelsa, invece, Campostaggia potrà supportare Nottola. Una organizzazione che potrà restare in equilibrio grazie alla collaborazione della rete ospedaliera nel suo complesso. Ma questo vorrà dire che certe prestazioni che si facevano a Nottola d’ora in poi si faranno a Poggibonsi.

La programmazione e riorganizzazione delle strutture ospedaliere di Asl Toscana Sud Est si inserisce nella gestione dei pazienti Covid-19 che vede i malati con sintomi lievi in isolamento domiciliare con il supporto delle Usca, una maggiore presa in carico da parte dei geriatri e l’arrivo in Pronto soccorso solo dei casi instabili. Il nuovo collegamento fra 118 e Usca potenzierà la gestione dei malati Covid che restano al proprio domicilio. Per i pazienti instabili grazie, all’intervento del 118, sarà garantito il percorso ospedaliero, nel plesso di riferimento, e nell’uscita se necessario l’ingresso in cure intermedie.

“La riorganizzazione da sola ovviamente non basta – conclude il direttore D’Urso -. Il potenziamento delle attività presuppone quello del personale. Ne abbiamo bisogno, soprattutto, in malattie infettive, terapia intensiva, pneumologia, igiene. E abbiamo bisogno di medici, infermieri, tecnici di laboratorio. Stiamo valutando di assumere, con contratto libero professionale e a tempo determinato, gli specializzati e quelli che si specializzeranno il 4 novembre. Sono professionisti che partecipano ai concorsi Estar. In attesa dell’espletamento delle procedure che ovviamente non saranno brevi, riteniamo che questi giovani professionisti possano aiutarci a combattere una guerra che ha bisogno di spazi e di macchine ma soprattutto di donne e di uomini”.

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