VIVA LA STREET ART: PARTE IL RIFACIMENTO DEI MURALES DI MONTALLESE

venerdì 25th, settembre 2020 / 12:08
VIVA LA STREET ART: PARTE IL RIFACIMENTO DEI MURALES DI MONTALLESE
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CHIUSI – Qualcuno tra i nostri lettori lo ricorderà. Era il mese di ottobre 2019 e da queste colonne rilanciammo l’idea di fare come in molte città Italiane e d’Europa e di trasformare certi quartieri o facciate dei paesi della zona in vere e proprie gallerie d’arte a cielo aperto. Ovviamente non ci riferivamo ai centri storici che meno si toccano e meglio è, ma agli agglomerati urbani più moderni e magari un po’ in… disarmo come Chiusi Scalo e Chianciano, per fare due esempi. La proposta già fata in anni precedenti, era quella di coprire alcune facciate sia di edifici pubblici che privati con opere di “street art”, come quelle dei famosi Iorit o Banksy. Se ne riparlò anche nel luglio 201, quando in occasione del Lars Rock Fest, fu realizzato e inaugurato un “murale” nel casotto che ospita i bagni pubblici ai giardini di Chiusi scalo. Opera di un gruppo di artisti perugini amici del Lars… 
Bene si disse, allora, che quello poteva essere un primo passo, un prototipo, per ciò che si sarebbe potuto fare anche altrove. Di facciate “bianche”, libere da finestre o altro, e spesso piuttosto tristi, ce ne sono a decine. Di artisti disponibili, anche. Certo le opere un minimo di costo ce l’hanno e dopo un certo numero di anni, vanno sicuramente rinverdite o rifatte di sana pianta, perché si scoloriscono e perdono forza…  Ma realtà urbane in decadenza e a rischio di diventare sempre più solo dormitori, come appunto Chianciano o Chiusi Scalo, potrebbero trovare nuovo motivo di attrazione e di richiamo, sia per stare un po’ sulle pagine dei giornali, sia per i turisti. Con una certa valorizzazione anche degli immobili interessati. Il superbonus 110% per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico degli edifici non contempla la street art, ovviamente, ma il fatto che molti proprietari mettere mano ai loro immobili, potrebbe facilitare anche questo tipo di operazioni.
Non solo, ma la cosa potrebbe anche dare visibilità ad artisti del territorio, non solo alle star del genere, innescando un processo di crescita culturale e probabilmente anche di emulazione…
E’ di questi giorni la notizia che a Chiusi un altro passo in questa direzione sta per essere compiuto. Ed è la conferma di quello che abbiamo detto fin qui. Oltre ad essere un “recupero” non una novità assoluta.
E’ stato presentato infatti dal Comune, al Circolo Arci di Montallese, il progetto per il rifacimento dei “murales” che furono realizzati alla fine degli anni ’80, nel muro di cinta della stazione ferroviaria della frazione, lungo la strata 326, dagli studenti di alcuni istituti d’arte. Montallese è stata per diversi anni il paese di “murales”. Poi il tempo li ha fatti sbiadire e in parte cancellati… La notizia che adesso verranno rifatti è certamente una buona notizia. Il progetto si chiama Humanitas e sarà realizzato dall’Associazione Culture Attive. Il tema scelto è l’Umanesimo e il Rinascimento. Il sindaco Bettollini e l’assessore Micheletti hanno espresso soddisfazione per l’avvio dell’opera e hanno sottolineato l’impegno del consigliere comunale di Montallese, Marco Vannuccini, per aver sollecitato e tenuto vivo l’argomento.
I murales di Montallese anticiparono di parecchio tempo la moda della street art ed ebbero una rilevanza nazionale. Furono oggetto anche di servizi televisivi delle reti Rai.  Questo fine settimana partono i lavori che vedranno impegnati 5 artisti e interesseranno oltre 360 metri di superficie lineare per 2 metri e mezzo di altezza, riqualificando i pannelli di recinzione della stazione e l’immagine complessiva di Montallese.  Tra l’altro la 326 è la strada per l’ospedale di Nottola, e per Acquaviva, Torrita, Sinalunga e anche per Siena ed è molto transitata. Quei murales avranno dunque una buona visibilità. Saranno una bella vetrina per gli artisti che li realizzeranno e come tutti gli artisti hanno un nome d’arte: Exit Enter, Jamesboy, Bibito, Pocio, Zide. Sono di Chiusi, Firenze, Reggio Emilia.

Buon lavoro. Aspettiamo con ansia l’opera finita.

Nelle foto: in copertina, parte dei murales di Montallese; nel corpo dell’articolo il “murale” nel casotto dei bagni pubblici a Chiusi Scalo e un’opera di street art in via di realizzazione su una facciata a Forlì.
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