REFERENDUM, VINCE IL SI’ 70 A 30. E IN TOSCANA LE PROIEZIONI DANNO GIANI IN NETTO VANTAGGIO SU CECCARDI

lunedì 21st, settembre 2020 / 18:39
REFERENDUM, VINCE IL SI’ 70 A 30. E IN TOSCANA LE PROIEZIONI DANNO GIANI IN NETTO VANTAGGIO SU CECCARDI
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Il primo dei due responsi le urne lo hanno già dato. E’ quello del referendum sul taglio dei parlamentari. La riforma proposta dal M5s è stata confermata dal voto popolare. Al momento in cui scriviamo il dato non è definitivo e riguarda 50 mila sezioni elettorali scrutinate su 60 mila. Ma l’esito non è in discussione: il Sì ha prevalso con il 69% dei consensi, il No si è fermato al 31. Il voto conferma dunque la modifica agli articoli 57, 58 e 59 della Costituzione e dunque anche il taglio del numero dei parlamentari che passano da 945 a 600. Alla Camera i deputati da 630 scenderanno a 400, con gli eletti della circoscrizione Estero che diminuiscono da 12 a 8. Al Senato i senatori passano da 315 a 200, quelli della circoscrizione Estero, da 6 a 4. Nessuna Regione potrà però eleggere meno di 3 senatori (attualmente la soglia era di 7), fatta eccezione per il Molise (2) e la Valle d’Aosta (1). Adesso alla riforma costituzionale dovrà seguire una nuova legge elettorale e anche una modifica dei regolamenti parlamentari.

Cantano vittoria i 5 Stelle, promotori, della modifica costituzionale, quella del taglio dei parlamentari è sempre stata una loro bandiera. Ma esultano anche il Pd e gli altri partiti che hanno sostenuto il Sì. come Fratelli d’Italia e Lega.

“Quello raggiunto oggi è un risultato storico. Torniamo ad avere un parlamento normale, con 345 poltrone e privilegi in meno”Luigi Di Maio esulta su Facebook per la vittoria del Sì al referendum sul taglio dei parlamentari. E aggiunge: “È la politica che dà un segnale ai cittadini. Senza il Movimento 5 stelle tutto questo non sarebbe mai successo”. Poi ribadisce: “È un punto di inizio non di arrivo”. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti commenta così: “Si conferma che il Pd è la forza del cambiamento, garante anche in questa legislatura di un percorso di innovazione e modernizzazione delle istituzioni di cui da sempre sentiamo il bisogno. Con la vittoria del Sì si apre ora una stagione di riforme: lo vogliamo e con gli alleati faremo di tutto perché vada avanti spedita”.

Da notare che a parte il Fatto Quotidiano tutti i grandi giornali, le maggiori testate on line si sono schierati, alcuni anche piuttosto decisamente, per il No e il risultato conferma come ormai l’elettorato segua poco o per niente i consigli della grande stampa. Anche noi di primapagina abbiamo dato oggettivamente più spazio alle ragioni del NO che a quelle del Sì, pubblicando pure dichiarazioni di voto in tal senso. Abbiamo perso anche noi. Ma quel 30% abbondante di NO è comunque uno zoccolo duro che ha provato a far riflettere il Paese su operazioni certamente popolari, dal punto di vista del consenso, ma anche frutto di una crescente disaffezione verso la politica, il parlamentarismo, la democrazia partecipata, a vantaggio di posizione populiste, con forti venature di antipolitica e voglia di ridurre gli spazi di rappresentanza.

Tra i commenti sul piano locale, uno dei primissimi a comparire sui social è stato quello del sindaco di Chiusi Bettollini che nel sottolineare il voto di Chiusi (70,07% al Sì, 29, 93 al No) si è così espresso:  “Avevo detto che avrei votato SI convinto al referendum e così ho fatto e sono veramente contento di vedere che il SI è stata la scelta convinta anche di tantissimi italiani. Ovviamente ho pieno rispetto per tutti coloro che hanno scelto il No perché è proprio la possibilità di esprimersi democraticamente a fare dell’Italia un grande Paese. Oggi scriviamo la storia, i cittadini hanno scelto, a gran voce, di far terminare il tempo della casta e il tempo dei politici che non conoscono le esigenze dei territori, ma che puntuali si presentano nei mercati a chiedere i voti. Ho deciso di esprimermi prima delle elezioni e di metterci la faccia, cosa mai semplice in politica, non per influenzare il voto ma per esprimere chiaramente una serie di valori in cui credo. Essere parlamentare dovrebbe essere l’onore più grande di cui una persona possa essere investito perché significa rappresentare l’Italia e i territori nelle massime sedi istituzionali, ma troppo spesso negli ultimi 20 anni abbiamo visto il parlamento come un traguardo di scalatori e arrivisti con a cuore solo i propri interessi personali. Da oggi i parlamentari sanno di non essere più intoccabili e sanno che quella poltrona costa tanto rispetto nei confronti degli italiani. Sono contento di aver contribuito, con il SI, ad aprire una fase completamente nuova della politica italiana; una fase dove il popolo italiano torna a riprendersi il ruolo da protagonista nel libro del proprio futuro”. 

A differenza di Di  Maio e Zingaretti Bettolini pur allineandosi alla linea della maggioranza che sostiene il governo nazionale, ha almeno voluto rimarcare il “pieno rispetto per tutti coloro che hanno votato No”. Commento meno entusiastico quello di Palmiro Giovagnola, presidente di Banca Centro e politico di lungo corso in Umbria e nell’area del Trasimeno: “Ha vinto il Si al taglio dei parlamentari. Ora mi aspetto che gli attuali deputati e senatori si dimettano per non continuare a tenere in piedi un organo che per la sua attuale composizione è diventato chiaramente INCOSTITUZIONALE”. Ce ne’è anche qualcuno ironico: “adesso in Parlamento staranno più larghi e potranno rispettare meglio le norme anti covid”.

Intanto, mentre si analizza il risultato del Referendum, cominciano ad affluire le prime proiezioni del voto per le Regionali. Per la Toscana le proiezioni smentirebbero gli exit poll, questi ultimo alle 15,30 davano Giani in vantaggio di 3 punti, le prime due proiezioni lo danno invece in vantaggio su Susanna Ceccardi di 7 punti almeno… con i 5 Stelle tra il 6 e il 7% e Fattori della sinistra al 2%.  Ma il ricordo delle previsioni delle Tv sulla Brexit, consiglia cautela e magari di attendere i risultati prima di cantare vittoria…

m.l.

 

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