CHIUSI, E’ MORTO LIONETTO CHECCHI, FU VICESINDACO E SINDACO “REGGENTE”
CHIUSI – E’ morto ieri all’età di 90 anni Lionetto Checchi. E’ stato segretario del Psi e poi assessore comunale, vicesindaco e “sindaco reggente” di Chiusi negli anni ’90, dopo che il sindaco Poggioni fu costretto alle dimissioni per una vicenda giudiziaria.
Checchi si trovò a gestire questioni spinose come le emergenze idriche che bloccarono più volte l’acquedotto e l’erogazione dell’acqua alla cittadinanza per inquinamento del lago da atrazina, trielina e colibatteri vari… E anche la chiusura tutt’altro che indolore dell’Ospedale, con la gente in piazza e la sala del consiglio comunale occupata dai manifestanti. Era un socialista vecchio stampo che venne a trovarsi in prima linea nell’era craxiana, non era un anticomunista, anzi, ed era un “uomo del fare” più attento alle manutenzioni che al grandi voli pindarici. Di mestiere, prima di dedicarsi alla politica, aveva fatto il meccanico ed era stato un ottimo meccanico, meticoloso, esperto, capace di sentire la magagna di un motore dal rumorino di un ingranaggio… Non fu una stella di prima grandezza della politica chiusina, o un teorico del socialismo, ma un amministratore scrupoloso sì. Diventò suo malgrado un esperto di filtri e di sistemi di depurazione delle acque, Chiusi in quegli anni sembrava essere diventata una barzelletta, con i chiusini che s riconoscevano dalle taniche sul portabagagli delle macchina… Da persona pacata e con la testa sulle spalle, ma anche con una buona dose di cultura sociale tipica del mondo socialista pre Craxi, diede una mano sostanziale alla maggioranza Pds-Psi per reggere l’urto della crisi Poggioni e vincere le elezioni comunali tenutesi due volte nel giro di un anno, nel ’93 e nel ’94.
Con Lionetto Checchi se ne va una figura positiva, un “compagno” pragmatico e laborioso e se ne va un pezzo di storia politica di Chiusi, di quel Psi che non è mai stato maggioritario (tranne nel ’46), ma che ha avuto un peso non da poco nelle amministrazioni comunali chiusine e nel dibattito politico per circa 40 anni, dai primi anni ’50 alla metà dei ’90. E di quel Psi Lionetto Checchi è stato un esponente sincero, leale, che non ha ceduto alle lusinghe e alle abbacinazioni del berlusconismo, cosa che capitò a molti altri in quel partito. Ti sia lieve la terra compagno Checchi. Anzi, siccome la famiglia fa sapere che le spoglie saranno cremate, ti sia amico il vento…
m.l.
Nella foto: Lionetto Checchi (in primo piano), nella giunta Poggioni, 1988-1993
Condoglianze sincere alla famiglia dalla Federazione Provinciale del Psi, ad un compagno che ha fatto del Partito Socialista la sua rotta politica e amministrativa.
Condoglianze alla famiglia di Leonetto e soprattutto alla figlia.In gioventù Leonetto fu un provetto meccanico che lavorò alle dipendenze dell’Officina Donati in Via Buonarroti, poi col tempo partecipò alla politica nel suo Comune nelle schiere del PSI.Una figura dal volto aperto,tipica dei socialisti dell’epoca.Parlava con tutti Leonetto e per molto tempo è stato anche amante della fotografia.Lo ricordo che negli anni ’60 acquistò una Rolleiflex nel negozio di mio padre e si dedicò a molti scatti con quella superba fotocamera.Negli ultimi anni la sua devozione verso i parenti lo condusse sempre ad essere presente per accompagnare persone della famiglia della moglie a trovare i defunti e tale volontà espletata fino all’ultimo è stata il segno della sua grande umanità verso gli altri.Ti ricorderemo tutti Leonetto,che la terra ti sia lieve….