CHIUSI, BETTOLLINI-PD E’ ANCORA GELO. IL SINDACO CHIEDE CHIAREZZA E LA SEGRETARIA CARDAIOLI RINVIA…

giovedì 30th, luglio 2020 / 11:15
CHIUSI, BETTOLLINI-PD E’ ANCORA GELO. IL SINDACO CHIEDE CHIAREZZA E LA SEGRETARIA CARDAIOLI RINVIA…
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CHIUSI –  Il faccia a faccia, in pubblico, tra il partito di maggioranza e i suoi amministratori c’è stato. Considerando che l’incontro previsto nell’ambito della festa de l’Unità itinerante si è tenuto ai giardini, ma senza la festa e quindi senza altri motivi di richiamo, a fine luglio con 40 gradi, la platea è risultata anche abbastanza numerosa. E attenta.

Non c’è stato però il chiarimento che lo stesso sindaco in chiusura ha chiesto, senza peli sulla lingua e senza girarci troppo intorno,sulla possibilità di una ricandidatura per le comunali. “Fateci sapere il giudizio del partito, magari alla svelta, così ognuno organizza la propria vita”. La segretaria del Pd Simona Cardaioli ha risposto che non era quella la sede e che ci saranno occasioni per fare le dovute valutazioni, negli organismi preposti. Insomma ha rinviato la partita.

Bettollini dovrà attendere per sapere se il Pd intende puntare ancora su di lui oppure no. E’ insomma nelle stesse condizioni di Iachini nella Fiorentina, con la differenza che lui non si sente un allenatore da salvezza e ha la convinzione di aver portato a casa risultati importanti.

Quanto al clima da separati in casa e alle tensioni tra sindaco e partito, di cui abbiamo a più riprese parlato su queste colonne, Bettollini ha confermato che il problema sussiste, lo ha fatto con qualche battuta nel corso dei suoi due o tre interventi quando ha detto che “un sindaco ha due popoli, uno che lo ama e uno che no lo ama, dispiace trovare qualcuno che non ti ama nella tua parte politica” oppure che “qualcuno nel Pd sperava che io seguissi Scaramelli in Italia Viva, e invece sono qui, perché questo è il partito che mi ha candidato e il popolo che mi ha votato” e, ancora, quando non si è fatto problemi a dire che il cast che la produzione ha scelto per rappresentare il Pd senese alle regionali “non è un cast di grandissimi attori, e se non ci sarà un impegno di tutti il rischio di fare flop è molto serio”.

Ma lo ha fatto soprattutto nell’arringa finale, quando, come dicevamo, ha chiesto, anche in relazione alle ricostruzioni della stampa, che il Pd facesse chiarezza (“perché certe ricostruzioni nascono quando non c’è chiarezza nelle dichiarazioni e nelle posizioni”) e desse il proprio giudizio su di lui, sulla giunta e sull’operato dell’amministrazione, in modo da evitare congetture e incomprensioni. Questo – ha detto Bettollini –  anche per preparare per tempo la battaglia elettorale comunale del 2021.

In sostanza il sindaco ha detto la sua, ha esposto le cose fatte, quelle da fare, ha raccontato i passaggi complicati, quelli più esaltanti e quelli dolorosi, e alla fine ha passato la palla a Simona Cardaioli, dicendole in sostanza “decidete voi. Io rispetterò il giudizio e ne trarrò le conseguenze”.

Ma la segretaria del Pd, alla prima uscita pubblica dopo che è tornata alla guida del partito e dopo il lockdown, non l’ha giocata, l’ha messa in naftalina. Le tremava un po’ la voce ed è comprensibile. Non se l’è sentita di esprimere il giudizio richiesto dal sindaco, neanche il suo personale. E’ apparsa fredda e non certo entusiasta.

In altri frangenti un incontro del genere dopo una richiesta del genere sarebbe finito con un abbraccio, una stratta di mano e un “andiamo avanti e vinciamo!”. Ieri sera, forse anche a causa delle restrizioni e del distanziamento anti covid, di abbracci e strette di mano neanche l’ombra. Bettollini e il Pd sono apparsi sì sulla stessa barca, ma uno in cima e l’altro in fondo…  Distanziati. E il rinvio della decisione o di ogni valutazione a data da destinarsi da parte della segretaria del partito suona come una campana a morto in differita.

Certo dalle esposizioni fatte dai tre assessori Lanari, Micheletti e Marchini e dallo stesso sindaco è emerso che di carne al fuoco in questi 5 anni ne è stata messa parecchia, che sono stati affrontati e risolti problemi annosi di cui non era scontata la soluzione (dalla frana sulla 146, al semaforo intelligente all’incrocio dei 4 Poderi, dal rifacimento di vari comparti urbani nelle frazioni o al Prato, e ai Forti ne centro storico, in via Oslavia e adesso via Piave e via Montegrappa  allo Scalo…), è emerso che sono stati ottenuti risultati rilevanti e anche questi non scontati  come l’ammodernamento della stazione e la fermata del Frecciarossa, con annessi collegamenti con Siena e Perugia… Nel mezzo o sullo sfondo anche questioni controverse come il caso Acea e lo stadio incompiuto diventato Palasport, sulle quali però sindaco e giunta hanno mostrato al di là di qualche errore di approccio o di comunicazione anche l’umiltà e la capacità di cambiare strada, cosa che è stata fatta anche sulla stazione, abbandonando l’idea bislacca della stazione in linea per puntare forte sull’ammodernamento della stazione esistente, sposando in questo caso le posizioni e le sollecitazioni delle opposizioni, della stampa, dell’opinione pubblica più critica…  Di fronte ad una sorta di relazione di fine mandato di questo tenore, senza che il Pd si sia mai messo di traverso nel corso della legislatura, per il Pd non sarà facile cambiare pagina e cavallo. Perché per fare una scelta del genere occorrono dei motivi plausibili, a meno che non si tratti di una mera scelta politica: chiudere una stagione e sostituire chi l’ha rappresentata, con una squadra diversa. Dovrebbe spiegare, il Pd, oltre ai perché della sostituzione, anche con quale modulo intende giocare e che obiettivi si pone. Altrimenti sarebbe solo un gioco al massacro sulle caselle da occupare. Tanto più dopo che lo stesso sindaco ha ribadito lealtà nei confronti del partito e impegno affinché a partire dalla imminenti regionali, vinca e faccia meglio non solo degli avversari, ma anche degli alleati, con riferimento a Scaramelli per nulla casuale.

Ieri sera ai giardini dello Scalo si è anche visto,con sufficiente chiarezza che Bettollini e i suoi assessori sono in campo, un po’ stanchi e contrariati da certe diatribe sotterranee, ma ancora motivati. Il Pd chiusino, invece è apparso ancora un’entità piuttosto astratta ed aleatoria, ancora capace di mobilitare volontari laboriosi e di riunire un centinaio di persone anche ad una non festa, ma incerto sul da farsi. E mentre Bettollini ha usato parole di rispetto per la stampa, la segretaria del Pd Cardaioli, si è lamentata, accusando di fatto chi scrive, di non averla consultata… come se il Corriere della Sera, ogni volta che scrive di Salvini o di Renzi dovesse telefonare a Salvini e Renzi… Non ci siamo.

Comunque, dopo l’incontro di ieri sera il trattato di pace non è stato firmato, Bettollini e il suo partito restano guardinghi. Ma dopo ieri sera, le possibilità che il Pd decida di cambiare candidato a sindaco sono in ribasso. Certo, tutto può succedere. Giulio Cesare fu assassinato anche dal suo “pupillo” Bruto… Ed è anche vero che i trattati di pace si fanno tra chi si è fatto la guerra e spesso non sono bocconi ghiotti da masticare, anzi sono forche caudine sotto cui qualcuno dovrà passare…  A lume di naso, dopo l’incontro di ieri sera, Bettollini è più forte, chi nel suo partito vorrebbe farlo fuori un po’ meno.

m.l.

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