SAN CASCIANO, LE TERME NON RIAPRONO. IL SINDACO PREOCCUPATO SCRIVE ALLA PROPRIETA’ E CHIEDE UN INCONTRO

sabato 13th, giugno 2020 / 12:31
SAN CASCIANO, LE TERME NON RIAPRONO. IL SINDACO PREOCCUPATO SCRIVE ALLA PROPRIETA’ E CHIEDE UN INCONTRO
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SAN CASCIANO BAGNI – Il lock down è finito ache per le terme. Che hanno riaperto quasi tutte. In un territorio come questo segnato e punteggiato da stazioni termali grandi e piccole non è una notizia da poco. Perché nelle stazioni termali ci lavora un sacco di gente. E le erme sono una delle attrazioni più forti di questa zona. Il “quasi” però significa che non tutte hanno riaperto dopo l’emergenza covid. Lo hanno fato quelle di Chianciano e quelle di Rapolano. Non lo hanno fatto le Terme Fonteverde di San Casciano Bagni. Che da qualche anno erano diventate le più “frequentate e ricercate”, anche dalla clientela Vip. E ad oggi, 13 giugno, non vi è alcuna certezza sulla data della riapertura. La proprietà che è una società con la maggioranza delle azioni in mano ad un fondo di investimento americano ha messo tutti in cassa integrazione, ha chiuso i battenti e non dice nulla su come e quando intende ripartire con l’attività. 

La cosa preoccupa ovviamente gli oltre 100 addetti tra dipendenti e professionisti, ma anche l’indotto ovvero fornitori, tassisti, ristoranti, alberghi e agriturismi. E preoccupa non poco anche l’amministrazione comunale di San Casciano. Ieri la giovane sindaca Agnese Carletti ha diramato un comunicato allarmato con il quale annuncia di aver scritto alla proprietà, dopo che l’ultima riunione degli azionisti non ha fornito alcuna indicazione. E la lettera di ieri non sarebbe la prima.

“Abbiamo atteso per tutto il giorno l’esito della riunione degli azionisti proprietari di Fonteverde per avere una data di riapertura. Purtroppo anche oggi nessuna decisione. Si parla della prima quindicina di luglio ma nessuna data certa. Questa incertezza crea problemi immensi a tutti i dipendenti, che mi avranno al loro fianco in ogni momento e al territorio intero. Sono ormai mesi che lavoro incessantemente sulla riapertura delle terme, prima a livello normativo sia nazionale che regionale e ora a livello locale, ma qui abbiamo un interlocutore molto difficile” scrive Agnese Carletti. Che poi riporta testualmente la lettera inviata all’azienda. Un testo allarmato, come dicevamo, a anche duro nel quale la sindaca lamenta un atteggiamento della proprietà diverso dal passato e non certo improntato a collaborazione e rispetto. Non solo ma Agnese Carletti chiede anche un incontro urgente entro la prossima settimana. Ecco il testo della lettera: 

Gent.mi,

prendo atto di quanto mi è stato comunicato telefonicamente su mia insistente richiesta e pertanto del fatto che nemmeno oggi è stata decisa una data di riapertura per Fonteverde.
Si parla della prima quindicina di luglio ma nessuna certezza e quindi, sostanzialmente, nulla di fatto. Questa incertezza crea innumerevoli disagi alla nostra Comunità, ai dipendenti di Fonteverde e all’economia di un territorio intero.
Negli anni il rapporto tra Fonteverde e l’Amministrazione Comunale è sempre stato caratterizzato da un profondo rispetto e da una grandissima collaborazione.
Ad unirci l’acqua termale, una risorsa inestimabile e l’amore per un territorio speciale. Con grande rammarico oggi non posso che ammettere di non riscontrare più niente di tutto ciò. Io mi rendo perfettamente conto di quanto sia difficile questo momento, tanto che
nelle precedenti lettere e innumerevoli contatti non ho mai preteso una riapertura immediata, bensì una data di riapertura certa più vicina possibile, necessaria soprattutto oggi che tutte le altre strutture termali toscane stanno riaprendo.
E invece niente. Pertanto, prendendo atto del fatto che il destino di San Casciano non può più permettersi di essere legato solo a Fonteverde, rinnovo la richiesta di una data di riapertura nonché di una data per un incontro con gli azionisti entro la prossima settimana. Il Sindaco

Insomma una sorta di aut aut. O se così vogliamo definirlo, l’annuncio dell’apertura ufficiale di una vera e propria vertenza. Non si esclude che la sindaca di San Casciano chieda un intervento della Regione o della Prefettura per l’apertura di un tavolo di confronto, come si fa di solito, per le crisi aziendali.

Qualcuno potrebbe commentare con la classica frase “e che ti aspettavi? è il capitalismo bellezza!”. 

Quando una risorsa naturale come è una fonte termale, viene lasciata in mano ai privati, può succedere anche questo. Cioè che i privati facciano solo i loro interessi e non quelli della collettività e tirino i remi in barca, magari sfruttando una emergenza come quella imposta dalla pandemia di covid 19, per fare un po’ di “pulizia” e di “scrematura”. Le privatizzazioni inizialmente portano sempre una crescita e forti aspettative, poi però, se le cose non vanno come dovrebbero e subentrano fattori di crisi o di difficoltà, il privato chiude i battenti e arrivederci e grazie.

Per la zona sud della provincia di Siena, ma anche la vicina Umbria e l’alto Lazio (che dalle terme di vede dalla finestre), il complesso Fontevederde è una risorsa importante per numero di addetti e immagine. Ma va detto che l’immagine delle terme sancascianesi negli ultimi tempi si è un po offuscata. L’albergo realizzato nella storica struttura Leopoldina  ha perso lo standard 5 stelle  – dicono gli stessi operatori – necessita di interventi di manutenzione sostanziosi… Insomma il magic moment di qualche anno fa era già finito prima dell’emergenza covid.  L’emergenza e il lockdown hanno solo aggravato una situazione già abbastanza deficitaria. Ora potrebbe diventare l’alibi per chiudere o “razionalizzare”, che poi vuol sempre dire “tagliare” qualcosa.

Vedremo se la proprietà risponderà alla lettera del sindaco Carletti e se accteterà di sedersi intorno ad un tavolo per chiarire le proprie intenzioni. Il braccio di ferroi è appena cominciato.

 

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