SPOSTAMENTI NEI COMUNI AL CONFINE TRA DUE REGIONI: BETTOLLINI E BURICO AL TG2. MA GLI ALTRI SINDACI DOVE SONO?

mercoledì 06th, maggio 2020 / 11:30
SPOSTAMENTI NEI COMUNI AL CONFINE TRA DUE REGIONI: BETTOLLINI E BURICO AL TG2. MA GLI ALTRI SINDACI DOVE SONO?
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INIZIATIVA ANALOGA ANCHE DA PARTE DEL CAPOGRUPPO M5S NEL CONSIGLIO REGIONALE TOSCANO GIANNARELLI

CHIUSI – Ieri sera il Tg2 ha mandato in onda una intervista doppia ai sindaci di Chiusi e di Castiglione del Lago Bettollini e Burico, sul tema degli spostamenti nei comuni al confine tra due regioni. Intervista realizzata in mattinata sul fatidico “ponte delle Torri Beccati Questo e Beccati Quest’altro” luogo simbolo del confine tra Toscana e Umbria, anche se certamente meno “trafficato” di quello sulla Chianetta a ridosso della rotatoria tra Chiusi Scalo e Po’ Bandino.

Ora che è partita  la fase 2 e che gli spostamenti, le passeggiate e le visite ai parenti sono consentite, il problema di non poter andare a trovare genitori, figli, nonni e nipoti al di là del confine regionale, magari a pochi passi, è uno di quelli che creano disagi e malcontento.

Proprio su queste colonne avevamo posto la questione il 23 aprile scorso, prendendo spunto da alcuni post in tal senso pubblicati sui social da parte di alcuni cittadini pievesi e chiusini. In quell’articolo e in altri successivi auspicavamo un’azione comune dei sindaci dei comuni confinanti tra Umbria e Toscana, ma ovviamente il ragionamento vale per tutti i comuni di confine. In Toscana per esempio sono 47…

Bettollini e Burico, per primi hanno ripreso e rilanciato l’argomento incontrandosi sempre lì su quel ponte delle Torri e scrivendo al premier Conte. Il Tg2, che è testata tv nazionale ha ora amplificato la loro richiesta, certo ad un livello più ampio di quanto non possa fare primapagina.

Vediamo se il presidente del Consiglio ascolterà e prenderà provvedimenti. Intanto sappiamo – anche dalle cronache regionali  che altri sindaci toscani hanno rivolto a Conte analoga richiesta, nella zona di Marradi al confine tra le province di Firenze e Ravenna per esempio. Ma pure in lunigiana dove la Toscana incontra Liguria ed Emilia, nel grossetano verso il Lazio ecc. 

Il consigliere regionale toscano del M5S Giacomo Giannarelli annuncia una sua iniziativa in proposito. E scrive: “I confini regionali sono oramai superati dagli scambi sociali ed economici. Molti comuni toscani confinanti con altre regioni, (i confini regionali terrestri sono oltre i 550 km circa), intrattengono da sempre importanti scambi sociali, economici e demografici con i territori confinanti. Occorre dunque pensare, per la nuova fase, ad un allargamento di queste possibilità di spostamento per i cittadini confinanti, inserendo limiti chilometrici di distanza massima, azione a mio avviso fondamentale dal punto di vista sociale e decisiva per la ripresa economica. Questa situazione di disagio per molti cittadini potrebbe essere superata con un riconoscimento di spostamento quantomeno nei territori dei Comuni situati all’interno delle provincie confinanti, anche oltre il confine regionale. Tale riconoscimento, peraltro, anche se esteso a livello nazionale riguarderebbe un numero di persone limitato, con un impatto contenuto anche in riferimento al contenimento del contagio. Presenterò pertanto un atto in Consiglio regionale affinché la Regione, in vista anche della prossima tappa del 18 maggio che prevederà ulteriori alleggerimenti alle restrizioni, avanzi questa richiesta in sede di Conferenza Stato-Regioni e per attuare protocolli d’intesa interregionale”

Ci fa anche piacere che due sindaci del territorio, entrambi di centro sinistra abbiano fatto propria la nostra iniziale sollecitazione. E che anche il consigliere M5S Giannarelli si stia interessando. Ma sul fronte sindaci, al momento Bettollini e Burico sono stati i soli ad esporsi. Eppure il problema è molto sentito anche a Città della Pieve per esempio. O a Montepulciano, a Cetona, a San Casciano Bagni, dove il confine è anche con il Lazio. Gli altri primi cittadini dove sono?

Forse se anche Angiolini, Cottini, Carletti, sul versante senese, e Risini e Maria Elena Minciaroni sindaci di Città della Pieve e Tuoro sul Trasimeno prendessero posizione, la pressione sarebbe più robusta. I due sindaci umbri sono a capo di giunte e maggioranze non di centrosinistra, la Lega li considera “suoi”. Ma in questo caso si parla di confini regionali e non di steccati politici.

E’ probabile che il Governo “apra” alla possibilità degli spostamenti fuori regione nei comuni confinanti, magari secondo criteri precisi (chilometrici o altri) prima del prossimo step, fissato al 18 maggio, quando saranno visibili anche i risultati della “ripartenza” avviata il 4.

Intanto però Bettollini e Burico, dai microfoni del Tg2 hanno chiesto a Conte non solo la possibilità di far incontrare genitori e figli, nonni e nipoti, fidanzate e fidanzati anche nei paesi appena di là del confine, m anche più potere ai sindaci per poter decidere, in base alle situazioni locali, sulle riaperture delle attività commerciali “altrimenti alcune non riapriranno la saracinesca”, nonché, più risorse per i bilanci comunali messi a dura  prova dal lockdown per poter aiutare le nostre comunità e non smettere di erogare servizi. A questo proposito i due sindaci avevano già fatto notare nel precedente incontro come i comuni siano in ambasce quanto le aziende a causa dell’emergenza per la riduzione drastica delle entrate: si pensi solo alla tassa sul suolo pubblico, alle concessioni edilizie, all’introito dei parcometri e e a quello delle multe, tutti soldi che per tre mesi circa sono venuti a mancare. 

Ora si attende la risposta del Governo. Tra l’altro la sollecitazione di Bettollini e Burico e anche di Giannarelli arriva dalla parte politica che lo sostiene. E per ora è una richiesta, non ancora fuoco amico…

m.l.

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