DATI ISTAT 1 GENNAIO-4 APRILE: A CHIUSI E SARTEANO MORTALITA’ NELLA NORMA E MENO DECESSI DEL 2019
CHIUSI – Sul sito dell’Istat c’è una rilevazione sul numero dei decessi nel periodo 1 gennaio-4 aprile, anno per anno dal 2015 al 2020. La ricerca riguarda tutte le regioni e anche molti singoli comuni. Per la provincia di Siena 11 comuni, della nostra zona solo Chiusi e Sarteano.
Il dato che emerge per entrambi è interessante. Anche in relazione all’allarme coronavirus.
A Chiusi i decessi nel periodo citato sono stati 35 nel 2015, 35 nel 2016, 30 nel 2017, 39 nel 2018, 38 nel 2019 e 32 nel 2020. Solo nel 2017 è andata peggio. Prendendo a riferimento il 2019 e il 2020 anche per classi di età il dato di quest’anno è positivo: tra gli over 85 i decessi sono stati 21 nel 2019 e 21 nel 2020; nella fascia 75-84 anni 8 nel 2019 e 9 nel 2020; nella fascia 65-74 anni 3 nel 2019 e 2 nel 2020.
A Sarteano i decessi tra il 1 gennaio e il 4 aprile son o stati 24 nel 2015, 19 nel 2016, 10 nel 2017, 17 nel 2018, 23 nel 2019 e 21 nel 2020. I decessi tra gli ultra 85enni sono stati 16 nel 2019 e 13 nel 2020; nella fascia 75-84 anni, 4 nel 2019 e 4 nel 2020; nella fascia 65-74 anni, 1 nel 2019 e 3 nel 2020; tra gli under 65, 2 nel 2019 e 1 nel 2020.
Per Sarteano si parla di residenti, la vicenda delle morti tra i degenti della Rsa comunale pesa infatti sui diversi comuni di residenza. E il dato istat è riferito alla data del 4 aprile.
Per fare un confronto, ad Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo, nello stesso periodo, i decessi sono stati 39 nel 2015, 24 nel 2016, 51 nel 2017, 36 nel 2018, 39 nel 2019 e 140 nel 2020. A Cernusco sul Naviglio in provincia di Milano (famoso come il paese di “liberi” per aver dato i natali a Scirea, Galbiati e Tricella), 85 morti nel 201 e 154 nel 2020. A Cassano d’Adda 56 un anno fa e 89 quest’anno…
Chiusi e Sarteano sono tra i paesi più colpiti dal Covid 19 in provincia di Siena, Chiusi ha il numero più alto di contagiati in relazione al numero di abitanti, mentre Sarteano paga il “focolaio” nella Rsa comunale, che resta un caso specifico e particolare. Quanto a decessi complessivi però sono entrambi nella media degli anni precedenti. Sotto alla soglia del 2019. Questo significa che non solo le misure restrittive hanno funzionato, ma hanno funzionato anche le cure per i contagiati. Tra l’altro il dato Istat conferma che quasi il 93% dei decessi totali riguarda persone over 75. Il 65% sopra agli 85.
Tuto questo non per dire che il coronavirus è un falso allarme, ci mancherebbe. Non è che non sia successo niente. Ma, evidentemente – a parte il focolaio della Rsa, scoppiato tra persone estremamente fragili, vulnerabili e avanti con l’età – per il resto la copertura sanitaria ha consentito di limitare i danni e di rimanere entro i limiti della mortalità fisiologica. Certo la statistica è una scienza fredda, fatta di numeri aridi, ma dietro ai numeri ci sono persone, drammi, sentimenti, dolori. Ovvio che nessuno si dimentica o può dimenticarsi di questo anche mentre riferisce dei dati. Però i dati sono importanti e servono per capire e per agire.
