CHIUSI, LE OPPOSIZIONI : “NO ALL’UOMO SOLO AL COMANDO, SULLA RIPARTENZA SERVE UN CONFRONTO AMPIO”

venerdì 24th, aprile 2020 / 11:21
CHIUSI, LE OPPOSIZIONI : “NO ALL’UOMO SOLO AL COMANDO, SULLA RIPARTENZA SERVE UN CONFRONTO AMPIO”
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CHIUSI – Le opposizioni battono un colpo e dimostrano di esserci. Lo fanno con un comunicato congiunto Possiamo-5 Stelle che da un lato riconosce l’opportunità di concentrare gli sforzi per tutelare la salute dei cittadini, ma dall’altro chiede misure, anche sul piano locale, che possano aiutare anche l’altra emergenza, quella di tipo economico “i cui effetti si stanno già manifestando”. I due gruppi di minoranza  ritengono necessario quindi “iniziare a porre in discussione alcuni argomenti e idee che possano poi trasformarsi in atti concreti. Pensiamo per esempio alla rimodulazione di contributi come la Tari o la tassa di soggiorno, ma anche provvedimenti sul pagamento dei servizi scolastici, fino ad arrivare al taglio completo da parte dell’amministrazione comunale di spese a nostro avviso inutili come la pubblicazione ‘Chiusinforma’. Altre misure auspicabili potrebbero essere la ridiscussione dei canoni di locazione dei locali commerciali. Riteniamo opportuna anche la rivalutazione dei programmi inseriti nel bilancio di previsione”. Questo almeno come inizio. Poi servirà altro. E servirà, soprattutto, dicono Podemos e 5 Stelle, “un ampio confronto con le organizzazioni sindacali e di categoria, con le varie forza politiche e un altrettanto approfondito confronto in sede istituzionale con il lavoro delle commissioni comunali e del Consiglio Comunale, cosa del resto che già altri paesi stanno facendo, attraverso la convocazione dei Consigli Comunali in videoconferenza“.

E a questo proposito parte anche un siluro all’indirizzo del sindaco Bettollini, accusato di fare l’uomo solo al comando: “Al momento, a Chiusi, stiamo assistendo a tutt’altro, una fuga in avanti del nostro Sindaco che ormai da più di un mese ha tagliato ogni collegamento con le istituzioni comunali, se si eccettuano due videoconferenze dei capigruppo, chieste tra l’altro dalle opposizioni, l’ultima delle quali ormai risalente a venti giorni fa. Crediamo che al di là della legittima informazione dei cittadini, non si possano usare i social per parlare degli scenari futuri o delle scelte che sarà necessario fare per risollevarci dalla crisi economica, non è accettabile vedere un uomo solo al comando che al di fuori dei canali istituzionali faccia proposte venute da chissà quali confronti”.

Rappresentiamo centinaia di cittadini che ci hanno affidato un ruolo istituzionale– scrivono i due movimenti di opposizione –  e coerentemente con l’impegno preso crediamo sia giusto offrire un contributo alla nostra comunità, non è nostra volontà, in un momento così grave, mettere in piedi sterili polemiche fini a se stesse, abbiamo interpretato sempre la politica come un impegno civico, non abbiamo certo interessi personali né necessità di avere visibilità, chiediamo semplicemente che tutto sia riportato nei canoni istituzionali”.

Insomma il siluro al di là di qualche critica alle iniziative social di Bettollini, è in sostanza una richiesta – legittima – di un maggiore coinvolgimento e di un più ampio confronto, anche all’interno dei “canali istituzionali”

Ovvio che con l’inizio della fase 2, e la pur graduale riapertura, ci sarà da ragionare parecchio sulla ripartenza, su come evitare che per le piccole e piccolissime aziende e per tanti operatori e lavoratori precari sia un’ecatombe. E si dovrà andare – come dicono le stesse opposizioni e come ha più volte detto anche il sindaco – oltre misure tampone tipo la riduzione dei tributi comunali o piccoli risparmi nella spesa pubblica da destinare alla sussistenza…

Serviranno idee per il turismo, per l’agricoltura, per il commercio, per gli eventi culturali, per lo sport. La vendemmia, ad esempio, si potrà fare, e come? Che ne sarà del Festival Orizzonti, del Lars Rock Fest, del Tria Turris, di Slow Beer e dei Ruzzi della Conca? Ci sarà la possibilità di recuperare qualcosa quest’estate? Al di là dell’aspetto ludico-ricreativo-culturale, quanta economia gira intorno agli eventi? Quanti soldi in meno circoleranno? Alcuni eventi si sarebbero dovuti tenere già a fine giugno, primi di luglio. Bisognerà parlarne alla svelta, se non altro per capire che succederà…

E potrebbe servire e essere utile anche una riflessione sulle modalità di tracciamento dei contagi covid, sugli aspetti inerenti la privacy, la democrazia e il controllo sociale, ovvero su comportamenti collettivi…

Poi ci sono i vari aspetti specifici, legati alla sicurezza nei luoghi di lavoro, negli uffici pubblici, nei trasporti, nei parchi, al cinema, nei bar e ristoranti che prima o poi riapriranno..

Su queste cose sarà necessario il contributo di tutti, maggioranza e opposizioni, ma anche forze sociali, associazioni e singole teste pensanti. 

Per fare un altro esempio: ieri su queste colonne abbiamo affrontato il problema delle zone di confine tra regioni, in relazione alla possibilità di ricominciare a viaggiare, ma solo all’interno della propria regione, dal 4 maggio. Quella è una norma che sembra dettata da criteri burocratici e non da raziocinio, neanche da considerazioni di tipo epidemiologico, perché un chiusino che può andare a Massa o al mare in Versilia rischia forse di più (per se e per gli altri) che non andando a Città della Pieve o Castiglione del Lago, comuni confinanti. Non si tratta solo di consentire ai chiusini di poter andare a fare la spesa nei supermercati di Po’ Bandino, ma di riallacciare rapporti familiari tra genitori e figli, nonni e nipoti, compagni di scuola ecc., ma anche rapporti economici e culturai. Nell’articolo in questione ci chiedevamo se i sindaci dei paesi “di confine” non potessero chiedere loro una deroga più razionale. Ecco, se lo facessero insieme alle opposizioni la cosa assumerebbe anche più forza.

 

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