CHIUSI, ANCHE IL PD APRE LA DISCUSSIONE SULLA FASE 2. E PARLA DI “MONDO NUOVO”…
CHIUSI – Il Pd è vivo e lotta insieme a noi! Dopo la nota congiunta Podemos-5 Stelle di qualche giorno fa, anche il partito di maggioranza riprende la parola, per parlare dell’emergenza covid e soprattutto della cosiddetta e agognata “fase 2”. Lo fa con un documento lunghissimo. Sembra quasi che abbia accumulato materiale e parole in questi mesi prima di “ristrutturazione interna” poi di clausura e abbia tirato fuori tutto insieme, come una liberazione, come quando svuoti la cantina…
Il testo inviato alla stampa dalla segretaria Simona Cardaioli comincia con una valutazione su come si è mossa l’amministrazione comunale chiusina:
“L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, ci impone delle riflessioni sui comportamenti tenuti dalla nostra amministrazione. Intanto, dobbiamo ricordare che Chiusi ha raggiunto picchi di contagio come nessun altro comune della nostra provincia ed è in momenti di emergenza come questi, che un sindaco ha il dovere di tutelare la salute dei propri cittadini, prendendo decisioni urgenti e coraggiose, spesso anche senza la possibilità di confronto e condivisione. Questo è quello che ha fatto il nostro Sindaco e chi afferma il contrario non ha colto la drammaticità del momento“. E qui il Pd riserva una piccola stoccata alle opposizioni che hanno accusato Bettollini di fare l’umo solo a comando. Ma non spara a zero, si limita a dire che i due gruppi di minoranza e chi critica il sindaco “non ha colto la drammaticità del momento”. Che non è un siluro ad alzo zero…
Dopo questa premessa il Pd chiusino prova ad entrare nel merito della fase 2 e qui concorda con le opposizioni sul fatto che che serva un confronto ampio: “Passato il picco dell’emergenza sanitaria pur essendo consapevoli che la fase 1 non sia del tutto esaurita e non bisogna abbassare la guardia, è necessario parlare di come ripartire, non solo del quando, per limitare i danni economici ma anche psicologici e c’è bisogno delle idee e del lavoro di tutti: istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, associazioni di categoria, professionisti, intellettuali, operatori di ogni settore presenti nel territorio; l’apertura al confronto sarà fondamentale per capire le varie sensibilità e difficoltà e non disperdere energie. Il partito democratico deve impegnarsi nello svolgere un ruolo importante nel rappresentare l’intera società, soprattutto le categorie in maggiore difficoltà. Dobbiamo avere in mente un’idea di società a tutto tondo e la politica deve giocare la sua parte, non per opportunismo ma per senso di responsabilità in rappresentanza di tutti. E’ arrivato il momento di dare speranza, di non lasciare solo nessuno”.
Sulle misure adottate o annunciate dal Governo a sostegno dell’economia e delle famiglie il documento Pd fa un lungo giro e poi torna al punto di partenza, o più precisamente a quello che dovrebbe essere il punto di partenza per una forza politica di sinistra: sostegno a chi ha più bisogno, riduzione della burocrazia, equità delle misure e controllo sulla destinazione degli aiuti, per evitare speculazioni e furberie. E sul piano locale anche il Pd parla di “decisioni importanti in merito alle tasse e tariffe locali soprattutto per le aziende e per i cittadini che non hanno avuto reddito in questi mesi”.
Il documento del partito di maggioranza si chiude con una riflessione sul “mondo nuovo” in cui ci troveremo a vivere dopo l’emergenza Covid 19: “un mondo nuovo, molto cambiato rispetto a quello che abbiamo lasciato fuori dalla porta prima del covid19. Alcune aziende saranno costrette a rinnovarsi, le necessità immediate sono cambiate, servono più presidi sanitari ed igienici, per esempio. È emersa l’importanza di alcuni lavori, spesso denigrati, come l’agricoltura in cui c’è mancanza di braccia e la necessità di regolarizzare tanti lavoratori precari od irregolari. Un nuovo approccio allo sviluppo economico che tenga insieme economia, lavoro e tutela dell’ambiente, appare come la strada maestra per la ripartenza. Saranno diversi i tempi di lavoro, i tempi di cura, le modalità lavorative in generale.”
E a questo proposito, il Pd chiusino che è a guida femminile guarda anche ad una politica diversa e scrive che “nella fase due sarà fondamentale anche lo sguardo di genere; il Segretario Zingaretti nell’individuare le priorità per riprogettare l’Italia ha dichiarato che “ci serve un cervello collettivo che faccia da catalizzatore delle idee migliori del Paese”; un cervello collettivo, non può prescindere dalla presenza del pensiero femminile per garantire valutazioni di genere nell’idea della progettazione del presente e del futuro. Invece, anche in questa pandemia, le differenze di genere sono state evidenti, basti pensare alla composizione del comitato scientifico…tutti uomini! La politica sarà quindi diversa, dovrà pensare ai nuovi bisogni e pensare a lungo. Riprendendo alcune frasi di Gianni Cuperlo, la politica deve essere l’arte del pensiero. La politica ha bisogno di contatto umano, di confronto diretto. Il Pd è il partito della distanza che produce nostalgia e non del distanziamento originato dalla paura”.
Purtroppo però, anche dalle parole del premier Conte di ieri sera, si è capito che non è ancora il momento di fare incontri, confronti e riunioni “dal vivo”. Fino al 18 maggio, almeno, anche la politica si potrà fare solo in streaming. E questa modalità non aiuta certo l’approfondimento. Le riunioni in videoconferenza, le dirette facebook possono essere utili per prendere o comunicare decisioni e urgenti, immediate, ma per fare ragionamenti “lunghi” e a largo raggio non sono l’ideale.
Lo stesso sindaco Bettollini, forse, sperava in una posizione più robusta, più precisa, più puntuale sulle cose da fare da parte del suo partito, per sentirsi confortato, sostenuto e meno solo, ma dopo mesi (anzi anni) di assenza totale dalle scene, già questa nota da parte del Pd, è un segnale di esistenza in vita. La segretaria Cardaioli fa sapere che il partito è impegnato ad elaborare posizioni, idee e proposte anche sui vari temi specifici, da confrontare poi con le altre forze politiche e con la società chiusina nel suo complesso.
Questa emergenza improvvisa e mai verificatasi in passato, quindi anche inedita, ha certamente spiazzato tutti, ma paradossalmente può anche diventare il punto di partenza per ripensare tante cose, anche sul piano locale. Politica compresa. E per politica si debbono intendere anche rapporti personali, “culturali” e sociali che con il tempo si sono sfilacciati. Non solo per colpa del virus.
m.l.
Ovviamente questi polpettoni non li legge nessuno, neanche i componenti degli organi direttivi.In tempi di comunicazione essenziale bisogna non motivare sproloquiando, ma dare pochi punti semplici che tutti comprendano.