CHIUSI, MARCO FE’: “I RITI DEI NEOCATECOMUNALI RISPETTANO LE NORME”

venerdì 20th, marzo 2020 / 17:04
CHIUSI, MARCO FE’: “I RITI DEI NEOCATECOMUNALI RISPETTANO LE NORME”
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CHIUSI – In relazione all’articolo pubblicato ieri, sulla vicenda dei riti neocatecumenali del salernitano che hanno portato il governatore della Campania a “mettere in quarantena 4 comuni”, l’amico e collega Marco Fè della comunità neocatecumenale di Chiusi, ci invia la precisazione che segue. Lo ringraziamo per il contributo, precisando che certe espressioni usate in quell’articolo non sono ‘al limite della diffamazione’, ma riflettono semplicemente opinioni personali, su fatti e situazioni che sono del tutto legittime e rispettabili, ma in un momento terribile come questo contrastano oggettivamente con la razionalità, la scienza e il pensiero laico… Evocare interventi divini per fermare l’epidemia si può, ma quando mancano mascherine, respiratori, letti e medici forse sono altri gli interventi da evocare. Ma al di là di questo rispettiamo i sentimenti e i riti dei catecumeni e ci fa piacere che a Chiusi anche loro abbiano rispettato le norme. Ecco il testo inviatoci da Marco Fè:

Chiamato in causa per far sapere cosa ne penso, in qualità di responsabile della Prima Comunità neocatecumenale di Chiusi, ben volentieri rispondo all’articolo pubblicato ieri da Prima Pagina con il titolo “Comunione e superstizione…” a firma di Alessandro Lanzani e Marco Lorenzoni. Rispondo a titolo personale, non per polemica e né per giustificazione, ma solo in funzione della verità.

Per far sapere cosa ne penso racconto la cronaca di quello che è accaduto a Chiusi in questi ultimi giorni riguardo all’argomento a cui si riferisce l’articolo sopra citato. Già dalla fine di febbraio nelle Messe delle Comunità neocatecumenali di Chiusi la Santa Comunione è stata distribuita esclusivamente nella mano e dal 5 marzo in poi, dopo le disposizioni della CEI, “in obbedienza alle autorità religiose e civili sono state sospese tutte le celebrazioni del Cammino Neocatecumenale, sia quella infrasettimanale della Parola che quella eucaristica del sabato, compresa la liturgia dell’Ufficio delle Letture e di Lodi di ogni mattina di Quaresima”.

Tale comportamento nei confronti delle autorità rientra nello stile della Chiesa e quindi anche del Cammino Neocatecumenale. “State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore (1^Pt 2,13)” dice infatti S. Pietro. Personalmente inoltre condivido pienamente le disposizioni governative circa le misure igieniche per far fronte al corona virus in quanto basate sulla scienza e attuate per il bene della società.

Per quanto riguarda gli episodi di Atena Lucana e Sala Consilina, sempre in funzione della verità, mi preme riportare il comunicato dell’ufficio stampa del Cammino Neocatecumenale in cui si precisa che gli incontri in questione si sono svolti il 28 e 29 febbraio e il 4 marzo, in ottemperanza alle norme liturgiche diffuse dalla CEI, mentre l’Ordinanza del Presidente del Consiglio è del 9 marzo.

Eventuali inadempienze e trasgressioni che si potrebbero eventualmente verificare non sono quindi da attribuirsi alle istituzioni ecclesiastiche in quanto tali ma ad iniziative private di singoli gruppi derivanti da errori e limiti umani che sono senza dubbio da condannare.

Così come mi sento in dovere di biasimare certe affermazioni, pienamente gratuite e al limite della diffamazione, sul Cammino Neocatecumenale come ‘variante turborituale dei cattolici’, ‘cerimonie sciamaniche’, ‘stregonerie’ e via dicendo. Non per legittima difesa ma per il fatto che non si basano su fonti autentiche e ricerche serie e sono mosse dal gusto di una polemica che considero esosa e obsoleta. Detto questo, in ordine alla verità delle cose, rinnovo stima ed amicizia.

Marco Fé    

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