CHIUSI: UN CONVEGNO OSCURANTISTA E UNA CHIESA LONTANA DALLE PAROLE DI PAPA BERGOGLIO… BETTOLLINI E SCARAMELLI PRENDANO LE DISTANZE!

CHIUSI – Sinceramente non ne sentivamo la mancanza. E se proprio si voleva parlare di Medioevo, era meglio invitare Alessandro Barbero o Franco Cardini che di Medioevo se ne intendono. Di gente che invece il medioevo vorrebbe riproporcelo pari pari nel 21esimo secolo, no, francamente avremmo fatto volentieri a meno. Di cosa stiamo parlando? Di un convegno che si terrà a Chiusi, saletta del Teatro Mascagni, il prossimo 8 febbraio, dalle ore 15,30. Titolo: “La bellezza della famiglia”. E fin qui niente di trascendentale. Anche perché l’iniziativa è organizzata dalle Parrocchie d Chiusi città San Secondiano e San Francesco. E infatti tra gli oratori figurano Don Azelio Mariani, parroco di Chiusi città e già direttore dell’Araldo Poliziano; Mons. Stefano Manetti, vescovo della Diocesi di Montepulciano, Chiusi e Pienza; poi il sindaco di Chiusi Juri Bettolini e il consigliere regionale Stefano Scaramelli. Poi Massimo Gandolfini dell’Associazione “Family Day” e Antonio Brandi, detto Tony, dell’associazione “Pro Vita & Famiglia”.
Ecco, Gandolfini e Brandi, due esponenti di punta dell’oscurantismo cattolico più oscuro. Entrambi esponenti di quel cattolicesimo integralista che si oppone ai diritti civili: dal divorzio all’aborto (opponendosi a leggi dello Stato) fino all’eutanasia, ai matrimoni gay, alle coppie di fatto. Ma sono anche contro l’omosessualità in quanto tale e contro il libero arbitrio nelle scelte afferenti la sfera sessuale o lo stato civile…
Roba appunto da Medioevo. Brandi e Gandolfini sono due campioni del Medioevo prossimo venturo che certi ambienti vorrebbero ripristinare.
Brandi è anche amico intimo dichiarato di Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, partitino neofascista tra i più facinorosi…
Stupisce, francamente, che la chiesa di Chiusi, nota per trascorsi e percorsi conciliari organizzi una simile iniziativa. Diciamolo, ci sembra fuori luogo anche la presenza del sindaco Bettollini, che qualche tempo fa ha deliberato l’adesione al Toscana Pride e del consigliere regionale Scaramelli. Ci auguriamo che la loro partecipazione sia solo un atto di “cortesia istituzionale” conseguente ad un invito. E che si limitino ad un saluto. Noi, però, nei loro panni il nome su una cosa del genere non ce lo avremmo messo. Perché figure come Gandolfini e Brandi sono esponenti di un pensiero e di posizioni che rappresentano il contrario della modernità, della laicità dello stato sancita dalla Costituzione, della libertà individuale frutto dell’illuminismo ma anche posizioni lontanisime, contrarie al pensiero della sinistra di questo Paese. Scaramelli è cattolico praticante da sempre, ma non ha mai espresso posizioni di tal fatta. Men che meno Bettollini. E allora?
Allora il consiglio che ci permettiamo di dare loro è quello di limitarsi al saluto istituzionale, prendendo le distanze e dichiarandosi estranei a quelle posizioni. Anche per non coinvolgere Comune e Regione in uno “scivolone” rovinoso. Ci piacerebbe che dicessero che la famiglia è una cosa bella, certo, ma tutte le famiglie lo sono, anche le famiglie arcobaleno, quelle miste per razza e religione, quelle fatte da due donne o da due uomini, quelle unite da un vincolo “di fatto” e non da un contratto di matrimonio… Dove sta la differenza?
Ma il problema non riguarda solo Bettollini e Scaramelli, il Comune o la Regione. Riguarda anche la Chiesa di Chiusi. E nella fattispecie il parroco Don Azelio e soprattutto il vescovo Manetti. I quali con un convegno del genere sembrano andare in direzione del tutto opposta rispetto a ciò che dice papa Francesco che predica tolleranza e meno ipocrisia… Lontani, lontanissimi, anche nella Chiesa di Chiusi, i tempi del “compagno Vescovo” Mons. Rodolfo Cetoloni, che organizzava le marce della pace e di sicuro un amico intimo di Roberto Fiore non lo avrebbe invitato.
Mentre Francesco si sgola sulle vicende dei migranti, dei preti pedofili, sull’uso distorto delle chiesa, a Chiusi c’è aria di restaurazione, di una chiesa più vicina a papa Ratzinger, lontana da quella pauperistica e conciliare di Don Mosè o di Claudio Provvedi. Ecco, a poche settimane dalla morte di Claudio Provvedi, un convegno come quello dell’8 febbraio, suona quasi come un’offesa alla memoria.
Chiusi è una città in decadenza, non vi è dubbio, è una città che stenta a trovare o ritrovare una sua identità, che peraltro nella chiesa dei primordi ha radici profonde e robuste, ma convegni del genere, con personaggi del genere non se li merita. Stavolta, lo scivolone, oltre Bettollini e Scaramelli lo hanno fatto anche il vescovo Manetti e il parroco di Chiusi città. Sempre che di scivolone si tratti e non di una scelta ponderata e precisa.
Ecco perché sarà bene che Bettollini e Scaramelli, a scanso di ogni equivoco, si tengano a distanza e precisino come la pensano.
m.l.
Per qualche voto in più cosa non si farebbe. Barra a sinistra mi raccomando…come sempre.
E non è tutto il 28 gennaio, nell’ambito della visita pastorale il vescovo sarà in consiglio comunale, quando si dice la laicità delle istituzioni.
Durante le visite pastorali, anche altri vescovi – non solo a Chiusi – hanno fatto visita al Consiglio Comunale. E’ abbastanza usuale. La cosa non mi scandalizza, se è momento di confronto tra “poteri” e “pensieri”. HO visto vescovi andare anche nelle fabbriche occupate, e non mi è dispiaciuto. Il problema sorge quando qualcuno deborda o scivola verso posizioni inconciliabili con la laicità dello stato ed entra in conflitto con le leggi dello Stato e con la Costituzione. Il Convegno citato in questo articolo sembra essere uno di questi casi. Mi auguro che i rappresentanti delle istituzioni non si facciano trascinare e tengano la barra ferma dove deve stare. Sullo scivolamento della Chiesa chiusina invece, posso rammaricarmi, perché abbiamo tutti conosciuto di meglio, ma nulla di più, è affare che mi riguarda fino ad un certo punto… In ogni caso, il problema io l’ho posto, sia per quanto attiene alle istituzioni, sia per quanto attiene alla chiesa. Se lo facesse anche la politica, oltre primapagina, non sarebbe male.
Vatti a rileggere cos’è una visita pastorale, quando è come è nata e soprattutto quali sono gli scopi.
Noi, nel nostro piccolo, porre attenzione, lo abbiamo già fatto di porre attenzione alla vicenda, con un comunicato, forse preso dalle sviolinate al Sindaco ti è sfuggito.
Durante una visita padtorale, il vescovo Cetoloni volle incontrare anche la redazione di primapagina proprio perché composta per lo più da persone “lontane” dalla chiesa e da certi riti…
Vi è mai passato per la mente che ” democraticamente ” ci sono delle persone che non la pensano come VOI ?
Vi é passato,mai,per la mente che comunque possono esternarlo ? Chi ha noia per certe cose,non vada l’8 febbraio a sentirli !
Possibile che tutti debbano essere nel giusto se sta con VOI e nello sbagliato se non la pensano come Voi ?
Il libero pensiero fa parte di quella cultura,che tanto la sinistra sventola a destra e sinistra,tanti sbagliano ” cultura ” con ” nozionismo ” !
Ben venga,a parer mio,l’aria di ” restaurazione “, chi lo dice che Chiusi ..convegni del genere,con personaggi del genere non se li merita ?
Con quale autorità uno può dire ” tu la pensi giusta o la pensi sbagliata ?”
Non è la vostra una forma di pura,purissima presunzione ?
Viva chi la pensa come gli pare e chi,in momenti come questi,se ne frega di cosa pensa la parte avversa pur sapendo che certi modernisti benpensanti punteranno il dito verso di loro !
Il parroco Don Azelio e il vescovo Manetti,sono liberi di dissentire da qualche opinione o presa di posizione di Don Francesco,daltronde la chiesa è rimasta tale fino ai nostri giorni,perché la CHIESA è così! A chi sta bene continui ad andarci a chi non sta bene non lo faccia ! O c’è qualcuno che ” democraticamente ” lo proibisce.
P.S.
Penso che sia ingiusto adoperare il nome di Don Mosè per questi fini,Don Mosè era vicino a tutti !
Io rispetto il pensiero di tutti e credo di essere sempre riuscito ad applicare nella vita di tutti i giorni questo pensiero, al tempo stesso credo di avere il diritto di poter esprimere la mia opinione, per me chi considera gli omosessuali dei malati, chi esorta a non rispettare le leggi (legge 194), chi esprime certi giudizi sul “fine vita” non ha secondo me il diritto di essere accolto dalla presenza di figure istituzionali e che certe figure partecipino a quel convegno. Al posto di certi personaggi piuttosto che prendermela con gay e mappati terminali che vogliono farla finita me la prenderei per migliaia di casi di pedofilia nella chiesa.
Mi ci vorrebbe tutto il giorno per scrivere tutto quello che ” per me ” non va bene !
Comunque rispetto le opinioni e le convinzioni altrui !
Ho assistito ad un convegno dove certi” geni ” dicevano che i bambini si dovranno convincere, con il passare del tempo, se preferiranno essere uomo o donna, c’è chi sostiene di non dover chiamare più i genitori papà e mamma ma genitore, 1 E GENITORE 2 ! Per quanto riguarda l’ omosessualità io non ho nessun problema,basta che non mi vogliano convincere a tutti i costi che loro sono nel giusto e che io ” per tradizione ” sbaglio! Cioè,ognuno viva la propria sessualità, basta che non ci si difenda ad ogni occasione !Sul fine vita sono d’accordissimo,basta che non siano gli altri a decidere per me,io ho un conoscente che,prima di fare ” l’estremo gesto ” ha voluto salutare tutti dicendo ,il giorno tot passo a miglior vita !
Per quanto riguarda l’esortare a ” rispettare le leggi ” stenderei un velo pietoso ” dal momento che chi le rispetta e le fa rispettare poi debba rischiare di essere rinviato a giudizio. Si vorrebbero rispettare solo alcune leggi ,quelle che fanno comodo ! Altrimenti se non è il parlamento ci pensa certa magistratura a legiferare,gli esempi sono recenti ! Per quanto riguarda la pedofilia si tratta di una cosa orrenda,ma non riguarda solo la chiesa,per carità un genitore non può affidare un figlio ad un educatore che poi ne approfitta !
Comunque le ragioni altrui devono essere sempre rispettate come é giusto che sia !
L’iniziativa è della parrocchia di Chiusi Città. Non si capisce cosa c’entri il sindaco con una iniziativa parrocchiale.
Chi ha una famiglia, magari abbastanza numerosa come la mia, sa quali siano i problemi nella società contemporanea. Se c’è un aiuto tanto meglio. Ho però analizzato su internet l’impostazione dei due relatori invitati e ho concluso che non possono essermi di aiuto. Pertanto non andrò.
Si, ma lo vogliamo dire che è un convegno oscurantista, con personaggi che da tempo si battono contro leggi dello Stato e che, così come è discutibile la presenza di figure istituzionali e ancor più preoccupante che a proporre una iniziativa del genere siano le parrocchie di Chiusi Città, ovvero una Chiesa che è stata fortemente conciliare? Spero che oltre a Scaramelli e Bettollini le distanze le prenda anche il vescovo Manetti, altrimenti il segnale sarebbe inequivocabile…
Il giudizio su quelle forze di cui fanno parte i due relatori più o meno ufficialmente iscritti l’ho già data da tempo. Mezzo secolo fa ho votato no all’abolizione della 194 sull’aborto. Non me ne pento perché quella legge ha permesso la (quasi) eliminazione degli aborti clandestini, ma soprattutto una drastica diminuzione degli aborti in numero assoluto nel tempo. Questo non mi impedisce di esprimere un giudizio negativo sull’atto in sé;bisogna fare di tutto per creare le condizioni perché non ci siano. Attualmente nella Chiesa cattolica stanno succedendo cose difficilmente spiegabili dall’esterno. Il papa emerito Ratzinger, sul cui operato, a differenza di quanto scritto in questo articolo, do un giudizio positivo, è stato raggirato da certi personaggi con posizioni conservatrici e secondo me strumentali. Alla bella età di 93 anni ha sventato il raggiro ed ha espresso tutta la sua condivisioni con le posizioni di Papa Francesco.
Che l’iniziativa annunciata sia o meno “oscurantista” mi piacerebbe leggere la posizione del sindaco.
Per me è oscurantista. E resta tale anche se il sindaco dovesse rimanere in silenzio. Farebbe un grave errore, però…A me comunque piacerebbe leggere anche la posizione del vescovo.
Credo che il rispetto sia essenziale e la chiave per dar valore a quanto portato avanti dalle parti sia tener conto di una valutazione che è tutta politica,perchè alla fine politica lo è e lo si capisce bene che così sia. Dico questo perchè è inutile far finta che certe differenze non esistano, le differenza di vedere, di sentire esistono e debbono produrre incontri e valori,ma in tale incontri ed in tali produzioni occorre stare attenti alle invasioni politiche di campo perchè è da quelle che proviene la TRASFORMAZIONE POLITICA E CONCETTUALE DELLE COSE ED ANCHE DEI SISTEMI DI RAGIONAMENTO.Intanto iniziamo col dire che la laicità deve essere distinta dalle derivazioni del pensiero religioso e che lo Stato nella sua essenza è uno Stato laico proprio perchè deve tenere sempre conto delle trasformazioni avvenute nel tempo nella società e che nulla possa essere inteso come per sempre.Quindi questo deve rimanere ben fermo.Dall’altra parte se si sviluppa un pensiero religioso nelle persone queste debbono essere libere di seguirlo ma rispettando il terreno dove operano che ha dei confini ben distinti e che NON SONO EVANESCENTI perchè credo che chi li faccia risultare evanescenti percorra un interesse politico e prettamente politico e di questo le menti anche raffinate come gli uomini leaders della chiesa lo sanno benissimo perchè perorano interessi legati alla trascendenza ma sanno bene che nella loro manifestazione terrena tali interessi spostano concezioni,anche e soprattutto quelle che si oppongono nel tempo alla loro visione.Ed è chiaro che secondo la loro visione e soprattutto in periodi di crisi dei sistemi e quindi anche delle persone, questa parte di idee perorino interessi materiali partendo da interessi individuali sacrosanti che sono quelli di come l’individuo si sente permeato dal bisogno di annoverare che la religione faccia parte di un proprio senso liberaratorio per poter vivere meglio. Il confine però deve essere debitamente marcato perchè diversamente da questo la natura delle cose e degli avvenimenti che nel tempo ne possono derivare, faccia avere al pensiero religioso una funzione che ha l’acqua che perennemente scorre e che perennemente erode anche la pietra. Attenzione, per poi affermarsi e sostituire il pensiero e l’etica della laicità,che entrerebbe in regressione, e la storia guardando indietro ci parla proprio di questo.Le scorciatoie subdole non sono gradite all’establishment della laicità e questa si dovrebbe operare da parte dello Stato verso i cittadini proprio per fortificare e spiegare che poi la trasformazione che si ha nel tempo è proprio quella che modifica le cose. Ora, con rispetto di ognuno, credo proprio che se guardiamo alla composizione della giunta e della maggioranza,questo principio penso che possa essere abbastanza latitante culturalmente dentro le coscenze che dovrebbero riconoscere la laicità rappresentata dalle istituzioni, primacosa per appartenenza politica ad un partito che è la derivazione acquisita di uno sforzo da parte dei ceti cattolici su quelli della sinistra,scalati nelle loro organizzazioni dall’esterno come recita la loro recente storia, e quindi personalmente ho dei seri dubbi che tutti possano tener presente che ”l’erosione” possa iniziare da un incontro come questo,mentre nello stesso tempo persone fanno osservare il fatto che io stesso condivido che certi pensieri vengono affrontati in maniera strumentale proprio perchè si sà proprio in virtù che il principio dell’erosione alla fine è quello che segna il traguardo finale, che potrà arrivare anche molto tempo ma che mi preme tener presente che entità come la Chiesa Cattolica esistono da due millenni e sono sopravvissute anche al crollo di imperi che a loro stessi si oppenevano, figuriamoci come possa essere rappresentato il campo della lotta oggi, con moltitudini alle quali viene dato il messaggio che l’omosessualità sia una patologia ed anche altro.Papa Francesco l’ha capito intelligentemente contro cosa occorrerebbe combattere per riformare la Chiesa ma le resistenze sono tali perchè anche al suo interno si scontrano tendenze regressive contro tendenze che mirano ad un allargamento delle concezioni del mondo degli uomini, e pur io non essendo credente-sò bene quindi che tutti questi aspetti non fanno parte della mia etica del vivere quotidiano-io penso che quest’ultima sostenuta da Papa Francesco sia una visione certamente più intelligente e previdente proprio per i destini futuri della chiesa stessa.Naturalmente c’è all’interno chi avverte il pericolo di cambiamento, di defenestrazione e quindi di cedimento e mette in atto strategie che non sono per nulla basate sulle elocubrazioni mentali o fatte di sofismi, ma che ritiene che le manifestazioni che determinano l’essenza delle questioni siano solo quelle prettamente ”materiali”. Allora, io credo che l’ascolto da parte dello stato laico ci debba essere,ma con una puntualizzazione espressa chiaramente da chi rappresenti una comunità che è quella detto volgarmente che ”in casa mia la mortadella me la affetto come mi par giusto affettarla” senza nessuna tendenza all’esclusione, ma all’ascolto ed alla elaborazione di quanto viene portato avanti e che questo sia importante si-MA CHE DEVE ESSERE DETTO A TUTTI DA PARTE DEL COMUNE COME ISTITUZIONE-, che da qualunque parte si guardi rappresenta un fatto valoriale dal quale una istituzione pubblica non si può esimere dall’esprimere.Personalmente dubito che nel mondo di oggi, e soprattutto a Chiusi,dopo le recenti vicissitudini interpretativo-politiche dell’acqua che è passata sotto i ponti, le compagini della maggioranza siano all’altezza di considerare politicamente e ribadisco POLITICAMENTE, che si manovrino arnesi la cui funzione potrebbe portare ad intendere la laicità dello stato come un fatto ormai in disuso e sempremeno ascoltato, facente parte di ciò che stà scritto nei testi e nella Costituzione, ma che ogni giorno purtroppo viene svalutato soprattutto grazie anche al lassismo culturale di coloro eletti da una maggioranza piegata alla disinformazione generale mediatica,si dimenticano tutto questo, sembrando anche normale il loro comportamento sulla scena della politica. Questo scenario ha nemici,ma soprattutto oggi ha amici,grazie proprio alle componenti mediatiche che usano i sistemi per i quali le menti sono assoggettate, e non si tratta qui di superiorità etica della sinistra che crede se stessa dalla parte della ragione come dice Niccolò Martinozzi, ma di riconoscere che esiste un confronto viziato di concezioni prodotte appositamente da quell’erosione del ”modus pensandi della gente” che si diceva prima, e del quale soprattutto la sinistra è responsabile culturalmente ed eticamente,perchè sinistra non è stata e continua a non esserlo.Ed allora ognuno si affetti la propria mortadella, in casa propria però, perchè i fatti sono chiari che ”accà nisciuno è fesso”. Se non si cambia la consistenza della malta che tiene unita le pietre della diga, questa-è una questione solo di tempo- crollerà, con tante aspettative di una parte sola.L’estremizzazione degli stati confessionali nel mondo è lì a rappresentare tale realtà,anche se nel caso della nostra Italia non ci sarà bisogno che si arrivi a tali punti per il vicino futuro. Questa è la mia personale visione che non dimentica che in queste cose ciò che conta è il tempo e i misuratori del tempo oggi sono solo da una parte,quella che li faccia sopravvivere,perchè il passato insegna.
La libertà di pensiero, la capacità di interloquire con chi dissente dal proprio dovrebbero costituire una linea di condotta espressione di quella qualità nei rapporti sociali che non ha mai trovato un soddisfacente consolidamento.
Viviamo sempre nel mondo del Sì o No, del falso o vero, del bello o brutto come se la propria appartenenza culturale ad una precisa corrente di pensiero, impedisse una personale rielaborazione ed esprimesse un concetto mediato, sfumato e reso specchio fedele dei propri sentimenti della propria fallace ma sacrosanta verità.