TOSCANA, LA SINISTRA VUOLE LA LEGGE ELETTORALE PROPORZIONALE: “E’ PIU’ DEMOCRATICA!”

mercoledì 04th, dicembre 2019 / 11:55
TOSCANA, LA SINISTRA VUOLE LA LEGGE ELETTORALE PROPORZIONALE: “E’ PIU’ DEMOCRATICA!”
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La legge elettorale della Regione Toscana fu presa a modello per la legge elettorale nazionale. Ma adesso, anche in Toscana si potrebbe cambiare sistema di elezione del presidente e del consiglio regionale.

In questi giorni, lo stesso Consiglio regionale si trova a discutere la proposta di legge avanzata dal gruppo Sì-Toscana a Sinistra e che punta dritto al sistema proporzionale. “Vogliamo che a primavera, nella nostra regione si possa votare con un sistema giusto, che rappresenti le diverse forze politiche in proporzione ai voti effettivamente ottenuti, senza distorsioni e megapremi di maggioranza. Una legge proporzionale”,  scrive Tommaso Fattori, consigliere del gruppo citato.

Ma perché il proporzionale? La risposta di Fattori è precisa: “Perché è un sistema semplice, trasparente e giusto, che ristabilisce una perfetta proporzionalità fra i voti ottenuti dalle varie forze politiche e i seggi assegnati nell’assemblea elettiva. Così tutti i voti pesano in ugual modo e hanno il medesimo valore. L’eguaglianza del voto deve essere effettiva e non formale: ogni voto deve avere un esito, in termini di seggi, pressoché identico. L’assemblea elettiva deve anche rispecchiare effettivamente tutti i territori, mentre l’attuale legge elettorale, il Toscanellum, sovrarappresenta l’area fiorentina e sottorappresenta altre zone della regione. Insomma, proponiamo una svolta necessaria in epoca di crescente distacco e disaffezione dei cittadini dalla politica, che si traduce in alto astensionismo”.

Tutto ciò, quinci anche la proposta di cambiare il sistema elettorale toscano, discende da un giudizio negativo sulla legge elettorale attuale, detta “Toscanellum” che fu varata ai tempi dell’ascesa di Renzi, prima delle ultime regionali del 2015.

“Il Toscanellum – afferma Fattori – è una legge elettorale congegnata da Renzi per trasformare artificialmente una minoranza in una maggioranza di seggi nel parlamento regionale. Il suo scopo è consegnare tutto il potere a chi arriva primo, magari per una manciata di voti. Chi raggiunge il 40% dei consensi al primo turno, anziché il 50% come accade nelle elezioni comunali, prende tutto, senza passare dal ballottaggio. È dunque una legge che stravolge il principio di eguaglianza del voto di ciascun cittadino attraverso alte soglie di sbarramento differenziate, premi di maggioranza attribuiti a una minoranza, listini bloccati”. Basta insomma con questa roba, dice il consigliere del gruppo di Toscana a Sinistra, basta con le scappatoie di ingegneria politica per favorire gruppi ristretti anche all’interno degli stesi partiti.

Tommaso Fattori si appella ai cittadini e anche al movimento della sardine che sta riempiendo le piazze anche in Toscana (dopodomani, venerdì ci sarà una manifestazione a Siena, il 7 a Lucca…) affinché facciano arrivare al Consiglio regionale “la richiesta di poter votare con un sistema elettorale proporzionale, che è più giusto e più democratico dell’attuale”. Il gruppo Sì – Toscana a Sinistra era contro la legge attuale quando la propose il Pd e sembrava perfetta per garantire Renzi ed è contro adesso che sembra perfetta per favorire Salvini e la destra.

Ma le resistenze, anche all’interno del consiglio regionale, per mantenere la legge attuale, saranno forti. Fattori & C. lo mettano in conto.

Con una legge elettorale proporzionale e senza listini bloccati e premi di maggioranza per forze politiche come Italia Viva (per dire una) e figure come Stefano Scaramelli (per dire un altra), ma non solo lui, sarebbe assai complicato rimettere il culo in Consiglio Regionale, dovendo nuotare in mare aperto e senza paracadute di default…

Il proporzionale costringe tutti a partire alla pari, garantisce una rappresentanza meno distorta del quadro politico e  più del maggioritario tutela le  minoranze… E’ vero che obbliga i partiti a fare alleanze e coalizioni, qualora nessuno ottenga la maggioranza assoluta, con conseguente rischio di maggiore instabilità, ma è senza dubbio più “democratico” e più rappresentativo di un sistema che privilegia il primo e penalizza gli altri, blindando le scelte fatte non dagli elettori, ma, a monte, dalle segretarie dei partiti e dalle lobbies che le tengono al guinzaglio.

Per quello che può valere noi siamo d’accordo con Tommaso Fattori. E ci auguriamo che la proposta passi.

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