TOSCANA, LA SINISTRA VUOLE LA LEGGE ELETTORALE PROPORZIONALE: “E’ PIU’ DEMOCRATICA!”
La legge elettorale della Regione Toscana fu presa a modello per la legge elettorale nazionale. Ma adesso, anche in Toscana si potrebbe cambiare sistema di elezione del presidente e del consiglio regionale.
In questi giorni, lo stesso Consiglio regionale si trova a discutere la proposta di legge avanzata dal gruppo Sì-Toscana a Sinistra e che punta dritto al sistema proporzionale. “Vogliamo che a primavera, nella nostra regione si possa votare con un sistema giusto, che rappresenti le diverse forze politiche in proporzione ai voti effettivamente ottenuti, senza distorsioni e megapremi di maggioranza. Una legge proporzionale”, scrive Tommaso Fattori, consigliere del gruppo citato.
Ma perché il proporzionale? La risposta di Fattori è precisa: “Perché è un sistema semplice, trasparente e giusto, che ristabilisce una perfetta proporzionalità fra i voti ottenuti dalle varie forze politiche e i seggi assegnati nell’assemblea elettiva. Così tutti i voti pesano in ugual modo e hanno il medesimo valore. L’eguaglianza del voto deve essere effettiva e non formale: ogni voto deve avere un esito, in termini di seggi, pressoché identico. L’assemblea elettiva deve anche rispecchiare effettivamente tutti i territori, mentre l’attuale legge elettorale, il Toscanellum, sovrarappresenta l’area fiorentina e sottorappresenta altre zone della regione. Insomma, proponiamo una svolta necessaria in epoca di crescente distacco e disaffezione dei cittadini dalla politica, che si traduce in alto astensionismo”.
Tutto ciò, quinci anche la proposta di cambiare il sistema elettorale toscano, discende da un giudizio negativo sulla legge elettorale attuale, detta “Toscanellum” che fu varata ai tempi dell’ascesa di Renzi, prima delle ultime regionali del 2015.
“Il Toscanellum – afferma Fattori – è una legge elettorale congegnata da Renzi per trasformare artificialmente una minoranza in una maggioranza di seggi nel parlamento regionale. Il suo scopo è consegnare tutto il potere a chi arriva primo, magari per una manciata di voti. Chi raggiunge il 40% dei consensi al primo turno, anziché il 50% come accade nelle elezioni comunali, prende tutto, senza passare dal ballottaggio. È dunque una legge che stravolge il principio di eguaglianza del voto di ciascun cittadino attraverso alte soglie di sbarramento differenziate, premi di maggioranza attribuiti a una minoranza, listini bloccati”. Basta insomma con questa roba, dice il consigliere del gruppo di Toscana a Sinistra, basta con le scappatoie di ingegneria politica per favorire gruppi ristretti anche all’interno degli stesi partiti.
Tommaso Fattori si appella ai cittadini e anche al movimento della sardine che sta riempiendo le piazze anche in Toscana (dopodomani, venerdì ci sarà una manifestazione a Siena, il 7 a Lucca…) affinché facciano arrivare al Consiglio regionale “la richiesta di poter votare con un sistema elettorale proporzionale, che è più giusto e più democratico dell’attuale”. Il gruppo Sì – Toscana a Sinistra era contro la legge attuale quando la propose il Pd e sembrava perfetta per garantire Renzi ed è contro adesso che sembra perfetta per favorire Salvini e la destra.
Ma le resistenze, anche all’interno del consiglio regionale, per mantenere la legge attuale, saranno forti. Fattori & C. lo mettano in conto.
Con una legge elettorale proporzionale e senza listini bloccati e premi di maggioranza per forze politiche come Italia Viva (per dire una) e figure come Stefano Scaramelli (per dire un altra), ma non solo lui, sarebbe assai complicato rimettere il culo in Consiglio Regionale, dovendo nuotare in mare aperto e senza paracadute di default…
Il proporzionale costringe tutti a partire alla pari, garantisce una rappresentanza meno distorta del quadro politico e più del maggioritario tutela le minoranze… E’ vero che obbliga i partiti a fare alleanze e coalizioni, qualora nessuno ottenga la maggioranza assoluta, con conseguente rischio di maggiore instabilità, ma è senza dubbio più “democratico” e più rappresentativo di un sistema che privilegia il primo e penalizza gli altri, blindando le scelte fatte non dagli elettori, ma, a monte, dalle segretarie dei partiti e dalle lobbies che le tengono al guinzaglio.
Per quello che può valere noi siamo d’accordo con Tommaso Fattori. E ci auguriamo che la proposta passi.
La strategia di chi governa è quella in uso da sempre di adattare la legge alle esigenze del momento a seconda di come venga valutato l’andazzo dei propri interessi.Tutti gli altri aspetti vengono dopo come quelli dei quali hai fatto tu l’escursus.Come si raggiunge codesta determinazione dal momento che tutti parlano di governabilità ed anche tu ne parli? Nella maniera che tu definisci innovativa vorrei sapere dal momento che si parla del maggior rispetto del voto se il futuro governo si predisponga nel caso di approdo all’esecutivita di detta legge proporzionale se ci sia maggiore o minore rappresentatività del voto.Dico questo perché la storia parla chiaro che per arrivare al punto dove siamo che chi prenda un gradino in più dei voti possa governare,comunque a mio avviso garantisce maggior certezza di governabilità mentre nell ‘altro caso i diversi partiti all’interno di uno schieramento possono ricattare il partito maggiore spingendolo a concedere maggior peso elettorale anche a partiti che tale peso non l’hanno avuto nei numeri,consegnandogli un potere quasi immenso.Ed allora come vedi quando si parla di “governabilità “ si tende sempre in ogni caso a falsare le carte a seconda degli interessi di chi odori di come si verificherà l’andazzo.Come ha governato per decenni la Dc col sistema proporzionale.Consegnando ai signori nessuno un potere maggiore del peso elettorale che avevano raggiunto e la facoltà di farsi ricattare spenta doverosamente con un bel getto d’acqua nel consegnare prebende di ministeri e sottosegretari a chi aveva preso meno voti dichiarando che per la governabilità si doveva fare così.Una buona parte della storia e della genesi politica dei partiti e della loro famelicita’ di potere deriva da questa possibilità di essere ciò che abbiamo visto in passato.Detto in soldoni ci si organizza le regole quando si ha il sentore e l’odore che si possa perdere il potere.E’ chiaro che chi adesso il potere c’è ne ha poco-vedi i partitini dello zero virgola che rappresentano solo se stessi e dei quali la storia del frazionismo politico pullula,ci vanno a nozze egli si riapre un orizzonte che loro definiscono di grande potere rappresentativo.Ma di chi ?Dopo decadi di storia passata nella quale abbiamo visto cosa ha prodotto e quali tipi di ricatti messi in atto verso il partito maggiore,si cerca di rigirare la frittata arrampicandosi ai motivi della rappresentatività. Da certe angolazioni e punti di vista allora i doppi turni garantirebbero molta più democrazia rispetto al poter governare.Ed il poter governare suggella anche la possibilità di una continuità di governo non messa in forse da bizze e ricatti.Ma è sempre la solita solfa che si piega la legge a “quanto mi conviene” arrampicandosi alla scusa della rappresentatività.Quando partiti dal 5% governavano con un potere del tipo come se ne avessero il 20% allora chi rappresentavano fra c…da Velletri ? Quale era allora il livello della rappresentatività? Me lo chiedo e ve lo chiedo? E pensereste che non ci si ritorni a quei livelli? Ma sono dietro l’angolo ! E da notare fra l’altro anche il clima registrato nel paese Italia verso quali sponde vada dove chi ha governato per decenni prodotto segni di completo gradimento,ma come si vede ci si ripredispone a produrre un meccanismo per non essere disarcionati manovrando il concetto di democrazia rappresentativa.Perche’ non se ne parla di questo ultimo aspetto che invece appare di importanza quasi capitale? E’ la paura come si dice che fa’ 90?
Carlo, il sistema proporzionale garantisce la rappresentatività più di qualunque altro sistema elettorale, lo dicono i politologi. D’altro canto però non garantisce governabilità e stabilità politica. Obbliga a fare coalizioni. Quando anche a livello nazionale c’era il proporzionale, i partitini (tipo Pri, Psdi, Pli) nelle alleanze con la Dc garantivano la governabilità, ma acquisivano un diritto di veto superiore alla loro forza reale. Ma anche il maggioritario, coi premi di maggioranza e i listini bloccati fa acquisire un potere contrattuale maggiore di quello reale a chi stipula “patti” con il più forte, ma non garantisce rappresentatività, anzi la rappresentatività la penalizza. Tra i due, meglio dunque, a mio avviso, il proporzionale, perché almeno è più democratico e “egualitario” in partenza. Perché adesso, caro Carlo, il problema non è solo garantire la governabilità, ma anche il diritto di rappresentanza e di tribuna alle minoranze, cosa che il maggioritario con gli sbarramenti non consente…