27 AGOSTO ’91, LIGABUE A MOIANO. QUANDO LE FESTE DI PARTITO PROPONEVANO MUSICA SERIA…

martedì 27th, agosto 2019 / 15:46
27 AGOSTO ’91, LIGABUE A MOIANO. QUANDO LE FESTE DI PARTITO PROPONEVANO MUSICA SERIA…
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Raffaele Parbono, ex assessore e dirigente del Pd a Città della Pieve, figlio anche lui di quel luogo della sinistra che risponde al nome “Casa del Popolo di Moiano” con un post sul suo profilo facebook, stamattina, ha ricordato che “il 27 agosto del 1991 Luciano Ligabue teneva il suo primo concerto in Umbria. Proprio a Moiano, Festa de l’Unità”.  E ha ricordato anche che l’anno prima, lui, bambino dodicenne, fu portato sul palco da Augusto Daolio dei Nomadi che eseguirono  “Il vecchio e il bambino” di Guccini…

Ecco: i Nomadi e Ligabue. A Moiano.  Attenzione, non parliamo degli anni ’70 mitici e cupi alo stesso tempo, parliamo del 1990 e del ’91, degli anni in cui Occhetto decideva di sciogliere il Pci, Moiano e la sua Casa del Popolo avevano già vissuto la paura della bomba fascista del ’74 e poi il “pugno nello stomaco” della scoperta del covo Br, custodito da alcuni giovani del posto, nel quale si riuniva la direzione strategica delle Br stesse…

Erano già anni difficili quelli tra il ’90 e il ’91, eppure ancora il Pci, che stava diventando Pds portava a Moiano, frazione di Città della Pieve i Nomadi e Ligabue. A Chiusi, a 6 km di distanza, la festa del Pd proponeva la Pfm…

Il tempo della “grande illusione” era già finito.  Dal concerto, il primo rande concerto visto e organizzato nella zona ad una festa di partito, quello con Tony Esposito a Chiusi era ormai lontano. Erano già passati 15 anni, Degli Stormy Six (sempre a Chiusi) e della loro Stalingrado non si ricordava più nessuno…

Eppure nel post di Raffaele Parbono su quel “debutto umbro” di Ligabue c’è dentro tutta una storia. C’è tutto il cambiamento, la mutazione genetica subita dal maggiore partito della sinistra dal 1990 ad oggi. Sono quasi trent’anni. Non un giorno. Chiaro che lo scenario sia cambiato. All’epoca non c’era internet, non c’erano i cellulari e ancora si usavano i telefoni a gettone..  A Moiano, il Pci aveva da poco chiuso Radio Trasimeno… a Chiusi nasceva Primapagina. C’era disorientamento, ma anche fermento a sinistra. Ma tra chi organizzava le feste popolari c’era ancora la voglia di stupire, di volare alto, di proporre cose di qualità, anche sul piano musicale…  I Nomadi o Ligabue erano considerati – a ragione – gente che aveva qualcosa da dire, da raccontare. I cantanti non venivano scelti a caso…

Basta confrontare il post di stamattina di Parbono, con il programma della Festa de l’Unità che si apre in questi giorni a Moiano. E con quelli di altre feste de l’Unità, compresa quella che si è tenta a luglio a Chiusi o quella di Po’ Bandino per dirne alcune. Vedrete che al di là di un po’ di liscio, con le solite orchestre spettacolo costosissime ma che fanno solo finta di suonare utilizzando basi preregistrate tutte uguali, altro non c’è. Non c’è più ricerca, sperimentazione, voglia di stupire. E’ anche una questione di soldi, intendiamoci. Ma non solo di soldi. Perché le orchestre spettacolo che fanno finta di suonare costano migliaia di euro non noccioline…  E’ una questione di “cultura di fondo” di chi organizza. Nel 1990-91 si guardava al rock italiano, ai cantanti che avevano qualcosa da dire… oggi ci si ferma al liscio, senza fare mezzo passo avanti. Balla che ti passa… ma anche su questo ci sarebbe da discutere, perché si può ballare con Piazzolla, con il blues, con il revival anni ’60, che già sarebbe  più accettabile. Invece si propone sempre e solo lo “standard” dello orchestre farlocche che suonano in playback e usano le stesse identiche basi, così chi balla riconosce quel ritmo e non fa nemmeno a fatica di aggiornare i passi…

Se tutto ciò può anche essere comprensibile e accettabile per feste popolari e sagre, lo è molto di meno per le feste di partito, che dovrebbero sforzarsi di proporre qualcosina di più elevato, di meno dozzinale. Fossero anche musicisti e band locali, che fanno jazz, blues, rock e pop, sia cover che produzioni proprie,  e non trovano una serata neanche se pagano loro…

Forse Raffaele Parbono voleva solo ricordare un evento di 29 anni fa. Ma non volendo ha messo i piedi nel piatto e il dito nella piaga. Di fatto ha riaperto una discussione che su queste colonne andiamo facendo da anni…

Grazie Raffaele, a buon rendere.

m.l.

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