PROGETTO ACEA, LA VERSIONE DI JURI. CHE INTANTO ANNUNCIA LA RICANDIDATURA NEL 2021
CHIUSI – In una domenica di luglio, con 39 gradi all’ombra, può capitare, mentre fai una sgambatella mattutina ai giardini, di incontrare lì ai giardini il sindaco Bettollini e di vederlo con la faccia preoccupata. Lui che è sempre molto sicuro di sè. Sta aspettando i ragazzi del GEC, per assicurarsi che nella giornata clou del Lars Rock Fest tutto fili liscio e nulla sia lasciato al caso. Ha firmato permessi e se succede qualcosa ci va di mezzo lui. E questa sera, ultima serata, della kermesse saranno sul palco i Wolfmother, una band australiana famosa in tutto il mondo. Una delle band emergenti a livello planetario. E sono attese anche migliaia di persone. Le prime due serate sono andate bene, tanta gente, chitarre bassi e batterie a palla, birra a fiumi, ma nessun problema. Tutto secondo copione. Il popolo del rock si è dimostrato più tranquillo, civile, ecologico di quanto si potesse pensare. E mentre il sindaco aspetta i suoi interlocutori, che hanno dato una bella lezione di organizzazione, partendo proprio da un bicchiere di acqua fresca bevuta da un bicchiere riutilizzabile (bella trovata) il discorso scivola inevitabilmente su un tema ecologico sul tappeto, fonte di discussione, divisioni e preoccupazioni. Quello del Progetto Acea. E lo scambio di battute diventa un’intervista. Eccola.
Allora sindaco, lo facciamo il punto su questo benedetto Progetto Acea?
“Vai. Volentieri”.
Partiamo dall’ultima puntata della telenovela. La Regione, in seguito ad una mozione dei 5 Stelle, approvata all’unanimità, quindi anche dal Pd, ha deciso l’avvio della fase di partecipazione attraverso la procedura dell’inchiesta pubblica. Che significa in concreto?
“Intanto fammi dire che sono molto contento di questa decisione. Primo perché gli stessi consiglieri regionali Scaramelli e Marras hanno sottolineato che il sottoscritto e l’amministrazione chiusina hanno agito bene e correttamente. Poi perché finalmente con questa procedura si toglierà, come si suol dire, il vin dai fiaschi… L’inchiesta pubblica è una procedura prevista dalle normative regionali ed è una procedura tecnica, non politica. Per questo – come hai già scritto anche tu – auspico che il Comitato e quei soggetti che si sono espressi contro il progetto o hanno espresso perplessità, dubbi, preoccupazioni nominino dei loro tecnici di fiducia e partecipino, così come parteciperà il Comune all’inchiesta pubblica, che sarà una verifica a 360 gradi del progetto e riguarderà la congruità e la rispondenza alle norme di piano regolatore, alle normative ambientali e sanitarie, riguarderà l’impatto ambientale, le emissioni, insomma tutti i pro e tutti i contro.”.
L’iter autorizzativo che è già in corso andrà avanti, nel frattempo?
No, sarà sospeso in attesa degli esiti dell’inchiesta pubblica, che però dovrà terminare comunque in tempi relativamente brevi… Mi pare 90 giorni.
Il Comitato ha presentato e consegnato 2.250 firme contro il progetto Acea. Sono un bel numero. In qualche modi ne dovrai tenere conto.
Certo che ne terremo conto. E’ per questo che ho invitato il Comitato e chi è per il NO a nominare un proprio tecnico e a partecipare alla verifica. Così si esce dalla polemica strumentale e si entra del merito della questione. Giocando però a carte scoperte.
Ma il Comune non poteva procedere in proprio, senza aspettare che il confronto lo aprisse la Regione?
No, non poteva, perché il progetto non è del Comune ma è una iniziativa privata (anche se l’azienda proponente è al 51% pubblica) e la procedura autorizzativa è di competenza regionale, il Comune deve solo dare il proprio parere… In ogni caso non è che il Comune non ne abbia parlato. Abbiamo spedito 10.000 ‘Chiusinforma’ in cui si parla del Progetto Acea, io stesso ne ho parlato in 23 assemblee pubbliche dell’amministrazione; nell’incontro presso la sala consiliare del 18.12.2018 sulla variante al PRG mi sono soffermato a confrontarmi sul tema con gli esponenti del Comitato Aria; ne ho parlato all’assemblea del Pd sulla relazione di metà mandato… Quindi chi dice che il Comune si è sottratto al dibattito mente sapendo di mentire. Adesso con l’inchiesta pubblica promossa dalla Regione si capirà se per alcuni il problema vero era ed è quelliodi evitare ricadute ambientali negative, oppure quello di attaccare il sindaco e fargli terra bruciata intorno in vista delle elezioni del 2021…
Nei giorni scorsi su un blog e anche in alcuni commenti apparsi su Primapagina si è parlato di un alterco tra te e il segretario del PC Nicola Bettollini… Qualcuno ha usato il termine “aggressione verbale”, cosa è successo?
Niente. Non è successo niente. Un semplice scambio di opinioni, al volo, forse un po’ colorito… ma quale aggressione? ero a spasso con mia moglie… Via, siamo seri…
Il Comune di Chiusi prima con un “atto di governo” (quindi di indirizzo) poi con successiva delibera e Variante al Piano Operativo ha stabilito che ne territorio comunale non si possono insediare inceneritori, termovalorizzatori, discariche, aziende che producano emissioni nocive e nemmeno “carbonizzatori”. Molti parlando del progetto Acea lo definiscono un “Carbonizzatore”. Stiamo parlando di una cosa che non si può fare o si gioca con le parole?
Il termine carbonizzatore forse è improprio, perché produrrebbe sì un prodotto simile al carbone (biolignite) ma attraverso un processo che non prevede combustione, né ciminiere. E’ un processo che avviene in ambiente stagno, in acqua calda a 200°, ma non si brucia niente, e soprattutto riguarda solo fanghi e rifiuti di natura biologica.
L’assessore regionale Fratoni, rispondendo ad una interrogazione dei consiglieri Sarti e Fattori di Sì, Toscana a Sinistra, ha testualmente detto che l’mpianto proposto da Acea è progettato per trattare 80.000 tonnellate/anno di fanghi biologici derivanti da depurazione di reflui urbani… E’ così?
Sì, è così.
Nell’area dell’ex Centro carni però esiste già un depuratore che tratta attualmente 80 mila tonnellate/anno (ma potrebbe arrivare a 99 mila) di fanghi di depurazione, fanghi di origine industriale, più percolato di discarica (circa 17 mila tonnellate/anno) provenienti da varie parti della Toscana e non solo, oltre ai reflui fognari di una parte consistente di Chiusi Scalo. In sostanza le quantità di “rifiuti” in entrata sarebbero le stesse…
“Esattamente. Ma senza il percolato di discarica e i reflui industriali… E questo sarebbe già un miglioramento rispetto alla situazione attuale. Ma non sarebbe l’unico…”.
Quali sarebbero gli altri?
“Intanto, nelle prescrizioni che il Comune ha messo come essenziali c’è la demolizione e la ricostruzione ex novo del depuratore attuale, che Acea ha rilevato. E quindi una tecnologia più moderna e avanzata sarebbe un altro miglioramento. Poi ci sarebbe la messa in sicurezza dell’area dal rischio idraulico e la bonifica di tutta l’area ex Centro Carni che sappiamo essere inquinata e degradata. Il caso nichel è lì a ricordarcelo. Per noi la bonifica è condizione essenziale e irrinunciabile. Così come la vasca di raccolta e decantazione delle acque piovane a monte e come un adeguamento della viabilità, per esempio con una rotatoria all’innesto tra la Fondovalle e la bretella che porta a Po’ Bandino… L’impianto Acea può dunque portare miglioramenti sostanziali, oltre che investimenti e posti di lavoro, ma è ovvio che deve essere compatibile e a rischio zero. Altrimenti non si fa. Il problema del trattamento dei fanghi derivanti dalla depurazione dei reflui di Chiusi Scalo rimane, indipendentemente da Acea. In Toscana i fanghi non possono più essere sparsi in agricoltura, quindi finiscono in discarica. Ti sembra una buona soluzione? Noi siamo per la filosofia di Slow Food, non per spargere i fanghi nei campi, aumentando pure la soglia prevista dalle norme, come ha fatto questo governo…”.
Il Comitato e altri soggetti dubbiosi sul progetto sostengono che la tecnologia proposta da Acea è sperimentale e non è stata ancora testata a sufficienza, quindi non dà garanzie. Esiste però un impianto di questo tipo nei pressi di Valencia in Spagna e quello tratta e trasforma in biolignite anche rifiuti organici, potature, sfalci…
“Sì, con l’assessore Micheletti siamo andati a vistarlo. Si trova a Naquera, vicino a Valencia…. “.
Che impressione ti ha fatto?
“Ottima. Non abbiamo avvertito puzza, o esalazioni… Il sindaco di quel comune ci ha invitati a procedere, lui è molto soddisfatto… Lì lo stanno sperimentando dal 2010, ormai è testato. Anche lì è in una zona industriale non lontana dall’abitato… “.
Ma le polemiche, la raccolta di firme, l’ostilità e la paura della gente non hanno scalfito minimamente la volontà di Acea Ambiente di andare avanti?
“No, anzi, proprio sabato su La Nazione, la stessa Acea rilancia addirittura, affermando che con piccole e opportune modifiche l’impianto potrebbe trattare, con il medesimo procedimento, come fanno in Spagna, anche la frazione organica umida della raccolta differenziata e le potature, il che potrebbe portare ad un ulteriore vantaggio per la comunità: quello di abbassare la bolletta della TARI . Spingendo anche ad aumentare la differenziata…”.
Intanto però la Lega che è contro il progetto Acea a Chiusi, in altre piazze dice che servono gli inceneritori e che ce ne vuole almeno uno per provincia…
“Salvini cerca solo consenso. Evoca paure, le cavalca, poi però propone soluzioni vecchie come il cucco. E anche poco ecologiche. Ma non è solo La Lega a giocare un gioco sporco. Ricordo ancora un volantino diffuso in campagna elettorale: si vedeva un impianto industriale con varie ciminiere… Chiaro che era tendenzioso e voleva solo evocare paure e preoccupazioni. Qualcuno parla anche oggi di “invasione di rifiuti” di Chiusi che diventerebbe la pattumiera del centro Italia. Questo si chiama inquinare la discussione. Qualcuno sta inquinando la discussione… Ora con la procedura di Inchiesta Pubblica si possono chiarire molti aspetti. Ribadisco: siamo l’unico comune in cui per norme di piano regolatore non si possono fare inceneritori, termovalorizzatori, carbonazzatori, discariche e in genere attività che inquinano in maniera pericolosa; sul processo di partecipazione abbiamo avuto ragione dicendo che spettava alla Regione (con spese a carico del proponente; ovviamente Acea in quanto i proponenti sono loro); e sono stato io a chiedere che al tavolo ci siano anche tecnici del Comitato che adesso ha una grande opportunità: può dimostrare che il progetto Acea non è sano. Se sarà così boccerò la proposta. Adesso tocca a loro”… Ma io a questo punto mi fermo e aspetto i risultati. Poi con tutti gli elementi in mano darò il mio parere di sindaco. Credo che ci sia la possibilità di portare dei miglioramenti, come dicevo, rispetto ad una situazione oggettivamente a rischio e inquinata da anni, ma non ci debbono essere dubbi. Vedremo se gli altri saranno altrettanto lineari o se volevano e vogliono solo impallinare il sindaco Bettollini e magari portare la Lega e la destra ala guida del Comune.
Non so quindi se il Progetto Acea verrà autorizzato, ma una cosa la so e la posso dire: nel 2021 Juri Bettolini in pista ci sarà. E più agguerrito che mai”.
La chiacchierata finisce qui. Con una notizia, non proprio secondaria. Bettollini si ricandiderà a sindaco di Chiusi. Il Pd non sembra in grado al momento di garantirgli la “copertura” necessaria. Potrebbe optare per una lista civica personalizzata, con il Pd in appoggio, ma per questi discorsi è oggettivamente un po’ presto. Chissà, magari Bettollini chiederà aiuto e consiglio al Dio del Rock che come lui si aggira per i giardini dello Scalo…
m.l.
E con chi si presenta? Nel PD non mi risulta che se ne sia parlato. Forse una candidatura alle primarie.
Nell’articolo si dice infatti che potrebbe farlo con una lista civica “personale” o personalizzata, data anche l’inconsistenza politica totale del Pd a livello locale. Del resto anche per le elezioni del 26 maggio scorso il Pd non è che ha fatto le primarie sempre e dovunque. Le ha fatte a C. del Lago, ma non a Città della Pieve, a Montepulciano, a Chianciano, a Torrita a Sinalunga, a Cetona e a San Casciano. E non le ha fatte anche se sono previste dallo statuto. Da qualche parte ha vinto, da qualche altra ha perso, ma in nessun comune si è presentato con il simbolo del partito. Tra due anni la situazione per il Pd potrebbe essere ancora più nebulosa. Non so se all’interno del Pd chiusino sia stato affrontato a porte chiuse il nodo delle candidature e in particolare quello della ricandidatura di Bettollini, ma il Pd da mesi (anni) non affronta come partito nessun tema, non dice niente su niente. Viene pure il dubbio se esista ancora oppure no… Bettollini invece c’è, è in campo e vuole continuare a giocare. Un modo per farlo e una squadra la troverà. La sensazione è che se anche il Pd locale, in uno scatto d’orgoglio, dovesse decidere di fare le primarie tra Bettollini e qualcun altro, magari un autocandidato/a, Bettollini le vincerebbe, probabilmente a mani basse, proprio per il fatto che lui e i suoi assessori sono presenti e riconoscibili, il resto del Pd no.
Gli inglesi direbbero wishful thinking per questo “o me o me” di Bettollini.
In merito alle dichiarazioni del Sindaco Bettollini e della Regione Toscana è bene limitarsi allesposizioni fatte dalluno e dallaltra in concomitanza anche con gli articoli di Prima Pagina degli anni precedenti .
Regione Toscana , risposta scritta dellAssessore Fratoni allinterrogazione Fattori e Sarti del 26 gennaio 2019 nella parte riguardante la bonifica dellarea:
Dalla Relazione tecnico ambientale illustrativa presentata da Acea si sono rilevati superamento del valori soglia nelle acque sotterranee per Ferro e Manganese , Solfati e Arsenico.peraltro nessuna delle sostanze ritrovate il falda sembrerebbe essere stata utilizzata nel sito .
Pertanto Acea rileva dei valori anomali che però non riesce ad ascrivere allarea ex Centro Carni.
Il Sindaco , che apparirebbe non essere a conoscenza della riposta scritta della Regione nellintervista rilasciata dichiara :
Poi ci sarebbe la messa in sicurezza dellarea dal rischio idraulico e la bonifica di tutta larea Centro Carni che sappiamo essere inquinata e degradata. Il caso nichel è lì a ricordarcelo ..
Ma il Preponente (Acea) non parla nella sua relazione di nichel ed aggiunge che nessuna della sostanze ritrovate in falda sembrerebbe stata utilizzata nel sito.
Di certo tutti sono in accordo nel dire che Bioecologia inquina , ed a ciò fanno riferimento le stesse relazioni al bilancio di Bioecologia .
Su tutto si ergono le dichiarazioni dellex Sindaco Scaramelli che sopra un trattore a mo dellattuale Salvini il 21 luglio 2014 nella stessa testata di Prima Pagina ed attraverso un comunicato stampa del Comune dichiarava : Entro fine anno larea Centro Carni sarà completamente rasa al suolo e quindi pronta a nuove progettualità industriali e di sviluppo del territorio. .. A lavori finiti il Comune di Chiusi avrà speso circa 500 mila euro (fondi regionali ) che libereranno oltre 10 ettari di terreno di circa 80 mila metri cubi di materiale fatiscente , degradato e pericoloso “https://www.primapaginachiusi.it/2014/07/chiusi-parte-la-demolizione-del-centro-carni/
Sono passati 5 anni , 500 mila euro sono stati spesi , il materiale e larea di proprietà comunale , definita da entrambi i Sindaci come fatiscente degradata e pericolosa, è sempre lì ,l inquinamento in falda non appare sulla base degli stessi elementi dichiarati da Bettollini , e questo per dei Sindaci che in qualità si rappresentanti della comunità locale possono emanare ai sensi degli artt. 50 e 54 del D.Lgs del 18 agosto 2000 n. 267 (T.U.E.L ) provvedimenti urgenti al verificarsi di situazioni di particolare gravità che interessano ligiene e la sanità pubblica ma che invece aspettano lintervento di Acea ci appare di per sé già sufficientemente grave
a dire il vero Bonella anche l’inquinamento da nichel, scoperto in seguito a controlli fatti nell’area del depuratore attuale (area ex centro carni), secondo il Comune non derivava dall’attività del depuratore, ma da uno sversamento di materiale biologico inquinante stoccato in un capannone situato nei pressi da agenzia governativa. Tanto che fu anche emessa denuncia penale da parte dell’Amministrazione. Era il settembre del 2014.
*Recupero fanghi biologici derivanti dalle acque reflue nel territorio di Chiusi, Giannarelli (M5S): “Approvata mia mozione in Commissione regionale, stop alla Via per l’impianto Acea. Prima si ascoltino i cittadini”*
“Sul progetto Acea per un impianto di recupero fanghi biologici prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane a Chiusi occorre l’immediato avvio di un confronto aperto con cittadini, associazioni ed esperti”. A chiederlo è il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Giacomo Giannarelli. “Nell’aprile dello scorso anno – spiega l’esponente del M5S – la giunta si era impegnata a concertare con il Comune di Chiusi e Acea ambiente srl la nascita di un dibattito pubblico legato all’opera. Ma oggi, a distanza di oltre un anno, ancora non si è mosso nulla. Ecco perché, tramite una mozione approvata di recente in Quarta commissione, sono tornato a chiedere l’avvio di un percorso partecipato”. Il progetto parte dall’acquisto da parte di Acea dell’area dell’ex Centro carni nel territorio comunale di Chiusi. Si tratta di una zona di circa 9 ettari di estensione per un investimento di due milioni e 800mila euro. “Un impianto – evidenzia Giannarelli – destinato a trattare 80mila tonnellate all’anno di fanghi biologici di risulta della depurazione delle acque reflue tramite un processo che è definito come carbonizzazione idrotermale”. Nell’attesa dell’avvio dell’inchiesta pubblica il Movimento 5 stelle della Toscana ha chiesto e ottenuto “La sospensione della procedura di Valutazione d’impatto ambientale in merito all’opera: prima – conclude Giannarelli – vogliamo che i cittadini di Chiusi siano tutelati nel loro diritto di esprimersi, così come indicato negli atti (a oggi disattesi) deliberati dal Consiglio regionale nell’aprile 2018. Solo in seguito all’iter partecipato l’impianto potrà vedere la luce”.
Cogliamo l’occasione per rispondere al Sindaco di Chiusi Yuri Bettollini. Intanto lo salutiamo e gli auguriamo il meglio, come lui non ha fatto con Nicola Bettollini, Segretario del Partito Comunista Valdichiana Senese. Nella serata del 29 Giugno, in compagnia della mia compagna (il Sindaco non era in presenza della moglie), vi è stato eccome un aggressione verbale, quasi fisica direi per il nostro articolo sul Carbonizzatore di Chiusi. E’ stato il primo e non era rivolto contro il Sindaco di Chiusi e neanche in Comune ma era un analisi politica e tecnica sull’impianto e sull’azienda Acea. Yuri Bettollini, mi dispiace dirlo, non ha letto l’articolo ma letto solo il titolo. Non vogliamo fare la “guerra” al Sindaco ma neanche vogliamo che si faccia a noi con linguaggio e con rabbia che nulla hanno a che fare con il confronto politico, c’è un limite da non superare, SIAMO SERI…….Non scendiamo nella dialettica colorita del Sindaco, diciamo così, per bontà, e vogliamo spostare il dibattito sul Carbonizzatore che secondo la nostra umile opinione (possiamo farlo o dobbiamo richiedere autorizzazione in carta bollata come qualcuno vorrebbe???????), non si deve fare. A brevissimo usciremo con il secondo articolo, vediamo cosa succederà e se il Partito Comunista potrò oltrepassare il “limes” di Chiusi, battute a parte, continueremo la lotta, senza se e senza ma con SERIETA’, sperando che anche dall’altra pare vi sia. Rispetto per tutti! Una buona serata.