LARS ROCK FEST: STASERA ARRIVA LA EAST COAST AMERICANA…

sabato 06th, luglio 2019 / 15:37
LARS ROCK FEST: STASERA ARRIVA LA EAST COAST AMERICANA…
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CHIUSI  Questa sera, seconda serata del Lars Rock fest, sul palco dei giardini pubblici di Chiusi Scalo saliranno i Cloud Nothings. Sono in tre (chitarra , basso e batteria) e vengono dagli Usa. Precisamente da Cleveland. East Coast. Ohio. Una zona degli states raccontata e cantata spesso da Bruce Springsteen che è nato da quelle parti. E’ la zona della “rust belt”, la fascia della ruggine. Ovvero quella delle acciaierie e delle fonderie dismesse. Simbolo della deindustrializzazione, della marginalizzazione di migliaia di lavoratori e di città intere dovuta alla globalizzazione , alla delocalizzazione delle industrie dove la manodopera costa meno. L’Ohio è la zona che abbiamo sentito cantare e raccontare anche nel recente spettacolo teatrale On the road. Again, andato in scena al Mascagni il 24 maggio, attraverso le note e i testi di Springsteen: Youngstown, ad esempio. Canzone struggente e rabbiosa. Bellissima.

I Cloud Nothings echeggiano altre sonorità. Più Led Zeppelin che Springsteen, ma vengono da là… dalla East coast americana… Da quella zona degli States che è la culla della  sinistra made in Usa.

Fanno meno rumore (o casino, fate voi) dei canadesi Metz che ieri sera hanno arroventito l’atmosfera del Lars Rock Fest e ad occhio e croce si sono pure divertiti parecchio, magari non pensando di trovare in un paesello di 8.000 abitanti un clima del genere. Anche i Lags con Andrew Howe, campione di atletica leggera alla batteria, si sono divertiti e hanno picchiato duro. Andrew ha sudato più che in una gara dei 200 metri piani, gara regina delle olimpiadi..

Il rock proposto dal Lars può piacere o meno, non è rock classico… è qualcosa di diverso: qualcosa tra il punk (derivazione arrabbiata, rumorosa, graffiante del rock  classico) e il post punk, tra il rock elettrico/elettronico di ultima generazione e suggestioni hard e metal…Per chi ama il rock dei Pink Floyd, dei Deep Purple, dei Led Zeppelin, per non parlare dei Creedence o del citato Springsteen, è materiale ostico e poco digeribile. A tratti pure urticante. Ma il rock deve essere sempre e comunque un pugno nello stomaco, una linguaccia quando meno te l’aspetti e allora va bene così. L’atmosfera del Lars è quella giusta. Sta arrivando tanta gente da fuori e questo non capita tutti  giorni. Anzi a Chiusi non capita quasi mai… 

Molti chiusini storcono il naso, non capiscono, non apprezzano, non condividono… Ci sta. Ma in tutto ciò non c’è la percezione della portata dell’evento. Che va al di là dei gusti musicali di ognuno.

Domani sera, coi Wolfmother sarà un “botto”. Andatevi a vedere su Google, chi sono e che tipo di concerti fanno. Poi uno può indubbiamente preferire il rock ammiccante di Stefano Giannotti, Guido Pietrella e Gianluca Meconcelli che sono straordinari musicisti, o il ballo latino americano, o anche  i Dudes, i Bob  o i Rivelati…  Ma Giannotti & C.,  i Dudes, i Bob i Rivelati li puoi ascoltare diverse volte all’anno. I Wolfmother o i Cloud Nothings no. L’occasione è unica e forse irripetibile a queste latitudini…  Qui sta la forza e la straordinarietà di un festival che tra “trippole e trappole” mette insieme  100 volontari, giovani e non solo giovani tra addetti al palco, camerieri, cuochi, baristi, macchinisti, fuochisti, uomini di fatica… In un “paesello” come Chiusi vi sembra poco?

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