IL BETTOLLINI SHOW DAVANTI AL SUO POPOLO ALLA FESTA DEL PD. MA IL CONFRONTO E’ MANCATO
CHIUSI – Oggi, 19 luglio, è l’anniversario della strage di via D’Amelio a Palermo, dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e 5 agenti della scorta, tra cui Emanuela Loi, la prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio. Il 12 ottobre prossimo, in mattinata, a Chiusi si terrà una iniziativa sulla legalità e nel’occasione sarà Maria Claudia Loi, sorella di Emanuela. Lo ha annunciato questa mattina il sindaco Bettollini con un post sul suo profilo facebook. “L’affermazione del principio di legalità e della cultura della legalità sono elementi fondamentali del nostro vivere civile e democratico, elementi cardine della nostra Costituzione. Nella nostra attività quotidiana di amministratori cerchiamo di tenere sempre a mente questi principi. A ottobre avremo, a Chiusi, l’occasione di ascoltare e guardare negli occhi una persona speciale come Maria Claudia Loi, che ha fatto della propria vita un impegno di testimonianza per ricordare e non dimenticare chi ha pagato un prezzo altissimo per difendere tutti noi”, scrive il sindaco della città di Porsenna, che ieri sera si è sottoposto ad una intervista pubblica alla festa de l’Unità.
Davanti ad un centinaio di persone, Bettollini ha parlato dei 4 anni passati alla guida dell’amministrazione locale, prima da “reggente” e poi da sindaco, ma ha anche affrontato, senza reticenze, anche i temi caldi che hanno tenuto banco negli ultimi tempi. Ha parlato della spinosa vicenda della scuola, con la “guerra” tra lui e il preside, ha parlato del progetto Acea nell’area dell’ex centro carni, dell’opportunità rappresentata dalla fermata del frecciarossa alla stazione di Chiusi, e del tema sicurezza e immigrazione. Non si è sottratto ad una domanda sulla sua ricandidatura nel 2021 e nemmeno a valutazioni sul nuovo corso del Pd con Zingaretti.
L’occasione era ghiotta e da osservatori esterni ci aspettavamo un “fuoco di fila” di domande da parte del Comitato che si oppone al progetto Acea, da parte di chi ha sostenuto e sostiene la linea del preside sulla questione della scuola e di chi, anche dall’interno del Pd, dopo che Bettolini ha annunciato di volersi ripresentare tra due anni, in una intervista a Primapagina, ha subito alzato le barricate affermando che il Pd non ne ha parlato e che se ne dovrà discutere, magari passando anche dalle primarie (sempre che Bettollini intenda ricandidarsi con il Pd, cosa al momento non del tutto chiara).
Ci aspettavamo fuoco e fiamme e invece non c’è stato nemmeno un fuocherello. Le stesse opposizioni non si sono presentate e non hanno colto l’occasione per un confronto. Certo Bettollini giocava in casa, gli altri, gli oppositori, avrebbero giocato in trasferta, in campo avverso, davanti ad un pubblico magari ostile. Questo va tenuto presente. Andare a giocare nella tana del lupo non è mai una passeggiata. Ma sia il Comitato Aria, sia coloro che si sono espressi criticamente nei confronti del sindaco sul caso scuola, sono rimasti a casa, o se presenti, in silenzio. Così l’occasione per un confronto serrato e “faccia a faccia” è andata perduta.
Bettollini ha fatto il suo show. Solitario, ma non “triste y final”, per dirla con Osvaldo Soriano. Anzi. E’ apparso pimpante, deciso, convinto delle proprie posizioni, ma anche non arroccato, aperto alla discussione.
Sul porgetto Acea, per esempio ha ribadito parola per parola quanto ha affermato due settimane fa nell’intervista a Primapagina. Si è detto contento che la Regione abbia aperto la procedura di “inchiesta pubblica”, ha sottolineato di essere stato lui a chiedere che il Comitato e il “fronte del no” partecipi con propri tecnici a tale processo e ha detto anche, senza troppi peli sulla lingua che “qualcuno ha fatto terrorismo parlando di ciminiere e tumori e fomentando paure, quando in realtà nell’impianto proposto non si brucerà niente e non ci saranno ciminiere”, ma ha affermato perentoriamente che se il Comitato o altri dimostreranno, nell’inchiesta pubblica che il progetto presenta dei rischi o delle criticità e può essere più dannoso che utile, il Comune dirà di no… “. Se invece l’inchiesta dimostrerà che l’impianto è utile e non inquina, non crea rischi, ma al contrario serve a bonificare l’area, a migliorare il depuratore esistente e a dare risposte serie e compatibili al problema dello smaltimento dei fanghi e della frazione organica della raccolta differenziata, allora dirà di sì. Comunque non ha indossato l’elmetto e la mimetica a difesa di una scelta che è ancora tutta da fare. Più di così, che poteva dire?
Sulla scuola e sulla preventivata soppressione della prima elementare di Chiusi Città, con spostamento di tutte e tre le prime classi allo Scalo, si è detto fiducioso in una soluzione che salvi la prima classe e quindi la scuola nel centro storico e anche la possibilità per tutti di usufruire del servizio di trasporto pubblico. Perché quello è un caposaldo della politica sociale del Comune e della cultura politica della sinistra.
Sulla sua ricandidatura nel 2021, ha ammesso che questa è la sua volontà, non fosse altro che per portare a termine una serie di lavori e progetti che sono stati appena messi in cantiere o in agenda. Con il Pd o con una lista civica personale? Su questo Bettollini ha glissato, dicendo che da qui a due anni il panorama politico potrebbe essere decisamente cambiato… Insomma si vedrà…
Sul Pd di Zingaretti ha sottolineato la sua scelta di appoggiare l’attuale segretario, anche in contrasto con gli ex amici renziani, ma si è detto deluso dal fatto che il Pd non vada oltre la critica giusta alle carenze e omissioni del governo in carica e delle due forze che lo compongono, senza avanzare al contempo, proposte precise. sui vari temi sul tappeto.
Sul tema degli sbarchi e dei migranti ha difeso la politica dell’accoglienza, ma ha affermato che serve un passo avanti e cioè una politica concreta di aiuto, con investimenti veri, ai paesi in difficoltà, per creare condizioni di vita dignitose e sicure in quei paesi e evitare che la gente fugga in massa verso l’Europa…
Sulla sicurezza ha difeso la scelta di piazzare le telecamere nei punti nevralgici della città lungo le strade, così come il rapporto stretto con le Forze del’Ordine. Sul rischio “grande fratello” (quello di Orwell) ha sorvolato, ma va detto che nessuno glielo ha chiesto…
La platea, per quanto fosse fatta per lo più, dal “popolo Pd” e non abbia posto domande, è sembrata attenta e interessata, non “d’accordo a prescindere”. Non è sembrata insomma la classica “claque” plaudente. L’applauso più forte Bettollini lo ha ricevuto quando ha difeso la scuola pubblica, il diritto alla parità di accesso, prima di ogni altro ragionamento su orari e sperimentazioni… Segno che qualcosa di quella “cultura politica della sinistra” che il sindaco ha richiamato, ancora è rimasto nella testa e nei cuori della gente della festa de l’Unità. Di questi tempi, che sono tempi di magra, è buon segno.
Ero andato alla festa proprio per un confronto, ma come da quasi due anni a questa parte il sindaco si è sottratto. Si è fatto intervistare da una giornalista piuttosto amica. Come noto ho una posizione assai diversa su molti punti a cominciare dal carbonizzatore. Alle 11 era ancora lì che parlava lui e quindi me ne sono andato. Ha uno strano concetto di confronto il nostro sindaco.
Vuoi dire che l’incontro non prevedeva domande e/o interventi dal pubblico?
Non ci prendiamo in giro per favore. Molti dei temi presentati con enfasi e retorica necessitavano un confronto che non si può fare alle 11. Nel “suo popolo” non sono compreso e credo di averlo più volte motivato da singolo o in gruppo (vedi comitato ARIA e le 2000 firme). Mi auguro che il PD affronti il problema di un sentire comune che per moltissimi è diverso dalla retorica del sindaco. In questo senso la festa del PD è stata un’occasione mancata.
Io non prendo in giro nessuno.La mia era una semplice domanda. Concordo sul fatto che anche la Festa e il Pd abbiano sprecato un’occasione. Ma l’ha sprecata pure qualcun altro. Anche alle undici qualche domanda ci poteva scappare. O si poteva contestare il metodo…L’abitudine al monologo, più che al dibattito, purtroppo è molto diffusa. Ognuno preferisce parlare solo ai suoi e come più gli aggrada, così il rischio dei fischi (e dei distinguo) si riduce.
Io alle 11 sono andato via. Il sindaco continuava a parlare. Le domande sono state fatte da quasi due anni per quanto riguarda il carbonizzatore idrotermale e da più per altre questioni come Orizzonti e palapania e le risposte non ci sono state. Se si va su chiusiblog alla pagina cronologia ACEA di domande fatte sul tema in tanti mesi se ne trovano tante. Il sindaco è abituato a rispondere per interposta persona e non sopporta che ci siano cittadini organizzati che ne contestano alcune scelte. Cominci a rispondere a queste e organizzi iniziative in cui tutti possano presentare informazioni ed elaborazioni.
Alle domande che gli ho fatto io, per primapagina, sul progetto Acea il sindaco ha risposto. Non si è nascosto. E così su altre questioni. Si può essere d’accordo o no con quello che ha detto, ma questo è un altro paio di maniche.
Forse non ci siamo cpiti. Da un anno e mezzo a questa parte il Comitato ARIA ha maturato conoscenze e vuoti di conoscenza che sono stati messi nero su bianco in una osservazione alla VIA. Poi c’è stata un’osservazione alla variante del Piano Operativo. C’è infine il problema dell’inquinamento della faldo. Il sindaco continua a dire che se ci saranno problemi non ci sarà autorizzazione. Vorrei vedere. La conoscenza diffusa poteva essere utile per capire e confrontarsi. Invece amministratori comunali e giornalisti sono favorevoli a prescindere e presentano i problemi in maniera strumentale e orientata, lasciando alla “Regione” l’onere della verifica come se ci fosse un ente terzo capace di esprimere un giudizio neutrale. Il collasso economico di Sienambiente e Bioecologia vi dice niente? Il cavaliere bianco si chiama ACEA?
Ma non è che le domande che fai te valgono più di quelle che faccio io o che fa qualcun altro… Al massimo valgono uguale. E nessuna è più strumentale del’altra. Tra l’altro io ho letto posizioni contrarie a prescindere, senza se e senza ma, mai, in nessun caso e da nessuna parte, posizioni favorevoli a prescindere. Neanche il sindaco si è mai espresso in tal senso. Le osservazioni tecniche fatte dal Comitato Aria troveranno spazio (credo) nel’Inchiesta Pubblica regionale, quindi saranno valutate. Ma una cosa è quel livello di confronto (tecnico e accademico), altra cosa è il confronto politico. E’ mancata, questo sì, una iniziativa pubblica del Comune specifica sul tema, ma di occasioni in cui s è parlato del progetto Acea ce ne sono state parecchie e in alcune era possibile anche fare domande o interventi, che però nessuno ha fatto… Che poi Acea possa in futuro entrare nella gestione del ciclo dei rifiuti in Provincia di Siena ci può anche stare, è già operativa in Toscana ed è un colosso del settore, sempre di tipo pubblico-privato. Il depuratore Bioecologia è già stato acquisito da Acea ambiente e questo potrebbe essere un indizio. Ma secondo te tutto ciò sarebbe una iattura?
Vorrei chiudere perché continuare mi sembra inutile. Una cosa sono quattro domande e altra cosa è un confronto. C’è una disciplina che si chiama scienza della politica che può dare una mano. Questo è quello che il sindaco e i giornalisti suoi simpatizzanti. Studio la partecipazione da cinquant’anni. Al primo anno di università, era il 1969 nella sperimentazione della facoltà di architettura facevo parte di un gruppo che si occupava fra l’altro di democrazia diretta con riferimenti al filosofo Felice Balbo. Poi ho continuato e fatto sperimentazioni. Comunque un sindaco anche se allergico alla lettura qualcosa deve sapere. Consiglierei di scaricare il libro di Luigi Bobbio (figlio di Norberto) “A più voci”. È gratis e si scarica
http://www.regione.toscana.it/documents/10180/23652/A%20piu%27%20voci/53a3ff07-2294-4b27-9d9c-f6a91e3f2bfc . Sono 140 pagine illuminanti. Poi ne riparliamo. Per ora la chiudo qui.
è esattamente quello che ho scritto: una cosa è il confronto tecnico-accademico, altra cosa è il confronto politico, che a mio avviso avviene nelle sedi politiche (iniziative di partito, consiglio comunale, feste di partito, assemble cittadine ecc…) e sulla stampa. Secondo me quello che conta è che la gente alla fine sia informata e possa farsi un’idea di ciò che è in discussione… E ognuno fa il proprio mestiere. Tu fai l’accademico e ragioni da accademico, io faccio più modestamente il giornalista e ragiono da giornalista. E pari siamo. In ogni caso queste lezioncine saccenti secondo me te le potresti pure risparmiare. Se proprio ci tenevi potevi alzarti alla Festa de l’Unità e farla lì, la lezioncina sulla scienza della politica. Anche alle 11, che non era poi così tardi… Potevi prendere anche qualche applauso. Sei pure iscritto al Pd, giocavi in casa, sarebbe stato un bel contributo alla “rianimazione” di quel partito, che invece boccheggia…
Lascia stare che è meglio. È da anni che si cerca di mettere insieme il sapere esperto con il sapere comune per migliorare il processo decisionale. Ma c’è chi preferisce affermare la separazione. Auguri.
Meno male che Chiusi pullula di esperti che finalmente grazie al loro sapere incidono fortemente sui processi decisionali. La sera nei bar e alla feste tutti parlano di scienza della politica e di partecipazione consapevole e informata… E’ il ballo liscio che langue e non interessa più a nessuno!
Allora ci salberà l’autocrazia di Bettollini.