DALL’ARSENALE DELLE BR DI MOIANO A QUELLO DEI FASCISTI RINVENUTO IN NORD ITALIA: MA LA POLITICA LOCALE NON HA NULLA DA DIRE?

martedì 16th, luglio 2019 / 16:23
DALL’ARSENALE DELLE BR DI MOIANO A QUELLO DEI FASCISTI RINVENUTO IN NORD ITALIA: MA LA POLITICA LOCALE NON HA NULLA DA DIRE?
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Quando il 6 febbraio del 1982 la Digos scovò un in un podere vicino a Moiano un arsenale delle Br fatto di 7 bombe anticarro, un lanciarazzi, 800 cartucce, una pistola p38, gelatina e maschere antigas e poco lontano (in una buca) un mitra, una Beretta 7/65, 60 proiettili, un paio di bombe a mano, documenti in bianco e timbri rubati, e arrestò un ragazzo di 20 anni, tale Silvano Favi, iscritto al Pci, la cosa fece giustamente scalpore. Favi era il custode delle armi. Lì, in quel podere si riuniva la direzione strategica delle Br durante il sequestro Moro. E forse anche prima. Forse i verbali degli interrogatori di Moro furono “bruciati” proprio lì, a Caioncola.  A due passi da Moiano, in quel “podere che si vede dal treno arrivando a Chiusi”, come disse in Tribunale Patrizio Peci, il primo grande pentito…  Ecco, allora ci si interrogò a fondo, nel Pci e nella sinistra locale, su cosa significassero quelle armi a due passi da casa nostra, su chi fossero i giovani che si erano lasciati irretire dal miraggio della rivoluzione attraverso la lotta armata, su cosa e dove avevamo sbagliato…

Due giorni fa un vero e proprio arsenale di armi da guerra, tra cui fucili d’assalto automatici di ultima generazione, sono stati sequestrati dalla Polizia in varie città del Nord Italia. Il blitz dell’Antiterrorismo è scattato nei confronti di una serie di soggetti legati a gruppi dell’estrema destra oltranzista e nasce da un’indagine della Digos di Torino relativa ad alcuni combattenti italiani che hanno partecipato alla guerra nel Donbass, in Ucraina. 

All’operazione, coordinata dalla procura di Torino, hanno collaborato anche le Digos di Milano, Varese, Pavia, Novara e Forlì. Ci sono tre arresti, tra cui Fabio Del Bergiolo, 50 anni, ex ispettore antifrode delle dogane che nel 2001 si era candidato al Senato, per Forza Nuova, nel collegio di Gallarate.

Tra le armi rinvenute e sequestrate anche un missile aria-aria perfettamente funzionate, che secondo quanto accertato dalle indagini, sarebbe in uso alle forze armate del Qatar.

Qualcuno forse ha equivocato sul concetto di “legittima difesa”. Ma non solo. E’ buffo che mentre esplode il caso Salvini-Savoini sui rubli di Mosca che sarebbero finiti nelle casse della Lega, si scopre che esponenti di destra, che appoggiano Salvini hanno combattuto in Ucraina contro i Russi di Putin. Non solo, ma il finanziamento alla Lega sarebbe stato in dollari americani. Insomma un rompicapo. Forse con una sola e unica “morale”: i sovranisti nostrani sono sovranisti solo per soldi.

Ma questo è un dettaglio politico. La notizia di cronaca è il ritrovamento dell’arsenale, compreso il missile, corredato di simboli e richiami al Terzo Reich, ovvero al nazismo e anche al fascismo.

 

Fascisti armati fino ai denti. Quindi non solo nostalgici folcloristici che ostentano il saluto romano. Ma che hanno in casa mitragliatori d’assalto di ultimissima generazione. Roba per fare la guerra, non il carnevale o i giochi di ruolo. E tutti zitti. Compresi Salvini e i 5 Stelle, ovvero le forze di governo. Questa è una cosa talmente grave che dovrebbe stare in prima serata a reti unificate, e invece si parla d’altro. Magari di Carola Rackete…

Rispetto a quello rinvenuto nei giorni scorsi dalla Procura di Torino,  l’arsenale delle Br di Caioncola del 1982 era un negozietto di giocattoli.

Solo che allora sia a livello nazionale che a livello locale se ne parlò e parecchio. Adesso no. Adesso, anche i “frontmen” della politica locale divagano. O stanno zitti. Il Pd non favella neanche sotto tortura. E dire che a livello locale ci sarebbe pure la festa de l’Unità, occasione ghiotta per dire quattro cose. E tanto niente.

Ma sono silenti e  “svicolanti” anche i 5 Stelle, che parlano sempre d’altro. E la sinistra a sinistra del Pd che non ha mai nulla da dire.

Questa storia racconta due cose: 1) che c’è gente in Italia che gioca su più tavoli partite molto pericolose; 2) che i fascisti e i nazisti non sono una invenzione e soprattutto non sono solo innocui nostalgici, ma gente armata, che traffica in armi e le adopera…

A Chiusi si è tenuta a inizio giugno la Festa della Costituzione, organizzata dall’ANPI. Una iniziativa per ribadire la scelta democratica, antifascista, solidale e pacifista dell’Italia. Ecco, tra due giorni, alla festa del Pd, il sindaco incontrerà i cittadini. In assenza del Pd e di una presa di posizione politica da parte del suo partito, dica lui qualcosa su questa vicenda. Che non è uno scherzo, non è una carnevalata, ma una cosa maledettamente seria.

Marco Lorenzoni

 

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