VI RICORDATE ON THE ROAD. AGAIN? SE ANCHE LANDINI CITA BRUCE SPRINGSTEEN…
CHIUSI – Giusto due giorni fa su queste colonne mi lamentavo della scarsa attenzione riservata dalla sinistra chiusina (quella a sinistra del Pd) rispetto ad alcuni eventi delle ultime settimane. E tra questi citavo un paio di spettacoli teatrali: “7 minuti” una piace sul lavoro, la fabbrica, il difficile rapporto tra maestranze e padrone e maestranze autoctone con maestranze immigrate, messa in scena da Fabrizio Nenci (uno della sinistra chiusina a sinistra del Pd) con una compagnia di 10 donne e solo donne e “On the road-Again” allestito da Primapagina in collaborazione con la Fondazione Orizzonti. Anche in questo caso un testo sui migranti, le migrazioni epocali, i muri al confine, la deindustrializzazione e alcune figure della sinistra locale a sinisra del Pd sul palco o dietro le quinte… Dopo aver scritto quelle righe ho avuto il dubbio di aver ceduto all’autoreferenzialità. All’amarezza di vedere amici e compagni di una vita indifferenti, senza considerare il cambiare dei tempi.
Ma quando ieri, alla manifestazione sindacale Cgil-Cisl-Uil a Reggio Calabria, una cosa che non si vedeva dal 22 ottobre del 1972, il segretario della Cgil Maurizio Landini, nel mezzo di uno dei suoi interventi più trascinanti, ha citato Bruce Springsteen, ho tirato un sospiro di sollievo. E mi sono sentito nel giusto – anche per quelle amare considerazioni sulla sinistra chiusina – quando ho letto in rete altri commenti alla citazione di Landini. Su “Fortebraccio” (Blog indipendente di informazione sindacale) Andrea Malpassi scrive:
“Quando abbiamo sentito Landini citare Bruce Springsteen., siamo saltati in aria, con le braccia al cielo, proprio come ad un concerto in una notte d’estate. Perché le nostre vite e il nostro impegno e le nostre lotte per il lavoro e per i lavoratori hanno anche una colonna sonora: ed il “Boss” non ha mai smesso di cantarla. Questo ragazzino di quasi settant’anni viene su nel New Jersey, un posto che avrà pure un nome suggestivo, ma che in realtà è la periferia povera ed operaia della sfavillante New York. Ed è operaio il padre, che alla fabbrica “ha dato il proprio udito e la propria vita”. E sono poveri, in casa Springsteen, così poveri che le sorelle rinunciano alle scarpe nuove per pagare qualche lezione di chitarra al piccolo Bruce: con i soldi dei primi concertini, comprerà proprio le scarpe alle sorelle. Quella periferia operaia è fatta tutta di immigrati: latinos e mangiaspaghetti e polacchi e neri e musi gialli. Un pugno di loro, all’inizio degli anni ’70, capisce che non vale la pena di sfogare tutta la propria frustrazione e rabbia per contendersi il “controllo” su un giardinetto pubblico. Meglio smetterla di azzannarsi tra chi è arrivato prima e chi dopo. Meglio mettere su un gruppo, meglio soffiare dentro un sassofono e scorticare una chitarra, meglio cercare le parole per raccontare quanto diavolo sia dura la vita ai margini del “sogno americano”, quanto quel sogno sia un inganno ai danni dei lavoratori e degli “ultimi”. E quanto però non bisogna mai smettere di credere e sudare perché ci sia davvero una “terra promessa”, qui in terra, per tutti; “perché io ho fatto del mio meglio per vivere nel modo giusto, mi alzo ogni mattina e vado a lavorare tutti i giorni”: quella terra promessa, qui in terra e per tutti, è un mio diritto. Per questo Bruce Springsteen è roba nostra: perché canta gli operai, da operaio. Gli emarginati, da emarginato. Canta le vittime delle crisi economiche e delle ristrutturazioni aziendali, le cittadine che falliscono perché la fabbrica chiude, le famiglie che si specchiano nei piatti vuoti, i ragazzi che sognano un contratto a tempo indeterminato per sposare la donna che amano. Canta quelli che si devono dare una mano tra loro, per farcela: e una mano se la daranno sempre”…
Ecco, non credo che Malpassi abbia visto, il 24 maggio scorso,On The road. Again, al Mascagni di Chiusi. Ma quello che dice è esattamente ciò che abbiamo cercato di raccontare in quello spettacolo attraverso la vita e le canzoni del Boss e di altri due suoi maestri o compagni di avventura come Woody Guthrie e Bob Dylan. Ecco, sentir citare Bruce e il suo “operaismo” da Landini in una delle manifestazioni più importanti degli ultimi 20 anni, mi (ci) risarcisce dell’amarezza per l’indifferenza o il silenzio di altri.
Evidentemente, quando ci siamo messi a pensare e a “provare” On the road. Again con Martina Belvisi, Alessandro Manzini, Massimo Giulio Benicchi e Luca Morelli (che pure la pensa diversamente, ma fa l’operaio e alla fine ci stava benissimo in quella parte), con i Dudes e i dancers della scuola In punta di piedi, eravamo, senza saperlo, in sintonia con la parte migliore di questo paese. Quella che resiste, che si batte per il lavoro (vero) al sud e non solo al sud…
Sono cose che fanno bene al cuore e all’anima.
P.S. l’articolo sul blog Fortebraccio, me lo ha segnalato Andrea Micheletti, un amico e compagno del Pd. Un assessore della giunta comunale chiusina. Uno che ama Springsteen certo. Ma che molti nella sinistra chiusina a sinistra del Pd considerano un “rinnegato”. Lui c’era a vedere On The Road. Again. Non so quale sia il suo giudizio sullo spettacolo, ma il richiamo/citazione di Landini lo ha colto al volo, trovandoci un aggancio con quanto abbiamo messo in scena al Mascagni un mese fa. Altri non si sono accorti di niente, né dello spettacolo, né del discorso di Landini. Sono piccolo cose, certo. Ma alla fine fanno la differenza.
Marco Lorenzoni
M’ah?…Se non si conoscesse il passato ed il perchè delle persone….. M’ah ? Se non si riflettesse su Landini come era prima di essere segretario della CGIL e come è adesso.E’ una constatazione nel senso che quando si diventa segretartio generale di un sindacato occorre mediare e verniciarsi di tinte più pacate molto più consone all’oggi della problematica unità fra le sigle sindacali che ieri erano quasi contrapposte, e spesso questo percorso non fa altro che piegare le idee allo stemperarsi della forza che veniva portata prima.Ed allora un Landini che esalta Springsteen come se Springsteen fosse un testo politico a me sembra voler salire a tutti i costi su un Landini che anche gli altri delle altre sigle non hanno mai visto di buon occhio nella storia sia dei metalmeccanici sia adesso come segretario CGIL al quale giocoforza si sono dovuti uniformare poichè davanti hanno un Governo Salvini e Di Maio ed i motivi si sanno; ed adesso tutta questa ritrovata unità che considero utile ma con vene di parecchia strumentalità all’interno. Ancora di più M’ah…quando per impostazione si esalta un cantante che personalmente ho sempre ritenuto fra la schiera dei più socialmente meritevoli ma che si presta ad essere tirato in ballo solamente perchè Landini l’ha citato e che questo faccia rasserenare l’autore colpito da quasi sensi di colpa e che dice che per fortuna Landini l’abbia citato. Fa un po’ sorridere secondo il mio pensiero perchè ci si appunta su ciò che si vuol far sembrare importante riguardo alle lezioni della storia.Che in effetti è ben altro….ben diversa nel senso più influenzante dei messaggi canori di Springsteen.Ma è l’uso del mondo dei media che oggi traccia questi nuovi paragoni ai quali semprepiù la gente crede,presta orecchio e cervello, ma credo che seguendo questi finiremo travolti dalla forza dei sistemi che applicano le leggi economiche a suon di forza mentre imbracceremo le chitarre declamando la giustezza delle idee e credendo che la politica si possa fare anche con gli strumenti musicali. Non sembra questo forse un metodo al quale vengano sottoposte le persone semprepiù imbrigliate ed impotenti ed anche accecate da un film ? Di fronte a tutte le ragioni della contrapposizione fra sigle sindacali che ci sono state fra CISL e CGIL adesso che Landini è il segretario della CGIL le diversità scompaiono quando con un governo Renzi e Letta la CGIL non scendeva chiamando i pensionati ed i lavoratori in piazza? Le contraddizioni mi sembrerebbero essere non solo da una parte sola.Se poi non si vuole avere memoria ci si accomodi pure…
Carlo, non è obbligatorio commentare se non si sa di cosa si parla… Hai visto lo spettacolo On the road.Again? hai mai ascoltato una canzone di Springsteen? hai capito cosa dice nelle sue canzoni, da 40 anni a questa parte? Landini c’entra poco, ma almeno lui con quella citazione in una manifestazione simbolo (come quella di Reggio Calabria) dimostra di conoscere i testi del Boss.Un consiglio: ascoltala qualche canzone di Bruce. Se vuoi ti mando la scaletta d On The Road. Again. Coi testi in italiano… p.s. certo Springsteen è un cantantucolo… i giganti del pensiero attuali sono altri: Di Battista e Di Maio per esempio. Ma ognuno fa quello che può…
Certamente, le canzoni di Springsteen hanno cambiato il mondo….come no….ed ancora non vi basta ! La questione non è Di Battista o Di Maio od altri, la questione è il rincitrullimento della gente che segue quello che va per la maggiore sfornato dall’apparato mediatico e chi gli crede e dà fiducia.Un esempio della nazione dove i media segnano al top il comportamento psicologico e materiale della gente? Gli USA, nonostante Trump, 60 milioni di poveri capitanati dai media e tenuti fermi dal meccanismo psico-produttivo del culturame che che non li fa interferire sul sistema, ma li tiene lontani condizionadoli. O continuate a dar man forte a detto sistema con codeste idee sfornate ed a suonare le chitarre contro la guerra e la fame, che vedrete il mondo cambierà.Considerazioni vetero marxiste od anche peggio di una grossolanità non più sopportabile per il mondo di oggi le mie che ho detto or ora? Continuate su detto terreno come idee a fare gli interessi di chi comanda il mondo e che hanno detto che tutto debba cambiare, perchè sono quelle che hanno messo Obama e le multinazionali che hanno principalmente sovvenzionato lui alla guida delle forze più potenti del mondo e vedrete che i poveri diminuiranno….mentre tutto l’apparato mediatico intorno pensa di suonare le chitarre e fare cultura…perchè in fondo la cultura è questa, dove c’è dentro l’uguaglianza, la solidarietà ed il bene reciproco e l’accoglienza….difatti si vede bene cosa è stato prodotto. E’ che la sinistra che sostieni è quella che porta la maggiore responsabilità morale ed effettiva di aver rincitrullito i poveri e se per caso ” nascono spinte populiste o sovraniste quello è fascismo” .A questa considerazione siete approdati e non è nemmeno vero che non vi accorgete di chi fate l’interesse.Contenti voi contenti tutti…Certo nessuno è giusto al 100% ma oggi di Battista dalla Lucia Annunziata ha detto fra le tante cose opinabili certamente, che il PD ”è diventato l’unico partito di massa della conservazione”; gli altri partiti al confronto sono quisquiglie se non altro per percentuali rappresentate. A me sembra proprio questa la verità,se non altro per il peso che ancora ha sulla politica dell’italia e perchè continmua ad essere un partito dove la sostanza è renziana e la facciata zingarettiana.E sono proprio queste idee e quella politica che fanno approdare alle considerazione condivise da milioni che come dici te ” hai titato un sospiro di sollievo quando hai sentito Landini che citava Springsteen”. Pensa quanto basta poco a rincuorare la gente…..quella di oggi certamente.
Ah già: e allora il Pd? Ma che c’entra il Pd con l’articolo e con la citazione di Landini? (P.S. se è per questo, non solo Springsteen, ma neanche Gramsci o Berlinguer, purtroppo, hanno cambiato il mondo…)
Appunto non è obbligatorio, e nemmeno è obbligatoria l’estrapolazione di pensieri di coloro che perseguono modelli di sviluppo dove dentro c’è l’interesse della gente….o invece anche forse il contraro di tale interesse, che si vuole far passare per approdo benefico ed utile. E caro Marco, il modello è quello di cui stiamo discutendo non altro. Hai voglia a invocare tutte le Grete di questo mondo come invece fanno per mettere il fumo negli occhi alla gente che potrebbe diventare un potenziale nemico a centinaia di milioni.Continuiamo sulle stesso binario vedrai che in fondo a quello quasi sicuramente c’è quel cancello dove sta scritto ”arbeit macht frei”. E’ Springsteen che risolleverà le sorti….come no ? Dietro l’ebetismo culturale del mondo occidentale odierno, si muovono forze che antepongono certi pensieri a quelli di un reale cambiamento di indirizzo.Ed è di questo che il sistema ha paura perchè lo si voglia o no è comandato da forze politiche ed economiche che hanno prodotto questo al punto di coinvolgere le masse ed adesso non sanno come uscirne se non ancora con una compressione dei diritti. Ed allora perchè si continua a perseguire tale modello di pensiero da parte di chi si dice di sinistra? E’ il fatto che ci si è svenduti anche con la mobilitazione di coloro che invece sono diventati i supporti maggiori di tale sistema, Springsteen(inteso come elemento rappresentativo ed impersonale) incluso, perchè il sistema ha bisogno degli Springsteen e delle Grete o si fa finta di non capirlo questo ? Ma è tanto difficile a capirlo ? Io credo di no se in tale percorso non ci fosse la connivenza che regola l’immediato e la quotidianità.E qui mi fermo.
Non sono d’accordo sulla tua ammissione che ”nemmeno Gramsci e Berlinguer abbiano cambiato il mondo”. Io credo che occorra vedere il contesto ed il loro apporto, ma è sicuro che un accostamento progressivo a quello sperato cambiamento l’abbiano fornito, se si leggono complessivamente le loro vite e quello che hanno prodotto.Quello che ne esce dalla loro esperienza proiettata sul sociale è il fatto che il sistema ha ripreso la direzione che aveva avuto da sempre, anzi in maniera più subdola delle lezioni politiche che sia Gramsci che Berlinguer avevano fornito.E lo stesso sistema si è appropriato della sinistra per consolidarsi e per disacculturare politicamente la gente.Ed allora il discorso non sarebbe nemmeno tanto lungo e difficile per vedere dove stiano le discrasie all’interno della sinistra.Semprechè oltre a criticarle con la penna le si vogliano vedere e se ne voglia parlare.
Dire che non abbiano cambiato il mondo è fortemente riduttivo ed anche estremistico secondo me.
MI arrendo.Non ho evocato nessuna Greta. Se mai il Boss. … E di nuovo ti consiglio l’ultimo album di Springsteen (è uscito pochi giorni fa). Ma anche tutta la sua discografia, partendo – per fare prima – dalle 6 canzoni che abbiamo utilizzato in On the road. Again: Sinaloa Cowboys, Across the border; The ghost of Tom Joad, The River, Youngstown e Thouger than the rest. Ecco, dopo averci fatto uno spettacolo teatrale, mi ha fatto molto piacere che Landini abbia rilanciato quel messaggio… Io sono ancora comunista, mi accontento di poco