LARS ROCK FEST: IL 5 LUGLIO SUL PALCO ANCHE ANDREW HOWE VERSIONE BATTERISTA
CHIUSI – Lo abbiamo già scritto in tutte le salse che il Lars Rock Fest di Chiusi è un evento di quelli da segnare in agenda e da non perdere. Perché propone sempre qualcosa di buono. A volte anche di straordinario. I Wolfmother, band australiana che chiuderà la kermesse domenica 7 luglio, sono roba forte. Sono una band che la gente paga 80 euro per andare ad ascoltarla e in Europa capita di rado. E se pensi che la loro data chiusina è in mezzo ai concerti di Londra, Manchester, Leeds, Zurigo, Lione ed è l’univa gratuita, beh, allora farci un pensierino è il minimo che puoi fare.
Ma al Lars le sorprese non finiscono mai. Non ci riferiamo alle altre band headliners delle serate di venerdì e sabato: Metz e Cloud Northings, che sono tutt’altro che sorprese.
Ci riferiamo ad una della band di contorno… una delle band minori, diciamo, che però ha tra i suoi musicisti un batterista d’eccezione. No, non è Tony Esposito e nemmeno Tullio De Piscopo che a Chiusi hanno suonato tanti anni fa. La band è quella dei Lags, che aprirà il Lars venerdì 5 luglio, e il batterista è nientepopodimeno che Andrew Howe, campione d’Europa a Goteborg nel 2006, vice campione del mondo a Osaka 2007 e detentore del record italiano sia outdoor (8,47 m) che indoor (8,30 m) del salto in lungo, ma anche ottimo velocista. Andrew Howe è nato a Los Angeles, ma è italiano. E nazionale azzurro di atletica leggera. Oggi ha 33 anni e ha deciso di dedicarsi solo alla velocità, lasciando da parte il salto in lungo… Ma suona da sempre e con i Lags ha inciso un album e fatto numerosi concerti in tutta Italia. All’inzio del 2019 è uscito il secondo singolo Knives and Wounds...
Parlando dei Lags, Andrew dice: “Il mio è un gruppo un po’ particolare che si muove nella parte underground della musica romana, facciamo un misto tra post-hardcore e rock movimentato, con delle tonalità malinconiche”. Quando suona la batteria con i Lags non tutti lo riconoscono e lui non sfrutta la sua popolarità sportiva per lucrare consensi. Suona per il piacere di suonare e tanto basta.
Andrew Howe sta lavorando duro per essere competitivo ai giochi di Tokio 2020 nei 200 e nei 400 metri. Il suo record nei 200 è 20” e 47. Non male. Intanto però fa concerti con i Lags.
Venerdì 5 luglio sarà sul palco del Lars Rock Fest a Chiusi, e nel tardo pomeriggio, prima del concerto, gli organizzatori del festiva stanno pensando anche ad un aperitivo-intervista con il campione-batterista… Coni, Esercito e Federazione di Atletica permettendo. Con gli olimpionici sono piuttosto rigidi, e già il fatto che Howe faccia concerti è uno strappo alla regola…
Ci auguriamo che diano il via libera, mica capita tutti i giorni di incontrare un campione di atletica, parlare di sport e di musica e poi sentirlo suonare la batteria…
In ogni caso i Lags ci saranno e Andrew Hove sarà al suo posto con le bacchette in mano…
Ci vediamo al Lars…
Marco Lorenzoni
Mi permetto di sottolineare una forse banale inesattezza,ma per un appassionato di sport una cosa che salta all’occhio: un olimpionico è chi ha vinto le olimpiadi, mentre Andrew Howe è “semplicemente” atleta olimpico, cioè ha partecipato alle olimpiadi.
Giusta precisazione, ma la sostanza della notizia, in questo contesto, non cambia, né tantomeno cambia la curiosità di vedere Andrew Howe, atleta olimpico e nazionale azzurro, oro europeo e vice campione del mondo, in veste di batterista al festival rock di Chiusi. Non sarà probabilmente il migliore di quelli che saliranno sul palco del Lars, ma è indubbio che la sua presenza è una “chicca” in più in un cartellone già ricco. Verrebbe da dire da sballo. Ma teniamoci bassi…
Infatti, non era per entrare nell’argomento della notizia, che mi interessa relativamente, era una precisazione da “purista” dello sport.
Ognuno, Luca, a livello personale ha i suoi interessi, naturalmente, e coltiva quelli, Ci mancherebbe. Però, permettimi una considerazione: tu sei il “capo” di una delle due forze di opposizione (quella più votata). E sentirti dire “mi interessa relativamente” di quello che è l’evento culturale più rilevante, più di massa, più costoso e di maggiore impatto mediatico che si tiene in città, tra l’altro con impegno di risorse pubbliche, mi pare una cazzata. E denota un distacco “aventiniano” che, secondo me è un errore politico. E’ una mia semplice opinione, ovviamente. Detto tra noi, senza alcuna acredine e in tutta amicizia, se fossi il leader dell’opposizione, io sul Lars starei un po’ più sul pezzo…