IL SILENZIO ASSORDANTE SU SILVIA ROMANO
Dov’è Silvia Romano? Della giovane cooperante italiana, rapita in Kenya il 20 novembre 2018, non si parla quasi più. Nonostante il Viminale rassicuri che «chi di dovere è al lavoro per riportare Silvia in Italia sana e salva», di fatto non c’è concordia nemmeno sulla natura del rapimento: riscatto, criminalità comune, scambio con terroristi? Nessuna risposta. Nessuna notizia. Silenzio assoluto. Ed è un silenzio assordante. Quello dei media, certamente, lascia perplessi. Ma stride ancor di più i silenzio del Governo. Del ministro plenipotenziario Salvini che parla di tutto. ma sul sequestro della giovane cooperante non proferisce parola, egli altri ministri compresi quelli in quota 5 Stelle che non sempre sono d’accordo con Salvini. Stride anche il silenzio delle opposizioni, Pd in testa. Gli unici giornali che ogni tanto parlano della vicenda sono “Avvenire” e altre testate cattoliche… Noi, nel nostro piccolo l’avevamo fatto in occasione dell’8 marzo, festa della donna. Ci torniamo adesso. Ci piacerebbe che i sindaci, anche quelli appena eletti, portassero in discussione nei loro consigli comunali un richiamo alla vicenda di Silvia Romano. E magari una richiesta di chiarezza rivolta al Governo. C’è qualcuno disposto a farlo?
Attualmente gli italiani scomparsi dei quali si sa poco o niente sono quattro. Purtroppo sono casi in cui la mobilitazione serve a poco, tanto meno mozioni dei consigli comunali.
E allora continuiamo a stare tutti zitti, sul caso di Silvia e degli altri. Certo, la mobilitazione servirà anche a poco, ma a me il silenzio su queste cose non piace per niente.
Nessuno sta zitto. Quello che dico è che mozioni nei consigli comunali servono a poco forse a niente. Il gesuita Paolo Dall’Oglio, se non ricordo male è tenuto sotto sequestro in Siria dal 2013. Una mozione del consiglio comunale di Chiusi servirebbe a niente. Sino ad ora il lavoro molto discreto dei servizi è stata l’azione più efficace per far tornare queste persone.