QUANDO IL TEATRO E’ MUSICA E NARRAZIONE: DUE APPUNTAMENTI “CONTIGUI” A MAGGIO AL MASCAGNI
IL PRIMO IL 4 MAGGIO, SU TESTO DI GIORGIO CIONCOLONI, IL SECONDO IL 24, SU TESTO DI MARCO LORENZONI: IL BEAT ITALIANO E L’AMERICA DI 3 GIGANTI
CHIUSI – Martedi scorso, con “Un comico fatto di sangue” di Alessandro Benvenuti si è è conclusa la stagione autunno-inverno del teatro Mascagni. La prima firmata da Gianni Poliziani come direttore artistico. E’ stata un successo: 11 spettacoli, 2.200 ingressi. Una media di 200 spettatori per evento. Piuttosto alta la qualità degli spettacoli, sia quelli più nazional popolari (vedi Lopez-Solenghi, o la la compagnia di Luca De Filippo), sia quelli più di nicchia come Pueblo di Ascanio Celestini o “Lo zio Coso” con Alessandro Waldergan e lo stesso Gianni Poliziani. Tutte pieces “robuste” anche come messaggio culturale…
Bilancio dunque positivo e incoraggiante. Vedere gente in teatro fa sempre piacere. E’ sempre un bel segnale. Ma, chiuso il sipario sulla Stagione invernale, il Mascagni non va in letargo. Né chiude per ferie. Nel mese di maggio oltre alla rassega Ragazzi in Gamba, ai saggi delle scuole di danza e dei laboratori scolastici, sono in cartellone due spettacoli. Uno il 4 e uno il 24. Si tratta di due spettacoli teatral-musicali, abbastanza simili nel format e contigui per tema trattato. Contigui. Non uguali. Una sorta di ragionamento a più voci e da punti di vista e di osservazione diversi su un periodo cruciale della nostra storia recente, su certa musica, sulle passioni che vi giravano intorno. Ma entrambi sono a detta degli stessi autori, un modo per raccontare delle storie e ragionare anche su temi molto attuali.
Per questo motivo, la Fondazione Orizzonti, che collabora in entrambi i casi all’allestimento, ha voluto proporli a distanza ravvicinata, uno dopo l’altro, come fosse una sorta di mini rassegna.
Il primo – quello che andrà in scena il 4 maggio – si intitola “Quando sognavamo la California”. E già dal titolo, che richiama una canzone dei Dik Dik (in realtà una cover di una brano dei Mamas & Papas) degli anni ’60, lascia intendere di cosa parla. Il testo è di Giorgio Cioncoloni e Vincenzo Sorbera. Sul palco ci saranno Francesca Carnieri e Francesco Storelli, due colonne del teatro locale che non hanno bisogno di presentazioni, più i “Rivelati“, la band di Cioncoloni, che festeggiano quest’anno i 50 anni di attività. Per l’occasione oltre a questo spettacolo hanno dato alle stampe anche il Cd “Beat Nostalgia”. Un modo per festeggiare un compleanno importante, perché 50 anni sono un traguardo mica da ridere, e un modo per raccontare gli anni in cui anche Chiusi sembrava una piccola Liverpool. Gli anni del “beat” appunto: dei Rokes e dei Dik Dik, di Caterina Caselli e Patty Pravo. Coi Beatles sullo sfondo, di là della Manica. Gli anni dei “complessi”, dei capelloni, delle prime minigonne in un’Italia che stava cambiando pelle e viveva il suo boom economico.
Un tuffo insomma nella nostalgia. Con le note di canzoni indimenticabili che dai juke box nei bar, dai locali da ballo (non erano ancora discoteche) diventarono la colonna sonora di un periodo irripetibile. Il testo di Cioncoloni-Sorbera si ferma, anzi si sofferma sull’Italia. In questo senso lo spettacolo è diverso da “Bisogna saper perdere” che lo stesso Storelli interpretò nel 2010 con Gianni Poliziani e Luca Morelli. In quel caso si parlava della scoperta del rock & roll, della musica d’oltre Manica e d’oltre oceano. Dei venti di rivolta che arrivavano da Berkeley e San Francisco, da Londra e da Parigi. Della “rottura” che rappresentarono gruppi come i Led Zeppelin, i Deep Purple, o i Pink Floyd. Roba forte che fece passare in secondo piano anche Battisti e i cantautori di casa nostra e fecero scoprire ad una generazione intera la faccia oscura della luna.
Giorgio Cioncoloni e Vincenzo Sorbera ci raccontano invece l’Italia che usciva dal melodico-melenso nazionalpopolare e cercava nuove strade nella musica, ma anche nell’economia, nella cultura, nella moda… Anni di grandi speranze, di sogni, di ribellione. Da una parte la società tradizionale, dall’altra la voglia dei giovani di vivere la vita a modo loro, fuori dagli schemi. Della band dei Rivelati, oltre a Cioncoloni fanno parte Sandro Buonavita, Riccardo Garzelli, Stefano Petraccelli, Umberto Trabalzini, Lucia Mangiabene, che 50 anni fa non c’era e si è aggregata strada facendo.
Il secondo spettacolo, che andrà in scena venerdì 24 maggio, si intitola invece “On the road. Again”. Anche in questo caso il titolo riecheggia una canzone. Con un punto in mezzo però. Per dire che di gente sulla strada ce n’è tanta ancora. Anche oggi. Anche in questo caso si parla di musica. O anche di musica. Ma si parla di America. Di una certa America. Il filo conduttore è una strada e un confine. Ma c’è anche un altro filo rosso che unisce e tiene insieme musica e narrazione ed è il filo rosso che corre fra tre grandi cantautori. Tre testimoni straordinari: Woody Guthrie, Bob Dylan e Bruce Springsteen. Il racconto è in sostanza il quadro dell’America che hanno disegnato quei tre con le loro canzoni.
Canzoni che nell’occasione saranno eseguite live dai Dudes (altra band locale nata nel 2016, ma già abbastanza nota) e interpretate (alcune) dai dancers della scuola di danza “In punta di Piedi” di Chiusi Scalo.
Nella veste di narratori Martina Belvisi, sicuramente una delle migliori interpreti femminili sulla piazza, figura di spicco della compagnia Arrischianti di Sarteano e non solo, poi Alessandro Manzini, professionista serissimo e piacevolissima scoperta, e due volti noti come Luca Morelli e Massimo Giulio Benicchi. Il testo è di Marco Lorenzoni, con la collaborazione di Elda Cannarsa che ha curato anche le traduzioni dei brani musicali.
I Dudes sono Matteo Micheletti (voce, chitarra e armonica), Mattia Mignarri (Chitarra), Gianluca Lorenzoni (Basso) e Andrea Fei (Batteria). Stavolta dovranno lasciare il loro repertorio per cimentarsi con tre giganti a stelle e strisce, dei quali hanno comunque assorbito assonanze e suggestioni anche nei brani di produzione propria.
I dancers sono Sonia Franceschini, Elisa Laurini, Agnese Mangiabene, Piergiorgio Mencarelli, Stefano Crezzini.
Se nello spettacolo di Cioncoloni-Sorbera si ascolteranno 18 brani dell’epoca beat italiana, in “On The road. Again” i brani eseguiti live dai Dudes saranno una quindicina, divisi tra Woody Guthrie, Bob Dylan e Springsteen, più tre o quattro digressioni dalle parti di Eric Clapton, dei Creedence e degli stessi Dudes… Alcuni dei brani cantati in inglese, saranno interpretati e quindi tradotti in italiano nell’ambito del racconto.
In entrambi gli spettacoli che possono essere visti come una ragionamento organico su due mondi diversi, ma fatto da persone che hanno più o meno la stessa passione musicale e le stesse sensibilità sociali e culturali, musica e parola si intrecciano e si fondono. La narrazione avviene sia attraverso il testo che attraverso le canzoni. E il rimo della musica fa parte della scena e della narrazione stessa. Ed è buona musica. Buonissima musica. Con testi sorprendenti.
Non sveliamo di più. Per non togliere agli spettatori il gusto di godersi i due appuntamenti. Sia l’uno che l’altro verranno proposti con biglietto a 10 euro, posto unico. Segnatevi le date, 4 e 24 maggio. Due buone occasioni per ascoltare belle canzoni accompagnate da storie che solleticano la nostalgia e i ricordi, ma fanno anche riflettere sull’oggi. Il che è sempre esercizio salutare.